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Autore: _Daenerys Targaryen93_    21/04/2015    4 recensioni
Ed ecco che Hogwarts apre i cancelli ai nipoti degli eroi di questa fantastica saga.
Spero che la mia long piaccia.
Buona lettura
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il sole colpí il mio volto.
Distesa supina sull’erba fresca mi divertivo a guardare le nuvole.
Risi, una nuvola somigliava agli occhiali di mio nonno e un’altra alla mia civetta delle nevi.
Mi misi seduta, una leggera folata di vento fece svolazzare i miei capelli castani, e il libro che avevo sulla pancia cadde a terra.
Respirai a fondo quella brezza e mi misi in piedi, sistemando le pieghe che si erano formate sul mio leggero vestitino di cotone blu con qualche macchia verde e marrone di qua e di là.
La mamma mi avrebbe certamente sgridata, e dopo avermi dato una bella strigliata avrebbe agitato la sua bacchetta e fatto sparire le macchie.
L’erba solleticava i miei piedi nudi, lo trovavo piuttosto piacevole.
D’un tratto udì un lontano stridere.
Mi voltai e vidi la mia civetta delle nevi, Luna che aveva tra le zampine qualcosa.
Mi illuminai quando riconobbi quel ‘qualcosa’.
La mamma e il papà mi avevano tanto parlato di questo giorno, e ora che avevo compiuto undici anni era finalmente arrivato.
Luna si posò sulla mia spalla, e tolsi la lettera dalle sue zampine.
La aprii rompendo il sigillo e lessi quelle dolci righe scritte con inchiostro verde:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Preside: Percival Gwaine Pervymoore Silus
(Ordine di Merlino, Prima Classe,
Grande Mago, Stregone Capo,Confed. Internaz. dei Maghi)

Cara signora Potter,
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Distinti saluti,

Hermione Granger
Vicepreside

Emisi un gridolino e strinsi la lettera al petto.
Euforica iniziai a saltellare, Luna si alzò in volo emettendo un verso di protesta.
Il mio impeto l’aveva spaventata.
Afferrai il mio libro e stringendo la lettera tra le mani corsi a casa, e per tutto il tragitto urlai ridendo ‘E’ arrivata! E’ arrivata!!’.
Entrai in casa di colpo, chiudendomi violentemente la porta alle spalle.
<< Mamma! Mamma! >> la chiamai << E’ arrivata! >>.
Mia madre, Katherine Potter, fece capolino dalla cucina.
Appena mi vide sgranò gli occhi e asciugandosi le mani con uno strofinaccio mi venne incontro scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
Puntò i suoi occhi castano scuro nei miei, ed esclamò:
<< Signorina, cos’è tutto questo fracasso? Oh per la barba di Merlino, come ti sei conciata? >> .
Non ero un bello spettacolo.
Avevo le guance rosse e gli occhi che lacrimavano, i miei capelli erano arruffati ed erano pieni di foglie secche, il vestitino era macchiato d’erba e terra e le mani e i piedi erano in condizioni peggiori.
Ma non mi importava, respirando a fatica a causa della gran corsa le sventolai sotto il naso la mia lettera di Hogwarts.
<< E’ arrivata! La mia lettera! Dobbiamo comprare un sacco di cose e … >>,
<< Va subito a lavarti! Per l’amor del cielo! Tuo padre ha speso un bel po’ di soldi per comprarti quel vestito e l’hai ridotto in quello stato! >>
<< Ma .. >>
<< Niente ‘ma’! >> mi intimò puntandomi un dito contro << Hai anche sporcato il pavimento. Io mi ammazzo di lavoro per pulire e tu combini questo disastro. >>.
Si passò una mano tra i capelli corvini, mormorando un ‘Calma Katherine, ci vuole pazienza.’.
Sbuffai e obbedii.
Entrai nella mia stanza e accarezzai la sciarpa dei Grifondoro di mio padre che avevo appeso al muro.
Sorrisi, avrei seguito le orme di mio padre e mia madre.
Sarei diventata una Grifondoro e li avrei resi fieri di me.
Anche i miei nonni avevano frequentato Hogwarts, ed erano entrambi Grifondoro.
Insomma, era la casa di famiglia quindi non potevo non farne parte.
La mia famiglia era molto conosciuta, in quanto mio nonno Harry era sopravvissuto a uno dei maghi più potenti e malvagi mai esistiti sulla faccia della terra e che aveva terrorizzato il mondo dei maghi per molti anni, tanto che nessuno osava pronunciare il suo nome.
Lord Voldemort, così si chiamava, era stato sconfitto da mio nonno e quando mi raccontavano di lui o pensavo a lui avevo sempre i brividi.
Udii bussare alla porta.
<< Avanti. >>
Era mia madre, che entrando nella stanza sospirò.
<< Guinevere, ti avevo detto di andare a lavarti? >>,
<< Lo so, scusami. Mi sono fermata a pensare. >> sorrisi debolmente guardando di nuovo la sciarpa di mio padre.
mia madre mi circondò le spalle con un braccio:
<< Tutto bene? Scusami per come ho reagito, ho perso la testa vedendoti così sporca. Ma sono davvero felice che la mia bambina vada finalmente ad Hogwarts. Domani andremo a Diagon Alley a comprare tutto l’occorrente. >>,
<< Mamma, è solo che voglio essere una Grifondoro. >>,
<< Lo sarai, tranquilla. Ce l’hai nel sangue. Ora va’ a lavarti. >>.
Annuii.

