Titolo: Era una piccola casa
Rating: Nc-14
Character: Vongola Guardians, Varia, I-Pin, Fuuta, Dino
Pairing: Accenni alla Tuttix27, alla Sx80, alla XXX e alla 44x59
Note: D'accordo lo ammetto, come fic non è proprio il massimo ma volevo
scrivere qualcosa di facile e veloce visto che il challenge a cui la fic
partecipa sta per scadere e, come al solito, io aspetto l'ultimo secondo per
decidermi a scrivere XD!
Purtroppo essendo tanti i personaggi che ho inserito ma corta la fic, non sono
riuscita a dare a tutti abbastanza spazio, tra le altre cose soltanto alla fine
mi sono resa conto di essermi completamente dimenticata di Haru-chan, Kyoko e...
coffcoff, Reborn XD. Sarà perchè sono i personaggi di cui mi importa
meno XD? Mah*_*". Chi invece mi è dispiaciuto proprio non essere
riuscita ad infilare nonostante ci tenessi sono Colonnello e Basil-kun,
purtroppo però non sapevo proprio dove metterli senza incasinarmi troppo la vita
ç_ç. In compenso, però, sono riuscita ad inserire per la prima volta personaggi
come Xanxus e Squalo *O*! Era da tanto che volevo farlo, anche se la prossima
volta punto ad una vera e propria Xanxus/Tsuna X3!
E, con questa vi auguro Buon Natale e Buone Feste!
Disclaimers: Katekyou Hitman Reborn appartiene ad Akira Amano.
La fanfic è scritta per il challenge: Natale@Rebornyaoiforum
.Era una piccola casa.
1 years before
Una tavola imbandita per due, un piccolo abete dalle palline rosse e le lucine
ad intermittenza blu.
Sotto l’albero due regali che sua madre si alzò per andare a raccogliere,
porgendone uno a suo figlio.
Era un po’ triste, ma andava bene anche così.
«Buon natale, kaa-san.»
«Buon Natale anche a te, Tsu-kun.»
Era una piccola casa formata da una piccola famiglia.
Now
Il tavolo della cucina non bastava mai, sembravano inesorabilmente tutti
attratti da quella piccola casa che, minuto dopo minuto, diventava sempre più
minuscola!
Lo schiamazzo dei bambini era assordante, soprattutto quando Lambo rubò
l’ennesimo biscotto al cioccolato di I-Pin e Fuuta decise di distrarlo facendo
una statistica sul miglior dolce dell’anno preparato dalla Signora Sawada.
«Gyahahah! Fuuta, fai anche la statistica sul dolce preferito da Lambo-san,
falla, falla, daaaiii!»
«Anche I-Pin ne vorrebbe una!»
Non molto distante, Hayato cercava di trattenersi dall’istinto primordiale di
sollevare il piccolo Bovino per le corna e lanciarlo fuori dalla finestra
mentre, con tutto se stesso, si imponeva di non voltarsi alla sua destra dove
sua sorella aveva preso posto. Non avrebbe retto alla sua vista.
«Ma dov’è finito Tsuna?» domandò Takeshi, guardandosi intorno. Sarebbe andato
anche a cercarlo se non fosse stato per una delle bombe a mano vaganti di Lambo
che gli capitò tra le mani.
«Se non le facessero di questo colore rosa forse sembrerebbero davvero delle
vere bombe, ahahaha!»
«Ra… razza di cretino patito del baseball! Muoviti, fai un home run!»
Lo sguardo del compagno si affilò divenendo una lama d’ambra, alzò la gamba e
tirò indietro il busto, lanciando con forza la bomba che esplose fuori dalla
finestra.
«Ehy, sono cominciati i fuochi d’artificio! Che bellezza estrema!»
Il pugno di Ryohei si alzò verso il soffitto e la suola di gomma delle scarpe da
ginnastica poggiò sulla sedia di Tsunayoshi, ma di lui nessuna traccia; al suo
posto il piccolo Enzo era alla ricerca del suo padrone, occupato ad inciampare
nei propri piedi nell'esatto istante in cui si offrò di andare a cercare il
proprio otooto per dare il via alla consegna dei regali.
«Scordatelo Cavallone, non ti permetterò di dare per primo il tuo regalo a
Juudaime, ci sono prima io!»
«Shishishi, prima di lui dovresti darlo a me.»
«Vooooi! Facciamola finita e datemi il regalo di quel bamboccio, non ho fatto
tanta strada per poi star qui a perdere tempo!»
Un’aria di stupore mischiata a quella gelida e frizzante della neve seguì
l’entrata dei due Varia: Squalo aveva sbattuto giù la porta d’entrata con un
calcio, puntando subito verso il Rain Guardian mentre Belphegor ridacchiava di
sottecchi pungolando, con l’indice affusolato, la guancia di Smoking’ Bomb.
Approfittando della baraonda anche Mammon e Lussuria si intrufolarono in casa
rubacchiando qua e là qualche dolce al caramello, riempiendo contemporaneamente
di complimenti la cuoca.
Aveva ragione Shamal a canticchiare "Questa casa non è un albergo" per
far colpo su Bianchi, purtroppo il finale per lui non cambiava mai: pugno in
faccia e rotolata contro il muro. Di certo quella parete aveva vissuto momenti
migliori dottore compreso.
Nessuno lo soccorse, erano tutti troppo presi dall’annuncio di Ryohei che ancora
una volta puntò il pugno verso il soffitto venendo inondato dalla luce
artificiale della lampada.
«Come al solito la cucina della signora Sawada è Estrema!!!»
«Sei troppo gentile.»
