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Autore: 50shadesofLOTS_Always    23/04/2015    1 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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"Mia adorata Kahlan,

sento la mancanza della tua presenza intorno a me. I doveri di Lord Rahl sono così tanti che spesso non mi rendo conto che i giorni passano. Zedd come sta? Gli ho chiesto di tenerti d'occhio,visto che quando non ci sono,hai la straordinaria capacità di cacciarti nei guai"

Da che pulpito!,commentò mentalmente la Depositaria mentre leggeva la seconda lettera in un mese che Richard le aveva mandato grazie ad un falco ammaestrato. Riprese a leggere con trasporto,ignorando Zedd seduto su una sedia imbottita,intento a leggere un libro. Di tanto in tanto, la osservava.

"Dovresti aiutarmi col galateo e le regole di comportamento durante le riunioni o alla ricezione di delegazioni.
Qualcuno mi ha definito impertinente." 

A Kahlan, scappò quasi una risata leggendo tali parole nero su bianco. Sapeva che c'era del vero e scosse la testa rassegnata, immaginando la scena e qualche povero ambasciatore con le mani nei capelli. 

"Vorrei solo tu fossi qui. Ti prego, raggiungimi non appena ne avrai la possibilità.
Ho bisogno di rivederti e di poter sentire a sensazione delle farfalle nello stomaco ogni volta che i nostri sguardi s’incrociano.

Attendo con ansia una tua risposta, che spero, giungerà rapidamente.

Per sempre tuo,Richard Rahl". 

Kahlan prese subito un foglio bianco e cominciò a scrivere. Col pennino che scorreva dolcemente sulla carta, sorrise alle parole che aveva letto sotto lo sguardo soddisfatto di Zedd.

Qualche giorno dopo,a Palazzo del Popolo...

Richard mosse le braccia per permettere alla sarta di mettergli la giacca di un rosso scuro, che si abbinava all'intera divisa da Lord Rahl.
La piccola donna, che aveva lavorato giorno e notte a quegli indumenti, gli girò più volte intorno per assicurarsi che la camicia rossa e i pantaloni neri insieme alla giacca, fossero rifiniti da particolari in oro senza errori. Senza una macchia o una stropicciatura. Niente doveva andare storto per l'arrivo della Madre Depositaria. Cara, con le braccia conserte, lo osservava da un angolo della stanza. Per lei era una cosa buona, che Richard iniziasse a vestirsi come un vero Lord Rahl. Aveva sopportato i suoi abiti da “boscaiolo” per troppo tempo.
Per quanto lo riguardava invece, voleva solo lasciare di stucco la sua amata. Spesso lo aveva rimproverato di non essersi vestito adeguatamente durante i ricevimenti. Stavolta, la avrebbe accontentata.
Era al settimo cielo ed il solo pensiero di poterla rivedere dopo quasi due mesi,avrebbe potuto fargli spiccare il volo in un attimo.
« Cara,ricorda alle tue consorelle ciò che ho detto loro riguardo la Madre Depositaria... » la ammonì con un tono di comando.
« Sì, Lord Rahl... » mormorò per rassicurarlo.
Richard aveva dovuto usare il pugno di ferro per far capire loro, che Kahlan non era un pericolo.
O almeno, non fino a quando non l'avrebbero toccato. Sorrise al pensiero di una Kahlan gelosa.
In realtà, sapeva che quello che provava la donna era semplice paura di perderlo. Non aveva mai avuto qualcuno con cui intraprendere una vera relazione e questo, le causava forti e continui sbalzi d’umore.

