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Autore: Piperilla    21/04/2015    1 recensioni
Mai fermarsi alla superficie delle cose.
Questa è una verità più importante di quanto si possa credere: sotto l'aspetto ordinario, infatti, molte persone nascondono capacità fuori dal comune: quella che permette loro di governare i quattro Elementi fondamentali.
In un luogo sperduto vengono riunite queste persone speciali: separati contro la loro volontà da parenti e amici, segregati in quella che è più una prigione che una scuola, viene insegnato loro tutto sul loro potere e su come padroneggiarlo: gli anni si susseguono in una serie infinita di lezioni e addestramenti fino a quando, nelle mente dei prigionieri, non rimane più nulla delle loro vite precedenti. Fino a quando non diventano strumenti nella scalata al potere bramata dai quattro Maestri che dirigono quel luogo.
Ma proprio come la lava ardente, la ribellione si agita appena sotto la superficie.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga degli Elementi'
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«Allora, Gregory, Sofia ci dice che sei un Maestro di notevole talento e che puoi insegnarci molto. Perché non ci racconti qualcosa di te?» disse André.
   Mantenendo la sedia in equilibrio sulle gambe posteriori, l’uomo declinò l’invito.
   «Non mi piace molto parlare di me».
   «Dicci almeno come vi siete conosciuti» chiese Blaze.
   «Mhhh… no».
   André si rivolse di nuovo a Sofia.
   «È irritante. Lo sai, vero?».
   «Lo so. Purtroppo non posso farci nulla» fu la laconica risposta.
   «Bene bene bene, vediamo un po’» esordì Gregory all’improvviso, senza alcun motivo apparente. «Cosa sapete sui gradi d’addestramento dei Portatori di Elementi?» chiese ad alta voce, arrampicandosi su un tavolo e guardando da lì gli occupanti della sala che – lo sapeva bene – fino a un istante prima avevano origliato ogni sua parola.
   Nessuno rispose.
   «Ma come, non dite niente? Eppure qui ci sono Apprendisti di primo, secondo e terzo livello, Figli degli Elementi…e anche alcuni Maestri» disse, lanciando una rapida occhiata in basso verso alcuni Figli degli Elementi anziani.
   «Sappiamo già tutto al riguardo, ci hanno spiegato queste cose per parecchi giorni. Che altro c’è da dire?» rispose Elizabeth, un po’ scocciata.
   Gregory le puntò un dito contro.
   «Tu» esordì «non sai nulla. Soprattutto, non hai idea di quante cose non conosci. Ad esempio, non sai – come probabilmente quasi nessuno di voi, qui – che la gerarchia dei Portatori che vi viene insegnata è incompleta».
   Un silenzio stupefatto accolse le sue parole. Qualche istante dopo, fu Emma a romperlo.
   «C’è un altro grado al di sopra dei Maestri degli Elementi, vero? In alcuni documenti ci sono degli strani cenni a qualcosa del genere!».
   Tutti si voltarono a guardarla. Intrecciando le mani dietro la schiena e dondolandosi sui talloni, Gregory spostò l’attenzione su di lei.
   «Ma brava! Lei, che a quanto pare non ha uno straccio di potere verso nessun Elemento, che pare essere una Portatrice tanto quanto il tavolo che sto calpestando, ha capito molto più di tutti gli altri. E questi sarebbero i Portatori tanto dotati di cui mi hai parlato?» chiese a Sofia, mentre Emma arrossiva, umiliata.
   Lei scrollò le spalle.
   «Ho detto che sono dotati e potenti, non che siano dei grandi osservatori».
   «In ogni caso» riprese l’uomo, voltandosi di nuovo verso la folla in attesa «questa ragazzina ha perfettamente ragione. C’è un altro grado al di sopra dei Maestri e se aveste studiato come si deve, avreste notato anche voi che nei manoscritti che sono alla base della vostra educazione come Portatori ci sono parecchie allusioni a quello di cui parlo, alcune anche piuttosto esplicite».
   «Certo, c’è un altro livello e nessuno ne parla né lo raggiunge. Come no» lo interruppe Liz, ironica.
   Gregory la studiò a lungo, socchiudendo gli occhi e voltando leggermente testa verso destra.
   «Se non mi credi, puoi anche andartene. Nessuno ti costringe ad ascoltarmi» disse infine.
   Elizabeth esitò per un istante, ma poi restò dove si trovava.
   Gregory socchiuse ancora di più i suoi occhi azzurri, riducendoli a due fessure.
   «Come? Sei ancora qui? Strano, eppure mi sembrava d’aver capito che ritieni che quello che sto dicendo è un inutile mucchio di sciocchezze… quindi perché resti qui ad ascoltarmi?» le chiese, sarcastico.
