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Autore: thankyouzayn    20/04/2015    0 recensioni
«Sei davvero bellissima con quest’abito. Non penso di avertelo detto abbastanza»
© thankyouzayn | 2015
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Memories'
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Note autore:
Cambiano davvero tante cose in un mese e devo dire che a distanza dall'ultima os che ho pubblicato ne sono cambiate davvero tante.
Non nego che quello che è capitato agli One Direction sia stato un colpo davvero basso, una cosa che non mi aspettavo proprio per niente. Come ho già detto numerose volte Zayn rappresenta, per me, la parte più importante all'interno del gruppo e sapere che se n'è andato ha lasciato dentro di me un vuoto davvero profondo e difficile da colmare. È una parte davvero fondamentale per me, una sorta di punto di riferimento e sapere che la sua figura non sarà più presente come prima non mi fa fare di certo i salti di gioia. Devo a lui davvero un sacco di cose e sarà impossibile provare a scordarlo.
Ho passato davvero dei brutti giorni dopo la notizia inaspettata e ho pensato davvero tanto se valesse la pena di continuare a scrivere e di dedicargli la maggior parte dei miei scritti. È questo il motivo principale per cui ho fatto passare così tanto tempo e che ho rimandato la cosa il più a lungo possibile.
Ma dopotutto mi sembrava assurdo rinunciarci. Dunque posso soltanto dire una cosa: I'M BACK!
Con questa os ho concluso definitivamente la "trilogia" che avevo intenzione di scrivere e, ad essere sincera, mi ritengo anche abbastanza soddisfatta. Sono riuscita a farmi piacere ciò che ho scritto fin da quando ho cominciato a buttare giù qualche bozza e, devo dire, che è davvero raro che ciò accada.
Il romanticismo è al primo posto, per me, e qui non ne manca nemmeno un po'.
Nella prima parte compaiono i genitori che si abbandonano completamente ai sentimenti, soprattutto le mamme. Ho sempre pensato a come possano sentirsi due madri quando realizzano che i propri figli si sono sposati e questa reazione è proprio ciò che immagino. Teniamo comunque conto che è sempre di un figlio/a che parliamo ed tutti quanti sapete come sono fatte.
A parte questo entrano in scena anche i restanti ragazzi che si fanno notare, as usual. Sono punta fonte di gioia.
Nella seconda parte, invece, abbiamo un pezzo del ricevimento e il famoso discordo di Louis che non poteva non essere il testimone di nozze di Zayn. Scusate ma gli Zouis sono pura fonte di vita e non potevo non mettere qualche cosa che parlasse di loro. Ho sempre ammirato molto il loro rapporto.
Liam, Niall e Harry invece sono sempre dolci, spiritosi e sono i miei amati ragazzi.
L'ultimo pezzo è decisamente il mio preferito perché è puro romanticismo. Zayn si è calato totalmente nel ragazzo affettuoso che è capace di donare tutto l'affetto alla donna che possiede il suo cuore ed io sono in completa adorazione.
La scena della moto è comparsa dopo una foto vista casualmente su Instagram e devo dire che quest'idea si è impossessata della mia mente e non è stata più capace di abbandonarla e sono contenta di essere riuscita ad inserirla nella storia.
Prima di concludere volevo anche spiegare il significato della data che ho inserito. Non si tratta di un errore ma bensì una cosa voluta. Il 20 Maggio è stato un giorno davvero importante, a cui lego ricordi davvero felici. Inoltre, un matrimonio non si può organizzare in poco tempo e quindi ho dovuto per forza far passare un certo lasso di tempo. Una sorta di salto nel futuro.
Bene. Dopo questo immenso papiro che mi è servito per darvi spiegazioni generali penso sia proprio il momento di concludere queste "note autore" perché mi sto decisamente dilungando troppo.
Voglio solo aggiungere che ringrazio tutti quelli che hanno messo le mie storie tra le preferite/seguite/ricordate e tutte quelle mi hanno inserita tra le loro scrittrici preferite: siete davvero degli amori. Un ringraziamento va anche alle persone che hanno lascito delle recensioni che mi hanno fatto davvero molto piacere.
Vi ricordo, inoltre, che potete provare a contattarmi anche su 
Ask e che per leggere tutto quello che ho pubblicato in questi mesi basta cliccare semplicemente qui.
