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Autore: Knuckster    22/04/2015    5 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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SONIC THE HEDGEHOG: LEGACY OF ARGUS

Conti in sospeso (Quarta parte)

    - Va bene, va bene. Ti dirò tutto quanto -
    L’aria sconfitta che trapelava da Forge era più che sufficiente perché Ambra Deer acconsentisse a liberarlo e a dargli l’opportunità di spiegare il perché di quell’aggressione. Non si fidava completamente di lui, com’era normale che fosse, ma sentiva che non poteva neanche negargli l’occasione di ragionare con la calma che contraddistingue le persone civili. Era stato sufficiente menzionare quella ragazzina, Megan Prower, perché si decidesse a darsi una calmata e, per quanto Ambra potesse diffidare di lui, sapeva che lo sguardo di puro affetto che aveva brillato nei suoi occhi in quel momento non poteva in nessun modo essere finto. In più, aveva la morbosa curiosità di scoprire in che modo quell’aquila fosse collegata all’Iride Celeste per recuperare il quale si era tanto data da fare.
    - Sto aspettando - l’incitò Ambra in tono severo, dopo aver aspettato che si rialzasse e riordinasse le idee.
    - Sei stata tu a mettere gli amici di Sonic sulle tracce delle gocce di cielo, quindi so che conosci la leggenda degli Antichi Precursori e degli Antichi Persecutori - cominciò a raccontare Forge - Io sono uno dei Protettori Eletti, una sacra stirpe, vecchia di millenni, che discende direttamente dagli Antichi Precursori. Siamo per i Precursori ciò che il Cenacolo di Argus è per gli Antichi Persecutori, quindi non ci vuole molto a capire che siamo da sempre due fazioni opposte e discordanti -
    Ambra ascoltava con estrema attenzione, senza perdersi neanche una parola.
    - Quindi tu saresti un discendente della razza più antica del pianeta Mobius? La razza che, secondo le leggende, ha dato inizio alla prima grande civilizzazione? -
    - La prima civilizzazione, come la chiami tu, è stata forgiata col sangue dei miei antenati. La guerra tra i Precursori e i Persecutori ha imperversato per anni, prima che i Precursori sconfiggessero i Persecutori e li sigillassero nelle profondità della terra insieme ai loro spaventosi poteri. Adesso, a distanza di millenni, noi Protettori Eletti siamo rimasti a vegliare sulle antiche reliquie che permisero ai nostri antenati di vincere quella guerra… le stesse reliquie che consentirono loro di contrastare i terrificanti effetti dei loro poteri maledetti, tra cui l’Iride Celeste -
    - E questo spiega perché eri qui ad impedirmi di recuperarlo - concluse Ambra - Quando eravamo a casa di Tails non ci hai messo molto a capire quale fosse il mio obiettivo. Conosci anche meglio di me queste antiche leggende, dato che si tratta dei tuoi antenati -
    - E ho ancora intenzione di impedirtelo! - sbottò Forge, deciso - I Protettori Eletti sono rimasti in pochi, mentre i membri del Cenacolo di Argus, in seguito all’avvento del loro ultimo Gran Cerimoniere, continuano ad aumentare… insieme al rischio che si impossessino dei nostri tesori più preziosi, che sono anche le nostre armi più potenti! Gli idoli che nascondono le gocce di cielo sono andati perduti da tempo, ormai, ma l’Iride è sempre stato qui, ben protetto e custodito… e qui rimarrà ancora per molto tempo! -
    - Ho il massimo rispetto per queste antiche tradizioni, non ne dubitare - replicò Ambra, sforzandosi di suonare convincente e diplomatica - Ma stiamo parlando della vita di una persona che ha dato sempre il massimo per difendere il pianeta in cui viviamo ogni volta che era necessario. Dovremmo lasciarla morire solo per timore di mettere in pericolo le vostre reliquie? -
    - E’ più di un semplice timore, non capisci? Quel Sonic è stato avvelenato con il Guanto di Vanadia, uno dei Persecutori più pericolosi che siano mai esistiti. E, per di più, è un bersaglio costante del Cenacolo di Argus, quelli che probabilmente hanno orchestrato tutto il piano sin dall’inizio. Se utilizzaste l’Iride per salvargli la vita, quanto pensi che ci metterebbero a scoprire come e ad appropriarsi del mezzo? -
    - Non puoi esserne sicuro! E non puoi mettere a repentaglio la vita di qualcuno per un motivo del genere! -
    - Non hai la minima idea di quello a cui tutti stiamo andando incontro, purtroppo per te. Il Cenacolo è convinto che il prossimo Evento Argus sia imminente e, probabilmente, è proprio così. Se non difendiamo le uniche armi che abbiamo per contrastare la loro avanzata, noi e tutti quelli come noi saremo vittima di un’estinzione di massa. I Persecutori erano convinti che solo gli esseri dotati di abilità soprannaturali fossero degni di rimanere in vita e i membri del Cenacolo sono i loro degni eredi. Mi stai chiedendo di mettere a rischio la salvezza di tutti i mobiani in favore di quella di uno solo! -
    - E’ proprio così! - confermò Ambra, prima di dirigersi a testa alta verso il piedistallo.
    Forge la prese per un polso e alzò la voce nel tentativo di convincerla con le buone e non essere costretto a passare alle cattive.
    - Non te lo posso permettere! - esclamò.
    - Allora ti propongo un patto. Se gli amici di Sonic torneranno con gli idoli in pietra, mi permetterai di usare l’Iride per eseguire il rituale di guarigione. Dopo che l’avremo salvato, ti restituirò l’Iride e potrai riportarlo qui al sicuro, dove nessuno, a parte noi due, saprà che si trova -
    - E se mi rifiutassi? -
    Ambra prese un respiro profondo e fissò l’aquila con una cieca e fredda determinazione che baluginava nelle sue pupille.
    - Allora sarò costretto a dire a Megan che sei stato responsabile della morte del miglior amico di suo fratello. Mi dispiace dover scendere ai ricatti, ma non ho intenzione di guardare morire una persona quando so di poterla salvare -
    - E’ proprio per lei che cerco di proteggere l’Iride! - esclamò Forge, esasperato, ma subito dopo si pentì di quello sfogo.
    Ambra percepì che le sue parole avevano lasciato intendere più di quanto lui non avesse voluto e, considerando la situazione, era più che decisa a spremere Forge fino all’ultima goccia di verità.
    - Cosa intendi dire con questo? -
    L’aquila distolse lo sguardo, decisamente in preda al panico e all’indecisione. Se aveva ben capito i modi di quella cerbiatta, non avrebbe smesso di insistere fino a scoprire la verità e, in caso lui si fosse rifiutato, c’era il rischio di perdere l’affetto di Megan, già incrinatosi in seguito all’arrivo sulla scena di suo fratello. La situazione era sempre più ingarbugliata e Forge non sapeva come comportarsi.
    - Posso solo dirti che le reliquie dei Precursori non solo gli unici beni di valore che sono incaricato di proteggere. Anche Megan è preziosa… a suo modo. E’ stato profetizzato che… lei, insieme ad altri tre prescelti, avrà un ruolo fondamentale nel prossimo Evento Argus. Fondamentale… e distruttivo. Se il Cenacolo arrivasse alle nostre reliquie… e poi arrivasse a lei… -
    - Non succederà niente di tutto questo! - proferì Ambra - Non appena Sonic sarà guarito, ti restituirò l’Iride e nessuno saprà niente di quanto mi hai rivelato qui oggi. Come garanzia della mia buona fede, non ti farò altre domande. Puoi tenerti i tuoi segreti -
    Quella era di sicuro la decisione più difficile che Forge, l’eremita delle montagne, uno dei migliori Protettori Eletti e padre adottivo di Megan Prower, si era mai ritrovato ad affrontare.