«Voooi! Se scopro che qui in Giappone il panettone fa schifo e quel bastardo del
capo non me lo ha fatto ordinare dalla pasticceria di Luigi, io vi taglio tutti
in due!»
«Shishishi, e come avresti potuto andarlo a ritirare se Luigi si trova in
Italia?»
«Urgh…»
«Shishishi, il solito idiota che non sa neppure cosa sia un cervello.»
«Voooi! Dillo ancora e ti ficco quella coroncina da femminuccia in bocca!»
«Ahahah, che bello, dopo la cena c’è anche lo spettacolo!»
Takeshi era sempre lo stesso, forse un giorno avrebbe capito che i giochi della
mafia non erano in realtà così divertenti come supponeva. Ma in quel momento lui
rideva, evitando come se nulla fosse la spada di Squalo che affondò nello
schienale della sua sedia, dividendola in due perfette metà.
Fu in quel preciso istante che Dino riuscì a ritrovare l’equilibrio.
Fu di nuovo in piedi; reggendosi forte al corrimano percorse finalmente la scala
che portava alla camera di Tsuna.
«Tsuuuna, ci sei? Il tuo nii-san deve darti il regalo. Vedrai che ti piacerà,
l'ho portato apposta dall'Italia, Enzo l'ha un po' mordicchiato ma è ugualmente
degno di nota.»
«Bastardo, non ti permetterò di andare da Juudaime da solo!»
Hayato lo seguì.
«Ehy, volete dare il regalo a Tsuna? Allora devo venire anche io!»
E, dietro di loro, Takeshi.
Tutti insieme su per le scale, aprendo con il dovuto baccano la porta della
stanza per riscoprire il giovane Boss della famiglia Vongola in balia dei suoi
peggiori nemici.
«Sawada Tsunayoshi, apri il mio regalo per primo o ti morderò fino alla morte.»
Il Rain Guardian schioccò le dita: «Ecco dov’era Hibari! Mi sembrava di aver
visto il suo uccellino svolazzare in cucina!»
«Kufufu, fatti da parte Kyouya Hibari, il corpo di Sawada appartiene a me e lui
farà quello che voglio io. Il tuo regalo puoi anche gettarlo nella spazzatura,
kufufu!»
Mukuro era seduto comodamente sull’unica sedia della stanza e, sopra le sue
ginocchia, Tsunayoshi non aveva il coraggio di muovere alcun muscolo; si
lasciava circondare la vita dalle braccia del Mist Guardian e pregava perché
Buddah lo salvasse da quella situazione… pregava soprattutto perché il ragazzo
smettesse di soffiare sulla pelle il proprio fiato bollente.
Buddah, però, doveva essere occupato altrove.
«Tsè, non dire stronzate moccioso! Quel coglioncello deve darmi il
suo regalo. Ora!»
La voce di Xanxus tuona sopra le altre in un giapponese che alle volte si
riempiva di insulti in italiano ed il suo anfibio si piantò tra le gambe di
Tsunayoshi, poggiando al bordo della sedia.
«Hiii! Ma… ma io non ho...»
«Moccioso, non vorrai che ti ammazzi come un cane, vero?»
«N-n-n-no, certo c-che no…»
«Allora vedi di darmi ciò che mi spetta! Ti sei fottuto l’Anello che doveva
essere mio, ti sei fottuto il posto di Decibo Boss che mi apparteneva di
diritto… Ora mi dai il mio regalo o farò in modo di far ritrovare i
vostri cadaveri nell'immondizia da cui provenite!»
«Juudaime, non temere, ti proteggo io!»
La voce di Hayato giunse con perfetto tempismo. Il problema era la dinamite che
il Guardiano tirò in direzione del gruppo.
Alle volte Tsunayoshi avrebbe desiderato non essere salvato.
Sarebbe bastato solo che quei pazzi se ne fossero rimasti a casa loro, lontano
da lui, e si sarebbero evitati molti dei guai in cui si era cacciato.
Boom!
«Ahahah, gran bel colpo Gokudera! Per fortuna sono riuscito a recuperare Tsuna
in tempo!»
Takeshi aveva sempre avuto dei riflessi invidiabili e Tsunayoshi affondò con il
volto al petto di lui, soffocando piacevolmente.
«Argh, yakyuu-baka! Lascia subito Juudaime!»
«Voooi! Dov’è quello stronzo del boss? Voglio dirgli cosa penso della sua idea
di mollare l’Italia per venire in questo cazzo di paese!»
«Lambo, ridammi quel biscotto, me l’hai rubato!»
«Gyahahaha, non è vero, questo è il biscotto di Lambo-san!»
Non passò molto perché una seconda bomba a mano di Lambo volasse per la stanza e
l’esplosione la mandasse in frantumi. Quella camera era diventata ormai da tempo
un campo di guerra ed il suo occupante si era rassegnato a dover dormire sul
divano, non si arrabbiava neppure più per le incursioni dei suoi Guardiani o per
le trappole che Reborn ci piazzava intorno.
Era una casa piccola quella di Tsunayoshi, minuscola, per due persone soltanto
era più che sufficiente ma, quando a riempirla erano gli schiamazzi di Lambo ed
I-Pin, la vocetta di Fuuta mentre chiedeva il biss di dolcetti al cioccolato, il
rumore delle cadute di Dino-san e dei KO del dottor Shamal, la risata allegra di
Takeshi, gli insulti di Gokudera e l’entrata folle dei Varia, non ricordava
neppure più come fosse quando ancora non aveva conosciuto Reborn.
Era una piccola casa, ma non avrebbe scambiato per niente al mondo la
Famiglia che la occupava.
.THE END.