   La ragazza cambiò colore ma non si mosse.
   «A proposito di sentire cose inutili… tu, cosa resti a fare?» chiese a Emma, che arrossì. «A sentire la maggior parte della gente che ti ha vista, non hai un briciolo di potere e non ce l’avrai mai, quindi sapere tutte queste cose non ti servirà a nulla… puoi anche andartene».
   Da scarlatta che era, Emma diventò pallidissima.
   Sofia prese la pallina con cui era solito giocare Gregory quando rifletteva e gliela tirò in testa.
   «Lasciala stare, Greg!» gli disse con sguardo minaccioso.
   Lui la fissò e poi scoppiò a ridere.
   «Avevo dimenticato che faccia fai quando ti arrabbi!».
   Lei lo ignorò e si rivolse a Emma.
   «Non dargli retta Emma, si diverte a fare il cinico e il sarcastico… ma non ce l’ha con te».
   Sempre pallida, la ragazzina andò a sedersi in un angolo, quasi in lacrime.
   Fernando si alzò e fece per scagliarsi su Gregory, con aria tempestosa. Lui lo notò.
   «Che vorresti fare, ragazzino? Attaccarmi? Mhhh…non credo ti convenga!».
   Sofia scattò in piedi a sua volta e bloccò il ragazzo con un braccio.
   «Non prendertela, Fernando, fa così con tutti… e vedrai che diventerà il primo sostenitore di Emma» gli sussurrò all’orecchio.
   Il ragazzo la guardò poco convinto ma a un ulteriore cenno di Sofia decise di concedergli il beneficio del dubbio e raggiunse Emma, che intanto si era calmata anche grazie a Ailie.
   Gregory tornò a rivolgersi alla sala in attesa.
   «Riprendiamo. Dov’eravamo rimasti?» disse, ignorando le occhiate di avvertimento che alcuni Figli degli Elementi gli rivolgevano. Sofia, tornata al proprio posto, li rimproverò sottovoce.
   «Smettetela di fare quelle facce… tanto non vi ascolterà! E poi è ora di dire loro quello che ancora non sanno!» disse mentre Gregory fischiettava, indifferente ai loro sonori bisbigli.
   Costa si arrabbiò. «Vorresti dire loro tutto?» chiese minaccioso.
   «Non subito. Meglio cominciare con un argomento su cui hanno già sentito alcune voci… ho la sensazione che ci sia qualcuno, qui, di cui non possiamo fidarci completamente» fu la secca risposta.
   L’uomo si rilassò appena e tutti tornarono a guardare Gregory.
   «Va’ avanti» lo esortò Sofia. Lui non se lo fece ripetere due volte.
   «Conoscete tutti la gerarchia classica dei Portatori di Elementi: Apprendisti di primo, secondo e terzo livello, Figli degli Elementi e Maestri degli Elementi» iniziò nel silenzio generale. «Al di sopra dei Maestri, però, c’è un altro livello: quello dei Testimoni degli Elementi».
   Un mormorio si levò alle sue parole. Tutti avevano sentito le leggende che circolavano riguardo ai Testimoni ma, appunto, non erano considerate altro che storie fantasiose e prive di fondamento.
   Una voce si levò dalla sala a esprimere ad alta voce questo pensiero.
   Gregory sogghignò di fronte alla loro ostinazione. Per essere le prove viventi del fatto che lo straordinario esiste sono incredibilmente ottusi, pensò.
   «Nessuno vi ha mai detto che in ogni leggenda c’è un pizzico di verità?» disse sardonico.
   La sicurezza di alcuni sembrò vacillare.
   «Quello che dovete sapere è che i Testimoni degli Elementi sono molto rari. C’è chi dice siano il frutto di unioni tra Portatori particolarmente potenti… una sorta di evoluzione genetica, per capirci. Altri sostengono che sia solo una questione di addestramento e disciplina. Come dire: è un livello come un altro, solo molto più difficile da raggiungere, ma pur sempre alla portata di tutti. Infine, ci sono quelli convinti che i Testimoni siano dei Portatori che, prescelti dagli Spiriti degli Elementi, sono stati da loro toccati e dotati di un potere superiore».
   «Esattamente, cosa sono gli Spiriti degli Elementi?» gridò una ragazza.
   Gli altri iniziarono a rumoreggiare.
   «Che c’importa di questi Spiriti degli Elementi? Vogliamo sapere qual è la verità riguardo ai Testimoni! Qual è la teoria giusta?» chiesero molte voci.
   Gregory afferrò la pallina da tennis da cui non si separava mai, si accovacciò e, lasciando vagare uno sguardo intenso sui suoi ascoltatori d’un tratto attenti, parlò.