Vi informo anche che la prossima os che, forse, pubblicherò riguarderà Louis (incredibile ma vero) dato che ho qualche idea che già mi balena per la mente da un po' di tempo e che dopo quest'idea campata totalmente in aria ho intenzione di pubblicare una vera e propria FanFiction di cui ho già un capitolo ma questa cosa 
se verrà fatta sarà solamente a scuole finite, in modo da non avere impegni.
Detto questo vi saluto, vi mando tanti baci e abbracci, augurandovi un buon proseguimento della settimana scolastica.
Mi scuso, come al solito, per eventuali errori ortografici.
-Micol :)


The day
 

“Credo di aver lasciato
il cuore nei tuoi sorrisi”

 

20 Maggio 2016, Londra.

Quando usciamo dalla chiesa, io fasciata nel mio abito bianco e tu con indosso lo smoking, entrambi siamo sorridenti ed euforici. Il sole è alto nel cielo, una leggera brezza accarezza noi due e una massa indefinita di persone che occupa la piazza che si apre di fronte a noi. Le strade chiuse per l’occasione e macchine ovunque. Ognuno di loro gioisce ed una pioggia di riso comincia a cadere su entrambi, la tua mano stringe ulteriormente la mia, accarezzando la fede che da pochi minuti porto al dito, sollevandole, poi, trionfante. Il tuo naso che si arriccia e i tuoi occhi che si assottigliano mentre ridi notanti Louis poco lontano da te che salta sul posto seguito dagli altri tre del gruppo. Scuoto la testa anche se ormai sono abituata a tutto ciò.
Vedo in lontananza le nostri madri che, emozionate, si abbracciano e i nostri padri che si stringono la mano, affiancando la propria moglie e rivolgendo lo sguardo verso di noi.
La gente ci circonda, le urla sono forti e questo giorno è talmente importante che non posso evitare che le mie labbra si curvino verso l’alto e nell’istante che Liam ci corre incontro gettando le braccia attorno ad entrambi per poi essere raggiunto velocemente dagli altri io rido allegramente. «Congratulazioni!» Pronunciano contemporaneamente. 
Li abbracci tutti quanti e riesco a vedere il tuo sguardo leggermente languido e so che ti stai per commuovere ma non vuoi compromettere la tua apparente aria da duro. «Vi voglio bene», aggiungi poi, la voce leggermente rotta. Louis ti lascia una pacca sulla spalla bisbigliando qualcosa che sentite solo voi mentre Niall mi abbraccia ancora una volta seguito da Harry. «Grazie», bisbiglio. Liam immortala il momento con il cellulare e temo di vedere il risultato della foto.
«State bene», si limita a dire, riferendosi ai nostri abiti. Tu sollevi un sopracciglio e mi fai fare una piroetta, per poi fare lo stesso. «Stiamo benissimo», ribatti invece, con un ghigno sul volto e procurando una risata generale.
Quando poi riusciamo a fuggire dalle grinfie dei tuoi amici il mio busto viene avvolto dal tuo braccio e le nostre famiglie si dirigono verso di noi. Mia madre che piange e dietro mio padre che l’osserva con un’espressione confusa. Bacia entrambi e «Congratulazioni», dice. Ci rivolge un’occhiata lunga e sorride tra le lacrime ed il mio bene per lei, in quel momento, non ha davvero limiti. Non riesce a stare dentro confini e non posso fare altro che ringraziarla per tutto quello che mi ha insegnato e tutto quello che ha saputo darmi, senza mai esitare in nulla. Quando, poi, si allontana ma non prima di riservarmi una carezza e mimare un «Ti voglio bene», io le sorrido, riconoscente.
Qualche istante dopo tua madre ti abbraccia singhiozzando rumorosamente, tu sorridi e la stringi forte a te, lasciando andare la mia mano che hai stretto fino a quel momento. «Sarai sempre il mio bambino». Tu allora alzi gli occhi al cielo ed io rido leggermente per quell’affermazione. Poi rivolgendosi a me si asciuga leggermente gli occhi e sue labbra si abbelliscono di un sorriso. «Ti prenderai cura di lui?» Domanda. Io allora annuisco posandole una mano sulla spalla ma lei è più veloce di me e avvolge le braccia attorno a me.
