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Autore: Kary91    24/04/2015    1 recensioni
{Raccolta | I personaggi della saga messi a confronto con i protagonisti delle favole più famose, dei classici della letteratura per ragazzi e dei cartoni Disney che tanto ci hanno fatto sognare da bambini (e non solo!)}
O1. Primrose Everdeen [Prim/Rory] • «Il Brutto Anatroccolo»;
O2. Mrs. Everdeen [Mrs. Everdeen/Mr. Everdeen] • «Lilli e il Vagabondo»;
O3. Finnick Odair [child!Finnick/Mr. Odair] • «Peter Pan»;
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Hawthorne, Finnick Odair, Mr. Everdeen, Primrose Everdeen, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Figli del Giacimento - The Hawthorne Family.'
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Il Vagabondo

{Mrs. Everdeen (Ingrid)|Mr. Everdeen (Caleb)}

vagab

 

 

 

Ingrid scostò la tendina della finestra per guardare fuori, spingendo da parte il libro sulle erbe medicinali. Riconobbe all’istante il giovanotto che chiacchierava amichevolmente con suo padre, con i capelli neri scompigliati e le guance imporporate dalla fredda aria novembrina.

Anche a quella distanza riusciva a riconoscere il sorriso aperto e l’espressione distesa del ragazzo, che mancavano di rado sul suo volto. I suoi lineamenti trasmettevano una sorta di leggerezza, terribilmente inusuale fra gli abitanti di un Distretto come il loro – per non parlare di chi proveniva dal Giacimento.

Forse era per quello che tutti lo chiamavano il Vagabondo.

Aveva l’aria di un artista di strada, come quei ragazzetti che di tanto in tanto aveva visto in qualche ripresa televisiva di uno dei Distretti di mezzo. Era il genere di persona che amava gironzolare per i boschi o per le vie più isolate anche al buio, fischiettando fra sé o intonando qualche vecchia melodia del posto, con l’andatura rilassata di chi il silenzio della notte ha imparato a farselo amico. Vestiva in maniera modesta, al di fuori della giacca da caccia che gli arrivava fino ai polpacci, ed era evidente che fosse povero, come la maggioranza dei giovani del Giacimento. Tuttavia, con il suo bell’aspetto e i modi di fare allegri, attirava spesso l’attenzione delle coetanee.

I commenti sulla sua voce, poi, erano sulla bocca di tutti. Ingrid non l’aveva mai sentito cantare, ma c’era chi giurava che, quando Caleb Everdeen eseguiva una qualsiasi melodia, persino gli uccelli si zittivano per ascoltarlo.

Protetta dalla tendina color lavanda, Ingrid osservava il ragazzo, nonostante il buon senso e la sua educazione le stessero suggerendo di allontanarsi dalla finestra. Si mordicchiò un labbro, al pensiero di cosa  avrebbero detto i suoi amici se l’avessero sorpresa a spiare il Vagabondo. Maysilee inizialmente si sarebbe mostrata sorpresa, ma poi avrebbe incominciato a punzecchiarla, fino a spingerla a rispondere a tono.

David Mellark[1], invece, probabilmente non avrebbe detto nulla; sarebbero stati i suoi occhi a parlarle e Ingrid era certa che non le avrebbero comunicato altro che tristezza.

Ferire David era l’ultima cosa che Ingrid avrebbe voluto fare, eppure, per quanto lo volesse, non riusciva a distogliere lo sguardo dal ragazzo della selvaggina. Non era nemmeno sicura del perché la incuriosisse così tanto; probabilmente, si disse, era per via del collegamento insolito che univa i loro soprannomi. Maysilee e i suoi genitori la chiamavano spesso Lilli, per via di una marachella che aveva combinato da bambina. Ricordava ancora con imbarazzo misto a una punta di nostalgia la volta in cui si era messa a giocare con le fialette sterili nel laboratorio dei genitori…

 

 

“Ingrid!”

La madre della bambina si pulì le mani nel grembiule e si affrettò a raggiungere il tavolino del laboratorio. Le fialette di vetro nuove erano ancora riposte in fila sul tavolo, ma non erano più vuote, né pulite. La figlia le aveva riempite d’acqua unita a una manciata di quelli che avevano tutta l’aria di essere petali di giglio.

“Quante volte ti ho detto che non devi giocare in laboratorio? Queste fialette servono per i nuovi farmaci” sbottò, svuotando le bottigliette nel lavandino.

Ingrid si mordicchiò il labbro con espressione preoccupata.

“Infatti stavo cercando di  inventare una medicina” si giustificò, chinando mortificata la testa. “Volevo farla per il canarino di ‘Lee, che non sta bene. Le avevo anche trovato un nome: Lilly” spiegò, mentre il padre della piccola s’intrufolava in soggiorno, incuriosito dalle esclamazioni della moglie. “Perché è fatto con i gigli[2].”

L’uomo le sorrise bonario, sistemandole la lunga treccia bionda su un lato del capo.

“È un nome molto carino” commentò, cancellando un po’ della preoccupazione che aveva oscurato il volto della figlioletta.

“Vero?” esclamò Ingrid, permettendo a un lieve sorriso di accarezzarle le labbra.