   «Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. I Testimoni degli Elementi sono il frutto un po’ di tutte e tre quelle teorie: nascono predisposti al raggiungimento di un livello superiore a quello di tutti gli altri, ma lo raggiungono solo con un lungo, duro allenamento e una severa disciplina fisica e mentale. E, ovviamente, hanno un rapporto privilegiato con gli Spiriti degli Elementi: sono gli unici in grado di comunicare con essi».
   Un forte brusio si alzò quando s’interruppe. Intanto i Figli degli Elementi più anziani lo guardavano attoniti, consultandosi concitati. Certo, tutti coloro che avevano studiato a fondo la storia dei Portatori conoscevano bene le tre teorie sui Testimoni degli Elementi che Gregory aveva appena esposto, ma nessuno aveva mai scoperto quale di esse rispecchiasse la realtà. Da secoli non c’erano tracce di un Testimone: erano persino più rari dei Portatori d’Energia, quindi non c’era mai stato modo di scoprire da dove venisse il loro potere. Per questo Costa, Viola, André e gli altri si chiedevano perché Gregory stesse inventando tutto di sana pianta.
   «Probabilmente vuole solo farsi notare inventando una storia ancora più fantasiosa di quelle che già circolano e spacciandola per vera» bisbigliò Costa a Blaze, che scosse la testa.
   «Proprio non capisco perché lo stia facendo» rispose il giovane americano.
   Soltanto Sofia, imperturbabile, non si univa né alle loro congetture né ai mormorii eccitati degli altri Portatori. Fissava Gregory con sguardo limpido e fermo, come se potesse guardargli dentro. E in effetti, era proprio così.
   Blaze si rivolse a Gregory.
   «Come puoi essere certo di quello che dici? Non ci sono tracce di Testimoni da troppo tempo. Nessuno sa da cosa derivi il loro potere, quanto si estenda… quali capacità abbiano… di fatto, sappiamo solo che sono esistiti dei Portatori di straordinario potere e che, col passare del tempo, sono fiorite su di loro alcune leggende».
   «Hai detto bene: non ci sono tracce, dei Testimoni. Sono le prove che mancano… non la loro esistenza» puntualizzò l’altro.
   Costa si voltò di scatto.
   «Vorresti dire che ci sono dei Testimoni in giro? In questo momento?» gli chiese.
   «So per certo che, a oggi, ce ne sono almeno due» fu l’inattesa risposta.
   Costa, Blaze ed André balzarono in piedi e iniziarono a gridare frasi sconnesse, attirando su di loro l’attenzione generale.
   Sofia intervenne immediatamente, riportando la calma.
   «Non è questo il momento di parlarne… i ragazzi sono ancora tutti qui» disse duramente, richiamando all’ordine i suoi amici con l’aiuto di Laurence. I tre tacquero immediatamente.
   Gregory si rialzò e riprese a parlare alla sala, distogliendo l’attenzione generale dal gruppo di Figli degli Elementi che lo guardava torvo.
   «È difficile, quasi impossibile, dire quale sia il limite del potere di un Testimone» disse con voce sonora. «Si ritiene, piuttosto verosimilmente, che possa manipolare il proprio Elemento con un’intensità esponenzialmente maggiore a quella dei Maestri, anche a grandissime distanze. Inoltre, si crede sia in grado di padroneggiare, almeno in minima misura, l’Energia pura».
   Fu interrotto dalle urla che si scatenarono intorno a lui.
   «Ma questo non è possibile! Un potere come quello che hai descritto sarebbe devastante… nessun corpo può reggerne una simile quantità!» gridò Serj, uno degli Apprendisti del Fuoco più dotati, ormai prossimo a diventare un Figlio del Fuoco.
   «Senza contare che se si è Portatori di un Elemento non si può in nessun caso riuscire a manipolare autonomamente l’Energia… neanche in minima parte!» rincarò la dose Olivia, un’altra Apprendista del Fuoco.
   Grida di questo tipo risuonavano per tutta la stanza. Gregory, tranquillissimo, aspettava senza batter ciglio che il tumulto e le congetture causati dalle sue parole si placassero.
   Circa mezz’ora dopo tornò il silenzio. Uno a uno, i ragazzi e le ragazze della Valle tornarono a sedersi, aspettando che Gregory parlasse ancora. Quello che udirono, però, non era certo ciò che si aspettavano.
   «È piuttosto tardi. Tutti nei dormitori, avanti» disse Sofia.
   Immediatamente si levò un coro di proteste, ma la ragazza li stroncò sul nascere.
   «Non voglio sentire obiezioni. Via di corsa, tutti quanti» intimò severa.
