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Autore: Jade Tisdale    23/04/2015    1 recensioni
La storia si ambienta dopo l'episodio 46 dell'anime, in cui Pam capisce che la presenza di Mark nella squadra da' molto fastidio a Ryan. Quest'ultimo è confuso, non riesce a capire quali siano i suoi veri sentimenti per Strawberry: all'inizio ne è molto geloso, ma poi, con il tempo, sembra quasi che non gli importi più di lei. E di certo, il fatto che si avvicini a Pam non migliora le cose.
Intanto, Mina fa di tutto per attirare l'attenzione della modella, che si dimostra sempre gentile con tutti meno che con lei. La Mew Blu non capisce se l'amica la odi, o semplicemente non noti i suoi segnali.
Mina e Ryan sono confusi. Entrambi tengono molto alla stessa persona -che, purtroppo, è difficile da capire- e non sanno come comportarsi. Riusciranno a farle comprendere i loro veri sentimenti?
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Acqua Cristallo

 

 

Un tintinnio famigliare la fece svegliare di colpo, ma la Mew Bird non era per niente intenzionata ad abbandonare la sua postazione: ignorò completamente quel suono, mettendo la testa sotto al cuscino -gesto non degno di una ragazza dell'alta società, segno chiaro che la blu non stava per niente bene.
La musichetta proseguì per un tempo che a lei sembrò interminabile, ma la sua pazienza, al contrario, si esaurì nel giro di pochi secondi.
«Si può sapere chi è che disturba a quest'ora del mattino?!»
Dall'altro capo non si sentì nulla, solo un'esclamazione di sorpresa incomprensibile e appena udibile.
«Ehm... scusami tanto, Mina, ma Ryan mi ha chiamata e mi ha detto di avvertirvi il prima possibile...»
La ragazzina sospirò, abbassando un poco lo sguardo: «No, scusami tu Lory. Non so perché ho reagito in quel modo: d'altronde, sono già le nove passate.»
La Mew Verde scosse la testa, ricordandosi poi che l'amica non la poteva vedere.
«Stai tranquilla, non è successo nulla di grave! Però... sei sicura di stare bene?»
«Sto benone!» esclamò con convinzione, ammiccando un sorriso.
Lory preferì non chiedere altro; seguirono diversi secondi silenziosi, alternati solo dal lieve rumore provocato dal ticchettio delle lancette di un orologio di casa Midorikawa.
«Quindi... cosa dicevi riguardo a Ryan?»
L'altra sobbalzò: «O-Oh, sì, giusto! Ecco, Shirogane mi ha chiamata per dirti che lui e Akasaka hanno rilevato la presenza dell'Acqua Mew nello Zoo di Ueno. Vorrebbe che ci trovassimo tutte lì per le dieci...»
Mina sbuffò impercettibilmente: «Va bene, ci vediamo lì. Ciao, Lory.»
«A dopo!»
La ballerina chiuse in fretta la telefonata, lasciandosi poi cadere sul letto.
Era stanca: stanca di ballare, stanca di lavorare -sempre che il suo impiego al Caffè si potesse definire "lavoro"-, stanca di combattere i chimeri, stanca di essere una Mew Mew. Era stanca di tutto e di tutti, ma non si poteva confidare con nessuno.
Ryan le avrebbe dato della pazza, Lory avrebbe cercato inutilmente di consolarla, mentre Paddy non avrebbe sicuramente capito l'antifona. Kyle le avrebbe sorriso dolcemente dicendole che si trattava sicuramente di un periodo no e Strawberry le avrebbe riso in faccia, rinfacciandole che non faceva nulla dalla mattina alla sera e che non poteva essere già stanca per così poco.
Pam non l'aveva neanche aggiunta all'elenco. Sarebbe stato tempo sprecato dialogare con lei, anzi: come le aveva detto Ryan, era inutile cercare di attirare la sua attenzione. Non sarebbe mai riuscita a colpirla o a farla interessare ai suoi discorsi che, agli occhi della modella, sarebbero parsi come capricci puramente infantili.
Mina sbuffò sonoramente, portandosi le mani sul viso.
Che cosa devo fare con lei?

 

 

Pochi minuti prima delle dieci, Mina si incamminò verso lo zoo: alla sua balia aveva detto semplicemente che sarebbe uscita con le sue amiche, senza dare ulteriori informazioni.
Lungo il tragitto, mantenne costantemente la testa bassa: numerosi pensieri le affollavano la mente e ciò, a lungo andare, le provocò un fastidioso mal di testa, che cessò soltanto quando vide Pam davanti a lei. Nemmeno si era accorta di essere arrivata a destinazione, ma ad un tratto, qualcuno le posò l'indice sulla fronte e lei, oltre a fermarsi, aveva istintivamente alzato la testa.
«Dovresti guardare avanti quando cammini» sentenziò la modella, ritraendo lentamente la mano.
Le guance di Mina, come di consueto, si arrossarono di colpo: possibile che dovesse fare una figuraccia proprio davanti a lei?
La Mew Wolf alzò un sopracciglio: «Stai... bene?»
«Certo, sto alla grande!» rispose la blu, cercando di sorridere.
Pam sembrò pronta a controbattere, ma proprio in quel momento, qualcosa oltre la spalla di Mina attirò la sua attenzione. Quest'ultima cercò di voltarsi, ma, nel mentre, qualcosa -o meglio, qualcuno- le venne addosso, facendole perdere l'equilibrio. La ragazzina credette che sarebbe sicuramente caduta a terra, magari rompendosi il naso o procurandosi qualche taglio. Ma ciò non accadde.
Due braccia le cinsero malamente le spalle, ma non ci fece tanto caso, considerando la rapidità con la quale l'avevano afferrata. Riconobbe senza ombra di dubbio la giacca fucsia del suo idolo, ma non appena incrociò i suoi occhi zaffiro, distolse subito lo sguardo, sentendosi a disagio per la seconda terribile figuraccia della giornata.
La Mew Viola le fece cenno di voltarsi e Mina osservò torva la ragazza davanti a lei: era seduta per terra -probabilmente era caduta in seguito allo scontro- e si massaggiava con cautela la nuca.
«Si può sapere che ti è preso?!» sbottò la Mew Lorichetto, avvicinandosi rabbiosa a Strawberry.
Quest'ultima si alzò con cautela, controllò di non essersi sporcata la gonna e infine, lasciandosi andare ad un lungo sospiro, sorrise: «Evviva! Credevo di essere arrivata in ritardo!»
Una vena iniziò a pulsare pericolosamente sulla tempia destra di Mina, che esasperata, si avvicinò ulteriormente alla rossa: «Hai rischiato di farmi spiaccicare a terra e fai finta di niente? Razza di-»
«Non ti avevo vista» si giustificò la Mew Neko, corrugando la fronte. «E poi non sei caduta, anzi, sono io quella che si è fatta male, perciò non vedo perché tu debba lamentarti così tanto!»
A breve sarebbe scoppiata. Ne era certa.
Strinse involontariamente le mani a pugno: era seriamente tentata di tirarle uno schiaffo, ma in fondo, a cosa sarebbe servito? Quando voleva, Strawberry sapeva davvero darle sui nervi e non c'era modo di farle capire i suoi errori.
«Ragazzeeee!»
Le tre lanciarono un'occhiata a Paddy, che stava trotterellando allegramente verso di loro, seguita da una Lory col respiro affannato.
La Mew Focena, non appena ebbe raggiunto le amiche, si piegò leggermente in avanti e prese a fare dei respiri profondi.
«Oh, andiamo oneechan, non andavo poi così veloce!» esclamò Paddy, battendole un paio di pacche sulla schiena.
Lory sorrise nervosamente, ma non proferì parola -anche perché, non aveva abbastanza fiato per parlare.
Pam si schiarì la voce, attirando l'attenzione delle presenti. «Direi che è meglio entrare, si sta già formando una lunga fila vicino all'ingresso.»
Le altre quattro annuirono in contemporanea, dopodiché seguirono la viola all'interno dell'attrazione, chi prendendo grandi boccate d'aria o chi, ancora turbata per l'episodio verificatosi poco prima, lanciava occhiate omicide alla leader del gruppo.