Non sono sorpresa mentre mi stringe a lei e ricambio l’affetto senza indugi. Ti guardo e tu scuoti la testa, facendomi intendere che per te sta prendendo tutti in modo troppo melodrammatico.
Ma, è solo in quel momento che riesco a comprendere a fondo il vero significato di ciò che mia madre ha detto ieri sera: “Lasciare andare i figli è la parte più difficile”, ed ora so per certo che quella frase ha più valore di qualsiasi altra cosa mi abbia mai detto.
Tuo padre dopo pochi minuti richiama la donna ancora attaccata a me e lei fa come detto, scusandosi.
Veniamo congedati solamente quanto mio padre ti stringe mano sussurrando un «Trattala bene», che in realtà riesco a sentire anche io, al quale tu rispondi «Farò tutto il possibile», guardandomi ed il tuo ci rivolge uno sguardo che vale più di mille parole, abbracciando entrambi prima di allontanarsi.
Ci osserviamo per qualche istante, consapevoli che qualcosa in noi sia cambiato da questo giorno e solo quando entrambi abbiamo finito le nostre riflessioni, torniamo a stringerci la mano. 
Allora tu pronunci quelle parole che non hai ancora detto da quando siamo usciti dalla chiesa. «Ti amo». Io sorrido e mi avvicino al tuo volto: «Anche io», rispondo semplicemente. E nel momento in cui le mie labbra si stanno per avvicinare alle tue le mie amiche interrompono tutto. Tu sbuffi, alzi gli occhi al cielo e fai un’espressione strana, forse stanca.
«Congratulazioni!» Gioiscono. Sono tutte allegre e sorridenti, bellissime nei loro abiti eleganti ed il loro entusiasmo mi contagia quando mi abbracciano stretta.
«Complimenti, Zayn. Ottima scelta d’abito», tu le schermisci con un gesto della mano e le loro leggere risate mi rimbombano nelle orecchie. «Ti comporterai bene con lei?» Tu annuisci, ancora una volta, stufo di questa domanda e la tua mano stringe il mio fianco per attirarmi ancora più vicina. «Siete davvero bellissimi». Ti volti verso di me e osservi tutto il mio corpo e quando i tuoi occhi raggiungono i miei «Già», dici ed io penso che vorrei che scomparisse tutta la gente, vorrei perfino che anche le mie amiche in qualche modo non ci fossero, vorrei che fossimo soltanto io e te ed il nostro amore a farci da scudo.
Non ho neanche il tempo di rendermi conto che anche i tuoi amici ci hanno raggiunto e nell’istante in cui il fotografo di fronte a noi ci richiama all’attenzione un flash colpisce il mio viso, immortalando così uno dei giorni più importanti della nostra vita.
«Auguri agli sposi!», sentiamo poi gridare.

Osservo la sala piena di gente con attenzione, individuando tutte quelle mi interessano maggiormente.
So che è questione di minuti prima che facciano entrare la torta nuziale e so anche che a breve dovrebbero esserci i discorsi dei testimoni da cui, sinceramente, non so cosa aspettarmi.
Quando un leggero tintinnio si diffonde per la stanza capisco che l’attesa è finita e nel momento in cui Louis si alza, raddrizzo la schiena.
Il suo sorriso spicca sul suo volto e i capelli ancora perfettamente curati lo rendono più attraente del normale. Si sistema la camicia che, prima dell’inizio del ricevimento, era sovrastata da una giacca nera e si schiarisce la voce. Le sue labbra sottili cominciano a pronunciare le prime parole.
Rido quando racconta qualche aneddoto divertente, mi commuovo quando pronuncia parole strappalacrime indirizzate a te e quando ti rivolge il suo sguardo mi volto anche io.
Il tuo braccio è appoggiato pigramente allo schienale della mia sedia, la cravatta è leggermente allentata e i capelli, ormai, disordinati. Sei felice e sorridente, ridi alle battute di Louis e diventi serio quando tratta di argomenti per te importanti e non posso fare a meno di pensare che sei bellissimo e finalmente mio. I tuoi occhi cadono sulla mia figura quando ti accorgi di essere osservato, allora sposti il braccio e la tua mano sovrasta la mia: le dita si intrecciano, un’azione così banale ma al tempo stesso preziosa. Io non posso fare altro che sorridere.