   Rassegnandosi, i ragazzi si avviarono lenti al di fuori della stanza.
   Quando furono usciti tutti, Sofia si rivolse ad alcuni Figli degli Elementi.
   «Costa… Viola, Gloria e Friedrich, potreste andare a controllare che tutti siano nei dormitori?».
   «Certo. Andiamo subito» rispose il primo, dirigendosi rapido verso i dormitori con gli altri tre.
   Gregory scese dal tavolo e si accomodò su una sedia, piegato in avanti con i gomiti poggiati sulle ginocchia, facendo rimbalzare a terra la sua amata pallina da tennis rossa e grigia mentre i pochi rimasti nella sala lo osservavano in silenzio.
   Blaze e Sofia sedettero sul bordo del tavolo, spalla a spalla, seguendo il moto della pallina con gli occhi; André, poco distante, parlottava piano con Laurence.
   Una decina di minuti dopo, Costa e gli altri rientrarono. Viola si chiuse delicatamente la porta alle spalle e andò a sedersi insieme agli altri.
   Istintivamente si girarono tutti verso Gregory, come i raggi di un cerchio perfetto si rivolgono tutti al suo centro. Lui, indifferente, li ignorava.
   Il primo a rompere il silenzio fu Costa. Dopo aver ascoltato Friedrich, che gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio, si rivolse a Gregory.
   «Tutto quello che stai dicendo… l’esistenza dei Testimoni, l’estensione del loro potere… chi ci dice che sia la verità?».
   Gregory, scocciato, lo fissò.
   «Lo dico io. Non ti basta?».
   Costa strabuzzò gli occhi.
   «No che non mi basta! Perché dovremmo fidarci di te? Non sappiamo chi sei, da dove arrivi… niente di niente!».
   «Garantisco io per lui» intervenne Sofia, fissando il greco con aria di sfida.
   «Questo per me non cambia nulla!» ribatté l’uomo. «Sparisci per quasi un mese e torni qui con lui» indicò Gregory «che non ci dice niente di sé ma in compenso ci rifila storie strampalate e prive di fondamento!».
   Sofia lo guardò con aria preoccupata. Poi lo avvertì.
   «Costa, fossi in te non irriterei Gregory».
   «E perché no? Ah certo, fammi indovinare… perché uno dei famigerati due Testimoni di cui parlava prima è proprio lui! E l’altro invece sono io!» replicò sarcastico. Sofia sollevò un sopracciglio.
   «Molto divertente. Comunque, Costa, vuoi sapere qualcosa su Greg? E voi altri?» chiese, guardandoli uno alla volta. Annuirono tutti, alcuni con decisione, altri titubanti.
   «Ottimo. Costa, ricordi l’onda anomala che due anni fa si è abbattuta sulle coste del Perù?».
   L’uomo sembrava perplesso. «Certo che la ricordo. Nessuno ha mai capito perché si sia scatenata, dato che non c’erano stati terremoti… senza contare che è stata devastante. Ma cosa c’entra, adesso?».
   «C’entra, c’entra» rispose Sofia sghignazzando. «Volevi sapere da cosa è derivata? Bene, la causa ce l’hai davanti. Precisamente, sta alla mia destra».
   Costa la fissò incredulo. Poi passò a fissare Gregory.
   «Non è possibile!».
   «Cosa non è possibile?» chiese Gregory tranquillissimo.
   «Quell’onda… era di straordinaria potenza! Non ho mai visto nessuno evocare l’Acqua in quel modo!» rispose Costa.
   «Be’, adesso l’hai visto. O vuoi una dimostrazione pratica, qui e ora?» chiese Gregory, reprimendo un ghigno. Sembrava divertirsi un mondo.
   «No no, non ce n’è bisogno!» lo rassicurò in fretta l’altro. Non ci teneva, a vedere quali danni fosse in grado di provocare Gregory.
   Sofia li guardò, ghignando apertamente. Al pari di Gregory, sembrava divertirsi parecchio.
   «Andiamo avanti… André, Gloria: avete presente quella manovra per scagliare una sfera di ghiaccio con un nucleo interno di Acqua bollente e vapore? Quella che vi piace tanto e per cui vi siete dovuti allenare quasi un anno, prima di riuscire a padroneggiarla?» riprese la ragazza.
   I due si illuminarono.
   «È un colpo fantastico… ho sempre desiderato conoscere il genio che l’ha ideato!» disse Gloria con gli occhi che brillavano, mentre André annuiva.
   «Perfetto. Gloria, André: vi presento Gregory, il Portatore che ha ideato quello e molti altri colpi d’Acqua complessi».