 

 

«Wooow! Ragazze, guardate quanti animali! Sono così carini! Perché non gli diamo da mangiare?»
«Paddy, ti ricordo che siete in missione, non a fare una gita.»
«Ryan, ci hai metaforicamente buttate giù dal letto: lasciaci almeno svagare un po'! E sappi che rivoglio indietro i 200 yen del biglietto!» sbuffò Strawberry rivolta al suo ciondolo, che Ryan e Kyle stavano utilizzando per comunicare con le ragazze.
L'americano ignorò le parole pungenti della Mew Rosa e proseguì con il suo discorso.
«Come vi ha già accennato Lory, abbiamo captato la presenza dell'Acqua Cristallo all'interno dello zoo. Come sempre, dobbiamo evitare che cada nelle mani degli alieni, per questo vi chiedo di prestare molta attenzione al vostro compito.»
«Quello che Ryan vuole dire»
s'intromise Kyle, con un tono di voce decisamente più pacato di quello del biondo «è che non possiamo permetterci alcun errore e voi cinque siete le uniche che possono fare qualcosa per salvare la Terra. D'altronde, siete le paladine della giustizia: il vostro compito è difendere questo pianeta e al momento, l'unico modo per proteggere l'umanità è trovare l'Acqua Mew prima che lo facciano Ghish e gli altri.»
Strawberry tirò un sospiro di sollievo, rilassandosi. Kyle, con i suoi modi di fare pacati e gentili, riusciva sempre a darle sicurezza: Ryan, invece, ci metteva mezzo secondo per farla andare fuori di testa. In poche parole, gli bastava aprire la bocca per rovinarle una bella giornata come quella.
«Lo zoo è grande, perciò vi consiglio di dividervi. Paddy... tu andrai con Mina e Lory. Pam, tu invece farai coppia con Strawberry.»
«Se ci sono problemi, non esitate a chiamarci. Buona fortuna ragazze»
concluse Kyle.
Mina lanciò un'occhiataccia alla sua spilla: molto spesso, quando dovevano dividersi, Ryan la metteva in coppia con Pam. Perché quella volta, invece, aveva fatto tutto il contrario? Voleva punirla per qualcosa che non sapeva di aver fatto o era semplicemente impazzito?
Paddy cominciò a saltellare verso alcune gabbie e Lory la seguì a ruota: la Mew Blu sospirò seccata, dopodiché, senza degnare di uno sguardo la viola e la rossa, proseguì per la sua strada a braccia conserte.
Strawberry e Pam, a loro volta, si avviarono all'interno dello zoo: la loro attenzione, però, fu nuovamente attirata dalla voce di Ryan.
«Siete i miei due elementi migliori» esordì il biondo, trattenendo a stento un sospiro «non deludetemi.»

 

 

L'alieno osservò la zona dall'alto: c'erano numerosissimi animali che non conosceva, il che lo incuriosiva parecchio. Sarebbe stato bello poterli studiare e analizzare, ma la folla gli dava sui nervi e non se la sentiva di creare scompiglio.
«Allora, Mister Notturno, come mai sei venuto con noi? Non dicevi che era meglio attaccare le Mew Mew quando è buio?»
Pie lanciò un'occhiata al fratello, digrignando i denti: «La mia era solo una teoria. Credo di essere stato sciocco nel condividerla con voi due.»
Sul volto di Ghish andò a formarsi un ghigno divertito: Pie diede un'ultima occhiata sotto di lui, dopodiché, si voltò, intenzionato ad andarsene.
«Farò delle ricerche sull'Acqua Cristallo per conto mio. Se davvero si trova qui, allora dovranno comparire anche le Mew Mew.»
«È ovvio che si trovi qui» soffiò il verde, portando entrambe le mani dietro alla nuca. «Stai tranquillo, io e Tart ce la caveremo tranquillamente senza il tuo aiuto.»
Il maggiore degli Ikisatashi si dileguò al più presto, facendo scoppiare a ridere il fratello di mezzo. Tart lo guardò accigliato: «Perché ultimamente tu e Pie litigate sempre?»
«Perché quello là è un idiota» rispose Ghish, divenendo all'improvviso serio. «Non hai ancora capito che fa fatica a combattere?»
«Eh? Fa fatica? A me non sembra che abbia riportato alcuna lesione nelle scorse battaglie...»
Il verde scosse la testa, sospirando: «Lascia stare. Piuttosto, io sto morendo di fame!»
Al sentir quelle parole, a Tart ritornò alla mente il Dafu... Daku... beh, quell'affare che gli aveva dato Paddy pochi giorni prima. Il castano fece comparire dalla sua mano il dolce rosa: cercando di non arrossire, lo divise in due parti e ne diede una a Ghish. Quest'ultimo lo guardò sospettoso, ma non rifiutò l'offerta.
«E questo dove l'hai preso?» domandò, rigirandosi il Daifuku tra le mani.
Tart si trattenne dal mettersi a urlare, ma il suo tono di voce fu comunque alto: «Che ti importa? Avevi fame, no?»
L'altro fece spallucce; mandò giù il dolce in fretta, senza nemmeno gustarselo, ma il suo giudizio fu più che positivo.
«Però, mica male!»
Tart ammiccò un sorriso imbarazzato: non aveva il coraggio di mangiare la sua parte. Si trattava di un dono di Paddy e anche se non lo avrebbe mai ammesso, gli dispiaceva fare fuori l'unica cosa che gli ricordava la sua adorata scimmietta.

