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Autore: Meissa    27/12/2008    3 recensioni
Sirius Black, Lily Evans, una mattina, il prato imbiancato, la neve che continua a cadere, e un pupazzo di neve da fare ‘alla babbana’. E questo, per Sirius Black, è decisamente qualcosa di nuovo.
Ambientata al secondo anno, shot decisamente leggera –vista anche l’età dei protagonisti-, Sirius/Lily. Perché mi va, perché Sirius/Lily fa sempre bene e perché non mi ero fatta un regalo di Natale, e non l’avevo fatto nemmeno agli utenti del sito. Anche se in ritardo, Merry Christmas!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black | Coppie: Sirius/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Non-Storia di un Non-Amore'
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Nota : Piccola e semplicissima Sirius/Lily, perché fa sempre bene e perché mi va. IL mio regalo di Natale per me stessa. Ambientata nel dicembre del 1972, durante il secondo anno. Quindi sono tanto piccini e teneri, almeno secondo me.

Snow


Sirius si è svegliato, sentendo il continuo sibilo del vento e il fragore della neve sbattuta con forza contro il vetro; aver voluto il letto vicino alla finestra non è stata una grande idea, in queste occasioni se ne rende conto. Guardando fuori ha visto la neve ricoprire la punta dell’altra torre, i tetti del castello, qualsiasi vaga sporgenza è semplicemente una massa bianca informe. Immaginando che anche il prato e gli alberi siano ricoperti di bianco si è vestito e imbacuccato in fretta, silenziosamente.

Pochi minuti dopo, a un orario indecente per gli standard di Sirius –le sette del mattino, l’alba praticamente-, è uscito dal castello, le gambe che affondano a ogni singolo passo nella neve fresca e vari fiocchi gli sono scaraventati contro il viso dal vento, qualcuno riuscendo ad entrare in contatto con la sua pelle, superando l’ostacolo sciarpa. Prosegue per un po’, l’unica presenza umana tanto folle da uscire nel bel mezzo di una nevicata del genere, sorridendo, nonostante il freddo che inizia a farsi sempre più pungente.
A Sirius piace la neve, il bianco: gli permette di pensare. Quel bianco dappertutto, che dopo un po’ risulta accecante, gli dà un’idea di pace, di tranquillità. Del silenzio e del rumore. È il tutto e il niente, è il vuoto. È neve, bianca, candida, fredda, e lui è solo e semplicemente Sirius, con il freddo nelle ossa, il naso e le guance arrossate, i capelli bagnati e increspati e qualche fiocco di neve, le labbra tendenti al violetto.

È solo Sirius, con Sirius e i suoi pensieri.

Gli sembra di vedere una chiazza rossastra davanti a lui, qualche centinaio di metri. Spicca di fronte a tutto quel bianco. Accelera il passo, per quanto gli è possibile, ostacolato dal vento che gli soffia contro e dal mezzo metro di neve per terra. Quando si avvicina, nota che la chiazza rossastra è nient’altro che una ragazza, imbacuccata, con una sciarpa rosso oro, esattamente come quella che lui porta al collo, una cascata di capelli rosso sangue e degli impareggiabili occhi verdi, impegnata a fare una gigantesca palla di neve. Lily Evans, coperta almeno quanto lui, è fuori, al freddo e al gelo, a fare una gigantesca palla di neve. La prima cosa che viene in mente a Sirius è che la voglia stregare per lanciarla contro la finestra del loro dormitorio, come piccolo ringraziamento a James. Si scuote un attimo, non è possibile: lei, in fondo, ha la fama di essere intelligente; e poi, insieme a loro dorme Remus e lei è amica di Remus.

“Cosa stai facendo?” domanda improvvisamente, senza nemmeno rendersene conto.

Lei sussulta, sentendo la sua voce, e riconoscendola spalanca gli occhi di scatto, probabilmente credendo le voglia giocare un brutto tiro. È prudente e, a ben vedere, pensa Sirius, non ha nemmeno tutti i torti.
Si rilassa non notando nessuno insieme a lui e decide che non c’è niente di male a deporre l’ascia di guerra, quando lui sembra essere venuto in pace.

“Un pupazzo di neve” risponde, indicando con un cenno della mano la grossa palla da lui già notata.

Il ragazzo inarca un sopracciglio, in segno interrogativo.

“È il corpo, Sirius” scandisce lei, esasperata, mordendosi il labbro per trattenersi dall’aggiungere altro.

