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Autore: SimonQuestor    27/12/2008    4 recensioni
Harry è al suo Quinto Anno, e si sta preparando per i GUFO tra le tante altre difficoltà, soprattutto quelle morali. La storia si ambienta però nell'aula di Pozioni, dando uno scorcio di quella che può essere una lezione con Severus Piton e la successiva punizione assegnatagli dal Docente. Buona lettura
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry, Potter, Serpeverde, Severus, Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Potter, alza la testa, o si potrebbe pensare che stessi dormendo. »

Harry in effetti, stava dormendo. Le parole di Piton giunsero come un’eco soffusa, ma la gomitata sferratagli da Ron sotto il banco non passò ugualmente inosservata, così, con gli occhi ancora semichiusi e pesanti come due Ippogrifi, alzò lo sguardo verso il docente.

«Mi scu…Mi scusi Signore…»

« Ma figurati, Potter. Quindici punti in meno a Grifondoro.»

Le parole ebbero l’effetto di una lunga doccia gelata sul ragazzo. Le labbra di Piton si aprirono in un sorriso di crudele trionfo, mentre i Serpeverde ai primi banchi riuscivano a stento a trattenere la gioia, tra mormorii eccitati. Sapevano perfettamente che lo show era appena iniziato. Harry gli rivolse un’occhiata furente ma si obbligò a tenere a freno la lingua o, ne era certo, i punti sottratti si sarebbero moltiplicati.

« Ma Potter, oggi mi sento piuttosto magnanimo »

Il sopracciglio inarcato condito dall’espressione beffarda lasciava però intendere il contrario.

« Rispondi correttamente alle mie domande, e ripristinerò i quindici punti. Anche se sarebbe più probabile che Weasley riuscisse a non fondere il suo calderone piuttosto che tu riesca, il che è tutto dire…Ma almeno non si può dire che non sia un uomo generoso. »

Quelle parole erano una sinfonia di provocazioni, atte prettamente a far perdere le staffe quei due per dimezzare ancor più il punteggio della casata di Grifondoro, ma soprattutto perché provava un particolare gusto perverso nel tormentare Potter, così dannatamente simile a suo padre.
La testa di Draco Malfoy si tendeva all’indietro, sforzandosi di non sbattere nemmeno le palpebre per non perdersi nemmeno un nanosecondo di quella scena. I volti dei due migliori amici Grifondoro si erano così rabbuiati che Hermione, a lato di Ron, si domandò quanto ancora potessero resistere, ed in silenzio, strinse i pugni sulla veste.

« Dimmi, Potter: Quali sono i sette usi del Veleno di Acromantula? »
« Oh, allora…»

La mente del Quindicenne cominciò a lavorare freneticamente alla disperata ricerca della risposta al quesito. Ma in realtà, sapeva già di non sapere.

« Ecco, viene usato nelle Pozioni Confondenti…Poi si usa per quella cosa…Il Veleno dei Folletti, e poi…»

Cominciò ad elencarli sulla punta delle dita, ma si fermò al secondo. Non gli venivano più alla mente. Certo, forse sarebbe stato più semplice se non si fosse trovato dinanzi quel grosso Pipistrello.

« Illuminante come al solito, Potter. Nemmeno Paciock avrebbe saputo fare di meglio.E’ straordinario come in cinque anni di Istruzione Magica, tu sia ancora al livello di un Babbano per caso capitato a Diagon Alley. Riproviamo…» Il volto di Piton era una maschera di funerea ilarità. Passò in rassegna i volti di tutti i Grifondoro, per saggiare le varie reazioni, prima di porre il successivo quesito. « Quante Mosche Crisopa occorrono per la Mistura Fiorente? »

No, Harry sapeva già che non sarebbe mai riuscito a rispondere. Non solo non conosceva affatto la risposta, ma sicuramente non sarebbe mai riuscito, con il cervello annebbiato dalla rabbia che aveva. Ron emetteva continui sommessi grugniti, a manifestare la propria solidarietà.

« Cinque, Signore. » Tanto valeva spararne uno a caso.
« Certo se volessi avvelenare qualcuno sarebbe una dose accettabile. E tu avresti anche intenzione di presentarti agli esami per i G.U.F.O.?! Non ti permetterei nemmeno di prendere posto, ma se non altro potrò farmi due risate correggendo il tuo compito o guardandoti dimostrare le tue squallide abilità nozionistiche… »
« Se desidera ridere, può guardarsi allo specchio. Le assicuro che sarebbe…»

L’aveva detto. Era esploso. Ma non sarebbe comunque riuscito a sopportare di stare zitto a farsi offendere da Piton ancora per molto. Le gote si erano arrossate vistosamente per la rabbia, ma non terminò la frase, perché un gesto del Professore di Pozioni servì a zittirlo e a cessare le silenziose risate suscitate da Harry.

« Silenzio. Altri dieci punti in meno per Grifondoro. E alle cinque e mezza di oggi pomeriggio verrai nel mio studio per il tuo Castigo. Continuate con le vostre pozioni, immediatamente. Se qualche altro incompetente ha sonno o vuole il suo momento di gloria, può uscire da quest’aula prima che lo sbatta fuori personalmente. » Il tono di voce era calmo e serafico come al solito, ma ancor più gelido.
Gli occhi di Harry incontrarono per qualche istante quelli di Malfoy pieni di scherno, sostenendoli con orgoglio prima che il Serpeverde fosse costretto a ritornare sul proprio calderone.

E così avrebbe dovuto passare l’ennesimo castigo con Piton…Magnifico.
Cominciò a triturare le radici di Artemisia, immaginando che ognuna di loro avesse la pallida faccia del docente.
  
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