«Voglio solo augurarvi il meglio, spero che continuiate a vivere la vita come avete fatto fino ad adesso e che il vostro amore rimanga puro, così com’è. Voglio il meglio per voi e spero con tutto il cuore che lo abbiate. E adesso, se mi permettete, in alto i bicchieri per la coppia più sexy: brindo ai miei due amici che oggi hanno cominciato un nuovo percorso della loro vita, rendendomi partecipe, e alla loro totale felicità perché se la meritano. Vi voglio bene ragazzi, desidero il meglio per voi. Congratulazioni e..», prima che finisca la frase ci scambiamo una breve occhiata che dura però solo pochi secondi. «Auguri agli sposi!»
Tutta la sala esplode in un boato immenso, ripetendo la frase che Louis ha appena finito di dire ed i nostri bicchieri si scontrano delicatamente prima di bere il contenuto.
Le mie guance si colorano di una leggera sfumatura rossastra mentre sul tuo viso appare il solito ghigno quando tutti gli ospiti “reclamano” il bacio degli sposi. Le nostre mani allora si separano, tu appoggi il gomito sul tavolo e avvicini il viso al mio. Da qualche parte nella stanza sento un gridolino e so, per certo, che è una delle mie amiche. «Che fai? Vuoi accontentarli?» Rido appena comprendo quello che hai detto e, sotto lo sguardo di tutti i presenti, annuisco e le nostre labbra entrano in contatto. «Ottima scelta», commenti tu, quando ci allontaniamo ed un coro di fischi giungono alle nostre orecchie: questa volta sono i tuoi di amici.

È sera quando tutto finisce e ci alziamo da tavola. Il velo che precedentemente indossavo ora pende dal mio braccio e sto contando i passi che ci dividono dall’auto per potermi sbarazzare dei tacchi.
Ci fermiamo appena dopo l’uscita e nel tempo che impieghiamo per salutare gli ospiti rifletto che questa giornata è trascorsa troppo velocemente.
I genitori ci salutano augurandoci una buona luna di miele facendoci promettere che chiameremo.
«Auguri ancora, ragazzi. Ci vediamo quando tornate, divertitevi». Liam ci saluta con un sorriso, un veloce abbraccio ed è dolce come al solito. «Fatevi sentire ogni tanto. Ci piacerebbe sapere come ve la passate». Harry, invece, ci osserva per bene e nonostante sia leggermente brillo i suoi occhi sono profondi come sempre e le fossette gli incorniciano le labbra. Le sue braccia mi avvolgono, sollevandomi leggermente da terra.
«Vorrò sapere ogni dettaglio che non comprenda la camera da letto». Louis pronuncia quelle parole maliziosamente, scatenando così la risata di Niall che arriva perfino a piegarsi in avanti e tenendo una mano sulla pancia. Non riesce nemmeno a dire qualcosa da quanto è immerso nelle risa. Ci guarda e, con le sue guance più rosse per il troppo alcool, ci saluta con la mano. Tu scuoti la testa, li guardi allontanarsi ed io saluto le mie amiche, sorridendo quando si mostrano euforiche per l’imminente partenza. «Spero che vi divertivate», commenta una. «È stata una splendida giornata. Riposatevi e godetevi la luna di miele», dicono le altre due.
Dopo poco mi circondando chiudendomi nell’abbraccio di gruppo più bello di sempre.
Quando anche loro si allontanano ti schiarisci la voce, richiamando la mia attenzione. «Andiamo», dici, spronandomi con il capo.
Apri la porta dell’auto, aspettando pazientemente che sia seduta e che l’abito sia aggiustato adeguatamente prima di chiudere la portiera e salire dalla parte opposta. Dai il consenso all’autista di partire e subito dopo ti volti verso di me. «Voglio fare una cosa che ho in mente da un po’ di tempo, quando arriviamo a casa». Inarco un sopracciglio a quella richiesta bizzarra e, in parte, incomprensibile. Tu ridacchi leggermente e «Fidati di me». Annuisco e premi un pulsante, per avere maggiore privacy. «Allora signora Malik, come si sente?» I miei occhi si illuminano quando mi chiami in quel modo e volto di scatto la testa, sorridendo apertamente. «Potrei abituarmi ad essere chiamata in questo modo», sussurro. Tu avvicini il tuo volto al mio, un’espressione furba sul viso e quando le tue labbra premono sul mio collo mandandomi in estasi perdo il contatto con il mondo. «Sei davvero bellissima con quest’abito. Non penso di avertelo detto abbastanza». Se fossi stata più concentrata sarei probabilmente arrossita e, nonostante la confidenza, avrei risposto timidamente al complimento.