Sirius la guarda sorpreso. Di solito con James accumulano un po’ di neve nello stesso punto e poi la stregano perché assuma le fattezze di un pupazzo. E possa anche muoversi e inseguire certi ragazzini insopportabili…
Non capisce che senso abbia fare una palla gigantesca per il corpo: lo vuole assemblare a pezzi?
Lily osserva attentamente il ragazzino che sembra mettercela tutta per capire cosa lei stia facendo.
E quello è uno dei due studenti più brillanti della scuola?
È sicuramente un momento da incorniciare.

“Una palla più grossa serve come… gambe, diciamo la parte inferiore del corpo, e deve essere molto grossa,” inizia a spiegare caritatevole Lily. “Dopo devi fare un’altra palla di neve, più piccola, e la poggi su quella che hai già fatto e fa da busto. Infine fai una terza palla di neve più piccola di quella che hai appena fatto e quest’ultima fa da testa”.
Notando l’espressione perplessa, almeno quanto prima, anzi di più, aggiunge, compassionevole e quasi disperata:”Ascolta, in pratica servono tre palle di neve di diverse dimensioni, grande, media e piccola. La grande è quella che fa da base ed è la parte inferiore del corpo, la media fa da busto e va posizionata su quella grande, la piccola è la testa e va posizionata su quella media. Chiaro?” azzarda alla fine, mordendosi di nuovo il labbro, notandolo sempre più confuso.

Sirius la guarda con superiorità, quasi offeso dalle sue parole.
“Grazie, avevo capito, non serviva il riepilogo,” dice offeso. “Non capisco una cosa… perché fai tutto questo se poi lo perfezioni con la magia e si muove da solo? Che senso ha faticare e metterlo così? Puoi perfezionarlo con un colpo di bacchetta!”

Lily lo fissa, sconvolta, sorpresa e chissà cos’altro.
“Black,” scandisce lei, sgranando gli occhi verdi, grossi come monete. “Vuoi dirmi che tu non hai mai fatto un pupazzo di neve?”

“Sì che l’ho fatto, te l’ho appena detto,” sbotta lui, incerto e a disagio. Lo sta facendo sentire un idiota. E lui non è un idiota.

“Intendo dire un pupazzo vero!” inizia lei entusiasta.

“Vero?” borbotta, più confuso di prima. Anche i suoi sono veri, mica finti. I suoi si muovono pure!

“Voglio dire in cui modelli la neve, fai il pupazzo, lo decori e lo lasci lì, a guardare!”

“Ma che senso ha? Posso usare la…”

“Ma è la parte più divertente! Non ha senso fare un pupazzo di neve senza bagnarsi le mani, avere freddo, stare attenti a come si fanno le palle di neve, decorarlo, modellarlo…” lo interrompe Lily, con espressione estatica.

Sirius pensa che sia bella. I capelli sanguigni, scompigliati dalla neve e dal vento le ricadono sul viso latteo, le guance e il naso arrossate per il freddo, le labbra violacee e l’espressione entusiasta.

“Su, prova,”ordina la ragazzina, invitandolo con una mano ad avvicinarsi. “ Ti garantisco che poi lo rifarai ogni anno!” esclama convinta.

Sirius si avvicina titubante, ma senza sentirsi di rifiutare. In fondo, non c’è nulla di male.
Segue le indicazioni di Lily che gli spiega tutto accuratamente, come si fa con un bambino piccolo.
Insieme fanno le due palle per completare il pupazzo e le posizionano secondo gli ordini di lei.
Sirius le fa notare che non ha assolutamente le fattezze di un pupazzo e che sono solo tre palle impilate. Lily alza gli occhi al cielo rimproverandolo di non avere un minimo di fantasia e cerca una borsa di cuoio marrone ormai coperta di bianco. Fare un pupazzo con la neve che continuava a cadere è ben difficile: annulla lo sforzo di rendere le tre sfere perfette.
La ragazzina tira fuori tre piattini neri, abbastanza grossi, e allo sguardo interrogativo di Sirius risponde: “Per fare i bottoni”.
Il giovane Black la fissa ammirato. La aiuta a posizionare i tre bottoni sul busto del pupazzo, poi lei prende una carota e dei semi di cacao per il naso e la bocca, sorridente, e infine due bottoni neri per gli occhi.
“Dove hai preso quella roba?” azzarda mentre sistema meglio un bottone.
“Oh…” comincia lei arrossendo vistosamente. “Ho chiesto nelle cucine” dice con voce piccola, vergognandosene.
“Mh… ora è finito? È bello, ma non so…”
“Mancano la sciarpa e il cappello,” lo precedette lei, tirandone fuori uno dalla tasca del mantello. “Ce la fai a metterlo tu? Io non ci arrivo.”
Annuisce, alzandosi appena in punta di piedi per sistemarlo nel migliore dei modi. “Manca la sciarpa…”
“L’ho dimenticata,” confessa Lily, abbassando lo sguardo.
Sirius non ci pensa nemmeno, si toglie la sua e la avvolge attorno al collo.