    Erano tanti i momenti passati insieme a Sonic che Amy Rose, per un motivo o per un altro, aveva scolpiti nella memoria, ma, con il passare degli anni, avrebbe facilmente concluso che nessuno di questi aveva un’intensità e un significato pari a quello vissuto dopo averlo riportato, sano e salvo, anche se un po’ malconcio, nella capsula criogenica a casa di Tails.
    Si era risvegliato proprio nel momento in cui Geoffrey lo aveva posato delicatamente sulla fredda superficie metallica. Le venature sul suo corpo si erano estese di nuovo, questa volta a vista d’occhio, ma né questo né la debolezza che il riccio blu avvertiva nelle sue membra sembravano aver scalfito il suo solito spirito.
    - Li abbiamo fatti proprio a pezzi, vero? - disse in un sussurro, quando realizzò che Amy e Geoffrey erano accanto a lui.
    Entrambi si lasciarono scappare un leggero sorriso, anche se intriso di amaro per i postumi della brutta esperienza vissuta poco prima. In particolare, Amy non era riuscita a tranquillizzarsi tanto da far rallentare il battito frenetico del suo cuore, colmo di preoccupazione per quello che aveva rischiato di perdere.
    - Ti posso garantire che non ci daranno più fastidio - rispose Geoffrey, armeggiando con i comandi della capsula - Ora, però, dovresti tornare a riposare, così quando ti sveglieremo per darti la cura ti sentirai già in forze -
    - Attento a non far saltare in aria questo aggeggio - si raccomandò Sonic, cercando di mostrarsi tranquillo.
    - Tails mi ha spiegato come manovrarlo, niente paura -
    Il vetro della capsula cominciò a calare lentamente e le bocchette di ventilazione interne emisero pigri sbuffi di freddo fumo bianco. Prima che il macchinario si richiudesse completamente, Sonic afferrò delicatamente la mano di Amy e mormorò un sentito e profondo - Grazie - in sua direzione, una scena che la riccia rosa avrebbe rivissuto più e più volte nella sua mente nelle ore successive, con un misto di euforia e amarezza che non riusciva bene a districare.
    Aver riportato Sonic e Megan tutti interi a casa aveva già contribuito a sollevare il suo morale e a dissipare di un po’ la sua preoccupazione, ma fu solo quando Geoffrey, poco più tardi, la raggiunse in salotto, raggiante come non mai, che poteva definirsi decisamente più ottimista di quanto non lo fosse stata negli ultimi giorni.
    - Tails mi ha appena chiamato - raccontò, sorridendo - Si è messo in contatto con Shadow e Vector e stanno tornando tutti a casa. Ci sono riusciti, hanno recuperato le statuette -
    Amy scattò in piedi, all’apice dell’emozione, e corse ad abbracciare Geoffrey, cercando di trattenere le lacrime di gioia.
    - Lo sapevo! - esclamò - Sapevo che ci sarebbero riusciti! -
    - Davvero? - la rimbeccò Geoffrey - Perché qualche giorno fa non avevi l’aria di essere così ottimista, sai? -
    - E così il tuo fidanzato potrà rimettersi in piedi - commentò una voce familiare, appena arrivata dall’ingresso - Posso già immaginare come festeggerete -
    Spinda si fece strada a passi lenti e spavaldi nel salotto, contemplandoli tutti e due con uno strano sorrisetto. Amy, tuttavia, credeva di aver capito abbastanza di lei da interpretare quello come il suo modo di mostrarsi contenta della bella notizia.
    - Non pensavo ti avremmo più rivista - ammise Geoffrey, in guardia come sempre quando quell’echidna era nei paraggi.
    - Sono passata giusto per avvisarvi che i Tekkadron non vi daranno più fastidio - spiegò, ghignando sadicamente - Saranno troppo impegnati a raccogliere i mille pezzettini in cui ho ridotto la loro casetta! -
    - Hai fatto esplodere la loro base? Sei impazzita? C’erano delle abitazioni là intorno, potevi coinvolgere degli innocenti! -
    - Rilassati, palla di pelo! - ribatté subito lei, alzando le mani - Nessuno che non se lo meritasse è rimasto ferito. Cosa sei? Un poliziotto? -
    - Hai indovinato! - confermò Geoffrey, severamente - E dovrei sbatterti al fresco non solo per questo, ma anche perché sei in combutta con il dottor Eggman -
    Amy gli prese subito il braccio e gli fece cenno di non andare oltre. Quindi si avvicinò a Spinda, con una strana espressione in viso che l’echidna non riuscì a decifrare.
    - Non eri affatto tenuta ad aiutarci, specie considerando per chi lavori, ma lo hai fatto lo stesso. Senza di te non saremmo riusciti a salvare Sonic. Per questo ti sarò sempre riconoscente -
    Dopodiché Amy la strinse in un amichevole e sincero abbraccio, cosa di cui Spinda si rivelò essere molto riluttante. Attese qualche secondo, quindi decise di spingerla via ricorrendo a tutto il garbo di cui era dotata.
    - Ehi, piano! - commentò, sforzandosi di nascondere l’imbarazzo - Non sono ancora pronta per certe esperienze! -
    - Spero che riuscirai anche tu a salvare la tua persona importante - si augurò Amy.
    - Staremo a vedere - rispose - Nel frattempo, la mia missione qui è finita, quindi è ora di levare le tende per me. Ci si vede! -
     E senza aggiungere altro, andò via a rapide falcate, come se avesse paura di rimanere con loro più del dovuto. Geoffrey aveva una debole intenzione di seguirla, ma sapeva che Amy glielo avrebbe impedito. In fondo, poteva convenire con lei che quella ragazza li aveva aiutati più di quanto era tenuta a fare, quindi si sforzò di mettere a tacere il suo spirito di giustizia che, come una vocina dentro di lui, gli suggeriva di procedere con un arresto.
    - Credi che sia prudente lasciarla andare? - chiese la lince - Come fai ad essere sicura che non racconterà ad Eggman quanto è successo? -
    - Infatti non ne sono sicura, ma anche se dovesse farlo, affronteremmo le conseguenze. Ora che sappiamo che Tails e gli altri stanno tornando, la guarigione di Sonic è sempre più vicina, quindi non permetteremo più a nessuno di portarcelo via come è successo oggi -
    - E’ un buon modo di vedere le cose. Anche se non mi so ancora spiegare come mai ti sei fidata di lei -
    - Non lo so nemmeno io, ad essere sincera - confessò la riccia, guardando distrattamente fuori dalla finestra - Forse perché ha deciso di aiutarci anche se non era tenuta a farlo. O forse perché siamo nella stessa situazione. Anche lei ha qualcuno di importante da salvare e… penso che si sia rivista in me in qualche modo -
    Geoffrey sorrise. Più passava il tempo e più c’erano nuovi lati di Amy Rose che scopriva e imparava a conoscere. La sua unica speranza era che il lato di lei che era venuto fuori in quella giornata, quello che si era così apertamente fidato di Spinda, non avrebbe finito col creare loro altri problemi dopo che erano così vicini alla salvezza di Sonic.

