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Autore: _zia cla_    22/04/2015    1 recensioni
Se Sebastian fosse Batman... O meglio, Warbler (''The dark warbler'') e Blaine l'ispettore Gor-Ehm Anderson.
965 parole liberamente ispirate ad una scena dello storico film ''Batman'' di Tim Burton e a delle vecchie tavole di una artista seblainer d'eccezione, zephyrianboom.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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FIDUCIA
 


La flebile luce del mattino filtrava attraverso le pesanti tende di broccato che coprivano le alte finestre del salotto est di Villa Smythe. Sebastian aprì lentamente gli occhi e sorrise; aveva dormito benissimo quella notte, senza alcun incubo, come non gli accadeva da anni, nonostante il suo giaciglio sul pavimento non fosse dei più comodi. Abbassò lo sguardo sulla propria spalla e sospirò sereno. I suoi occhi scrutarono i lineamenti addormentati di Blaine, accarezzarono il suo viso, i suoi ricci scompigliati e le sue guance che venivano sfiorate dalle lunghe ciglia. Pian piano Blaine aprì gli occhi e cominciò a stiracchiarsi leggermente, svegliato anche lui dalla luce del mattino oppure dalla mano di Sebastian che gli carezzava la spalla nuda.
‘’Buongiorno.’’ Gli disse Sebastian con un sorriso ancora più grande.
Blaine si accostò ancora di più a lui, avvolgendolo completamente con il braccio che poco prima era poggiato distrattamente sul petto di Sebastian.
‘’Buongiorno.’’ Miagolò quasi. Sebastian ridacchiò, mai si sarebbe aspettato un comportamento del genere da un ispettore di polizia serio e dedito al lavoro come  Blaine Anderson… Ma la cosa non gli dispiaceva affatto, non se Blaine perdeva quella compostezza quando era con lui.
‘’Dormito bene?’’
‘’Come non mi accadeva da anni.’’ Rispose Blaine, questa volta guardandolo negli occhi, con un sorriso leggero.
‘’Io invece penso di avere tutte le parti del corpo addormentate, dato che qualcuno non mi ha permesso di muovermi minimamente per tutta la notte.’’
Ovviamente stava scherzando, ma la reazione che Sebastian ebbe da Blaine fu quella sperata. Blaine spalancò la bocca fintamente offeso, si sollevò in modo da essere completamente su Sebastian e si sistemò tra le sue gambe. Appena furono in contatto, si sorrisero maliziosi a vicenda.
‘’Fossi in te non mi lamenterei…’’ sospirò Blaine, abbassandosi sulle sue labbra.
‘’Ho intenzione di smettere proprio ora.’’ Ghignò Sebastian, catturando le sue labbra e coinvolgendolo in un bacio appassionato ma allo stesso tempo lento e delicato.
Erano tanto presi l’uno dall’altro, dagli schiocchi dei loro baci e dalla loro pelle nuda che sfiorava voluttuosa quella dell’altro che non si accorsero minimamente del leggero rumore di tacchi che attraversava l’ingresso.
 
‘’Se vuole, padron Sebastian, torno più tardi.’’
Al suono di quella voce, Blaine sobbalzò e si rannicchiò sotto il tappeto di pelliccia che fino a quel momento aveva fatto loro da coperta.  Sebastian sbuffò ma rimase impassibile, alzò la testa per intravedere sulla porta il suo maggiordomo… anche se del maggiordomo aveva ben poco. Evelyne Lafevre era una giovane donna sulla trentina, decisamente attraente; il suo portamento elegante e austero incuteva soggezione agli ospiti di Villa Smythe, cosa che aveva aiutato Sebastian nella sua copertura. Essere un vigilante era molto  più semplice con lei accanto.
‘’Buongiorno a te, Evelyne. No, rimani pure. Cosa c’è?’’ a quel rimani pure Sebastian sentì distintamente un pugno sul costato che lo fece sobbalzare e subito dopo scoppiare a ridere.
‘’Volevo avvisarla che la colazione sarà servita a momenti… L’ispettore Anderson si unisce a lei?’’
La scelta di parole non poteva essere più sbagliata, probabilmente Blaine sotto la coperta stava avvampando dall’imbarazzo.
‘’Non essere impudente, Evelyne.’’ L’ammonì affettuoso Sebastian. La donna abbassò il capo e nascondendo così il suo mezzo sorriso.
‘’Chiedo scusa, padrone. Anche a lei ispettore. Se posso tranquillizzarla, i miei occhi non hanno visto nulla che lei possa ritenere sconveniente. Qualora volesse rimanere a colazione da noi, la mia presenza non sarà minimamente avvertita da nessuno dei due.’’
Blaine a quel punto uscì fuori dal suo nascondiglio e sorrise timidamente al piccolo cenno reverenziale di Evelyne.
‘’Rimarrei volentieri ma devo tornare in centr-‘’
‘’Ti prego, rimani.’’ Lo interruppe Sebastian, mettendogli una mano sul lato del volto e carezzandogli la guancia col pollice.
Blaine corrugò leggermente le sopracciglia; non era così in intimità con qualcuno da molto tempo ormai e, nonostante la notte appena passata, quel piccolo gesto l’aveva fatto sussultare. Dopo qualche attimo, imbarazzato, si schiarì la gola e annuì col capo.
‘’D’accordo padrone. Apparecchio la tavola nella sala da pranzo per due.’’
‘’Grazie Evel-‘’ ma Evelyne era già uscita.
Sebastian sospirò affranto e si passò una mano sul volto  ‘’Dovrò parlarle.’’
Blaine lo guardò stranito ‘’Non ha fatto niente di male.’’ Disse, mettendosi seduto e racimolando i suoi vestiti.
‘’Non è questo… A volte si preoccupa inutilmente… Si preoccupa troppo.’’
Blaine si bloccò e si voltò, guardando negli occhi Sebastian, ancora sdraiato sul pavimento.
‘’Da quando è con te?’’ domandò, sinceramente incuriosito.
‘’Da quando eravamo bambini. Diciotto anni fa, suo padre fu processato e incarcerato per vendita illegale di segreti d’ufficio. Dopo che sua madre perse la ragione a causa dello scandalo, papà prese Evelyne con noi, per evitare che diventasse una esclusa o peggio. Aveva dodici anni, ma per ringraziarlo promise a mio padre che l’avrebbe servito e, dopo la morte dei miei genitori, la sentii promettere sulla loro tomba che mi avrebbe protetto per la vita.’’
Blaine battè le palpebre seriamente colpito. Guardò lo sguardo di Sebastian, probabilmente perso nei ricordi e ci lesse solo tanta confusione, un insieme di sentimenti troppo pesanti da essere provati da un solo essere umano.
‘’Ti fidi molto di lei…?!’’
‘’Più di quanto mi fidi di me stesso.’’ Ghignò Sebastian, lo sguardo ancora fisso sul soffitto.
Il giovane ispettore abbassò lo sguardo sul proprio grembo, dove le mani avevano smesso di armeggiare con i bottoni della camicia.
‘’Deve essere bello avere una persona a cui puoi fare affidamento in modo così cieco.’’ Esclamò con voce flebile.
Sebastian finalmente distolse lo sguardo dal soffitto e sorrise, guardando il viso così straordinariamente innocente di Blaine. Si sollevò a sedere anche lui, lasciando che la pelliccia gli scivolasse lungo il petto. Prese Blaine dal fianco e lo avvicinò a sé, in modo di avere gli occhi nei suoi a pochi centimetri di distanza.
‘’Immagina averne due.’’
  
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