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Autore: ChibiRoby    24/04/2015    5 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15 – Novità
 
 

-Ciao Luca!
Il giovane barista alzò lentamente lo sguardo dal bicchiere che stava pulendo con grande attenzione, incrociando il volto sorridente di Maxi.
-Ehi! – ricambiò il saluto accennando un sorriso – Il solito?
-Non ora, sto aspettando Nata. – spiegò sorridendo al solo pensiero della sua fidanzata.
L’italiano annuì, quei due gli ricordavano che la vita era imprevedibile. Fino a un anno prima si odiavano e adesso non riuscivano a stare lontani per più di qualche minuto e dire che vedendoli litigare non avrebbe mai scommesso neanche un centesimo su di loro come coppia.
-A proposito di Nata… - iniziò il rapper abbassando la voce per assicurarsi di non essere sentito – la prossima settimana è il nostro sesto mesiversario e vorrei organizzarle una cena romantica qui. È possibile?
-Non tengo aperto il locale per due sole persone. – rispose inarcando le sopracciglia.
-Ma…
-Ma per un amico posso fare un eccezione. – ammiccò mentre l’espressione arcigna lasciava posto a un sorriso complice e divertito.
-Grazie Luca sei un vero amico! – esultò Ponte sollevando i pugni, adesso doveva solo sistemare gli ultimi dettagli, magari avrebbe chiesto aiuto a Leon, dopotutto era lui l’esperto di romanticismo del gruppo.
-Frena l’entusiasmo Romeo! – lo beffeggiò divertito –La tua Giulietta è appena entrata, non vorrai farti beccare. – con lo sguardo gli indicò la porta da cui la spagnola era appena entrata insieme alla sorella.
Gli lanciò un ultimo sorriso riconoscente prima di raggiungerla.
 
 
 
***
 
 
 
-Grazie ancora per avermi permesso di usare il fax.
-Figurati, se non ci si aiuta tra parenti. – sorrise Angie. Quando era andata a aprire la porta tutto si aspettava tranne di ritrovarsi davanti la madre di Leon con in mano alcuni documenti urgenti da faxare ai due capi famiglia.
-Ancora non riesco a crederci, si sono fidanzati a tempo di record! E dire che durante la cena li ho visti come si guardavano o meglio si mangiavano con gli occhi a vicenda. – confidò Carmen Vargas con fare cospiratore.
-E lo fanno anche allo Studio! – ridacchiò, le occhiate di quei due non passavano di certo inosservate. -Ah Leon stasera cenerà qui. - la informò la Galindo – Perché non ti unisci a noi?
-Con molto piacere. – sorrise, era da un po’ che desiderava vedere i due piccioncini da vicino.
Un rumore proveniente dal esterno attirò la loro attenzione, incuriosite si voltarono verso l’ingresso nel momento esatto in cui la porta si apriva e i protagonisti del loro discorso fecero il loro ingresso nel salotto.
-Ti sbagli. – rise la ragazza non accorgendosi di essere osservata.
-Invece sei tu a sbagliare piccola! – ribatté chiudendo la porta. Le accarezzò la guancia col dorso della mano e la baciò dolcemente.
-Ok, forse hai ragione tu! – si arrese Violetta.
 La risata di Carmen attirò la loro attenzione facendoli avvampare – Non credevo che il mio bambino fosse un tale play boy. – ammiccò maliziosa.
-Mamma! Cosa ci fai qui? – esclamò imbarazzato, spostando lo sguardo dalla donna che lo aveva messo al mondo a Angie. Non si vergognava a coccolare la sua ragazza in pubblico, però quella donna aveva il potere di metterlo a disagio con solo due parole. Accidenti, perché non poteva avere una madre normale?
-Non sei l’unico ad aver ricevuto un invito a cena. – lo prese in giro – Vilù, tesoro, non essere timida. Non ti mangiò. – aggiunse addolcendo il tono alla vista della piccola Castillo nascosta dietro le spalle del figlio.
Violetta annuì timidamente uscendo dal suo nascondiglio. Che figuraccia! Era solo la seconda volta che incontrava la madre di Leon e si faceva riprendere. Stava sicuramente pensando che era una bambina, inadatta a suo figlio.
Carmen sorrise intenerita, era esattamente come gliela aveva descritta –Non devi vergognarti. – si alzò avvicinandosi –Anche se è la seconda volta che ci vediamo, è come se ti conoscessi da sempre! Leon non fa che parlarmi di te.
-Mamma! – ringhiò a denti stretti l’interessato.
-Davvero? – chiese la Castillo con gli occhi che brillavano.
-Certo! Non importa di cosa parliamo, riesce sempre a portare il discorso su di te! E ti assicuro che non c’è modo di farlo smettere!
Il cuore di Violetta batteva a mille, sapeva che Leon l’amava ma non credeva così tanto. Lo abbracciò trattenendosi a stento dal riempirlo di baci, lo avrebbe fatto appena sarebbero rimasti da soli, aveva già in mente una mezza scusa per trascinarlo in camera sua senza essere disturbati!
 
