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Autore: fred_mione98    20/04/2015    11 recensioni
Vita. Amicizia. Amore. Guerra. Perdita. Morte. Vita.
Un ciclo strambo, doloroso per certi versi,ma che inizia con la parola vita e termina con la stessa.
" George, nella vita di un uomo non ci può essere solo sofferenza; non saresti qui se fosse così. C'è sole e tempesta in ognuno di noi"
Troppi ricordi, troppa sofferenza nella vita di George.
Una vita che trova un inaspettato nuovo inizio con la persona che lui men che mai si immagina: Hermione.
Qualcosa di sconosciuto bussa alla porta del cuore del ragazzo.
Riuscirà ad affrontare i suoi fantasmi? Le sue paure? Le sue sofferenze?
E Hermione? Riuscirà a fargli capire che un uomo puó crogiolarsi nel dolore solo fino ad un certo punto? Perchè poi va affrontato? E in che modo?
E che magari questo dolore può essere distrutto? Annientato? Annullato?
C'è un modo grazie al quale Fred può tornare da lui? E come?
Eppure... è impossibile riportare qualcuno indietro,dal mondo dei morti, no?
Eppure un modo c'è.
Un modo per arrivare all'ultimo, ma primo, tassello di quel ciclo: la vita.
Una GeorgexHermione tutta per voi!
Leggete e recensite! ^.^
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve a tutti *.* Ecco il secondo capitolo *.*. Spero vi piaccia e che lo leggiate in molti. So di non essere molto brava, appunto per questo mi piacerebbero anche critiche per migliorarmi!
Buona Lettura ♡
fred_mione98





TU CHE MI INSEGNI A SORRIDERE.


 -George!- la voce di Hermione mi fa sobbalzare e sbatto dolorosamente allo spigolo del mobiletto del capanno degli attrezzi.
Per tutti i capelli unti di Piton, ma dove sarà finita la mia Scopalinda?


Alzo lo sguardo verso Hermione che mi guarda con un'espressione a metà tra il divertito e l'esasperato.

-Dimmi Herm-
-George, George, George forse sei sotto un oblivion,ma ti voglio ricordare che siamo maghi! Lo sai questo vero?

La fisso senza capire. 


-Ehm... è una domanda a trabocchetto?

Lei scoppia a ridere come in preda ad una Tarantallegra e ci vuole un bel po' di tempo prima che riesca a fermarsi.


Devo ammettere che la invidio: se qualcuno qualche mese fa mi avesse detto che Hermione e io ci saremmo ribaltate le parti, starei ancora ridendo. Lei che ride, io che il sorriso l'ho perso. Decisamente il mondo sta girando al contrario.


-Hai finito? Potresti spiegarmi perchè ridi?- le chiedo curioso.
-Oh George, scusami... è che la tua faccia era così buffa!- soffoca un'altra risata e poi aggiunge- comunque intendevo dire che puoi semplicemente appellare la tua scopa, senza stare a scervellarti, per quanto ti è possibile data la mancanza di materia prima, per cercare di trovarla.- conclude soddisfatta serrando le labbra, forse preda di un altro attacco di risa.

Le do un buffetto sul braccio e le sorrido a mia volta.




Mi fermo un attimo a riflettere, guardandomi intorno: da quando Fred è morto ho rinchiuso tutto quello che me lo potesse ricordare nel cassetto "troppo doloroso per affrontarlo"; in questo cassetto sono posati tanti ricordi, tanti oggetti, tanti segreti e anche la mia scopa.



Hermione mi sta forse tentando di far capire che riaprire questo cassetto vorrebbe significare riavere una piccola parte di me? 



Hermione mi sta forse cercando di aiutare a riportare in superficie quel George che ho fatto annegare?
Di farmi ritornare ad essere il degno discepolo di quel Dio della risata che ho sempre idolatrato?
Quel Dio che mi ha sempre governato sin da quando ho fatto il primo respiro? Il Dio della felicità, della forza d'animo... della leggerezza...?


Quante volte ancora dovrò ringraziare Hermione di farmi sentire così... così... così ... me?

-Accio Scopalinda!-  affermo con convinzione.

Ed eccola. Ecco quello strumento, compagno di tante avventure, sfrecciare per tutta la stanza e atterrarmi in mano.


