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Autore: TimeStrangerRey    22/04/2015    2 recensioni
Allora.. La storia parla del litigio tra Tsunami ed Alis.
Gelosia nell'aria ragazzi!
Mai mai mai essere gelosi!
Dico solo che dopo questa sfuriata, tutto finirà con una "interessante" sorpresa per entrambi..
Dal testo:
"Sciocco. Stupido. Scorbutico. Ma come diamine ho fatto ad innamorarmi proprio di te!" Ecco quali pensieri invadevano la mente della ragazza. Erano così dolci che non avrebbero potuto far del male a nessuno. Correva. Correva come non aveva mai fatto e quando si fermò per riprendere fiato non poté farlo riconoscendo il posto dove si era fermata...
[_CreepyAlis_ non mi uccidere ^^]
Spero che vi abbia stuzzicato un po' ^^
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley/Jousuke, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silence's voice and the sweeter kiss.

Non c'era alcun rumore che albergava in quella dannatissima stanza. Eppure a Tsunami non dispiaceva la quiete, ma in quel momento aveva bisogno di -voleva- sentire la risata cristallina di quella ragazza. La sua ragazza.
Lui ed Alis avevano litigato peggio dei bambini e così la ragazza, spazientita e furiosa, corse fuori dall'appartamento che condividevano da un paio di mesi e se ne andò, lasciandolo lì senza avere neanche il tempo per reagire.
Si sedette sul divano, avvicinò le gambe, le strinse al petto e vi nascose il viso, ormai rigato dalle lacrime piene tra un misto di amarezza e rabbia. "Questa volta ho superato il limite.. Così sembro solo infantile. Non posso prendermela ogni volta, ma l'atteggiamento di Kidou mi fa incazzare!" Il ragazzo rimase lì per un tempo indeterminato, finché non si decise ad uscire per cercare Alis tra le luci della notte.

"Sciocco. Stupido. Scorbutico. Ma come diamine ho fatto ad innamorarmi proprio di te!" Ecco quali pensieri invadevano la mente della ragazza. Erano così dolci che non avrebbero potuto far del male a nessuno. Correva. Correva come non aveva mai fatto e quando si fermò per riprendere fiato non poté farlo riconoscendo il posto dove si era fermata: era il luogo in cui si erano dichiarati.
"Dio no! Ora non ti ci mettere anche tu!" ringhió la ragazza con un' espressione nera. Sbuffò e rassegnata entrò nel parco, sicura che se ne sarebbe pentita. Non poco lontano dall' entrata c'era una bellissima fontana illuminata, grazie alle luci poste nei fondali, da vari colori: rosse, gialle, verdi, blu e viola. Delle panchine erano state messe ai lati della stradina in pietra, la quale poi si apriva in una piccola piazzetta dove si trovava quell'incantevole fontana. Il paesaggio circostante era decorato da alberi situati un po' ovunque, ma offrivano, ugualmente, lo spazio necessario per i bambini affinché potessero giocare; infatti nei pomeriggi quell' enorme parco ospitava numerosi bambini vivacissimi che giocavano a svariati giochi e permetteva alle mamme un momento di relax e petegolezzi.
Alis, alla vista del loro amato parco illuminato dai lampioni, sorrise. "Sì, me ne pentirò." Inizió a camminare in direzione della fontana e si sedette in una panchina difronte ad essa. Aspettò. Sapeva che sarebbe venuto e lei voleva che il suo Tsunami la venisse a prendere.

"Ma quanto lontana potrà mai essere andata?" Un groppo al cuore continuava a crescere in Tsunami e la preoccupazione di non riuscire a trovarla aumentava sempre di più. Sfrecciava come il vento per le strade della città, guardando in ogni dove senza successo. Era passata un'ora e ancora non era riuscito a trovarla.
Smise di correre quando vide il loro parco. Decise di entrare, dal momento che non aveva nulla da perdere e s'incamminò per la stradina.
Ricordò quel pomeriggio e un sorriso beffardo si formò sul suo volto. Era stata una vera e propria impresa dichiararsi ad Alis: quella ragazza aveva la capacità di mandargli il cervello in tilt con un nonnulla. Ma se avrebbe avuto il cervello in fase terminale, preferiva che la causa fosse Alis. D'un tratto scorse una figura oscura stesa su una panchina. Si avvicinò con cautela e subito il suo cuore si alleggerì: era la sua Alis. Dormiva come un angioletto e in quell'istante gli sorse il dubbio che magari era lì sin dall' inizio. Si caricò la ragazza sulle spalle, per poi riportarla a casa.