 

 

«Guardate ragazze, quel lemure mi ha sorriso! Mi ha sorriso!»
«Paddy, dubito che i lemuri sappiano sorridere...»
La biondina fissò torva la Mew Blu: «E invece ti dico che mi ha sorriso!»
Detto questo, la bambina riprese a saltellare da una parte all'altra, ricevendo l'attenzione di numerosi adulti su di sé.
Lory trattenne una risata, mentre Mina, stanca dell'infantilità della Mew Scimmia, si abbandonò ad un lungo sospiro esasperato.
«Non riesce a mostrare un minimo di maturità nemmeno in un momento simile? Ma dove diamine è cresciuta, in una giungla?»
«Mina, non ti sembra di esagerare?» Ricevendo una terribile occhiata da parte dell'amica, Lory si pentì subito della sua frase. «C-Cioè, voglio dire... Paddy ha molte responsabilità sulle spalle, deve accudire i suoi fratellini e di conseguenza deve comportarsi in modo più che maturo quando è in casa. È una bambina così piccola che si è trovata costretta a crescere in fretta: credo che la nostra compagnia, oltre a rallegrarla e a darle sicurezza, sia un incentivo per farle godere quei pochi attimi infantili che le spettano. Non so se mi sono spiegata molto bene, forse ho fatto un po' di confusione...»
«No, Lory, ti sei spiegata benissimo» sbuffò la blu, serrando i pugni.
La Mew Focena ruotò leggermente la testa di lato: «Mina, sei sicura di stare bene?»
La ballerina si fermò: mille pensieri le affollarono la mente in quel momento e fu veramente dura riuscire a trattenere le lacrime imminenti. Con un po' di impegno, riusciva a percepirle: erano lì, vicino ai suoi occhi, pronte ad uscire e a bagnarle il viso. Ma no, lei era Mina Aizawa: non sarebbe scoppiata a piangere nel bel mezzo di un luogo pubblico pieno di persone -era già difficile farlo quando era sola.
«Io e Strawberry ce ne siamo accorte che... c'è qualcosa che non va» proseguì Lory, sempre più intenzionata ad andare a fondo della questione.
Però, grazie a chissà quale divinità, Mina riuscì a trattenersi e a mostrare uno dei suoi più falsi e raggianti sorrisi. «Non mi va di parlarne, però potete stare tranquille, non è nulla di importante!»
Al sentir quelle parole, la Mew Verde si tranquillizzò abbastanza da smettere di fare domande: in fondo sapeva che Mina non stava per niente bene, ma non aveva alcun senso continuare a martellarla di quesiti.
Senza rendersene conto, le due raggiunsero finalmente Paddy, intenta ad osservare incantata un'aquila di mare.
«Com'è carina!» esclamò la verde, avvicinandosi un poco alla più piccola del gruppo. Entrambe osservarono incuriosite l'animale, che si muoveva in modo del tutto innaturale: l'unica che però si accorse del suo malumore, fu Mina.
«L'aquila sta cercando di comunicare» sussurrò la ballerina «dice che c'è qualcosa che non va, che uno strano luccichio ha attirato la loro attenzione e che-»
Mina si bloccò all'improvviso, provando una forte fitta allo stomaco. Nel giro di un paio di secondi, un Para Para si impossessò del corpo del volatile, che si trasformò in un chimero molto grande, di colore blu elettrico, due occhi neri come la pece e terribilmente spaventosi: solo alla vista della mutazione, la folla si diresse rapidamente verso l'uscita più vicina. I bambini erano subito scoppiati a piangere e qualche adulto li aveva imitati, troppo sconvolti e spaventati da quell'attacco avvenuto nel bel mezzo di pomeriggio così tranquillo.
Dopo non molto, altri animali furono trasformati in chimeri, il tutto in una frazione di pochi secondi: il loro "capo" comparve dall'altro, un enorme ghigno stampato in viso e il vento che gli scompigliava i due codini.
«Si può sapere cosa ti hanno fatto di male questi poveri animali?» sbottò la piccola Paddy, osservando con rabbia l'alieno.
Tart scoppiò a ridere di gusto, tenendosi la pancia per lo sforzo: «Smettila di blaterare, scimmietta. Piuttosto, non dovresti essere a scuola?»
«No, ci sono le vacanze di primavera ed io volevo godermi una giornata in santa pace con le mie amiche, ma ovviamente tu devi sempre metterci il becco!»
«Sì, certo, una giornata con le amiche. Chi vuoi che ci creda!»
Le tre si scambiarono un'occhiata d'intesa, stringendo i propri ciondoli nella mano destra.
«Mew Mina!»
«Mew Lory!»
«Mew Paddy!»
«METAMORFOSI!»

 

 

Nel passare davanti alle tigri e ai leoni, Strawberry trattenne a fatica orecchie e coda da gatto: il solo pensiero di essere a un metro di distanza da quegli animali, la faceva rabbrividire. Eppure il suo DNA era fuso con quello del Gatto selvatico Iriomoto e quelli erano dei felini: di conseguenza, non avrebbe dovuto esserne spaventata.
«Ti fanno paura?»
La voce di Pam le arrivò come un flebile sussurro da quanto era concentrata sulla posizione degli animali.
«Che cosa? I-Io? Ma no, figuriamoci!» rispose, sorridendo nervosamente.
La modella ammiccò un lieve sorriso, dopodiché riprese a guardarsi in giro.
Strawberry sospirò, esausta. Non le era mai capitato di fare coppia con Pam e quel giorno aveva scoperto che era impossibile starle dietro: per quanto i poteri Mew le avessero rese più atletiche, la Mew Wolf si muoveva troppo velocemente per i suoi gusti.
Qualcosa attirò la sua attenzione. Un'ombra, forse. Aveva l'impressione che qualcuno la stesse seguendo, ma scacciò subito quel pensiero dalla testa.
«Pam... ti posso chiedere una cosa?» Non ricevendo alcuna risposta, la rossa proseguì: «È successo qualcosa tra te e Mina? Voglio dire, avete litigato?»
Il passo della viola si fece all'improvviso più lento, ma la giovane non diede alcun segno di nervosismo o disagio.
«Non è successo nulla. Cosa ti fa credere il contrario?» chiese, passandosi distrattamente una mano fra i capelli. «Il fatto che Ryan abbia voluto che non facessimo coppia come sempre o si tratta di qualcos'altro?»
«Allora l'hai notato anche tu...» sussurrò la Mew Neko a denti stretti, più a sé stessa che a Pam. «Ecco, in questo periodo Mina è un po' strana. Mi sembra parecchio giù di morale, arriva tardi al lavoro e ultimamente ci da' una mano con il Caffè, il che è... strano. E poi si è capito benissimo che c'è rimasta male, anche perché non è proprio vero che fate sempre coppia, ma molto spesso è così. Non so cosa c'entri Ryan con tutta questa storia, però-»
«Strawberry» disse seccamente l'altra, facendole cenno di fermarsi: solo allora la Mew Rosa si rese conto di non aver preso fiato per tutto il discorso.
«Quello che succede a Mina non è affar mio» proseguì la modella, sistemandosi meglio gli occhiali da sole.
La rossa si irrigidì, inarcando le sopracciglia: «Si può sapere perché la tratti così? Cosa ti costa comportarti da amica nei suoi confronti? Vada per me, Paddy e Lory... ma lei ci tiene molto a te e lo sai bene.»
Pam non reagì in alcun modo: la sua espressione, al contrario, si fece più seria di quanto già non fosse, ma ciò non impedì a Strawberry di proseguire, sempre più decisa.
«E credo che in fondo anche tu ci tenga a lei. Me lo hai dimostrato quella volta, quando avete litigato. Mi hai detto di prendermi cura di lei.»
La Mew Viola si fermò di colpo, assimilando lentamente tutte le parole della collega. Cercò di non darlo a vedere, ma ad ogni sillaba in più, provava dispiacere per Mina, un sentimento che non percepiva da parecchio tempo e che forse non avrebbe mai ammesso. Ruotò leggermente la testa alla sua sinistra, togliendosi gli occhiali scuri.
«Questo animale si chiama cuon, ma forse è meglio conosciuto come dhole.»
La Mew Gatto la osservò con curiosità, cercando di non rimuginare sul fatto che la modella avesse spudoratamente evitato il suo discorso: «Non ne ho mai sentito parlare» ammise, stringendo la tracolla della borsa tra le mani.
«Si può dire che sia una sorta di lupo, ma il suo codice genetico è più affine a quello dei licaoni» dichiarò Pam, guardando con attenzione l'animale davanti a loro. «Durante la caccia, inseguono le prede tramite il loro odore, ma non le attaccano fino a quando non sono esauste. È questo quello che fanno i lupi, uccidere animali innocenti per sopravvivere.»
Strawberry, che aveva perfettamente capito l'antifona, sbatté con rabbia il piede destro a terra, serrando i pugni: «Ma ci sono anche dei lupi ragionevoli e amici dell'uomo, mica tutti sono feroci!»
Un sorriso amaro andò a formarsi sul volto della modella. «Hai ragione, ci sono anche i lupi ragionevoli. E sai cosa fanno per non morire di fame? Si cibano di bacche e frutti per il resto della loro vita, ma questo non cambia la loro natura.»
«Non cambia la loro natura? Che significa?»
«Significa che si tratta pur sempre di una specie temuta. Un lupo, pur essendo buono, verrà sempre visto come un animale feroce, sia dagli esseri umani che dagli animali stessi. Fin dall'antichità, si sono sempre formati dei branchi: nessuno veniva mai lasciato solo. Ma hai idea di che cosa volesse dire essere diverso? La bontà di un lupo, così come quella di un leone o di una tigre, porta necessariamente a diventare solitari. È impossibile per un lupo avere una vita da cane.»
Strawberry abbassò di poco le spalle, sentendosi improvvisamente a disagio.
Un pensiero così saggio, ma al contempo così ingiusto... ormai doveva aspettarsi di tutto da una come Pam.
Dopo qualche minuto di silenzio, non appena le due ebbero finito -ognuna persa nei propri pensieri- di perlustrare la zona a loro assegnata, Pam si decise a parlare.
«Direi che è meglio ritornare all'entrata. Una volta lì, ci metteremo in contatto con le altre.»
Nell'incrociare gli occhi zaffiro della viola, la frase che le era stata detta poco prima riecheggiò nella mente della rossa.