    - In conclusione, la base dei Tekkadron è saltata in aria e le loro forze si saranno sicuramente sparpagliate tanto da non costituire più una minaccia per te e per i tuoi piani… qualunque essi siano! -
    Il rapporto di fine operazione di Spinda era stato puntuale e preciso. Il dottor Eggman, esattamente di fronte a lei, si stava lisciando i baffi come sempre era solito fare quando qualcosa che aveva pianificato andava per il verso giusto. Non c’era da sorprendersi, dunque, pensò Spinda, che il più delle volte ce li avesse scompigliati.
    - E cosa mi dici di Metal Sonic? - domandò il dottore.
    - L’ultima volta che l’ho visto era in mezzo alla polvere con una ferita profonda sul collo. Dubito che possa rimettersi in funzione e riorganizzare le sue truppe tanto presto. Puoi rallegrarti, i Tekkadron sono ormai un ricordo del passato -
    - Davvero un ottimo lavoro, mia cara Spinda. Sapevo di poter contare su di te. Questo successo mi metterà di sicuro dell’umore giusto per provvedere al tuo povero fratello. Nel frattempo, preparerò il tuo viaggio di ritorno ad Amabane Town -
    - Sempre troppo gentile! - commentò lei, con una malcelata vena di sarcasmo impressa nella voce.
    Dunque, girò i tacchi e fece per andarsene, ma Eggman la richiamò ancora una volta.
    - Ancora una cosa, Spinda. Ragionando per assurdo, se mai avessi deciso di seguire tutte le tue mosse sin da quando ti ho affidato questo incarico e se, per caso, mi fossi accorto che hai collaborato con gli amichetti del mio odiato topo supersonico per salvargli la vita, cosa avresti da dire a tua discolpa? -
    Spinda rimase ferma al suo posto, senza neanche voltarsi. Ci fu qualche secondo di tensione prima che lei si decidesse a parlare.
    - Ragionando per assurdo? Ti direi che, in ogni caso, il mio compito era di neutralizzare i Tekkadron, cosa che ho portato a termine con successo. E che, se mai mi fossi imbattuta in queste persone e avessi fatto ciò di cui parli, sarei intervenuta solo e soltanto per non privare il grande dottor Eggman della sua tanto ambita vittoria. Lasciare che qualcun altro che non sia tu elimini Sonic, mi sembra rientri in questa categoria, vero? -
    - Come darti torto? - ribatté Eggman, divenuto improvvisamente molto serio - In quel caso, ti ricorderei che la vita di tuo fratello è nelle mie mani e che, soprattutto, c’è solo un ridotto numero di volte in cui sono disposto a tollerare una tua insubordinazione… sempre ragionando per assurdo -
    - Molto bene - concluse Spinda, stringendo di nascosto i pugni - Starò molto attenta a ricordarmi cosa consideri un favore e cosa no. Alla prossima, dottore -
   
