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Autore: Little Wings    24/04/2015    4 recensioni
[Newtmas]
In cui Thomas è un idiota, Newt gli fa da infermiere personale e Minho se la ride. Quasi sempre.
#1
"Minho ha ragione," disse Thomas "sono un idiota. Come si fa a cadere dallo skateboard da fermi?"
#2
"Ho capito Tommy" lo rassicurò quello, pensando che l'amico fosse semplicemente adorabile quando arrossiva e balbettava in quel modo.
#3
"Facciamo una bella coppia di zoppi, eh?" disse Newt, alludendo alla sua caviglia malmessa - ricordo di un incidente avvenuto anni prima.
#4
"Dobbiamo fargliela pagare" sbottò Minho, mentre Newt metteva una pomata sullo zigomo destro di Thomas - praticamente, aveva colto l'occasione per carezzargli la guancia, ma l'amico non era certo contrario a quelle coccole.
#5
Quando il giorno dopo si presentarono a scuola mano nella mano, Minho andò loro incontro, preceduto dal suo "Era ora!", che molto probabilmente si sentì in tutta la scuola.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gally, Minho, Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2. La seconda volta in cui Newt gli fece da infermiere personale, Thomas era svenuto per un calo di zuccheri.
 
Lui e Minho erano nel bel mezzo dell'allenamento di atletica, mentre Newt li guardava dagli spalti, aspettando che finissero di correre e si facessero la doccia. Il biondo si era portato un libro, ma ogni due pagine portava lo sguardo sui ragazzi che correvano, abbandonando momentaneamente la storia. No, ok, diciamo la verità: non sapeva manco di cosa parlasse quel libro, visto che era troppo concentrato a calcolare la velocità a cui stavano correndo i suoi amici - che è un altro modo per dire che continuava a fissare Tommy.
Era tutto il giorno che Thomas era agitato per il compito di fisica che avevano fatto la settimana prima e che il professore avrebbe riconsegnato il giorno dopo - era IL compito, se non prendeva un compito abbastanza alto, poteva considerarsi morto: sua madre l'avrebbe ucciso. Non erano servite a niente le rassicurazioni di Newt "Cacchio, Tommy, ti ho passato almeno metà compito, vedrai che è andato bene"e quelle di Minho "Rilassati e non stressarmi, testapuzzona". Nessuno però avrebbe potuto pensare - o anche solo immaginare - che fosse così agitato da saltare persino il pranzo, visto che quando si trattava di mangiare era sempre il primo - insieme a Minho - a farsi avanti.
Comunque, in quel momento si trovava per terra sulla terza e quarta corsia e non dava segni di vita.
Appena aveva visto il suo amico cadere a terra, Newt era schizzato in piedi e si era diretto - con la sua caratteristica andatura un po' zoppicante - verso di lui. Intorno al moro si erano radunati i suoi compagni di atletica, mentre Minho si era inginocchiato al suo fianco, indeciso sul da farsi. Newt si fece largo tra i ragazzi, avvicinandosi al corpo svenuto dell'amico, preoccupato per lui.
"Dov'è l'allenatore?" chiese, mentre toccava la nuca del moro per accertarsi che non si fosse rotto nulla.
"Era andato in segreteria un attimo. Ben è andato a chiamarlo" rispose qualcuno che Newt non riconobbe, ma al momento sapere chi gli aveva parlato non era in cima alla sua lista di priorità.
"Minho, aiutami, dobbiamo metterlo in posizione antishock" ordinò all'amico.
"Cosa devo fare?"
"Tiragli su le gambe di circa trenta centimetri. Ho detto trenta, non cinquanta, pive" lo riprese, mentre l'asiatico borbottava qualcosa riguardo alle unità di misura.
"Ho dell'acqua, se può servire" disse qualcuno non-meglio-identificato - ma, di nuovo, a Newt non importava un accidenti del'identità del suo interlocutore.
"Sarebbe utile, si. Aspettiamo che si svegli e gliela facciamo bere"
Il biondo ringraziò mentalmente il suo prof di ginnastica, che li aveva costretti a fare un corso di primo soccorso.
Dopo qualche minuto, Thomas riprese i sensi, sbattendo più volte le palpebre mentre si guardava intorno, confuso.
"Cos...?"
"Sei svenuto, Tommy" gli spiegò il biondo.
"E ci credo, visto che non hai toccato cibo, testa di caspio" aggiunse Minho, mentre gli abbassava lentamente le gambe.
"Ero nervoso" borbottò il moro, mettendosi a sedere.
"Per fisica?" gli chiese Newt, mentre gli toglieva la polvere della pista da schiena e spalle, indugiandovi forse un po' troppo con le dita.
Thomas annuì, beccandosi così una manata sulla spalla da parte di Minho.
"Ancora con questa storia? Newt ti ha passato praticamente tutto il compito, è impossibile che ti sia andato male"
Thomas arrossì, balbettando qualcosa, mentre Newt lanciava un'occhiataccia a Minho, che alzò le mani, senza smettere però di ridacchiare.
"Non so... ho paura che qualcosa vada storto. Non che non mi fidi delle tue abilità in fisica!" disse, allarmato, rivolgendosi al suo amico.
Newt era un genio in fisica - praticamente passava le lezioni a chiacchierare col professore su questa o quella questione di fisica, mentre il resto della classe faticava a ricordarsi un paio di formule - e non aveva dubbi che avesse fatto il compito in modo esemplare. Era solo spaventato che l'insegnate avesse capito che non era normale che il suo compito fosse andato così bene, dopotutto, aveva collezionato una discreta quantità di E e F in quella materia nel corso degli anni.
"Ho capito Tommy" lo rassicurò quello, pensando che l'amico fosse semplicemente adorabile quando arrossiva e balbettava in quel modo.
Minho intanto stava facendo disperdere il gruppo di atletica, perché "Non c'è niente da vedere. Forza, tornate a correre, razza di pive".
Newt aiutò l'amico ad alzarsi, facendo attenzione a non fargli fare movimenti bruschi che avrebbero potuto fargli perdere l'equilibrio, mentre l'asiatico era pronto a prenderlo al volo ne caso fosse svenuto di nuovo.
"Devi sempre farci preoccupare" disse Minho, cercando di alleggerire la tensione e nascondere il fatto che anche lui si era preoccupato molto per l'amico - aveva pur sempre la sua reputazione di duro da mantenere, lui.
Thomas mugugnò qualcosa di incomprensibile come risposta, ma sia Newt che Minho non fecero domande. Intanto, si erano diretti verso gli spalti per far sedere il moro. Quando si fu seduto, il biondo gli passò la bottiglietta d'acqua che il ragazzo-non-meglio-identificato di prima gli aveva gentilmente offerto.
"Va meglio?" gli chiese quindi, premuroso.
Thomas annuì. "Però forse è meglio se per oggi la finisco qui con la corsa"
"Newt, tienilo d'occhio tu, le gare di atletica non si vincono da sole" disse Minho, tornando poi in pista.
Il biondo non levò gli occhi di dosso al moro per il resto della giornata - e forse non fu solo per una paura che svenisse di nuovo.
 