«È impossibile per un lupo avere una vita da cane.»

La Mew Rosa si limitò ad annuire impercettibilmente, chiedendosi come facesse la modella a vivere ogni giorno con quella consapevolezza nel cuore.

 

 

«Fiocco d'Azione!»
«Fiocco d'Acqua!»
I due attacchi colpirono con prepotenza l'enorme giraffa viola di fronte a loro, riuscendo ad eliminarla completamente. Il Para Para iniziò a fluttuare nell'aria, senza una meta e Mew Mina scagliò una delle sue frecce, distruggendolo.
La blu si passò una mano sulla fronte sudata, tirando un sospiro di sollievo. «Finalmente, uno è andato...»
«Ce ne sono troppi» bofonchiò l'amica, a denti stretti. «Come facciamo a sconfiggerli tutti?»
La ballerina si guardò intorno: un centinaio di metri più in là, infatti, un numeroso gruppo di chimeri si stava dirigendo lentamente verso di loro.
Di Mew Paddy non c'era traccia.
«Si può sapere dov'è finita Paddy?!» sbottò, facendo sussultare Lory.
«N-Non lo so, e-era qui prima che la giraffa ci attaccasse...»
Mew Mina sospirò, abbassando un poco la testa: «Non importa. Adesso pensiamo a far fuori queste bestiacce.»

 

 

«Te l'hanno mai detto che sei un bambino maleducato?»
«Fatti gli affaracci tuoi, brutta scimmia insolente!»
«Ah sì? Io sarei una brutta scimmia insolente? Adesso ti faccio vedere io, stupido alieno!»
«Qui la stupida sei tu!»
«No, tu!»
«Ehi, l'ho detto prima io!»
Quella scena ormai andava avanti da cinque minuti buoni: dopo aver creato quell'esercito di chimeri, l'ira di Paddy era scoppiata e la Mew Scimmia si era lanciata contro Tart. I due rotolarono fino ad una zona isolata dello zoo, in mezzo ad una fitta vegetazione in cui si sentivano soltanto le loro voci accusatorie e minacciose.
Ad un certo punto, stanco di quello stupido giochetto, l'alieno si levò di dosso la bionda con uno strattone. Paddy cadde poco più in là, ma si mise subito in ginocchio, lo sguardo basso e gli occhi lucidi, mentre Tart si massaggiava con cura la nuca.
«Io... io credevo che fossimo amici...»
La sua voce, ridotta ad un flebile sussurro, arrivò forte e chiara al cuore del castano, le cui guance si fecero d'un tratto rosate.
«Te l'ho già detto, Paddy: noi due non saremo mai amici» spiegò, con un tono di voce fin troppo pacato, trattandosi di Tart.
La diretta interessata alzò lo sguardo, ma tutto ciò che vide fu la schiena di Tart sparire in uno schiocco. D'un tratto si lasciò cadere a terra, abbandonandosi ad un pianto disperato e infantile.
Perché dobbiamo combatterci l'un con l'altro? Io voglio bene a Taru-Taru, non voglio fargli del male...

 

 

Strawberry si fermò di fronte alla zona riservata al panda gigante, con la bocca semiaperta: la folla osservava l'animale ammaliata, forse perché non ne avevano mai visto uno.
La Mew Neko sarebbe rimasta tutto il giorno in quella postazione, se solo qualcuno non le avesse appoggiato una mano sulla spalla.
«Strawberry, guarda laggiù.»
La rossa si voltò prima verso Pam, poi in direzione del punto indicato. Un ristretto gruppo di persone stava correndo verso di loro, chi con un bimbo fra le braccia, chi gridando di terrore. E la piccola folla che ammirava il panda gigante, senza chiedere spiegazioni, seguì le persone spaventate verso la seconda uscita.
Le due Mew Mew si scambiarono un'occhiata d'intesa e ancor prima che Pam riuscisse a prendere il suo ciondolo per contattare le altre, Mash spuntò all'improvviso tra le due, muovendo agitatamente le sue ali: «Alieni, alieni! Ci sono gli alieni!»
All'improvviso si udì uno strano verso. La terra sotto i piedi di Strawberry incominciò a tremare, ma fortunatamente non cadde a terra: qualcuno le aveva cinto dolcemente la vita e l'aveva trascinata qualche metro più sopra. Abbassò lo sguardo sulle mani che la stavano stringendo: erano diafane e molto famigliari.
Un brivido le attraversò la schiena, mentre la persona che la stava sorreggendo rise.
«Micetta, non dovresti ringraziare il tuo salvatore?»
La Mew Rosa cercò di liberarsi, ma Ghish aumentò la presa sulla sua pancia.
«Lasciami andare subito!»
Il verde rise ancora, sfiorando la nuca di Strawberry con la punta del naso. La ragazza non poteva vederlo, ma percepiva chiaramente quanto quella situazione lo stesse facendo divertire.
«Mi dispiace, ma questo non è possibile. Proprio adesso che ti ho presa...»
L'alieno stava per teletrasportarsi, ma un fascio di luce viola colpì il suo braccio destro, sulla quale andò a formarsi subito un taglio: nel mentre, Ghish aveva lasciato andare la leader delle Mew Mew, che stava letteralmente precipitando.
Oh no, adesso va a finire che mi schianto! Cosa faccio? Cosa faccio? Cosa faccio?!
Un altro paio di braccia la afferrò prima che si schiantasse a terra: Strawberry aprì gli occhi di colpo, sorridendo riconoscente alla sua salvatrice.
Mew Pam -che nel frattempo si era trasformata- le fece l'occhiolino, dopodiché la rimise a terra e balzò contro Ghish, intenta a colpirlo nuovamente.
L'alieno la osservò con occhi feroci, ma prima che la viola lo raggiungesse, si teletrasportò via, la mano ancora stretta intorno alla ferita.