 
 
***
 
 
 
-Parigi è stupenda. – costatò Francisco seduto in un bistrot alla parte in compagnia del suo migliore amico. –Dovrei tornarci in compagnia di Carmen.
German annuì e fece per dire la sua ma le parole gli morirono in gola.
Nel locale era appena entrata la donna, che da una settimana era la protagonista indiscussa di tutti i suoi sogni. Quasi senza rendersene conto si ritrovò a fissarla ipnotizzato dai suoi capelli castani e gli occhi dolci da cerbiatta.
-E ieri ho parlato con Leon, mi ha detto che Violetta è incinta e hanno intenzione di sposarsi a breve. Gli ho suggerito di trascorrere la luna di miele qui a Parigi. Sei d’accordo? – domandò Vargas sorseggiando il suo caffè.
-Certo, è un’idea geniale.
Inarcò un sopracciglio divertito, ora aveva la sicurezza che German non lo stesse ascoltando. Posò la tazza e seguì la direzione del suo sguardò, si stupì nel costatare che l’amico stesse guardando una donna. Osservandola meglio si accorse che l’aveva già vista! Era una delle attrici dell’opera teatrale che avevano visto la settimana precedente.
-Che cosa non si fa per gli amici! – borbottò alzandosi. Credeva che il tempo di aiutare gli amici a rimorchiare fosse finito, era evidente che si sbagliava!
Castillo era talmente preso nella contemplazione della donna misteriosa che non si accorse di essere rimasto solo, almeno finché non vide Francisco avvicinarsi al oggetto delle sue attenzioni.
Lo vide chinarsi su di lei e sussurrarle qualcosa indicandolo, si sentì avvampare come un adolescente mentre si sbatteva una mano sulla fronte per l’imbarazzo, Vargas gliela avrebbe pagata.
La donna annuì sorridente e si alzò seguendo il suo socio verso il loro tavolo.
-Signorina le presento il mio amico e collega German Castillo, come le stavo dicendo siamo rimasti entrambi molto colpiti dalla sua esibizione del altro giorno.
-Ne sono felice. – sorrise dolcemente – Il mio nome è Esmeralda Di Pietro. – si presentò allungando la mano.
-Il piacere è tutto mio. – mormorò Castillo balzando in piedi.   
 