   «Lui ha ideato i colpi d’Acqua complessi?» strillò Gloria. Sembrava fuori di sé. «Ti prego, devi assolutamente insegnarmi la doppia spirale d’Acqua e ghiaccio… proprio non riesco a capire come si fa!» lo pregò con sguardo implorante.
   Gregory scoppiò a ridere.
   «È uno dei colpi più difficili da padroneggiare, ti ci vorrà parecchio allenamento… ma potrei darti una mano» rispose sorridendo.
   Sofia si alzò e andò a calmare Gloria, che sembrava in presa a una crisi isterica.
   «Viola ti prego, aiutami a calmare tua sorella!» esclamò disperata, non riuscendo a contenere la ragazza di qualche anno più grande di lei. Viola, la ventinovenne gemella di Gloria, corse verso di loro, trascinò la sorella in un angolo e la costrinse a sedersi. In pochi minuti, la ragazza si tranquillizzò.
   Tirando indietro con le mani i lunghi capelli castani, Sofia riprese fiato. Poi si rivolse di nuovo agli altri.
   «C’è altro che vorreste sapere su Greg?».
   «Io voglio ancora sapere come vi siete conosciuti» disse Blaze risoluto.
   Sofia esitò per un momento.
   «Nulla di particolare, Blaze. Ricordi quando arrivasti al Centro, cinque anni fa?».
   «Certo che lo ricordo. Tu non c’eri» rispose il ragazzo.
   «Precisamente. Ero appena partita e restai all’estero per otto mesi, per un addestramento particolare. Greg era il mio insegnante» disse, rivolgendo all’uomo un sorriso luminoso. «Ho appreso molte cose in quei mesi… oltre ad aver guadagnato un amico».
   Lui non ricambiò il sorriso.
   «Non fu per addestrarla, che la conobbi. Anche se capii subito che portarla via dal Centro era la cosa migliore che potessi fare per lei, in quel momento» disse sibillino.
   Sofia gli rivolse uno sguardo omicida. Laurence intervenne per trarla d’impaccio.
   «Be’, è una storia lunga e al momento ci sono cose più interessanti di cui discutere, non trovate?» disse, sedendosi accanto a Gregory e rivolgendogli un’occhiata significativa. «Perché non ci parli ancora dei Testimoni? Sarebbe utile saperne di più».
   Gregory non si lasciò ingannare, ma decise di lasciar cadere l’argomento del suo primo incontro con Sofia, che da parte sua ringraziò silenziosamente Laurence per aver sviato il discorso.
   Prima di iniziare, Gregory si rivolse proprio a Sofia.
   «Posso parlare liberamente?» le chiese.
   «Direi di sì… ma non esagerare» rispose lei sottovoce, premendo leggermente con le dita sulla spalla sinistra dell’uomo.
   «D’accordo. Allora, ascoltate tutti» esordì Gregory, richiamando la loro attenzione. «Avete già sentito quello che ho detto riguardo alla nascita del potere dei Testimoni. Ora vi parlerò apertamente dell’estensione di questo potere. Un Testimone è in grado di manipolare il proprio Elemento senza alcun limite. Può rivoltare un oceano, scatenare uragani di potenza inimmaginabile e causare terremoti, far eruttare vulcani e tutto quello che di più catastrofico e implacabile vi venga in mente. Lo può far mutare in tutte le sue forme e, più in generale, riesce a fare tutto quello che fa un normale Maestro: però in misura molto maggiore. Inoltre, può fare questo sia stando direttamente a contatto con l’Elemento, che trovandosi dall’altra parte del mondo: il suo potere non risente in alcun modo della distanza».
   Fece una pausa, lasciando che i presenti assorbissero le prime informazioni e le relative implicazioni.
   «Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Mi dispiace ammetterlo ma Serj, prima, aveva ragione. Nessun corpo può sopportare un potere simile. Finisce per esserne consumato e distrutto» intervenne Friedrich, guardando Gregory accigliato.
   Anche gli altri annuirono. Avevano visto con i loro stessi occhi un loro compagno forzare il proprio Elemento tanto da perderne il controllo ed esserne consumato fino a morire.
   Anche Gregory si accigliò.
   «Credevo d’aver già detto che per arrivare a essere un Testimone degli Elementi, c’è bisogno di sottoporsi a un lungo e duro addestramento, molto più duro di quanto voi possiate immaginare, e questo addestramento comprende un grande lavoro sul controllo dell’Elemento. E poi, se si nasce con una simile capacità, si ha una resistenza fisica al proprio potere molto maggiore rispetto ai normali Portatori. Credevo fosse ovvio» disse, stupito che non l’avessero capito da soli «in fondo è un principio molto simile allo svilupparsi della resistenza fisica che avviene col passaggio da un grado all’altro del normale addestramento, che rende il corpo di un Maestro molto più forte rispetto a quello di un Apprendista, ad esempio. Eppure avevo l’impressione che fosse una delle prime cose che insegnate ai novelli Portatori» concluse Gregory con lo stesso tono.