 

 

Uno dei chimeri che stava fronteggiando, che aveva le fattezze di un pinguino, colpì Mew Mina con un una materia ghiacciata, generata dal suo becco.
La ragazzina cadde rovinosamente a terra; la sostanza, oltre a raffreddare il suo ginocchio, assorbì buona parte di pelle, dalla quale iniziò subito ad uscire del sangue.
Poco più in là, Mew Lory si sbarazzò di un chimero-zebra e subito dopo iniziò a combattere contro uno strano animale, probabilmente un rinoceronte.
E lei si stava facendo sottomettere da un pinguino. Un uccello. Proprio come lei.
Si rialzò con fatica, mentre il chimero si preparò ad attaccarla nuovamente: il getto di ghiaccio schizzò rapidamente verso Mina, che ebbe solo il tempo di spalancare gli occhi dallo spavento.
Ma il ghiaccio si fermò a mezz'aria e prese un colorito giallognolo.
«Ehilà! Vi sono mancata, vero?»
La blu si voltò verso la Mew Scimmia, seduta a gambe incrociate in una panchina lì vicino.
«Si può sapere dov'eri finita!?»
La bambina le fece una linguaccia, dopodiché puntò il suo tamburello verso il chimero, più grintosa che mai.
«Fiocco Immobilizza!»
«Fiocco d'Azione!»
Un scia luminosa circondò il nemico, che dopo essersi abbandonato ad un lamento di dolore, si ridusse ad un piccolo Para Para.
Intanto, Mew Lory era riuscita a far fuori il chimero-rinoceronte e si era ritrovata schiena contro schiena con le altre compagne, circondate da qualche altro paio di chimeri.
«Ragazze...» sibilò la verde, tenendosi la spalla sinistra «mi sono fatta male durante l'ultimo scontro... non so per quanto ancora potrò andare avanti...»
Mew Mina strinse nelle mani il proprio arco, cercando di non pensare alla ferita sul suo ginocchio che continuava a bruciare sempre di più.
«Stai tranquilla Mew Lory, ci pensiamo noi!»
Detto questo, Paddy ritornò all'attacco, immobilizzando diversi chimeri.
La Mew Focena si piegò leggermente in avanti, cercando di riprendere fiato e le forze necessarie per ritornare a combattere. Mew Mina, intanto, osservò con ribrezzo la sua parte lesa: del sangue era colato fino all'interno del suo stivaletto, macchiando di rosso la sua calza.
L'effetto dell'attacco di Mew Paddy durò solo una manciata di secondi, dopodiché i chimeri ritornarono subito all'attacco; tutti mirarono a colpire la Mew Gialla, che con la sua agilità riuscì a schivarli tutti, mentre uno di loro, un enorme coccodrillo bicolore, si focalizzò sulle altre due rimaste sole.
Si diresse rapidamente verso di loro, muovendo misteriosamente la coda. Il nemico si avvicinò a Mew Lory, spaventata a morte, ma prima che potesse attaccarla in qualsiasi modo, una spada affilata colpì il mostro in pieno petto, eliminandolo.
Gli occhi della verde si illuminarono di colpo, colmi di gioia e riconoscenza verso il loro salvatore: «Il cavaliere blu!»
Il biondo si voltò nella loro direzione, un sorrisetto furbo stampato in viso: «Vado ad aiutare Mew Paddy. Voi riposatevi per qualche minuto, i vostri attacchi saranno utili per aiutare Mew Berry e Mew Pam.»
Le due si scambiarono un cenno d'intesa, ma non fecero in tempo a replicare, perché Aoyama si era già diretto verso la Mew Gialla.

 

 