    Quando aveva chiuso gli occhi, erano tante le sensazioni che aveva recepito: un leggero dolore alle nocche, il freddo del pavimento sulle ginocchia, uno strano odore di bruciato, un enorme frastuono che le era rimbombato nel cranio. Quando, però, li aveva riaperti, nessuna di queste sensazioni era più presente. E neanche qualunque altra.
    Si sentiva strana, come se si ritrovasse in un mondo totalmente diverso da quello che aveva conosciuto. Tuttavia, non appena riprese i sensi, non dovette faticare molto per capire che non era il mondo ad essere cambiato, ma lei stessa… e in una maniera che non avrebbe mai potuto immaginare.
    - L’abbiamo tratta in salvo appena in tempo - spiegò uno dei tecnici scelti dei Tekkadron - L’esplosione della base l’ha investita in pieno, era quasi in fin di vita quando l’abbiamo trovata. Non abbiamo avuto altra scelta -
    Zephir sollevò il busto e scese dal tavolo di laboratorio su cui era stesa. Non avvertiva più niente… niente che non fosse un improvviso e intenso senso di potere. Si guardò le dita della mano… erano diventate di metallo.
    - Non siamo riusciti a trovare il Gran Maestro - continuò a raccontare il tecnico - Presumiamo sia andato distrutto nell’esplosione. Se così fosse, allora… -
    - Allora il secondo in comando prenderebbe il suo posto - completò, con una voce fredda e metallica.
    Zephir guardò il suo riflesso in uno dei monitor di quel covo segreto. L’immagine di una ragazza riccio, quasi completamente robotizzata, ricambiò il suo sguardo.
    - Quali sono i suoi primi ordini? -
    - Fai radunare tutte le nostre forze - rispose subito lei - Facciamo in modo di rimettere in piedi i Tekkadron... e, con me al comando, la musica cambierà decisamente -