Il padre annuì e la prese per mano, guidandola verso la sua stanza.

“Vero, ma non credo sia un nome molto adatto per una medicina. Forse più per una cagnolina…” proseguì, raggiungendo il piccolo comodino di fianco al letto e facendo scorrere l’indice sul dorso dei pochi libri ospitati da una mensola al suo interno.

“… Se non ricordo male dovrei avere un libro che parla proprio di una certa Lilli.  È una cagnolina carina ed educata. Ma anche un po’ timida, proprio come te” aggiunse, accarezzando la treccia della bambina. “Ah ah!” esclamò poi, trovando ciò che stava cercando. Sfilò il libro dallo scaffale e si sedette sul letto.

“E che cosa succede a Lilli, nel libro?” domandò Ingrid, prendendo posto accanto all’uomo. Il padre le sorrise e aprì il volume sulle ginocchia della ragazzina.

“Un giorno incontra un cane di nome Vagabondo e se ne innamora. È un tipo sveglio e molto affascinante, ma al contrario di Lilli è un randagio di strada e sopravvive come può, procurandosi da solo il cibo…”

 

Ingrid sorrise a quel ricordo, scostandosi dalla finestra. Ripensò con imbarazzo alle tante volte in cui, da piccola, aveva esaminato di nascosto i ragazzini che accompagnavano i genitori in farmacia. Cercava qualcuno che riuscisse a catturare la sua attenzione, così come il Vagabondo aveva attirato Lilli. Qualcuno come il giovane che stava osservando in quel momento: un ragazzo povero, che si arrabattava per guadagnarsi da vivere, cacciando e barattando selvaggina. Mentre lei, Lilli, aveva di fronte a sé la possibilità di un futuro ben più confortevole, grazie alla sua appartenenza al ceto dei commercianti e all’attività di famiglia.

Continuò a rimuginare su quei pensieri, inseguendo con lo sguardo i movimenti di Caleb, che stava stringendo la mano di suo padre. Quando l’adolescente incominciò ad allontanarsi, Ingrid venne sorpresa da un’insolita fitta di fastidio all’altezza dello stomaco. Si fece coraggio e socchiuse la finestra, permettendo all’aria fredda di intrufolarsi nella sua stanza; il canto profondo e malinconico del ragazzo,  attutito appena dal frusciare del vento, la raggiunse da fuori, filtrando attraverso la fessura lasciata libera dal legno. 

La strana sensazione alla bocca dello stomaco di Ingrid si fece più insistente, ma questa volta la stuzzicò in maniera piacevole. La voce di Caleb sembrò mescolarsi alla corrente d’aria fredda e le risalì la schiena, facendola rabbrividire.

Improvvisamente, il ragazzo smise di camminare e si voltò. Ingrid si irrigidì nel realizzare che lo sguardo del giovane era diretto proprio verso di lei. Avvertì il fugace bisogno di tirare giù la tendina e allontanarsi dalla finestra, ma non riusciva a muoversi. Non poté fare altro che ricambiare lo sguardo del ragazzo e lui le sorrise, prima di riprendere il tragitto verso casa, fischiettando il motivetto che stava cantando poco prima.

Ingrid attese che la melodia si estinguesse del tutto, prima di chiudere la finestra e tornare alla scrivania. Si portò una mano al petto e ascoltò, con vergogna, il battito irregolare del suo cuore.

Il canto del Vagabondo continuò a mescolarsi ai suoi pensieri per il resto della serata, e lo stesso accadde quelle successive.

Una settimana più tardi, quando Caleb Everdeen si presentò come ogni venerdì alla porta della farmacia, non trovò il proprietario ad attenderlo.

Trovò, invece, Lilli.

E Lilli trovò il suo Vagabondo.

 

Note Finali.

Era da un sacco di tempo che sognavo di scrivere una raccolta simile, ma ho sempre esitato perché mi vergognavo xD Scrivo qualcosa sui personaggi delle favole praticamente su ogni fandom che scrivo e qui volevo evitare, ma tanto ormai avevo già inondato il fandom con le mie Peter Pan!Finnick, quindi alla fine ho ceduto. Non penso che aggiornerò questa raccolta in maniera regolare, ma mi piace l’idea di avere un posto dove poter inserire tutti i racconti incentrati fra i personaggi della saga e quelli delle favole/Disney/letteratura per ragazzi. Non parlerò solo dei personaggi principali, come avete potuto notare nei primi due capitoli e prometto anche che non parlerò esclusivamente di coppie xD Questi primi due capitoli entrambi incentrati su coppie con una forte componente Everdeen sono stati un po’ una coincidenza! Il prossimo capitolo potrebbe essere incentrato proprio su Finnick/Peter Pan, ma non ne sono sicura. Ho in mente anche una favola per l’amicizia fra Katniss e Gale e una per Haymitch. Spero di riuscire a trovare l’ispirazione per andare avanti. Grazie mille a chiunque abbia letto questi primi due capitoli!



Un abbraccio!

Laura

 



[1] David è il nome che ho scelto di dare a Mr. Mellark, il padre di Peeta.

[2] Lily e Lilly (o Lilli) sono entrambi nomi che significano “giglio”.

   
 
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