   Alcuni dei suoi ascoltatori abbassarono lo sguardo, sentendosi umiliati. Sofia intervenne in loro favore.
   «Concepire un potere tanto esteso è molto difficile, Greg. È normale esserne spiazzati, inizialmente. È successo anche a noi, quindi non gliene puoi certo fare una colpa» disse con forza.
   «Sofi, i tuoi amici non sono certo dei novellini. Sono tutti al livello dei Maestri, come te. Non posso credere che siano tanto ingenui» ribatté subito l’uomo.
   La ragazza fremette. Moriva dalla voglia di ricordare al suo vecchio insegnante ciò che le aveva raccontato riguardo a quello che aveva provato quando aveva scoperto quanto ampio potesse essere il potere di un Testimone, ma si trattenne. Non era il momento di scatenare una disputa.
   «Allora Gregory, invece di umiliarli, perché non pensi a istruirli in qualcosa che tu conosci molto bene ed evidentemente loro non conoscono affatto?» suggerì con una punta di acredine nella voce.
   Intervenne André. «Un momento. Prima che vada avanti, credo che Gregory debba rendere conto della sua affermazione di poco fa» disse inaspettatamente.
   L’altro, chiamato in causa, lo guardò con aria ingenua. «Di quale affermazione parli? Ho detto svariate cose, fino ad ora».
   «Sai bene a cosa mi riferisco. Hai detto che siamo al livello dei Maestri, ma sai benissimo che siamo ancora tutti Figli degli Elementi» ribatté il giovane biondo.
   Gregory lo guardò spazientito.
   «Credi davvero che basti dire una menzogna, per convincermi che si tratta della verità? Voi otto, qui, siete dei Maestri. Potete nasconderlo, potete reprimere il vostro potere come avete fatto finora per evitare che gli altri se ne rendessero conto, ma il fatto che i vostri stratagemmi abbiano ingannato gli altri non significa che possano fuorviare anche me».
   Prima che André potesse ribattere, Sofia parlò.
   «È inutile insistere, André. Gregory ha un’incredibile talento nel percepire l’estensione di un Elemento, anche se nascosto o represso. Ve l’avevo già detto questo pomeriggio. Possiamo ingannare chiunque… ma non lui».
   Tutti osservarono prima Sofia e poi Gregory, improvvisamente guardinghi.
   «Se è così… saprà dirci il livello di chiunque, qui» disse Viola.
   «Ho un’idea migliore» intervenne Costa. Fissò Gregory con aria di sfida. «Magari può dirci se e quale Elemento appartiene a Emma».
   «Non ho intenzione di dirvi nulla, al riguardo» disse immediatamente Gregory. «Se lo sapeste, finireste per forzarla… o trascurarla. Deve trovare la propria strada da sola, quali che siano i suoi tempi» concluse energicamente, rivolgendo un’occhiata severa al greco.
   «Ma torniamo ai Testimoni degli Elementi» riprese Gregory dopo un breve silenzio. «Come dicevo prima, i Testimoni sono in grado di padroneggiare anche l’Energia pura. Sì, sì, so già cosa state per dire» disse con una smorfia, anticipando le obiezioni degli altri. «L’Energia, sebbene sia il frutto dell’unione dei quattro Elementi Fondamentali, non può essere manipolata dal Portatore di un Elemento proprio perché un normale Portatore padroneggia un solo Elemento, e per formare l’Energia sono necessari anche gli altri tre. Le dinamiche in base alle quali un Testimone di un Elemento riesca a comandare l’Energia pura non sono chiare: l’unica spiegazione plausibile, sebbene molto generica, è quella secondo cui un Testimone sarebbe in grado di utilizzare l’Energia perché il livello di manipolazione dell’Elemento che viene raggiunto è talmente alto da dare accesso all’Energia, che come sapete è talmente difficile da sopportare – a livello fisico – e da domare – a livello di manipolazione – da aver fatto sì che la maggior parte dei Portatori d’Energia si sia consumata proprio per l’incapacità di sostenere un simile potere»
   «Quanta Energia riescono a padroneggiare i Testimoni?» domandò Viola.
   Gregory sorrise. Se gli facevano delle domande, evidentemente iniziavano a fidarsi di lui.
