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Autore: FrancyCece9    20/04/2015    1 recensioni
Benedetta, 19 anni, neo-diplomanda, con un sogno nel cassetto e un grande segreto da nascondere
Michele, 22 anni, la passione per il canto, un animo gentile sotto una scorza da duro
Lei perfettina, lui casinista, due caratteri all'opposto che assieme fanno scintille
Sullo sfondo un'accademia e quattro amici
Scoccherà la scintilla tra la piccola Benedetta e l'imprevedibile Michele?
(La precedente fanfiction "Vivimi" era scritta da me, orala pubblicherò nuovamente)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattina successiva Benedetta aprì gli occhi lentamente, mise a fuoco la stanza, il mobile con la televisione, le riviste sparse per terra, la coperta ai piedi del letto, la porta del bagno socchiusa, le tende gonfiate dal vento freddo, non si erano ricordati di chiudere la porta-finestra, girò lentamente la testa, la porta chiusa, la valigia vuota di Michele, il letto intonso di Michele, il comodino,un attimo … il letto intonso di Michele? Gli occhi di Benedetta vagarono alla ricerca del telefono per guardare l’ora, lo vide appoggiato al comodino, allungò la mano e lo afferrò, lo schermo s’illuminò, le nove e mezza segnava l’orario sul cellulare, posò il telefono sul bordo del letto confusa, dov’era Michele? Alzò la testa e si girò di scatto verso l’altra parte di letto, Michele dormiva dolcemente disteso su un fianco un braccio attorno al suo corpo, la mano appoggiata sulla pancia di lei tra loro due c’era la vaschetta vuota del gelato, due cucchiaini abbandonati dentro, si spostò cercando di fare meno movimenti possibili, ma lo svegliò
-Buongiorno Principessa- disse lui liberandola, lei si sedette sul letto e si girò verso di lui
-Ciao- lo salutò, poi andò velocemente in bagno per vestirsi, Michele mise a fuoco il letto, era sul letto di Benedetta, avevano dormito nello stesso letto, poi pensò al braccio sulla pancia di Benedetta, erano stati abbracciati tutta la notte, gli spuntò un sorriso
-Cosa ridi?- gli domandò Benedetta passandogli davanti, Michele aveva uno sguardo perso
-Niente- mentì lui mettendosi in piedi
-Avanti, vestiti che andiamo a fare colazione- lo esortò lei riponendo i vestiti nella valigia, lui si trascinò fino in bagno mugugnando un si, Benedetta lo guardò per tutto il percorso poi si mise a ridere e ritornò a sistemare la valigia, si sedette sul letto e aspettò Michele per andare a fare colazione, appena lui uscì, lei saltò in piedi e si diresse alla porta
-Ehi, ehi, ehi!- la fermò lui mentre lei appoggiava la mano sulla maniglia –Dove stai andando?- le chiese con le mani sui fianchi
-A fare colazione- rispose lei come se fosse ovvio
-No, no, no, tu non devi fare sforzi, la colazione la vado a prendere io- si offrì lui raggiungendola
-Dai Michi!- lo supplicò lei, lui scosse la testa –Ti prego! Sono stufa di stare rinchiusa in questi dieci metri quadri di camera!- si lamentò ancora lei
-Ma c’è il balcone, ti siedi li fuori e prendi un po’ d’aria- disse lui aprendo la porta
-E ti pare la stessa cosa?- domandò lei cercando di rimanere calma, lui annuì e uscì
-Rimani qua!- le intimò lui
-No dai! Portami con te!- le disse lei in mezzo al corridoio mentre lui s’incamminava verso l’ascensore, Michele si fermò e si girò verso di lei
-E va bene, vieni- le disse arrendendosi, Benedetta fece un sorriso a trentadue denti, prese la borsa appoggiata sul letto di Michele e dopo aver chiuso la porta corse per tutto il corridoio arrivando da Michele e buttandogli le braccia al collo, lui si ritrovò spiazzato e la abbracciò di conseguenza, poi staccandosi le loro guancie si sfiorarono, rimasero a pochi centimetri l’uno dall’altra, occhi negli occhi, Benedetta aveva ancora le mani attorno al collo del ragazzo, lui le teneva le mani sui fianchi
-È arrivato- disse Benedetta staccandosi da Michele
-Eh?- chiese lui senza capire
-L’ascensore… è arrivato- ripeté lei più chiara e indicando l’ascensore vuoto dietro Michele, lui si girò
-Ah si… andiamo- disse lui entrando in ascensore seguito dalla biondina.