«Maledetta scimmia, adesso ti faccio vedere io!»
Il chimero emise uno strano verso, simile ad una risata nervosa, che fece innervosire ancora di più la Mew Neko. Quest'ultima tentò inutilmente di colpire il nemico col Fiocco del Cuore, lanciandolo a mo di boomerang; il chimero, però, essendo molto più veloce, schivò prontamente ogni attacco.
Dalla parte opposta, Mew Pam stava combattendo contro un orso ed un gorilla, due animali che di natura erano molto forti e temibili. Entrambi cercarono di attaccarla con un corpo a corpo, tentando di graffiarla o di morderla, ma la modella non si fece intimidire e in pochi secondi, eliminò entrambi, riportando solo una piccola ferita sulla mano destra.
Tirò un sospiro di sollievo nel vedere che tutti i chimeri erano stati sconfitti: infatti, proprio in quel momento, Mew Berry aveva fatto fuori il chimero-scimmia e Mash aveva inghiottito l'ultimo Para Para.
«Abbiamo eliminato tutti i nemici» esordì la viola, muovendosi verso la rossa con passo svelto «ma dell'Acqua Cristallo non c'è traccia.»
«Poco fa Ryan mi ha contattata, ha detto che lui e Kyle hanno perso il segnale poco dopo l'arrivo di Ghish...» rivelò la Mew Rosa, abbassando di poco lo sguardo. «Che cosa facciamo? Andiamo a cercare le altre?»
La Mew Viola drizzò le orecchie da lupo, cercando di captare anche il minimo movimento nei dintorni.
«No. Se non sbaglio mancano ancora il cuon e il panda gigante. Le ragazze se la caveranno benissimo da sole.»
Mew Berry annuì, trattenendo a stento un sospiro di irritazione. Non le andava di lasciare da sole le sue compagne, ma dentro di sé sentiva che Pam aveva ragione.
Loro erano delle valorose combattenti ed era certa che, anche nella più critica delle situazioni, in un modo o nell'altro, le Mew Mew se la sarebbero sempre cavata.
All'improvviso, un cespuglio si mosse, attirando l'attenzione delle due ragazze; subito dopo, a Mew Berry parve di aver visto un'ombra passarle di fianco, ma non ne fu del tutto sicura. Fino a quando, un paio di secondi dopo, un animale le saltò addosso con forza: aveva il pelo lungo, gli occhi rosso fuoco e dei denti aguzzi, che avrebbero spaventato anche la più dura delle persone.
Il cuon.
Mew Berry sentì il cuore smettere di battere. Quella creatura, dall'aspetto terrificante, la osservava con malvagità, quasi come se volesse mangiarla.
Ma ben presto, la rossa si rese conto che il cuon non era stato trasformato in chimero e che stava cercando disperatamente di comunicare con lei.
«Lasciala.»
Il cuon obbedì all'istante al comando di Mew Pam, che subito dopo si accovacciò di fronte a lui, allungando la mano nella sua direzione.
«Hai bisogno di aiuto, non è così? Noi ti possiamo aiutare» continuò la modella, col solito tono dolce che era solita riservare ai bambini o, raramente, alle persone che a suo parere se lo meritavano.
L'animale si mosse titubante verso di lei e dopo essersi fatto accarezzare, cominciò a spiegare i suoi problemi, sotto gli occhi confusi di Strawberry.
«E come hai fatto a non essere fuso col Para Para? Sei riuscito a scappare prima?»
L'animale mosse il muso in modo strano, quasi come se stesse annuendo.
Mew Pam lo accarezzò nuovamente, dopodiché si rivolse alla collega: «Il cuon ci sta chiedendo aiuto. Dice che non è stato unito ad un Para Para perché, pochi secondi prima, è entrato involontariamente in contatto con l'Acqua Mew. Quest'ultima deve averlo protetto.»
Mew Berry mosse qualche passo incerto verso l'animale, osservandolo di sbieco. Deglutì, spaventata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere: «E adesso... dov'è finita l'Acqua Cristallo?»
L'animale si riferì nuovamente alla Mew Lupo, l'unica in grado di capirlo davvero.
«Dice che non lo sa. L'Acqua Mew ha assorbito il Para Para, ma è sparita all'improvviso. Dice inoltre che era a conoscenza dell'esistenza di quest'acqua miracolosa, ma che probabilmente lo stava custodendo qualche altro animale dello zoo.»
Un tintinnio attirò l'attenzione della viola, che si voltò di scatto verso Mew Berry: quest'ultima posò l'indice destro sul proprio ciondolo, pronta a ricevere la chiamata degli americani.
«Mew... ry, ri... sci... sen... ir... mi?» (*)
La rossa riconobbe senza dubbio la voce di Ryan, ma comprese a fatica ciò che le era stato detto dal biondo: «Ryan, ti sento a scatti. Probabilmente la linea è disturbata da qualcosa...»
Ma prima che il messaggio arrivasse alle orecchie dei due amici, uno strano rumore simile ad un fulmine interruppe la comunicazione e fece sobbalzare dallo spavento la povera Strawberry. Quest'ultima, dopo essersi lasciata cadere a terra, rizzò coda e orecchie, spaventata a morte.
Mew Pam, al contrario, si alzò dalla sua postazione, armandosi di frusta e intimando al cuon di mettersi al riparo: solo allora la Mew Gatto notò la nube grigia sopra di lei, che si espandeva sempre più ogni secondo che passava. Si alzò molto vento, il quale, in pochi secondi, riuscì ad abbattere un paio di alberi.
Una strana figura si fece sempre più nitida ai suoi occhi, rivelando un chimero nato dalla fusione di un Para Para e del panda gigante. Nelle mani teneva strette due lunghissime canne di bambù, talmente affilate alle estremità da sembrare due spade.
La Mew Viola, senza nemmeno riflettere, iniziò a correre in direzione del nemico, ma si fermò a diversi metri di distanza, attendendo un attacco: se un chimero poteva provocare un simile cambiamento atmosferico, probabilmente doveva essere molto forte.
Infatti, dopo non molto, il panda iniziò ad agitare in modo circolare le canne di bambù, dalla quale fuoriuscirono centinaia di canne più piccole e affilate.
Mew Pam riuscì ad evitarne la maggior parte con dei balzi, ma fu comunque colpita di striscio; la leader del gruppo, posta qualche altro metro più indietro, si bloccò dalla paura nel vedere quegli oggetti affilati dirigersi verso di lei. Ma per la terza volta in quella giornata, due braccia l'avevano cinta, salvandole la vita.
Il Cavaliere Blu le rivolse un sorriso dolce, che fece arrossire all'istante la Mew Neko. Quando fu rimessa a terra, la ragazza si accorse che Mew Mina, Mew Lory e Mew Paddy stavano correndo nella loro direzione.
«Vado ad aiutare Mew Pam» disse semplicemente il biondo, scattando verso il nemico.
La Mew Wolf, infatti, aveva iniziato il combattimento da sola, ma non sembrava avere la meglio sul chimero. Scagliò per l'ennesima volta la sua frusta in direzione della mano sinistra del suo obiettivo, ma quest'ultimo fu più rapido e la colpì con il suo bastone, facendola precipitare a terra.
Il Cavaliere Blu ferì il chimero alla schiena, ma quel misero taglio non sembrò procurargli il minimo dolore. Fu la volta di Mew Lory attaccare, mentre Mew Paddy e Mew Berry la coprivano da un presunto attacco nemico, ma non cambiò nulla.
Mew Pam si massaggiò distrattamente la tempia destra, mentre qualcuno la aiutò a rimettersi in piedi. Aprì gli occhi; Mew Mina, uno strano rossore sulle guance -e non il suo solito arrossire- aveva un'aria molto preoccupata.
«Pam, ti sei fatta male?»
La ragazza non rispose, mantenendo lo sguardo confuso fisso negli occhi della blu, quasi come se le due si fossero incantate.
«Dobbiamo colpirlo nelle zampe» disse ad un tratto la modella, distogliendo Mina dai suoi pensieri. «Se riusciamo a distruggere o anche solo ad allontanare le canne di bambù dal chimero, avremo finalmente qualche possibilità di sconfiggerlo.»
Mew Mina annuì con cautela, dopodiché le due raggiunsero il resto del gruppo, occupato in una lotta che continuava a ripetersi.
Il Cavaliere Blu feriva il chimero, le altre Mew Mew cercavano di colpirlo con le loro armi, ma prima che i loro attacchi lo raggiungessero, il panda scagliava i pezzi di bambù affilati nella loro direzione. E le loro condizioni, non erano delle migliori.
La spalla di Mew Lory, ogni volta che richiamava le sue nacchere, cominciava a bruciare.
Mew Paddy era piena di graffi in tutto il corpo.
Mew Berry era terrorizzata dai tuoni e molto spesso, anche a causa del vento, era distrattamente caduta, procurandosi numerosi lividi.
Il sangue aveva cominciato a colare sempre meno dal ginocchio di Mew Mina, ma il bruciore continuava a farsi sentire.
Mew Pam aveva giusto qualche graffio, ma la mano dolorante le rendeva difficile utilizzare la sua frusta.
Erano in netto svantaggio e non c'era modo di contrastare il nemico. L'unico che, appunto, era riuscito a colpirlo qualche volta, era stato il Cavaliere Blu.
«Ragazze!» gridò Mew Paddy, fermandosi a riprendere fiato vicino ad un albero.
Mew Lory e Mew Mina la raggiunsero in fretta, cercando di non farsi notare dal nemico.
«È tutto ok?» domandò la Mew Verde, credendo che la bionda non si sentisse bene.
La bambina annuì, facendo comparire i suoi tamburelli: «Ho in mente un piano perfetto! Che ne dite se colpisco le zampe del panda nel momento  in cui sta per scagliare il suo attacco ma senza che lui se ne accorga?» esclamò, tutto d'un fiato.
Le due amiche si scambiarono un'occhiata, sospirando in sincronia.
«Paddy, ti sembra una grande idea questa?» sbuffò la Mew Lorichetto, incrociando le braccia.
«E poi, come facciamo a distrarlo? Hai visto bene che è impossibile colpirlo, è mille volte più veloce di noi» puntualizzò la verde.
«Ho pensato anche a questo» ammise la piccola, sorridendo. «Faremo il giro dello zoo. Mina, tu prenderai in braccio Lory e volerete fino all'altezza della testa del panda. Dopodiché, lo colpirete, attirando la sua attenzione e nel frattempo, io lo attaccherò alle zampe. Al resto ci penserà Mew Berry, come al solito!»
La Mew Blu sospirò, con fare scocciato: « È l'idea più stupida che abbia mai sentito!»
Paddy la ignorò completamente, rivolgendo tutta la sua attenzione a Lory che, solitamente, le dava ragione.
«In realtà potrebbe funzionare!» esclamò la Mew Focena, facendo irritare ancora di più la ballerina. «Ecco, forse non è detto che batteremo il chimero... ma tentar non nuoce, giusto?»
«Giusto!» trillò la Mew Scimmia, contenta che il suo piano fosse stato accettato. «Forza ragazze, iniziate a correre!»