Scese l'ultima rampa di scale,recandosi poi all'ingresso del palazzo.
Le guardie aprirono il portone a due battenti, che cigolarono rumorosamente a causa dei grossi cardini di ferro. Cara lo seguì insieme con altre cinque Mord-sith, restandogli però a debita distanza. D’altronde, erano al sicuro e la scorta era pressoché inutile.
Ma proprio per questo,Richard aveva fatto sì che non abbassassero la guardia. Erano pur sempre la Madre Depositaria e il Primo Mago che si recavano a Palazzo del Popolo. Un’occasione che avrebbe fatto gola anche al più ingordo e subdolo dei nemici.
Camminò sul ciottolato, fermandosi in mezzo al viale d’accesso alle mura interne. Poi in fondo ad esso, il cancello inferriato si aprì, permettendo il passaggio a una grossa carrozza, trainata da quattro stalloni bianchi. Non era niente di sfarzoso, ma lasciava sicuramente a bocca aperta. Il cocchiere fermò i cavalli, che sbuffarono esausti per il lungo viaggio. Attese che il buffo ometto panciuto aprisse lo sportello, consentendo a Zedd di uscire. Il viso segnato dal tempo e contornato da candidi capelli, s’illuminò alla vista del nipote.
Richard sorrise.
« Figliolo! » trillò quello, sollevando le braccia.
Si abbracciarono affettuosamente prima che Richard fece segno a Berdine di avvicinarsi.
La guerriera obbedì, con la treccia che dondolava ad ogni suo passo. Era una delle poche che aveva accolto Richard con calore. Il che significava tanto per una Mord-Sith.
« Berdine, per favore. Accompagna il Primo Mago nelle sue stanze e fa’ sì che gli portino tutto ciò che vuole – disse prima sollevare una mano per aggiungere altro - E mi raccomando: rimani tu fuori dalla sua porta... ».
La donna annuì e iniziò a camminare, guidando il Vecchio all'interno del sontuoso edificio.
Richard sorrise nel vedere la figura di Kahlan,scendere dalla carrozza. Le porse una mano, come da galateo e lei la afferrò gentilmente. Con la mano libera, tenne leggermente sollevato un lembo della lunga gonna, così da non cadere. Una volta che mise entrambi i piedi per terra, lasciò andare la stoffa dell'abito e sorrise al Cercatore. Era sorpresa nel vederlo vestito da Lord Rahl e ne rimase affascinata. Tanto che sembrava con la testa altrove, ma in realtà era ben fissa sul presente. Soprattutto sulla figura del suo amato.
« Siete ancora più bella. I miei ricordi non vi rendevano affatto giustizia... » disse con voce calda ed usando un tono formale.
« E voi invece, siete completamente diverso. Che ne avete fatto del Cercatore? » lo schernì con un tono più giocoso, nonostante la formalità delle loro parole.
« Vieni, ti mostro il palazzo... » le sussurrò porgendole un braccio.
Lei lo incrociò col suo camminando con lui. L'abito bianco con la sua lunghissima gonna, che quasi assomigliava a uno strascico, accarezzava il terreno fino a scivolare sul marmo dei gradini, che portavano all'interno dell'edificio. Alcune Mord-sith adocchiarono Kahlan, che però non si scompose minimamente.
« Ci sono molte Mord-sith... » sussurrò all'orecchio di Richard, che captò immediatamente l'inclinazione di voce della donna in bianco.
« Sì, ma presto alcuni gruppi si divideranno nei vari templi... ».
Sperò ardentemente che quelle parole la rincuorassero, ma quando guardò di sottecchi il viso di Kahlan, notò che aveva ancora la sua espressione gelida. Impassibile. Imperturbabile.
« Desideri qualcosa da mangiare? » le chiese cercando di cambiare argomento mentre salivano le scale.
Una Mord-Sith passò loro accanto.
« No, grazie... >> rispose Kahlan prima di lanciare una lunga occhiata alla guerriera in rosso.
Come per segnarla sulla sua lista nera.
« Ti spiace se dormi con me? » le disse distogliendola dai suoi progetti di sterminio.
Ottenne la sua completa attenzione mentre superavano due corridoi.
« Affatto. E poi sarà come ai vecchi tempi... » rispose lei prima che Richard si fermasse davanti ad una porta. La aprì e la lasciò entrare.
« Ecco, la nostra stanza... » disse lasciandole la precedenza.
La donna si guardò intorno, osservando le pareti quasi spoglie. Eccezion fatta per i quadri rappresentanti due viste della Pianura di Azrith. Le tende rosse coprivano in parte le finestre, che lasciavano entrare gli ultimi raggi del tramonto. Accarezzò il tavolo di legno lucidato, su cui c'era un vaso di peonie bianche, al centro dell'anticamera in fondo alla quale, in posizione centrale, dominava un bel camino acceso.
Mentre il fuoco scoppiettava allegro, Kahlan aprì una seconda porta che dava sulla vera stanza da letto.
Era grande. Molto grande. A destra, c'era un grande armadio che quasi toccava gli estremi delle pareti. In un angolo, c'era un piccolo mobile, simile ad uno sgabello con più ripiani,su cui erano poggiati una scodella,una brocca e degli asciugamani. A sinistra, in un angolo vi era una specchiera con diversi cassetti. Accanto una porta vetrata che si apriva su un balcone. La stanza era dominata da un grande letto matrimoniale a baldacchino, affiancato da un comodino per lato.
« Ti piace? » le chiese osservandola nei suoi movimenti.
« Beh, non é come Aydindril... -sorrise - Ma ha comunque il suo fascino... ». Richard le mostrò il cassetto.
«Ho fatto acquistare qualcosa per te... ».
Kahlan si avvicinò e osservò sorpresa le diverse camicie da notte, piegate con cura. Il fatto che le avesse fatte acquistare le ricordò che era la prima donna ad avere un vero rapporto di mutuo amore e rispetto con un Rahl. Incontrò i suoi occhi grigi non appena sollevò il viso.
« Stai bene? » le chiese mentre Kahlan poté notare come le pupille si allargassero coprendo quasi le iridi nuvolose del Cercatore.
« Sì, sono solo un po’ stanca... » confessò mentre si guardarono intensamente negli occhi.
Richard s’inclinò verso di lei e le stampò un casto bacio sulle labbra.
« Ti lascio cambiare... » mormorò con un sorriso prima di lasciarla sola nella stanza.

   
 
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