    Altrove, quella sera, c’era un’altra entità robotica che stava pian piano rimettendo in funzione i suoi sistemi interni. A differenza di Zephir, però, non avvertiva alcun senso di potenza in sé, ma, al contrario, provava una profonda miseria e umiliazione. Le ultime immagini presenti nei suoi archivi di memoria lo registravano a strisciare sul pavimento, come un verme indifeso, pochi minuti prima dell’esplosione della base, per raggiungere un ascensore di emergenza che lo potesse condurre all’esterno.
    Dopo di questo, i dati della registrazione si facevano corrotti e danneggiati. Non sapeva che ne era stato di lui, né dove si trovava di preciso. Tutto ciò che riuscì a percepire fu una silhouette davanti a lui… una sagoma corpulenta e tremendamente familiare.
    - Ben svegliato, piccolo mio - disse una voce gracchiante.
    - No - mormorò Metal Sonic - Tutti, ma non lui -
    - Non essere precipitoso. Guarda con più attenzione -
    Metal Sonic attese che i suoi sensori ottici tornassero a funzionare al cento percento, prima di rendersi conto che l’uomo che aveva di fronte era sì Eggman, ma più precisamente rispondeva al nome di Eggman Nega. Accanto a lui, c’erano altri due robot, rigidi come due silenziose guardie del corpo.
    - Ti presento i tuoi due fratellini, Metal Sonic 3.0 e Gemerl (1). Benvenuto nella nostra allegra famigliola! -


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(1) Metal Sonic 3.0 è apparso per la prima volta in Sonic Rivals 2 (2007), costruito da Eggman Nega per risvegliare l'Ifrit.
Gemerl, invece, è stato assemblato da Eggman, con i dati interni tratti da Emerl, ed è apparso per la prima volta in Sonic Advance 3 (2004)
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Con la missione finalmente conclusa, la guarigione di Sonic è lontana solo un passo. Ma prima di passare a questo, facciamo un tuffo nel passato per vedere da dove ha avuto origine l'odio viscerale di una delle sue più vecchie conoscenze.

Sonic Origins: Una diversa sfumatura di blu (Zephir)
26/04/2015

SPINDA è un personaggio originale creato da Spinda Der Stahl.
Potete trovarla qui su Deviant Art

Ringrazio la creatrice di Spinda per avermi concesso l'utilizzo del suo personaggio e le auguro un grande in bocca al lupo per tutto ciò che la riguarda.
   
 
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