   «Questo varia da Testimone a Testimone. Non c’è una regola fissa… o se c’è, è stato impossibile individuarla, dato che le documentazioni sui Testimoni sono tanto scarse. È lecito ipotizzare, tuttavia, che un Testimone molto dotato e ben addestrato sia in grado di manipolare un’ingente quantità di Energia senza risentirne».
   «Quanto ingente?» chiese Costa. Sembravano tutti preoccupati.
   «Conosci il significato di questa parola? Significa che possono manipolarne parecchia. Abbastanza da radere al suolo il Centro con un colpo ben piazzato».
   La risposta di Gregory li colpì come uno schiaffo in pieno viso. Come spenti, si rattrappirono sulle proprie sedie, in un pesante silenzio.
   Gregory, perplesso, chiese loro il perché di quell’atteggiamento.
   Fu Gloria a rispondere.
   «Se Giovanni ci trova, non abbiamo speranze» disse laconicamente.
   «Continuo a non capire. Cosa c’entra Giovanni con le nozioni che vi sto fornendo sui Testimoni?» chiese l’uomo, sempre più perplesso.
   Gloria lo fissò incredula.
   «Hai detto che ad ora ci sono almeno due Testimoni nel mondo. Di certo Giovanni ne conosce l’esistenza e sa chi sono… li convincerà ad aiutarlo a trovarci e ad abbatterci, se opporremo resistenza. Se sono potenti come dici… non avremo scampo» spiegò cupamente la giovane donna.
   «Non credo proprio che i due Testimoni si schiererebbero con Giovanni» disse Gregory con una vaghissima nota d’ilarità nella voce, a stento repressa.
   «Non puoi saperlo» ribatté Costa, nervoso.
   «Oh, posso eccome» fu la risposta. «Dovete fidarvi di me quando vi dico che, in un eventuale scontro, quei due Testimoni non sarebbero mai al fianco di Giovanni. In nessun caso e per nessun motivo. Inoltre, lui non sa della loro esistenza».
   Lo fissarono tutti. Gregory era terribilmente irritante: dava loro informazioni incomplete, lasciandoli fremere sulla soglia della rivelazione, senza mai accontentarli. Tutti pensavano questo… tutti tranne Sofia. Lei era l’unica a non scomporsi, qualunque cosa lui dicesse: come se sapesse già ciò di cui il suo vecchio insegnante parlava, ascoltava a malapena le sue parole, preferendo concentrarsi sulle reazioni degli altri Portatori.
   André si schiarì la voce.
   «Come fa un Portatore a rendersi conto di poter raggiungere un livello superiore a quello dei Maestri?».
   «È una domanda interessante» osservò Gregory. «Mi chiedo come ti sia venuta in mente».
   «Be’, visto che i Testimoni sono tanto rari, probabilmente il loro addestramento si ferma quando raggiungono il livello di Maestri. Qualcuno, in qualche modo, deve rendersi conto che un determinato Portatore può raggiungere un livello ancora superiore, altrimenti non ci sarebbero mai stati dei Testimoni… visto che per diventare tali, ci hai detto che bisogna sottoporsi a un ulteriore addestramento».
   Gregory annuì soddisfatto.
   «Hai centrato uno dei punti più spinosi della questione. La risposta è semplice: non tutti i Testimoni si rendono conto, nella loro vita, di poter essere tali. Anche per questo, nella storia ce ne sono stati così pochi».
   «E dunque… come un Portatore capisce di poter essere un Testimone?» chiesero di nuovo Viola e Friedrich, impazienti.
   «Di solito avviene attraverso un evento traumatico. Quasi sempre, essendo i nostri addestramenti tanto duri, un Portatore scopre quel surplus di potere dopo essere stato ferito. È però possibile che se ne renda conto anche a causa di un evento che sconvolge profondamente il suo equilibrio emozionale o psichico, tanto positivo quanto negativo. Un altro motivo per cui i Testimoni sono vergognosamente rari» fu la spiegazione di Gregory.
   «Quindi se un Portatore subisce una grave lesione, o uno sconvolgimento emotivo, scopre questa nuova riserva di potere» disse Blaze.
   «Sì e no. Perché questo avvenga, il Portatore in questione deve essere naturalmente predisposto al raggiungimento del livello di Testimone. Ricorda che la base di quel potere è intrinseca del Portatore: ha quella facoltà dalla nascita» gli ricordò Gregory.
   Finalmente cominciava a essere tutto chiaro. Ora André, Viola e gli altri riuscivano a spiegarsi il perché della rarità dei Testimoni: perché un solo Portatore giungesse a quel livello, erano necessari una serie di requisiti – talvolta dettati dal caso – piuttosto vari.
   All’improvviso, Laurence si ricordò di qualcosa che Gregory aveva detto poco prima.