“È bello…” sussurra Sirius allontanandosi un poco per ammirare il pupazzo.

“Vero?” sussurra lei di rimando, incantata. “Io… lo faccio ogni anno. Prima lo facevo con mia sorella,” aggiunge senza saperne la ragione.

“E perché… ?” chiede Sirius cauto lasciando cadere la domanda.

“Non le piacciono le streghe,” Lily ha abbassato ulteriormente il proprio tono di voce, e non ha nemmeno idea se le sue parole siano arrivate a Sirius o si siano perse nel vento.

“È lei a perderci. È molto divertente fare pupazzi di neve,” commenta con lo sguardo rivolto in basso.

Lily non può vederlo, ma Sirius è imbarazzato per quelle parole, per quella situazione. Loro non sono mai stati intimi, e ora lei si confida così. È anche vero che non hanno mai fatto in due anni assolutamente nulla per avvicinarsi. E poi… lei è di James. Sirius non riesce a sentirsi in colpa in quel momento. Stanno solo facendo un pupazzo di neve, dopotutto.
Non è così, e lo sa, ma non ha voglia di pensarci.

Lily comincia ad allontanarsi dal pupazzo e guarda ammirata il loro lavoro.
“È vero,” annuisce. “E poi… è venuto proprio bene!” Conclude regalando un sorriso a Sirius.
In quel preciso istante un ramo sporgente decide che non è più in grado di sostenere la neve che si è depositata fino adeora e Sirius si ritrova senza nemmeno sapere come schiena a terra, sprofondato nella neve che gli ricopre anche il viso.

Lily gli corre incontro, per controllare che stia bene. Reclina il capo di lato, mentre lo osserva e verificato che è vivo e vegeto, sano e salvo, ride senza controllo.
Sirius si toglie la neve dal viso, cercando di guardarla male, ma proprio non ci riesce; rimane scioccato vedendola gettarsi all’indietro, e cadere con leggiadria in quel soffice manto bianco.
Si solleva seduto, perplesso, come prima, quando non aveva idea a cosa servisse la palla di neve.

“Cosa stai facendo?” trova la forza di domandare.

Lily sgrana gli occhi, sorpresa, e anche se Sirius non può vederla ne comprende lo stupore dal tono di voce.

“Non hai mai fatto l’angelo?!” Quasi urla, Lily, senza accorgersene, tanto è sconvolta da quella notizia.

“L’angelo?” domanda lui perplesso, sentendosi stupido.

“L’angelo,” dice lei, mostrandogli cosa intende.

Sirius si è alzato in piedi per vedere cosa sta facendo e la vede sdraiata nella neve, aprire e chiudere le braccia e le gambe, più e più volte.

“Ti bagnerai tutta,” osserva.

“Ormai…” risponde, intenta nella propria opera. “ Fallo anche tu, forza!” lo incita.

Sirius continua a guardarla perplesso, non è per nulla convinto dall’idea della giovane Evans, ma non se la sente di rifiutare; dopotutto, prima lei ha avuto ragione.

Dopo poco Sirius si domanda a cosa serve. “E ora?”

“E ora ti alzi, Sirius,” dice lei con un’alzata di spalle. “Allontanati ora…” lo guida la voce di lei.

Lui esegue, sempre ascoltando le sue parole.

“Aprendo le gambe così” dice rifacendolo. “Hai fatto il vestito, invece con le braccia hai fatto le ali.”

Sirius spalanca gli occhi, meravigliato. Ha ragione. Ha ragione!
Si china verso di lei, euforico, tendendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Lily la prende, sorridendo.
“Quando guarderai dall’alto, ti sembrerà davvero un angelo…” dice mentre è in piedi di fronte a lui.
Si ferma, notando il suo sguardo su di lei.
“Che c’è?” domanda arrossendo lievemente, anche se è impossibile notarlo per via del rossore dato dal freddo.”Ho qualcosa che non va?”
Sirius sembra riscuotersi, al sentire la sua voce. “Ah… no… hai solo un po’ di neve tra i capelli e qui, sulla fronte” si giustifica rapido spostandole la neve rimasta dal viso.

Entrambi rimangono fermi a guardarsi negli occhi per un istante, prima di sottrarsi, imbarazzati, a quel contatto imprevisto.

“Sì… be’… grazie della compagnia, Lily,” dice chiamandola per nome. “È stato divertente.”

Lei annuisce. “Sì… molto divertente.”

“Ora è meglio rientrare,” dice rigido.