 

 

Mew Berry schivò nuovamente la sfilza di bambù, anche grazie al Fiocco di Luce, con la quale era riuscita a disintegrarne qualcuno.
Ben presto fu affiancata da Mew Pam, la quale, col respiro affannato, la aiutò ad evitare un ulteriore attacco.
«Dove sono finite le altre?»
«Non lo so» ammise la leader, osservando con attenzione ogni movimento del Cavaliere Blu.
Il biondo era riuscito a colpire una delle canne del panda, tagliandone un pezzo, ma gli attacchi nemici continuarono ad essere estremamente potenti.
«Possibile che non ci sia un modo per farlo fuori? Come cavolo fa ad essere così veloce?» sbottò la rossa, stringendo con forza il Fiocco del Cuore tra le mani.
«Mew Berry, calmati» sussurrò la viola, posandole una mano sulla spalla. «Vedrai che ce la faremo.»
La rossa annuì tristemente, lasciando andare le braccia lungo i fianchi.
Mew Pam si ributtò nel bel mezzo della lotta, cercando nuovamente di ferire il nemico alle zampe, ma quest'ultimo la colpì nuovamente con la lunga canna di bambù, facendola cadere a terra.
«Oh no, Mew P-»
La canna colpì malamente lo stomaco di Mew Berry, procurandole una dolorosa fitta. Il Cavaliere Blu le fu subito accanto, trascurando la Mew Wolf, che ormai era divenuta il principale obiettivo del chimero, convinto che se la sarebbe cavata da sola.
Ma Pam era veramente esausta. Aveva il labbro rotto, il taglio sulla mano che bruciava, lividi e graffi ovunque e sentiva la testa scoppiare. Ebbe a malapena la forza di tenere gli occhi aperti, osservando il nemico puntargli contro la sua arma.
Si immaginò di essere colpita nuovamente dalla canna e si preparò a ricevere il colpo, rannicchiandosi un poco su sé stessa. Ma tutto ciò che le sue orecchie da lupo captarono, fu uno strano lamento animale.
Mew Pam spalancò gli occhi, osservando scioccata il cuon disteso davanti a lei, con una ferita profonda sul fianco. La modella strisciò fino all'animale e gli accarezzò dolcemente il pelo, osservando preoccupata il sangue che continuava ad uscire.
Il cuon emise un ulteriore lamento, ma dopo pochi secondi smise di respirare.
In quel momento, la voce di Mew Lory che sferrava il suo attacco le apparve come un sussurro lontano.
Continuò ad accarezzare l'animale, cercando di non pensare al suo cuore che, piano piano, aveva smesso di battere. Si immaginò che il cuon fosse svenuto e che una volta cessata la lotta, lo avrebbe curato.
Tornerà tutto come prima,
si disse, prima che le forze la abbandonassero completamente.

 

«Fiocco Immobilizza!»
Il panda gigante osservò confuso le sue zampe, circondate da una sostanza gelatinosa. Benché si sforzasse, non riusciva a muovere minimamente le sue canne, cosa che lo rese pienamente vulnerabile.
«Fiocco di Luce, Massimo Splendore!»
Una luce colorata lo avvolse, dividendo il panda dal Para Para, facendoli ritornare due essenze differenti.
L'animale cadde a terra, sfinito, mentre il batterio alieno fu disintegrato dall'attacco di Mew Berry.
Il cielo, a poco a poco, riprese ad avere il solito colore; le nuvole ritornarono bianche e il forte vento cessò all'improvviso.
«Yuppi! Ce l'abbiamo fatta!» esclamò la Mew Gialla, saltellando allegramente sul posto.
Mew Lory e Mew Berry sorrisero alla più piccola del gruppo, tirando un sospiro di sollievo. Mew Mina, al contrario, si bloccò.
Quando la sua visuale si era fatta più chiara, una strana sensazione le aveva invaso lo stomaco.
Mew Pam era poco più avanti di lei. Priva di sensi. O almeno, era quello che sperava.
Si avvicinò con cautela, dividendo la modella da uno strano animale, anch'esso privo di sensi: l'agitazione e la confusione che provava era tale da farle credere che Pam fosse morta. E non le venne neanche in mente l'idea di sentire se il suo cuore avesse smesso di battere.
Udì dei passi dietro di lei, ma non se ne curò. Iniziò a piangere silenziosamente, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal viso incolore del suo idolo.
Qualcuno la tirò su di peso, stringendole con cautela i polsi, dicendole: «Andrà tutto bene.»
Riconobbe in quel sussurro la voce di Kyle, ma non ebbe la forza di voltarsi per accertarsene.
Ryan la superò, alzò il capo della Mew Lupo e poggiò due dita all'altezza del suo collo.
«Sta bene, è solo svenuta» affermò l'americano, sicuro delle proprie parole. «Ma è meglio portarla in ospedale, o meglio, portare tutte voi.»
Il pianto silenzioso di Mina aumentò a dismisura, così come la sua ira, che la portò e conficcarsi, involontariamente, le unghie nei palmi delle mani.
«A-Adesso... spiegami... co-come fai... ad essere c-così... calmo... in una s-situazione... simile...»
La ballerina si asciugò le lacrime con il dorso dei guanti, ma non servì a nulla; pochi secondi dopo, infatti, le sue guance si bagnarono nuovamente come se niente fosse.
Ryan le rivolse un'occhiataccia, come se avesse detto qualcosa di sbagliato. Ma non era vero. Lei si stava preoccupando per un'amica e aveva pienamente ragione. Il biondo, invece, se ne stava lì a osservarla come se niente fosse.
Come poteva, proprio lui che le aveva messe in quella situazione, non essere agitato? Perché, anche in una situazione simile, appariva così calmo?
Qualcosa, però, la distolse dai suoi pensieri.
Mew Paddy fu avvolta da una strana luce bianca. La bambina guardò confusa le sue braccia, i cui graffi stavano svanendo, sotto gli sguardi attoniti dei presenti.
«Oh mamma, quella non sarà mica...» Mew Lory lasciò la frase a mezz'aria, osservando con curiosità il corpo della biondina brillare.
«Sì, Lory. È l'acqua Mew» concluse la leader del gruppo, ammiccando un sorriso.
La Mew Neko si scambiò un'occhiata d'intesa con Ryan e Kyle, prima di richiamare a sé il Cuore del Cristallo. (**)
«Acqua Cristallo, Risplendi!»
Lo scettro apparve nelle mani della ragazza, la quale, dopo aver assorbito quel che rimaneva dell'Acqua Mew di cui aveva usufruito Paddy, iniziò a volteggiare nell'aria, diffondendo le varie gocce all'interno dello zoo.
«Fiocco di Gocce!»
Oltre ad aver fatto ritornare l'area com'era prima del combattimento, l'Acqua Cristallo risanò le ferite degli animali, ma anche della Squadra Mew, compresa Pam: quest'ultima, però, nonostante non avesse più alcun graffio, rimase priva di sensi.
Mew Mina la osservò confusa, iniziando a credere che forse l'Acqua Mew non poteva riportare in vita le persone.
Lo stress e l'ansia la fecero cadere a terra e la ragazza nemmeno si rese conto che le forze, piano piano, l'avevano abbandonata.