Alis si svegliò inebriata dall' odore dolce che sentiva. Davanti a lei scorgeva dei capelli rosa e tra un ciuffo e l'altro traspariva un collo abbronzato molto familiare. L'eroe che aspettava era finalmente arrivato.
'Perché?' sibilò solamente la ragazza. In un primo momento Tsunami la guardò stranito, poi si decise a risponderle, dato che aveva intuito la domanda.
'Insomma..' sbuffò il ragazzo diventando rosso per l'imbarazzo, dovuto anche al fatto che Alis non riusciva proprio ad immaginarlo '..ero geloso' finì con un filo di voce. La ragazza rimase biasita: lui geloso di Kidou?
'Fammi scendere dalla tua schiena' disse la ragazza assumendo un tono piatto. Il ragazzo si fermò e la fece scendere, mostrando agli occhi della ragazza solo la schiena dalla quale stava scendendo e la quale l'aveva sorretta per un lungo tragitto. La ragazza aspettò che il ragazzo si voltasse, ma quest' ultimo rimase di pietra, così la ragazza si sentì più offesa di prima, lo voltò e gli stampò un bel sonoro schiaffo su quella guancia che tanto tempo prima veniva ricoperta di baci da Alis.
'Hey! E ora che ti prende?' gridò il ragazzo massaggiandosi il punto dolorante.
'Mi fai sentire una stronza! Geloso di Kidou? Davvero tu ritieni che io passi più tempo con Kidou piuttosto che con te? Tu..' ma non finì nemmeno la frase che sugli occhi smeraldo fuoriscirono lacrime. Strinse il colletto della maglia di Tsunami, lo avvicinò e gli regalò un bacio pieno di emozioni che entrambi non seppero come definirle. Quando si staccò, Tsunami era paonazzo ed Alis distolse lo sguardo da quest' ultimo. Anche lei, come Tsunami, si stupì del suo gesto.
"Ma che cazzo ho fatto?" pensó esterrefatta la ragazza. "Però.. mi sento.. bene" pensó nuovamente la ragazza ritenendosi, alla fine, soddisfatta di tale comportamento.
 Dopo attimi di esitazione, il ragazzo prese la mano ad Alis fino a che non furono arrivati a casa. Le luci dell'appartamento erano ancora tutte accese e la ragazza intuì che non erano state spente perché Tsunami doveva essere uscito tutto trafelato, non curante di doverle spegnere. Il ragazzo aprì la porta di casa per poi richiuderla una volta entrati e si diressero in salotto. Dopo il gesto di Alis, nessuno dei due osò proferir parola.
'Ti chiedo scusa Alis' inizió il ragazzo 'É solo che..' non seppe neanche lui come continuare, anche perché, ripensandoci, il suo comportamento é stato alquanto esagerato. Kidou era solamente il tutor di latino di Alis, ma al surfista dava ugualmente fastidio dato che era un tipo molto possessivo, soprattutto nei confronti della sua ragazza.
'Pensi sul serio che potrei innamorarmi di un tipo tranquillo come Kidou?'
'E io che vuoi che ne sappia? Pensi che abbia la capacità di leggerti nel pensiero?' fece notate il rosa sbuffando mentre si andava a sedere nel divano per non doverla guardare in viso.
La ragazza si fece fuggire una piccola smorfia e si avvicinò a Tsunami tanto che il viso di Alis era distante un palmo da quello del ragazzo.
'Non mi sembra tanto difficile leggere cosa mi sta passando per la testa ora.' disse provocante. 'Non accetto solo queste scuse, dimostrami quanto ci tieni ad essere perdonato' Detto ciò, si sedette in braccio a Tsunami, gli allacciò le braccia intorno al collo e continuò a guardarlo, segno che lo stava sfidando.
Un ghigno si fece strada tra le labbra del ragazzo, intuendo le intenzioni di Alis.
Cinse la vita della ragazza e inizió a baciarle il collo. Con umidi baci raggiunse la bocca e gli donò un bacio così passionale che al termine di quel gesto erano entrambi senza respiro.
'Mi sa che stasera a nessuno dei due servirà cenare.' sussurrò il surfista all'orecchio della rossa e subito questa avvampó.
'Perché non fai il geloso un po' più spesso?'. Il ragazzo si spiazzò a tale richiesta.
'Perché non continuiamo questa interessante conversazione in camera?' propose Tsunami.
'Perché no? Voglio proprio sapere come risponderai' fece provocatoria Alis.
I due ripresero a baciarsi con foga, riprendendo fiato quando ce ne fosse stato il bisogno. Il ragazzo portò le mani alla base della schiena, tirando a sé la ragazza, mentre Alis strinse le sue mani nella robusta schiena di Tsunami. I due iniziarono a spostarsi verso la camera da letto, decisi ad "approfondire" quel discorso. Sicuramente quella gelosia sarebbe stata solo una scusa per "riaffrontare" l'argomento.
Durante quella notte, però, i due si amarono ancora di più, dimostrando alla gelosia che neanche lei sarebbe stata in grado di separarli.
'E comunque a me piacciono i tipi folli' disse Alis tra le labbra di Tsunami.


***angolodellautricespudoratamenteromanticonamanessunolosa***
Alis, ecco la storia che mi avevi chiesto ;) Sí lo so.. devo ancora aggiornare 'la guerra della luce', ma tranquilla e tranquilli a tutti coloro che l'hanno letta (e che ringrazio): tra non molto pubblicherò il primo capitolo! <3
Invece, parlando di questa storia: é nata durante l'ora di latino, siccome adoro il mio prof (sì Alis, lo adoro xD) perché spiega magnificamente, mi sono immaginata tutto ciò. XD
Devo rendervi presente di una cosa: questo sarebbe il seguito di una one-shot che avevo scritto -a mano- per Alis e lei lo sa benissimo. Se vi é, o no vi é, piaciuto ditemelo. Aspetterò qualche vostro parere ;D Se vi fa piacere leggere anche l'altra storia collegata a questa, fatemelo presente! ^^
Baci, Bebe <3
  
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