Diagon Alley era davvero affollata, c’erano ragazzini che correvano a destra e a manca lanciandosi contro le gelatine tutti i gusti+1.
Altri se ne stavano col naso schiacciato sulle vetrine a osservare i nuovi modelli dei manici di scopa che più facevano tendenza.
Mia madre e mio padre mi trascinarono a comprare la toga, per poco mia madre non pianse quando mi vide indossarla.
Poi andammo dritti al Ghirigoro a comprare i libri e in un negozio a prendere un paiolo, inchiostro, pergamena e una piuma.
<< Manca solo la bacchetta. >> mormorai,
<< Per quella c’è Ollivander! >> esclamò mia madre euforica, e indicò un negozio dall’insegna che non passava inosservata, << Coraggio. Andiamo! >>,
<< Kat, è meglio che Gwen vada da sola. Comprare la prima bacchetta magica è un evento importante. >> esclamò James Potter, mio padre.
<< Ma, James! E’ per questo che voglio esserci. >>,
<< E’ meglio così fidati di me. >> esclamò mio padre posandole una mano sulla spalla.
Mi diede una borsa di monete d’oro e mi incoraggio ad entrare nel negozio di bacchette.
Col cuore in gola entrai, il negozio era in disordine con qualche ragnatela e chili di polvere.
<< C’è.. c’è nessuno? >>,
<< Benvenuta. >> disse una voce che mi fece sobbalzare.
Mi spaventai a tal punto da posare una mano sul cuore e trattenere il fiato.
Timidamente mi avvicinai al bancone giocherellando con la punta della mia treccia.
<< Buongiorno. Mi chiamo Gwen Potter. E ho bisogno di una bacchetta. >>,
<< Oh! Sei la figlia di James e Katherine Potter! La nipote del grande Harry Potter! >>,
annuii mordendomi le labbra.
<< Io sono Gregory Ollivander, e sono felice di fare la tua conoscenza signorina. Hai gli stessi occhi di tua madre! >> mi tese la mano, che io strinsi titubante poi si voltò e in men che non si dica sparì tra gli scaffali.
‘Vediamo se riesco a trovare la bacchetta giusta per questa signorina.’ lo sentii mormorare.
Tornò con alcune scatole.
Ne aprì una, e me la porse.
<< Provi questa. Agrifoglio e corda di cuore di drago. >>.
La agitai, non era la bacchetta giusta per me.
Me ne porse un'altra, salice e crine di unicorno.
Neanche quella andava bene.
<< Prova questa. Nocciolo e crine di unicorno. >>.
Afferrai la bacchetta e la agitai.
Era la bacchetta giusta per me.
<< A quanto pare questa bacchetta ti ha scelta. >> sorrise, e io ricambiai debolmente.
La ammirai.
Era semplicemente bellissima.
Era di una flessibilità notevole e l’impugnatura decorata da un groviglio di rametti la rendeva aggraziata.
Sorrisi, elettrizzata al pensiero di usarla.