Il giorno dopo, quando il professore di fisica consegnò i compiti, Thomas si ritrovò con una bella B- in mano, accompagnata dal "Metterti di fianco a Newton durante le mie ore ti ha fatto bene, Thomas".
Minho, intanto, sorrideva divertito.
 



Eh, si, Newt ha proprio paura che svenga di nuovo lo sappiamo che lo stavi mangiando con gli occhi Newtino, non c'è bisogno di nascondersi.
Avrei voluto aggiornare prima, ma mercoledì quella sadica della mia prof di latino ha deciso che era divertente farci fare compito venerdì e quindi non ho avuto tempo.
Ho anche deciso che questa storia avrà un seguito - sarà solo una OS, non preoccupatevi, sempre con Newt che fa da crocerossina a Tommy - perciò dovrete sopportarmi ancora a lungo.
Ho uno strano rapporto con la fisica, io. Non capisco una mina di quello che dice il prof in classe - giuro, è incomprensibile -, ma riesco sempre a cavarmela nei compiti. E questa cosa mi piace. E a voi non interessa, ma shh.
Allora, il mio prof di ginnastica è uno scansafatiche di prima categoria - nemmeno io sono così pigra - e siccome non aveva voglia di spiegarci la teoria - avete presente? Tipo, il corpo umano e quelle cose li -, ha deciso di farle esporre a noi. A me è toccato Pronto Soccorso e la mia parte includeva gli svenimenti, ergo so che in caso di svenimento bisogna mettere i piedi in su, come dice Newt. (so che questo non vi interessa, ma sopportatemi)
Nel prossimo capitolo:
3. La terza volta in cui Newt gli fece da infermiere personale, Thomas era caduto dalle scale mentre andava verso l'aula di letteratura inglese.



 
  
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