Guardo prima la scopa e poi Herm; le sorrido e poi dico:

-Andiamo?-
Lei annuisce e risponde: 
-Prima però dovremmo avvisare i tuoi. Mandiamo un Patronus che ne dici?-


Mi rabbuio. 


Un Patronus.


Questa parole, per me, è diventata un tabù.


Non l'ho voluto dire a nessuno, ma da quel 2 maggio non sono più riuscito a produrne uno. 
E non c'è neanche bisogno di dire il perchè.


Tutti i miei ricordi felici sono legati ad una persona che ora non c'è più.
Solo con quella persona mi sentivo felice.
E, andandosene, quella persona si è portata via quella sensazione. Quella che prima era un realtà.
Nessuno, credo, capirebbe mai la mia situazione: come ci si sente ad essere vivi, ma in realtà non esserlo affatto!
Perchè è così che mi sento io!

Forse Hermione potrebbe essere la confidente giusta.O forse lo sospetta già e sta aspettando che sia io a dirlo.

Forse, ancora una volta, sta tentando di farmi uscire da quel guscio in cui mi sono rinchiuso.

- Herm...- comincio sospirando - io... non ne sono.. più capace...-


Lei mi guarda seria e, poggiandomi una mano sulla spalla, dice:

- George... la vita di un uomo non può essere solo dolore e sofferenza. Non saresti qui se fosse così. C'è sole e tempesta in ognuno di noi. Il tempo è imprevedibile, lo sai anche tu.
Devi continuare a vivere George. È questo che lui vorrebbe. Anzi, che vuole.- conclude accarezzandomi.


Cerco di trattenere le lacrime. Ha ragione. 



Le tendo la mano per farla salire sulla scopa. 


Impugno la bacchetta e chiudo gli occhi.

Fred vorrebbe questo: che continuassi a vivere.


Fred.



Fred e io che scherziamo.



Fred e io che combiniamo disastri.



Fred che ride.



Fred che vive.


La mano si muove da sola, senza nessun comando; la mia bocca pronuncia l'incantesimo di sua iniziativa, mentre la risata di Fred prorompe e occupa tutta la mia mente:

- Expecto Patronum!-


Ed ecco un coyote argenteo fuoriuscire dalla mia bacchetta, sinuoso e elegante, si para dinanzi a me.
Troppo sorpreso per parlare, lascio che sia Hermione a farlo.
La ascolto intontito mentre dice:- Per Molly e Arthur Weasley.


Il Patronus annuisce.

- Molly, sono Hermione. Io e George stiamo andando ad Hogwarts alla ricerca di... una cosa.
Non vi preoccupate torneremo appena finito. Vi prego... dite a Ron di non arrabbiarsi. Un abbraccio.-
conclude soddisfatta.


Il coyote svolazza per l'intera stanza prima di uscire fuori e scomparire.

Noi lo seguiamo a ruota: usciamo fuori in giardino, dò il tempo ad Hermione di sistemarsi bene per non cadere.
La sento che rafforza la presa sul manico; mi sfugge un sorriso: ha sempre avuto paura delle scope; così le passo un braccio attorno alla vita e la attiro verso di me.

Non è un abbraccio fatto di imbarazzo, come quei pochi  che ci siamo scambiati fin'ora.
Questo è un abbraccio intriso d'affetto; un abbraccio spontaneo, e, stranamente, mi sento a casa. Protetto.
Come se... sentire il suo cuore che batte frenetico contro il mio petto, spinga il mio a fare lo stesso.


Do una piccola spinta con i piedi al terreno e ci alziamo in volo.
Così, il mondo diventa una minuscola trapunta di verde e di azzurro. 







Angolo Autrice ^:^
Bene, eccoci alla fine del secondo capitolo; grazie a tutti quelli che lo leggeranno, recensiranno o , comunque, seguiranno. 
Allora... è un capitolo un po' strano.. e non è tra i miei preferiti; ma mi piace l'idea di un' Hermione che insegna a George come si ride. Come si sorride.
Nella realtà sarebbe il contrario. 
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Beh chi leggerà, vedrà <3 
Baci, fred_mione98 <3
 
   
 
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