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Autore: LoveNotes    22/04/2015    1 recensioni
Non sono una persona qualunque, ma non mi do delle arie, come invece fanno altri. Preferisco stare nell’ombra e far finta di nulla. Non cambio aspetto, sono sempre la solita, non è affatto come in quei stupidi e noiosi film che vanno di moda ultimamente. Noi non presentiamo mutazioni, né facciali né corporee, a caratterizzarci è l’alto sviluppo di tutti i nostri sensi...
|Mi giro, sorridendogli, e tutta la rabbia repressa di anni e anni esce fuori. Gli salto addosso e lo atterro in pochi secondi. Sono seduta su di lui e gli blocco mani e piedi con poco sforzo. A quanto pare non sono l’unica a non essersi allenata, perché il ragazzo cerca in tutti i modi di rialzarsi. Giro con le mani il suo viso verso il mio, in modo da potergli parlare guardandolo dritto negli occhi.
‘La cosa è semplice: Torniamo nell’altra stanza, facendo finta di nulla, mi offri qualcosa di buono da mangiare, prima che decida di iniziare una dieta cannibale.’ dico con una forza e una determinazione che non mi appartiene per nulla. (dal Capitolo. 4)|
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Universitario, Sovrannaturale
Capitoli:
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Salve bellezze!
Scusate l'enorme ritardo, ma fra interrogazioni, compiti e quei pochi giorni 'fetenti' che ci hanno dato di festa a scuola non ho avuto tempo di scrivere. Ma eccomi qui! La storia va avanti, ma questi capitoli sono solo di transizione a quello che verrà più avanti!
Non siate timide, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate! 
Buon lettura 
LoveNotes <3 

Capitolo 5.