-Cosa farai quando dovremo tornare all’Accademia?- domandò Michele, prima di addentare la sua brioche alla Nutella, a Benedetta che mescolava con aria svogliata un te al limone che il ragazzo le aveva obbligato a prendere al posto del solito cappuccino con tanta schiuma
-Non lo so, cioè, io vorrei finire il mio anno di accademia e magari anche gli altri due, bisogna vedere cosa dice il preside e la Di Famio- spiegò lei
-Ma tu…- Michele sembrava imbarazzato -… ci hai mai pensato a…- lasciò la frase in sospeso
-A fare che?- chiese Benedetta non capendo
-Ad abortire- sussurrò lui guardando nella sua tazza, Benedetta alzò la testa e incontrò gli occhi scuri del ragazzo
-Si- confessò lei –Ci ho pensato, poco prima di fare il provino per l’Accademia, Francesco mi aveva appena lasciato, io volevo fare il provino, cantare era quello che volevo fare per tutta la mia vita e questo bambino me lo stava impedendo, avevo prenotato pure l’operazione, ma quando sono stata li, con il camice distesa sul lettino, mi sono fatta un sacco di domande, non volevo più ucciderlo, poi mi sarei sentita peggio, così me ne sono andata, uscita dall’ospedale mi sono sentita sollevata, ero felice, ho pensato che se fossi riuscita a nasconderlo ce l’avrei fatta, sarei entrata all’Accademia e avrei portato avanti la gravidanza contemporaneamente- raccontò Benedetta ad un Michele molto attento
-Ma i tuoi cos’hanno detto?- chiese il ragazzo
-I miei non lo sanno, lo sapete solo tu e Francesco- rispose lei
-E quando glielo dirai?- domandò ancora Michele
-Non lo so, se torno a Natale si vedrà, la pancia sarà cresciuta, si capirà senza neanche dire una parola- disse lei positiva
-E cosa diranno? Cioè, secondo te come la prenderanno- chiese ancora il moro
-Mah non so, mia cugina è rimasta incinta a 18 anni e devo dire che non l’hanno presa male, poi magari con me hanno una reazione diversa- rispose lei, Michele posò la tazzina  e si alzò
-Beh, dai basta parlare di queste cose. Cosa vuoi fare oggi?- chiese lui alla ragazza che si era alzata di conseguenza
-Oggi voglio uscire, andare a fare un giro- disse lei dopo aver pagato
-E se ti stanchi? La dottoressa ha detto che devi stare tranquilla- disse il ragazzo preoccupato
-Eh dai, ti prometto che se sono stanca ci fermiamo, ho voglia di girare un po’ Roma, è da secoli che non vengo qua- disse lei cercando di convincere Michele, lui la guardava con aria divertita
-E va bene, a patto che tu venga in un posto con me- disse lui dirigendosi verso la macchina, lei lo seguì
-Va bene, portami dove vuoi- disse Benedetta, salirono in macchina e lui mise in moto, circa un quarto d’ora dopo si fermò e parcheggiò –Il Gianicolo- disse lei riconoscendo il posto guardando fuori dal finestrino
-Ti piace?- chiese Michele, lei annuì sempre guardando fuori dal finestrino, poi aprì la portiera e uscì prese una boccata d’aria e andò verso il parapetto da dove si vedeva tutta Roma, Michele la seguì, Benedetta si appoggiò e fissò l’orizzonte, Roma era sotto di lei, la Basilica di San Pietro era li imponente, l’altare della Patria sovrastava i tetti delle case romane, adorava il fascino di Roma, le venne in mente un aneddoto –Sai- si girò ma Michele era dietro di lei, si trovarono faccia a faccia, vicini, occhi negli occhi, le parole le morirono in bocca, Michele era bellissimo, le sorrideva e la guardava
-Sai?- chiese lui, lei si riprese e sorrise
-Da piccola, avrò avuto undici anni, sono scappata da casa, un pomeriggio ho preso la cartella di scuola e dei vestiti, sono andata alla stazione e mi sono presa un biglietto per Roma, appena arrivata ho cercato di orientarmi e sono venuta qui, Roma mi ha calmato, credo di essere stata qui tutto il pomeriggio, poi mi hanno trovato, ero troppo prevedibile, mio padre era andato a colpo sicuro- raccontò lei, lui sorrise
-Come mai eri scappata di casa?- chiese Michele sedendosi sul parapetto di marmo
-Ero scappata perché non mi volevano portare al concerto di Tiziano Ferro, dicevano che ero troppo piccola per andare ad un concerto, la musica era troppo alta- spiegò lei, poi si mise seduta vicino ad Michele, fianco a fianco, le gambe penzoloni, con Roma alle spalle
-E dopo che sei scappata, ti ci hanno portato al concerto?- domandò lui
-No, ho dovuto aspettare tre anni prima che mi permettessero di andare ad un concerto- disse lei ridendo, lui rise assieme a lei, la trovava bellissima, così piccola ma anche così grande, abbassò lo sguardo sulla sua pancia, ancora non si vedeva, la felpa la copriva, poi alzò gli occhi verso di lei, che rideva contenta, le piaceva quando rideva perché di Benedetta rideva tutto, gli occhi, le guance, perfino i capelli.
Ridendo si trovarono vicinissimi, Benedetta smise di ridere e iniziò a fissare gli occhi castani di Michele, lui le accarezzò un guancia e le sorrise, si avvicinarono ancora di più fino a sentire il respiro dell’altro sulle labbra, i loro nasi si sfiorarono, Benedetta lo guardò un’ultima volta negli occhi, le labbra di Michele si posarono lentamente e dolcemente su quelle di Benedetta, lei mise un braccio attorno al collo del ragazzo, lui le teneva delicatamente la mano sulla guancia. Dopo alcuni secondi si staccarono, Benedetta abbassò gli occhi colpevole e sorrise, lui la guardò, era bellissima
-Roma, sei testimone di questo bacio- disse girandosi verso il panorama, lei lo guardò e rise, poi si girò a guardare la sua adorata Roma –E poi c’è un altro testimone d’eccezione…- disse lui ritornando a guardare la biondina, lei si girò verso di lui con aria interrogativa -… non vorremo dimenticarci di pesciolino- concluse lui abbassando lo sguardo sulla pancia di Benedetta, lei si guardò la pancia e ci mise una mano sopra in segno di protezione, poi si mise a ridere
-Michele!- una voce interruppe i due che si girarono di scatto verso la via, una ragazza castana sulla ventina fissava il ragazzo sorridendo, lui la guardava senza dire una parola, Benedetta guardava Michele senza capire.


Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Eccomi qui, con un nuovo capitolo e scusatemi se non mi sono fatta sentire ma la scuola mi impegna. Eccoci al fatidico bacio, finalmente si sono baciati quei due. Che ne pensate? Questo è uno dei miei capitolo preferito, qual è il vostro capitolo preferito? Vi posto subito un altro capitolo per farmi perdonare.
 

  
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