“Oh... tu vai… io… rientro tra un po’,” anche lei visibilmente a disagio.

“Ok… non stare troppo fuori.”

“Va bene…” lo vede allontanarsi e si morde il labbro, indecisa. Lo chiama prima che non possa più sentirlo. “Sirius!”

Lui si volta sentendosi chiamare.

“Potremo farlo di nuovo… è stato divertente,” propone con lo sguardo basso, timorosa.

“Sicuro, Lily. Alla prossima nevicata,” le risponde sorridendo.

Entrambi si sentono stranamente felici.
È neve tutt’intorno, bianca, candida, fredda, è tutto e niente.

E loro, in quel momento, sono solo Sirius e Lily.



Spazio Autrice:
Non ho molto da dire onestamente. Mi piace abbastanza. Inizialmente sarebbe dovuta essere una flash fic, e ambientata più o meno al loro quarto, quinto anno. E doveva essere anche più consapevole, i sensi di colpa di Sirius per James, la consapevolezza di Lily dell'impossibilità del tutto. Ma poi qualcosa ha preso il sopravvento –immagino la droga e l’alcool- ed è venuta fuori una one shot ambientata al loro secondo anno. Ecco perché non ho messo quasi accenni a James: Sirius ha un altissimo valore dell'amicizia secondo me, ma ha dodici anni, mi sarebbe sembrato irrealistico mettergli in bocca discorsi sul come si sente per aver in un certo senso tradito James, su cosa significherebbe perdere in qualche modo la sua amicizia. E' un bambino dopotutto, e mi pareva davvero assurdo privarlo di quel piccolo momento di felicità, con sensi di colpa e depressioni. E poi proprio per rispetto di James sa che non ci saranno altri pupazzi di neve: almeno questo momento, proprio perché unico, dovevo farglielo godere!
Un minimo di spiegazione: ho immaginato un Sirius abituato all’uso della magia in tutto e per tutto, a contatto con babbani solo da un anno e poco più, ecco quindi il perché del suo stupore di fronte ai metodi babbani per fare il pupazzo di neve. Che dire… Piccola licenza poetica XD Che ne dite, sono o no molto pucciosi? **



Ringraziamenti

Sempre avanti agli altri

Miss Rainbow:Strani? Harry e Luna strani?! No, no, sono assolutamente canon, è ovvio che sia così, dovete esservi letti un altro libro, altrimenti vi sembrerebbe normalissima u.u
Scusa, non ho potuto resistere XD In effetti sono un po’ strani. Ti dirò, io prima dicevo “ Ma come fanno a scrivere su di loro come coppia? Io non ci riuscirei mai… non c’è abbastanza per ipotizzare una storia tra loro…” e invece, guarda XD Sarò onesta li vedo bene fino a un certo punto, nel senso che… boh, Luna è perfetta, lo capisce, sono affini, hanno affrontato dolori simili, che lo avvicinano magari più che a Cho o Ginny, però Luna sa che non va, che non è innamorato di lei in quel senso. E? un amore platonico, che si ferma lì. E’ un amore, un rapporto, onesto e sincero, che è in equilibrio su un filo. E per spezzare quest’equilibrio basta una nonnulla, e credo sia effettivamente ciò che Luna –secondo me più sveglia in questo senso di Harry- non ha mai voluto né mai vorrà.Tutto nella mia testa ovviamente, solo miei pensieri, niente di vero e certo.
Oddio, che sproloqui inutili, a te probabilmente verrà da dire: “ E che me ne frega?”, quindi chiudo qui, ringraziandoti per i complimenti che sono sempre cosa molto carina e fanno sempre tanto piacere. –si illumina come un albero di natale-

lyrapotter:Un’altra amante delle Harry/Luna! Love *_* Ti prego, sposami! XD Be’, tu sei stata molto più sveglia, io ci sono arrivata molto dopo che quel cavolo di ultimo capitolo del quinto libro era in realtà un indizio più che chiaro del loro sentimento u.u In realtà come già detto prima non so quanto li vedrei insieme però sicuramente tra loro c’è e ci sarà sempre, ab aeterno. E’ davvero così dolce? *_* Muah muah! Diventerò la scrittrice a tempo perso più dolce e melensa del mondo!Vaccate a parte, sentirsi dire che Luna è perfetta è davvero un grandissimo onore. Inizia a saltellare per la stanza.
Non vi trattengo più qui, grazie a chi legge, recensisce, mette nei preferiti, grazie a tutti ^^
Alla prossima e molto più presto di quel che pensate. Muah muah! Sì è una minaccia XD

Anche se in ritardo, Merry Christmas, e anche se in anticipo, Happy New Year!
Vostra,
Meissa

   
 
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