Il giorno della partenza arrivò, ed io ero stanca morta a causa della notte insonne che avevo appena trascorso.
Ero troppo eccitata per dormire.
Chi al mio posto non lo sarebbe stato?
I miei mi accompagnarono alla stazione di King’s Cross, e spingendo il carrello con sopra il baule, la gabbietta con Luna e le altre cose mi recai sorridente al binario 9 e ¾.
All’inizio avevo avuto paura di sbattere contro il muro, ma con una bella rincorsa e gli occhi chiusi avevo raggiunto il binario.
Mia madre prima che io salissi sul treno mi aveva fatto mille raccomandazioni: indossa la divisa prima di arrivare, non mangiare troppe schifezze, cerca di non distrarti durante le lezioni, vai a letto presto, e così via.
Io avevo annuito ed ero salita sull’espresso che portava ad Hogwarts.
Indossai la divisa e mi sedetti.
Presi un libro ed iniziai a leggerlo.
D’un tratto udii qualcuno pronunciare il mio nome.
Alzai il naso dal libro e mi illuminai vedendo il mio amico di’infanzia, Merlin Weasley che sedendosi accanto a me mi regalò uno dei più luminosi sorrisi.
<< Sempre a divorare libri. Eh, Potter? >> esclamò sistemandosi gli occhiali quadrati sul naso,
risi arruffandogli i capelli rossi con una mano.
<< E tu a quanto vedo vai sempre in giro con la zip dei pantaloni aperta. >> lo rimbeccai.
Lo vidi sussultare, arrossire e sistemarsi la zip.
Io risi di gusto davanti a quello spettacolo.
<< Non è divertente. >> disse, puntando i suoi occhi verdi nei miei, offeso.
Io feci spallucce, e mi asciugai una lacrima.
Avevo riso troppo.
Notai che lui non aveva ancora indossato la sua divisa, e quando glielo feci notare lui esclamò che aveva tutto il tempo del mondo per metterla.
Mi chiese di mostrargli la mia bacchetta.
<< Wow, bellissima. Somiglia a quella di nonna Hermione. >> sorrise sornione e poi mi porse la sua.
La bacchetta di Merlin era di noce e corda di cuore di drago.
Mentre la osservavo udii una risata.
Due ragazzi se ne stavano appoggiati alla porticina dello scomparto del treno e sghignazzavano.
Uno era alto, robusto e biondo e con gli occhi azzurri, dai lineamenti spigolosi.
L’altra era una ragazza bassina ma molto bella.
Aveva i capelli corvini, gli occhi verdi e la pelle diafana.
Avevano di sicuro la nostra età.
<< Lentigginoso? Dove hai preso quel legnetto? Hai spezzato un ramoscello su un albero? >> esclamò il ragazzo.
Merlin strinse i pugni, stava per rispondere ma io gli posai una mano sulla spalla e scossi la testa.
Lui annuì e li ignorò.
Il biondo non si diede per vinto e afferrato Merlin per il colletto del maglione sputò:
<< Cos’è?? Fate i superiori o siete semplicemente due vigliacchi? >>,
<< Lascialo stare! >> esclamai << Perché … perché non ve ne andate a provocare qualcun altro? Non abbiamo alcuna voglia di attaccar briga. >>.
La ragazza rise, il biondo lasciò andare Merlin e ghignò:
<< Toh! La bimbetta ha la lingua! >>.
Afferrò la mia bacchetta, e iniziò ad agitarla:
<< Ma che carina! Scommetto che è tua, signorina. >>
<< Ridammela! >>.
Mi alzai e mi avvicinai a lui cercando di afferrare la mia bacchetta, ma era troppo in alto per me.
Mi prendeva in giro, mormorando un ‘dai che ce la fai’.
Ringhiai, ero furiosa.
E mi sentivo debole e umiliata.
Ma che cavolo volevano da noi?
<< Avete finito? Eric, Morgana? >>.
I due ragazzi si voltarono a guardare un tipetto dai capelli neri, con un accenno di frangia che cadeva sulla fronte e quasi copriva i suoi occhi azzurri.
Aveva un’aria piuttosto annoiata e mettendo le mani in tasca entrò nello scomparto.
<< Ridalle la sua bacchetta e facciamola finita. Quante volte vi ho detto che non dobbiamo farci vedere in compagnia di questa feccia? >>,
il biondo mi ridiede la bacchetta e io la strinsi tra le mani arrabbiata.
<< Eric dopo lavati le mani, mi raccomando. Forza andiamo! >>.
Ero allibita, ma come si era permesso?
Quei due erano venuti a provocarci senza alcun motivo e lui ci aveva definiti feccia!
Rimasi senza parole, e li vidi allontanarsi.
Ma poi non so come, un po’ di coraggio si infiltrò nel mio cuore e uscita dal nostro scomparto urlai:
<< EHI TU!! >>,
lo vidi voltarsi e come lui anche i suoi amici.
<< Che vuoi? >>
<< SCUSATI SUBITO! COME TI PERMETTI DI DEFINIRCI FECCIA??? NON CI CONOSCI NEANCHE! >>
<< Oh, si che ti conosco! Cara la mia Potter. E non serve un genio per capire che il tuo amico è un Weasley. Basta guardarlo. >> così dicendo si voltò e se ne andò, senza darmi il tempo di dire qualcosa in mia difesa.