‘Ehi Brooklyn’ mi saluta Luke avvicinandosi. Erano passati poco più di due giorni dall’ultima volta che ci eravamo visti, eppure mi sembrava una vita. La festa complessivamente non era andata male. Anzi. Tutti quei ragazzi sono molto simpatici, anche se della metà di loro non ricordo nemmeno il nome. Sono tutti molto affiatati e io mi ero sentita un po’ fuori posto, però avevano fatto di tutto per mettermi a mio agio. Beh, tutti tranne quel Ryan. Perfino suo fratello gemello, Axel, che si era accorto di me e con cui mi era bastato un sorriso per fargli capire la mia bontà, andavo d’accordo. Lui invece aveva fatto di tutto per mettermi in difficoltà, tanto che avevo iniziato ad ignorarlo o nei casi estremi a rispondergli male.
‘Ciao Luke!’ gli sorrido muovendo la mano.
‘Dove stai andando?’
‘Vado a fare colazione e poi dritta a lezione.’ Gli dico facendo per andarmene.
‘Ti accompagno, ti va? Ci devo andare per incontrare gli altri.’ Mi dice senza aspettare una mia risposta e mettendosi al mio fianco. Iniziamo quindi a camminare insieme. ‘Che lezione hai stamattina?’
‘Devo fare biologia animale1. Tu invece? Sei a veterinaria?’ gli chiedo, mentre scendiamo le scale verso la mensa.
‘No, sono ad informatica e questa mattina ho matematica.’
‘So che è molto difficile entrare ad informatica, ci sono pochi posti! Beh, complimenti!’
‘Eh si, grazie! Ma sarebbe stato impossibile per me non entrare, questo è il mio sogno!’
‘Precisamente qual è il sogno?’ chiedo, leggendo una scintilla particolare nei suoi occhi e sentendo il suo battito cardiaco aumentare radicalmente.
‘Sarò il prossimo ideatore di computer più ricco al mondo!’dice fiero.
‘Non credi di star esagerando?’ dico prendendolo in giro e provocandogli una risata.
‘Ahh! Un giorno non mi prenderai più in giro, desidererai me e la mia fama!’ dice sorridendomi beffardo e provocandomi una grassa risata. Stupido umano.
Arriviamo finalmente nella mensa affollata da persone di ogni genere universitario, accomunati da un unico scopo: il cibo. Sento un leggero odore di sangue nell’aria coperto, fortunatamente, da tanti altri ‘profumi’. Spero con tutta me stessa che qualcuno per sbaglio si sia tagliato o qualcosa di simile e che quel presentimento che avevo sentito poche sere prima, non fosse nuovamente una realtà.
‘Io vado a sedermi con gli altri, ti tengo un posto.’ mi dice Luke allontanandosi. Quel ragazzo ha sorriso più oggi di quanto io abbia fatto in tutta la mia vita.
Mi avvicino al bancone e vado alla ricerca di qualcosa che sembra almeno mangiabile, tanto alla fine prendo sempre le solite cose, mangiandone nemmeno la metà. Afferro un cornetto, due panini vuoti e uno ripieno di marmellata, una fetta di crostata e una ciotolina di cioccolato, poi mi metto in fila per prendere un caffé alla macchinetta. Mi guardo intorno e la mia attenzione è attirata dal gruppetto di amici -che conosco- che parlano e scherzano animatamente. Due occhi verdi mi puntano, riesco a percepirli anche senza guardarli direttamente. Preferisco ignorarli, così improvvisamente la persona che prepara il caffé alla macchinetta diventa molto più interessante di chiunque altro nei dintorni.
‘Ciao ragazzi!’ dico indossando il mio sorriso migliore e osservando una per una le persone sedute al tavolo. Luke, come promesso, mi ha conservato un posto. Così mi ritrovo seduta fra lui e Axel. Alla destra di quest’ultimo ci sono Mike -un ragazzo che non ero riuscita ancora ad inquadrare, anche se da l’impressione di essere un tipo tutto muscoli e niente cervello-, poi Lucy -una ragazza tutto pepe che frequenta architettura-, a capotavola c’è Ryan, poi, ancora, la mia coinquilina che parla animatamente con Jess -che da quello che avevo visto sembrava attratta da Axel da me denominato ‘gemello buono’-, Emily -che somiglia ad una barbie con i capelli tinti-, ed  infine di fronte al ‘gemello cattivo’ siede Rick –la personificazione della felicità che frequentava i miei stessi corsi.
‘Ciao!’ rispondono tutti in un coro fuori tempo.
‘Brooke, ti tieni in forma!’ mi dice Axel guardando prima me e poi il mio vassoio.
‘La mattina ho sempre tanta fame, ma se vuoi qualcosa non fare complimenti!’ gli dico sperando nel suo silenzio e in un suo rifiuto al mio banchetto. La mattina sono intrattabile. Non voglio sentire parole né parlare e la mia faccia trasuda odio da tutti i pori. Axel, come gli avevo suggerito, afferra un panino con la marmellata e il mio istinto omicida deve trattenersi dal decapitarlo, perché di solito nessuno mangia la mia roba. Così mi limito ad un occhiataccia che nessuno nota.
‘Brooke, che lezione hai oggi?’ mi chiede Rick sorridendo come suo solito.
‘Biologia animale1. Tu?’ dico, spalmando la cioccolata nel cornetto.
‘Anche io, andiamo insieme, ti va?’
‘Fai attenzione, potrebbe farti male!’ dice Ryan, provocando risate negli ascoltatori, ignari. Colpo basso.
‘Che stupidaggine! Comunque Rick per me non c’è problema!’ dico finendo in pochi morsi il cornetto ed iniziando così a sorseggiare il mio caffé.
‘Ragazzi, oggi ho visto il mio professore di architettura, Ugolini, che usciva furtivamente dalla classe della Lomena! Secondo me hanno una storia!’ dice Emily super eccitata.
‘Lomena? La professoressa di inglese?’ chiedo esterrefatta.
‘Si! Dovevi vederlo, si guardava attorno come se fosse stato beccato sul fatto!’
‘Ma lui non è sposato?’ chiede Mike.
‘Lomena è sposata di sicuro, ha la fede!’ rispondo io.
‘Lui non ricordo se è sposato…’ dice Lucy pensosa.
‘Secondo me alla fine si scopre che le stava rubando qualcosa!’ dice Axel.
‘Mi sembra giusto! Un professore di architettura all’università strapagato va a rubare i preziosi tesori della professoressa di inglese nel suo ufficio! Ma che ragionamento? L’unica cosa che potrebbe aver rubato sono le sue mutandine!’ dice Ryan, provocando una risata generale.
‘E dopo questa vado via!’ dico facendo per andarmene e facendo ridere i miei ‘amici’.
‘Ma come? Sei ancora qui? E io che ci speravo!’ dice Ryan quando mi risiedo al mio posto.
‘Non ti libererai di me così facilmente!’ dico come se la cosa mi facesse piacere, ma vi assicuro che non è così! Sopporto questo ragazzo solo per la compagnia di questi ragazzi che, forse, avrei dovuto conoscere prima.
‘Brooke, se hai finito, direi di andare!’ mi dice Rick alzandosi.
‘Si, andiamo!’
‘Da che parte andate?’ ci chiede Ryan. Ti prego Rick, non rispondergli, altrimenti verrà con noi.
‘Edificio B4.’ Grazie Rick.
‘Io devo andare all’edificio B1. Vengo con voi.’ dice serio. Mi alzo finalmente dal mio posto e, dopo aver salutato i ragazzi, io e i miei due accompagnatori ci avviamo verso una lunga giornata di lezioni. Camminiamo per una lunga strada alberata in religioso silenzio, osservando il paesaggio che ci circonda. Questa è l’università: ragazzi che dormono sotto alberi accompagnati da grandi pile di libri che dovrebbero studiare, altri ragazzi che corrono come pazzi in ritardo per la lezione e infine ci siamo noi che ci trasciniamo a fatica alla prima lezione come degli zombie -o almeno solo uno di noi tre potrebbe, in teoria, essere paragonato ad un essere tanto schifoso e fantascientifico.
‘Non so voi, ma vorrei tornarmene a dormire!’ ci dice sbadigliando Rick, mentre passiamo vicino al gruppo di edifici A.
‘Beh, se vuoi puoi!’ dice Ryan, guardandolo in modo strano. Questo ragazzo è strano.
‘Effettivamente…’ dice l’altro ragazzo guardando davanti a se ‘Mi stai forse cacciando?’ chiede subito dopo.
‘No, ma se sei stanco è -come dire- inutile andare a lezione.’
‘Non mentire Ryan! Tu vuoi che vada via per restare solo con Brooke… In realtà il tuo essere scontroso nei suoi confronti è solo un’apparenza perché tu la ami con tutto il tuo cuore!’ dice in modo da far sembrare la situazione una ‘Telenovela’ Sud-Americana. Inizio a ridere per le sue movenze e per la storiella che appena inventato.
Con sguardo serio, Ryan indica l’edificio al quale è diretto alzando le mani in segno di resa.
‘Hai ragione’ dice ‘ Adesso, per riprendermi dall’imbarazzo che mi hai creato, vado a lezione!’ senza aggiungere altro, va verso l’edificio B1, lasciandoci soli.
‘Che coglioni!’ mi faccio sfuggire, scioccata dalla loro stupidità. 
  
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