   «Chi sono i due Testimoni?» gli domandò a bruciapelo.
   Tutti si voltarono a guardarli.
   Come faceva spesso, Gregory ostentò un’aria confusa e innocente.
   «Non saprei proprio dirtelo. Ma perché me lo chiedi?» disse con noncuranza.
   Laurence lo guardò fisso negli occhi. Aveva un’indole tranquilla, ma quando si prefiggeva un obiettivo diventava duro e implacabile. E in quel momento, il suo scopo era scoprire chi fossero i due Testimoni di cui aveva parlato Gregory.
   «Te lo chiedo perché ce ne hai parlato» insisté Laurence.
   «Sono solo voci. Autorevoli, certo: provengono da persone affidabili. Ma restano pur sempre delle voci» replicò l’altro, apparentemente tranquillo.
   «Ma poco fa ci hai detto, con grande sicurezza, che questi due Testimoni non si schiererebbero mai con Giovanni, in un’eventuale battaglia contro di noi. Per affermarlo con tanta decisione devi di certo conoscerli, e bene» esclamò Laurence, mettendolo alle strette.
   Gregory lo guardò, affascinato. Durante quelle prime ore alla Valle l’aveva visto posizionarsi ai margini della vita che lì si svolgeva e aveva ritenuto che le lodi che di lui tesseva Sofia fossero eccessive, ispirate dall’affetto. In quel momento, però, si rese conto che la sua giovane amica aveva ragione: Laurence era un Portatore capace ed un uomo molto intelligente. Provando per lui una nuova stima, decise di rispondergli con onestà.
   «Hai ragione, Laurence: so chi sono i due Testimoni, e li conosco molto bene. Però non posso rivelarvi i loro nomi: hanno detto esplicitamente di voler conservare l’anonimato, e io devo rispettare il loro desiderio. Ma se dovesse rendersi assolutamente necessario, sarò pronto a farli schierare al vostro fianco».
   Laurence l’osservò attentamente. Sapeva che quello che gli stava dicendo Gregory era la verità, ma nonostante tutto aveva ancora l’impressione che l’uomo stesse omettendo qualche dettaglio fondamentale. A dispetto di tutto, però, sentiva di potersi fidare.
   I due uomini si scambiarono un sorriso appena accennato. Entrambi sapevano che tra loro era appena nato qualcosa che col tempo sarebbe diventata una solida amicizia. Poi Gregory prese di nuovo la parola.
   «Credo di avervi detto più o meno tutto quello che so sui Testimoni. Per saperne di più, dovreste vederli all’opera».
   «Credi che accadrà mai?» gli chiesero Viola e Gloria.
   «Spero proprio di no. Solo una guerra potrebbe costringerli a mostrarsi, e noi faremo di tutto per evitarlo» fu l’inaspettata risposta non di Gregory, ma di Sofia.
   «E non c’è nessun’altra possibilità di incontrarli?» domandò Blaze speranzoso.
   Gregory guardò di sbieco Sofia.
   «Magari potremmo convincerli… dopotutto sarebbe ora di finirla, con questa smania della segretezza. Potrebbero scoprire altri Testimoni, aiutarli a riconoscere il proprio potere senza dover necessariamente passare per un evento traumatico…» tentò.
   Lei scosse la testa prima ancora che Gregory terminasse.
   «Assolutamente no! Sai bene quanto me cosa accadrebbe se si mostrassero… si scatenerebbe il finimondo. Il loro potere è troppo ambito, troppo desiderato, troppo pericoloso per rischiare».
   «Oh, andiamo Sofi…».
   «No, Gregory. Se proprio vuoi farlo prego, accomodati. Ma non contare su di me» disse Sofia stizzita, uscendo dalla sala.
   Gregory sospirò.
   «Mi sa che stavolta è arrabbiata sul serio… non interrompe mai una conversazione andandosene» disse Blaze non appena la porta si richiuse alle spalle della ragazza.
   «Lo so» rispose Gregory. Sembrava pentito d’aver tentato di forzare la situazione.
   Laurence gli rivolse un’occhiata d’intesa.
   «Sta’ tranquillo, le passerà. Il vostro viaggio è stato piuttosto faticoso, vero?».
   «Abbastanza… in effetti sono un po’ stanco» disse Gregory, afferrando al volo la via d’uscita che Laurence gli stava offrendo. Non se la sentiva di farsi fare altre domande riguardo ai Testimoni.
   «Allora andiamo… ci sono ancora parecchie camere libere, puoi scegliere quella che preferisci» disse Laurence facendogli strada fuori dalla stanza, mentre gli altri li seguivano e si sparpagliavano nell’edificio come foglie al vento.
   
 
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