Una donna piuttosto anziana con i capelli sciolti e ricci e una lunga tunica viola ci accolse.
Si era presentata a noi come la vicepreside della scuola, Hermione Granger.
Conoscevo quel nome, era una delle migliori amiche di mio nonno.
Da quello che il nonno mi aveva raccontato di lei, non mi stupiva il fatto che ricoprisse il ruolo di vicepreside.
Ci parlò della Sala Grande, e della cerimonia dello smistamento.
Sentii le farfalle nello stomaco, e le budella aggrovigliarsi.
Ero nervosa, forse anche troppo.
Deglutii a fatica, l’ansia stava per impossessarsi del mio corpo.
Tanto che quasi non udii la Granger che ci diceva di seguirla.
Ci scortò nella Sala Grande.
Era molto ampia, il soffitto aveva l’aspetto di un cielo stellato e sospese a mezz’aria c’erano migliaia di candele accese.
Nel bel mezzo della sala erano posizionati quattro lunghi tavoli.
Uno per ogni casa: Grifondoro, Corvonero, Serpeverde e Tassorosso.
Noi del futuro primo anno sostavamo in piedi di fronte ai tavoli dei professori e del preside, e attendevamo di essere smistati nelle rispettive case.
Mentre i professori se ne stavano seduti, il preside della scuola, Percival Gwaine Pervymoore Silus, prese posto dietro al leggìo.
Era un uomo molto vecchio con la barba bianca che gli arrivava al di sotto del collo e i capelli, bianchi anch’essi, che gli coprivano le spalle.
Si sistemò il cappello a punta e la tunica grigia e parlò:
<< Benvenuti a Hogwarts giovani maghi e giovani streghe, fra qualche minuto vi unirete ai vostri compagni. Ma prima che prendiate posto verrete smistati nelle vostre case, che come ben sapete sono quattro. Grifondoro, Corvonero, Serpeverde e Tassorosso. >>.
Fece segno alla Granger di procedere.
La Granger afferrò un vecchio cappello, chiamato il cappello parlante e srotolò una lunga pergamena.
Iniziò a chiamare dei miei coetanei e ad uno ad uno il cappello li smistò nelle loro case.
<< Morgana Lafay. >>.
Vidi la ragazza del treno raggiungere la Granger che le posò il cappello sulla testa.
‘Serpeverde.’ fu il verdetto.
La cosa non mi stupiva affatto.
Si vedeva da lontano un miglio che era una serpe.
E come lei anche il suo amichetto, quell’Eric Pugsley, venne smistato tra i Serpeverde.
<< Merlin Weasley! >>.
Il mio amico stava per raggiungere la vicepreside ma all’improvviso inciampò cadendo a terra come un salame.
Molti risero e Merlin si rialzò sbuffando, rosso in viso dalla rabbia.
