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Autore: 50shadesofLOTS_Always    20/04/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Richard era convinto che Cara non stesse mentendo, ma Kahlan non era della stessa idea. Essendo una Mord-Sith, i suoi poteri non funzionavano su di lei e le impedivano di leggerla. Era frustrata all'idea di non sapere ciò che realmente stava accadendo, poiché essere la Madre Depositaria, significava possedere la verità. Avrebbe potuto mandare dei messaggeri, ma il compagno glielo aveva impedito tassativamente.
Sospirò pesantemente mentre metteva la firma sull'ennesima scartoffia di quella lunga mattinata e tentò di far cambiare piega ai suoi pensieri.
Le mani le dolevano ancora, per non parlare delle due dita rotte a causa delle Agiel. Richard aveva passato almeno un'ora e mezza a fasciarle le mani e a steccarle le dita. Purtroppo nemmeno Zedd era riuscito a rimediare al danno, a causa della magia nera che permea le Agiel.
Sorrise al pensiero di Richard. Si era sempre presa cura di lei, in ogni situazione e questo le riportò alla mente quella volta che Zedd aveva trafugato il Secondo Scrigno dell’Orden, dalla Camera dei Gioielli di Tamarang, fingendosi un marionettista. Quel giorno il piano di confessare un soldato d’hariano era saltato per colpa dell’iperprotettività del Cercatore,che proprio in quel momento,bussò alla porta del suo ufficio facendo capolino con la testa.
« Sarebbe possibile ricevere la Madre Depositaria? » domandò giocoso.
Lei accennò a un sorriso e lui chiuse la porta alle sue spalle, prima di sedersi davanti a lei e alla sua scrivania.
« Non dovresti firmare... » disse in finto rimprovero, facendo un cenno verso le sue mani.
Kahlan si limitò ad annuirgli mentre immergeva il pennino nell'inchiostro.
Richard restò a guardarla mentre scriveva sui fogli con un ritmo costante. Sapeva che erano inutili scartoffie dettate da una serie di protocolli. Per questo, lei non prestava loro molta attenzione. Prese un bel respiro, deciso a volerle parlare.
« Devo andare a D'Hara... » disse tutto d'un fiato.
La mano di Kahlan si fermò a mezz'aria stringendo ancora delicatamente il pennino.
Aggrottò la fronte e sollevò gli occhi verso quelli grigi di Richard.
« Devi? - lui annuì con serietà - Perché? » chiese ancora.
Lui sollevò le mani per evidenziare l'evidenza.
« Devo essere lì per ripristinare l'ordine... ».
Alla donna sfuggì un sorriso sbilenco.
« Tu porti caos ovunque tu vada... » lo schernì col suo puntiglioso sarcasmo.
Lui incassò la battuta per poi lanciarle un'occhiata in tralice.
« Kahlan, io voglio che tu venga con me... » disse e stavolta il suo sguardo si ammorbidì, come il tono di voce. Lei lo fissò per un attimo interdetta.
« Richard, sono appena tornata. – disse - Non posso abbandonare di nuovo Aydindril... ». Era combattuta.
Sapeva che il suo posto era lì, in quel Palazzo Bianco. Ma era pur sempre vero che Richard era diventata la sua casa. Un luogo sicuro. Lui annuì.
« Lo so... » ammise quasi più a sé stesso.
Si fissarono a lungo e in silenzio, ponderando la situazione.
« Io devo partire,Kahlan. – ripeté Richard dopo qualche minuto - Devo assumermi le mie responsabilità... » esordì deglutendo sonoramente.
Lei abbassò lo sguardo e si sentì terribilmente sola. Comprendeva però le parole del compagno, anche se dentro di sé stava sanguinando al solo pensiero di non vederlo. Sarebbe potuto andar via per un mese, per un anno. O addirittura per dieci. Non avrebbe potuto sopportare una tale distanza, non solo temporale.
«Non é un addio... » continuò lui per rassicurarla, ben sapendo però che le parole non avrebbero sortito l’effetto sperato.
«Lo so... » mormorò lei con voce atona. Richard sospirò.
«Ti serve qualcosa? » le chiese alzandosi in piedi.
Lei scosse la testa trattenendo quelle lacrime, che le stavano pizzicando gli occhi Infatti, non osò guardarlo.
Richard la fissò ancora un istante, sperando di vedere quegli smeraldi prima di uscire dall'ufficio sconsolato.
Kahlan appoggiò i gomiti sulla scrivania, affondando il viso nelle sue stesse mani. Le lacrime scorrevano copiose sulle sue guance, bagnando i fogli sparsi in confusione sul ripiano.
****