 

 

Quando riaprì gli occhi, si ritrovò in una stanza che non era la sua.
Si guardò intorno con non troppa curiosità, rendendosi conto che vi era soltanto un computer.
Si stiracchiò leggermente, dirigendosi poi verso l'esterno della camera.
Come aveva dedotto, si trovava all'interno del Caffè Mew Mew e probabilmente, la stanza dentro la quale si era ritrovata, doveva essere quella di Ryan.
Scese nei sotterranei dell'edificio, giungendo fino alla soglia del laboratorio che, come di consueto, era aperta. Ma questo non le impedì di bussare.
Ryan si voltò nella sua direzione, ammiccando un sorriso: «Finalmente ti sei svegliata.»
«Quanto ho dormito?» chiese la viola, schietta.
«Più o meno ventiquattro ore. Sei svenuta» rivelò l'americano, avvicinandosi alla ragazza. «Ricordi cos'è successo?»
Pam si strinse nelle spalle: «Ho qualche ricordo vago.»
Solo allora si ricordò delle innumerevoli ferite che si era procurata in battaglia; la sua attenzione fu rivolta al dorso della mano, che però, con sua grande sorpresa, non mostrava alcun tipo di taglio.
«Era il panda gigante a custodire l'Acqua Cristallo. Strawberry ha risanato tutte voi e l'area circostante con lo scettro, dopodiché abbiamo fatto in modo che gli animali ritornassero nelle proprie gabbie» spiegò, indicando la mano della modella con un cenno del capo.
La Mew Wolf abbassò un poco lo sguardo, ripensando al cuon che si era sacrificato per proteggerla. Probabilmente, grazie all'Acqua Mew, era ritornato in vita.
«Come stanno le altre?» chiese ancora, leggermente titubante.
«Bene... diciamo. Mew Mina è svenuta poco dopo la fine della battaglia, ma si è ripresa dopo qualche ora.» Fece una pausa, lanciando un'occhiata alla viola. «È stata dura convincerla a tornare a casa. Voleva rimanerti accanto fino a quando non ti saresti svegliata.»
Pam non rispose, cominciando a provare una strana sensazione nel petto. Si voltò, intenzionata ad andarsene, ma la voce di Ryan la attirò nuovamente.
«A proposito delle tue ferite... prima di entrare in contatto con l'Acqua Mew, eri in pessime condizioni e dalla tua mano usciva molto sangue. Quello che non capisco è, qualche giorno fa non hai detto di esserne terrorizzata?»
La Mew Lupo accennò un sorrisino, consapevole che l'americano aveva capito l'antifona: «Se quella volta non ti avessi mentito, mi avresti sicuramente portata in ospedale per un nonnulla.»
Il ragazzo poggiò le mani dietro la nuca. «Già, è vero. In effetti sei stata furba e... hai saltato l'ospedale anche oggi.»
Pam riprese a camminare, sibilando un grazie prima di uscire dalla stanza.
Si diresse in fretta fuori dall'edificio e per poco non andò a sbattere contro una ragazzina poco più bassa di lei.
«Pam! Che bello, ti sei svegliata!»
Il sorriso sul volto di Strawberry si ampliò a dismisura nel vedere che l'amica stava bene.
«Come ti senti?»
«Sto bene» rispose freddamente l'altra, non ricambiando l'entusiasmo della rossa.
Quest'ultima abbassò lo sguardo, sentendosi un po' a disagio: «Mi fa piacere.»
Si osservò per qualche secondo le punte delle scarpe, prima di decidersi a parlare di nuovo.
«Avevi torto. Riguardo alla storia dei lupi, intendo.»
Pam sussultò, ma cercò di non darlo a vedere. Che cosa voleva dire?
«Mi spiace non essere riuscita ad intervenire per tempo, ma ho visto il cuon mentre cercava di salvarti, proprio come farebbe un cane con il proprio padrone. Perciò avevi torto: i lupi possono avere una vita da cane!»
Quelle parole furono un duro colpo per la modella: come poteva una quattordicenne darle un tale insegnamento di vita? Come aveva fatto Strawberry, nella sua semplicità e ingenuità, a dirle una frase simile?
Non sapeva se sorridere di fronte ad una tale esclamazione a dir poco infantile, o fare finta di non aver sentito.
Un lupo era un lupo. Feroce e solitario. Nient'altro. E di certo quella conversazione non le avrebbe fatto cambiare idea. Ma almeno, l'avrebbe fatta riflettere a lungo.

 

 

***

 

 

«Si può sapere come ti sei procurato una ferita così profonda?» domandò Pie al fratello minore, che si era categoricamente rifiutato di curarsi o di mettersi una benda.
«È stata Mew Pam» sibilò Ghish a denti stretti, ma la frase fu ben udibile.
Tart soffocò in gola una risata che gli usciva spontanea ogni volta che ripensava all'accaduto, mentre il viola scosse la testa impercettibilmente, chiedendosi come facesse il mezzano ad essere così sciocco.
«La prossima volta gliela farò pagare, potete starne certi!» sbottò il verde, non riuscendo a sopportare il fatto che i fratelli si stessero prendendo gioco di lui anche solo col pensiero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*)= Per chi non lo avesse capito, equivale a: «Mew Berry, riesci a sentirmi?»
(**)= Non so se sia il nome ufficiale, sinceramente non ricordo se Mew Berry lo abbia mai detto nell'anime, ma ho letto su un sito che potrebbe essere questo il nome dello scettro.

 

 

 

 

 

 

Finalmente ce l'ho fatta! C'è voluto un po', ma il lato positivo è che avete avuto qualcosa di più lungo da leggere dai xD
Nei prossimi giorni, sempre che la scuola e l'ispirazione me lo permettano, vorrei scrivere una one-shot, magari Kishinto, ma non prometto nulla perché ultimamente sono imprevedibile >_<

   
 
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