La professoressa Granger si passò una mano sul volto imbarazzata, a causa della sbadataggine del nipote, poi quando Merlin le si avvicinò ella gli posò il cappello sulla testa.
<< Dunque, dunque, dunque … a quanto pare non finirò mai di esaminare Weasley, siete dappertutto! Grifondoro. >> esclamò il cappello.
Il mio amico sorrise e raggiunse i Grifondoro.
Io iniziai a torturarmi la treccia e a mordermi il labbro.
Ero talmente agitata che la testa mi doleva terribilmente, non vedevo l’ora di togliermi il cerchietto azzurro che avevo tra i capelli, magari avrei avuto un po’ di sollievo.
<< Johanna Prince. >>
Una ragazzina minuta col caschetto nero e una ciocca di capelli rossi si fece avanti e venne smistata tra i Grinfondoro.
<< Arthur Malfoy. >.
Quel cognome non mi era nuovo, il nonno mi aveva parlato dei Malfoy.
Una spocchiosa e arrogante famiglia di maghi che credeva di essere migliore degli altri e che non approvava le unioni tra maghi e babbani.
Un tempo era stata una sostenitrice del signore oscuro, fino alla sua caduta.
Ero curiosa di vedere questo Malfoy e con mia poca sorpresa vidi il ragazzo del treno che mi aveva definita ‘feccia’.
Alzai gli occhi al cielo.
Come avevo fatto a non pensarci prima?
Era talmente ovvio.
Ecco perché era stato così odioso, ce l’aveva nel sangue.
La Granger gli posò il cappello in testa:
<< Serpeverde. >> il cappello non aveva perso tempo.
Con un’aria di superiorità raggiunse i suoi amichetti tra i Serpeverde.
<< Guinevere Potter. >>.
Il mio cuore mancò un battito.
Toccava a me.
Mi sforzai di sorridere.
Di lì a poco avrei raggiunto Merlin tra i Grifondoro.
Raggiunsi la professoressa che mi posò il cappello sulla testa.
<< Uh, cara signorina Potter. Vedo una notevole intelligenza, e anche molta saggezza e razionalità. Un carattere esplosivo e un pochino eccentrico. Ma non manca un po’ di timidezza.. >>.
E fu così che il cappello mi smistò.
Ma non nei Grifondoro.
Impallidii quando lo sentii pronunciare ‘Corvonero’.

Nota dell’autrice: Salve, salvino! E’ la mia prima fan fiction in questo fandom, spero vi piaccia anche se ci sono dei personaggi nuovi. Probabilmente la mia long verrà ignorata XD, ma ci tenevo a condividere con voi questa mia idea.
Un bacione
Daenerys

I miei personaggi principali al primo anno (Gwen realizzata da me, il resto sono disegni della mia amica Martina o MartyJo <3 che ringrazio infinitamente e a cui voglio un mondo di bene.):

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