Richard si avvicinò al Vecchio Mago, che dopo avergli dato delle pacche affettuose sulla spalla, lo abbracciò forte. Amava suo nipote e temeva del suo allontanamento, poiché non sarebbe stato lì a proteggerlo o più semplicemente ad aiutarlo. Si staccarono e il Cercatore sospirò affranto. Era consapevole che quello che stava facendo era un passo importante. Sarebbe diventato Lord Rahl. Zedd sorrise bonario,capendo l’ansia del giovane.
« Sta tranquillo. Sarai un ottimo Lord Rahl... » gli rammentò con fare rincuorante.
Richard abbozzò un sorriso, prima di tornare serio. Gli occhi divennero metallo.
« Veglia su Kahlan, come ho fatto io... » sussurrò in tono grave.
«Sicuro? Credo che sarebbe strano se baciassi una giovane donna... » lo schernì il Mago mentre Richard gli rivolgeva un'occhiata torva. Eppure non poté impedirsi un sorriso.
« Non c'è bisogno che la baci. Nemmeno il Consigliere... » brontolò il giovane uomo sotto la risata di Zedd. Richard si voltò e la vide che lo attendeva accanto ai cavalli.
Cara era già in sella al suo e aspettava solo lui. Prese un bel respiro e raggiunse l’amata mentre la osservava attentamente. L'abito lungo che nascondeva quelle forme invitanti, che tanto avrebbe voluto scoprire e i capelli color mogano che le cadevano sulle spalle e sulla schiena,come una cascata. Stava accarezzando il muso dello stallone dal mantello fulvo, che per tutta risposta la spingeva giocosamente su una spalla.
Le si fece vicino ed incrociò immediatamente quegli occhi smeraldini,pieni di intelligenza. Legò lo zaino ad una delle bisacce,prima di sfiorarle una guancia.
« Sta attento... » sussurrò lei guardando di sbieco Cara. Richard le sorrise.
« Lo farò... » disse mentre rideva dentro di sé.
Era convinto che non ci fosse di mezzo solo una lotta millenaria fra due ordini di donne.
Il mostro verde della gelosia sembrava passarle come un lampo, di tanto in tanto, confondendosi nelle iridi cristalline della donna.
Kahlan abbassò il viso e Cara, sperando che stessero partendo, si voltò a guardarli. Era impaziente di tornare a D’Hara. Richard agì e tirò a sé la Depositaria, posando le proprie labbra su quelle della compagna. Cara alzò gli occhi al cielo e guardò altrove mentre Kahlan si scioglieva fra le braccia dell'uomo. Si sentiva tremendamente al sicuro. Richard le mise una mano dietro la nuca ed approfondì il bacio,che oltre ad essere un saluto,era un modo per permettere alla Depositaria di tracciare dei confini,in cui lui stesso era inserito.
Ma Cara aveva il solo ed unico compito di proteggerlo e basta. Niente di più,niente di meno. Solo proteggerlo. Eppure non poteva impedirsi di guardarlo. Era un uomo attraente e straordinariamente gentile,nonostante la passata sventura con Denna. Cara trovava quella parte di Richard,una debolezza ma non osava dirglielo. Non sapeva come l’uomo avrebbe reagito.
« Scrivimi... » mormorò Kahlan fra un bacio e l'altro.
« Tutti i giorni » le promise lui. Le labbra dei due amanti si staccarono, permettendo loro di riprendere fiato.
« Ci vedremo presto... » le disse prima di abbracciarla forte.
La donna strinse ancora una volta la maglietta del proprio Cercatore, prima si lasciarlo salire a cavallo a malincuore. Le sorrise e spronò il cavallo, che partì al galoppo.
****
 
Quella sera la luna era alta nel cielo e illuminava l'intera città senza bisogno di lanterne.
Sospirò ricacciando indietro la quinta ondata di lacrime, che la assaliva insieme al morbo della solitudine. Si era rifugiata sulla cima della torre più alta per stare da sola. Per riflettere. E per non farsi vedere in quelle condizioni, ma non le era servito a niente. Anzi, aveva peggiorato la sua situazione, facendole sentire ancora di più la mancanza di Richard.
Zedd apparve in quel preciso istante, e pareva stanco dopo aver salito le scale a chiocciola. Le si fece vicino e fece finta di ignorare il viso mogio e rabbuiato della donna in bianco,segnato dalle lacrime e con gli occhi arrossati. Tirò su col naso e si mise in piedi lisciandosi la gonna, con fare distratto ed indifferente.
Il Vecchio sorrise.
« Manca anche a me... » ammise cogliendola in fallo. Si sentiva smarrita senza Richard. Si sentiva sola. Abbandonata, come si era sentita tempo addietro quando sua madre era morta.
« Pensi che con Cara sarà al sicuro? » domandò esprimendo la propria preoccupazione.
Zedd la scrutò, notando un malcelato tormento assillante nel tono della giovane donna.
« Ragazza mia, rilassati. Ha la Spada della Verità... - si voltò a guardarla mentre lei si strofinava le mani sulle braccia, come se avesse freddo - É normale sentirsi persi,mia cara,quando la persona che si ama non c'è... » la consolò avvolgendola in un abbraccio paterno. Kahlan si sentì meglio per un attimo. Avere Zedd era come avere una parte di Richard.
« Tornerà da me? »
« Ma certo,bambina! » mormorò il Mago.
   
 
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