Comprendiamo che la macchina si è effettivamente fermata quando l’autista bussa sul finestrino, facendoti staccare di colpo dalla mia pelle ormai arrossata. «Scusate l’interruzione, signori Malik. Volete che faccia un altro giro?»
Scuoto la testa mentre tento di ridarmi una sistemata e la tua voce riecheggia nell’abitacolo. «Ci dia un minuto». Ed in quel momento il mio imbarazzo raggiunge le stelle.
Quando usciamo l’aria fresca mi fa rabbrividire leggermente e prima che possa pronunciare una sola parola, la tua giacca copre le mie spalle scoperte. Mi sorridi dolcemente.
Stringi la mano all’autista. «Grazie Mark», dici. «Ha fatto un ottimo lavoro, come al solito».
«Grazie a lei, signor Malik».
Aspettiamo che l’auto si allontani prima di fare qualsiasi movimento e non appena ti volti io sorrido perché sarò pronta a fare qualsiasi cosa tu voglia.
Il verde del nostro giardino ci circonda mentre rimaniamo in silenzio, osservandoci.
«Puoi aspettarmi qui?»
Rimango perplessa per qualche istante ma alla fine annuisco e mi accomodo su una delle numerose sedie attorno al tavolo in legno che hai scelto tu stesso.
Prima di allontanarti mi lasci un bacio veloce sulle labbra e «Fidati», pronunci, ancora.
Dieci minuti dopo sento un rumore rimbombare nel silenzio della notte e quasi mi spavento quando ti vedo comparire sulla sella di una moto che non ho mai visto in vita mia. Mi porgi il mio giacchetto in pelle e capisco che anche tu hai bisogno di qualcosa di più consistente sulle spalle, coperte da una sola camicia bianca. Cambio frettolosamente gli indumenti e rimango immobile, cercando di capire le tue vere intenzioni.
Mi porgi un casco senza esitare e nemmeno senza guardare attentamente la mia espressione totalmente confusa. Aspetti pazientemente che l’indossi e che in un modo o nell’altro mi sistemi dietro di te, essendo sicura di non rovinare in alcun modo l’abito.
«È una cosa che ho sempre desiderato fare».
Sorrido e penso a come la gente ci veda, rimpiangendo che non ci sia nessuno che possa immortalare questo momento.
Strillo leggermente quando fai rombare il motore, come una sorta di avvertimento e solo dopo essermi accertata che il vestito sia sistemato accuratamente lego le braccia attorno al tuo bacino.
Il cancello si apre e tu parti senza esitazioni, guardando dritto davanti a te e posando una mano sulle mie.
Ci sono tante parole che vorrei dire in quel momento, sentimenti che vorrei poter sapere esprimere, sensazioni che vorrei provare per l’eternità e nel momento in cui ci fermiamo ed uno spiazzo si apre davanti a noi vorrei, anche, poterci rimanere per sempre.
Ti liberi del casco, voltandoti verso di me e sei una visione celestiale.
E se anche la mattina seguente avremmo un aereo che ci aspetta e degli orari da rispettare non posso fare altro che scendere dalla sella della moto levando l’affare pesante che copre la mia testa.
Respiro l’aria fresca e sorrido quando, questa volta, sei tu a stringere il mio bacino. «Ti amo», dico, appoggiando la testa alla tua spalla. Le tue labbra che sfiorano i miei capelli e «Anch’io, tanto», pronunci in un sussurro.
Quando, poi, mi fai fare una piroetta scoppio a ridere perché da quando hai cominciato a fare pratica per il nostro primo ballo non hai più smesso di dimostrarmi i tuoi progressi. «Me la sono cavata bene, oggi».
Annuisco poggiando una mano sulla spalla e, con l’altra, afferro la tua. Tu che nel frattempo stringi il mio fianco, avvicinandomi al tuo corpo, mi fai sorridere e quando cominciamo a muoverci lentamente a ritmo della nostra immaginazione, penso che sia la parte migliore della giornata e, addirittura, della mia intera vita.

  
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