 
 
***
 
 
 
-A volte la lingua lunga di mia madre può rivelarsi una benedizione! – pensò Vargas tra un bacio e l’altro.
Appena finito di parlare, Violetta l’aveva letteralmente trascinato in camera sua con una scusa e adesso era lì, sulle sue gambe, intenta a baciarlo con foga. Ora capiva il significato della frase: quando la donna è felice anche il suo uomo lo è.
Però il problema era che se avessero continuato non sapeva per quanto sarebbe riuscito a trattenersi. Continuò ad assaporare le sue labbra con passione, certo che non si sarebbe mai stancato della loro dolcezza e morbidezza. L’istinto di buttarla sul letto e approfondire il contatto era quasi inarrestabile, ma aveva due ottimi motivi per trattenersi: primo non erano soli, al piano di sotto c’erano ben quattro adulti e secondo era troppo presto, la loro prima volta doveva essere speciale.   
Un lieve bussare li costrinse a separarsi, facendo tirare un sospirò di sollievo al giovane messicano, non era ancora il loro momento.
-Avanti. – urlò Violetta sistemandosi la maglia mentre si sedeva accanto al fidanzato.
-Perdonate l’intrusione. – esordì Federico entrando nella stanza – ma è appena arrivato Antonio e… - si fermò notando i capelli scompigliati dei due e la labbra di Vargas gonfie e sporche di rossetto – vi aspettano di sotto. Però è meglio che prima facciate un salto in bagno a darvi una sistemata! – ghignò malizioso.
-Fede! – si lamentò la ragazza avvampando fino alla punta delle orecchie. L’italiano scoppiò a ridere finché un cuscino non gli volò in faccia. –Smettila di ridere come uno scemo e vai a dirgli che stiamo scendendo! – lo ribeccò Leon abbassando il braccio con cui aveva effettuato il lanciò.
-Ai suoi ordini. – ridacchiò accennando un saluto militare mentre indietreggiava sino alla porta della stanza. 
-Sempre il solito. – borbottò senza nascondere una nota di divertimento nella voce.
-Beh, sarà meglio muoverci prima che mandino qualcun altro a cercarsi. – si alzò porgendole la mano.
 
 
 
***
 
 
 
La cena passò tranquillamente tra i racconti di Antonio, l’anziano maestro era stato molto felice di scoprire che anche Violetta era entrata a far parte dello Studio.
I due innamorati non avevano fatto che scambiarsi sguardi colmi d’amore e sorrisi incuranti degli adulti che sembravano incapaci di perdersi anche solo una delle loro mosse.
-Che bello l’amore a questa età. – sospirò Antonio a bassa voce, osservarli gli faceva tornare alla mente i ricordi di quando aveva la loro età, i più belli erano tutti legati al suo primo amore mai dimenticato.
Fu quando Olga servì il dolce che Angie e Pablo si scambiarono un’occhiata complice, era il momento di svelare alla famiglia e agli ospiti il loro piccolo segreto.
Galindo prese il bicchiere in mano e sbatté delicatamente il cucchiaio contro il vetro attirando l’attenzione di tutti i presenti che smisero di conversare tra di loro e concentrarono la loro attenzione sul uomo.
-Tutto apposto zio? – domandò la Castillo stringendo forte la mano del fidanzato sotto il tavolo. Sperava con tutto il cuore che non fosse una brutta notizia.
Angie sorrise per rassicurare la nipote mentre il marito dava due leggeri colpi di tosse per schiarirsi la gola, per nulla intimorito dal ritrovarsi al centro dell’attenzione, persino Olga e Roberto si erano appoggiati alla porta della cucina incuriositi.
-Sono incinta! – esclamò Angie di getto, avrebbe dovuto annunciarlo Pablo ma le era uscito di getto.
-Avrò un cuginetto! – urlò Violetta balzando in piedi con tanta foga da rovesciare la sedia!
In un attimo i due futuri genitori si ritrovarono circondati dai loro ospiti, sorridendo alle varie congratulazioni.
Adesso che erano liberi dal loro segreto, si sentivano più leggeri e sicuri che qualunque cosa sarebbe accaduta non sarebbero mai stati soli.
 
 
 
Angolo autrice:
Eccomi qua! Dopo mesi di assenza con un nuovo capitolo che a mio parere non è all’altezza dei precedenti.
Non ho parole per giustificare il mio ritardo, Febbraio e Marzo sono stati mesi ricchi di emozioni, specie il secondo e chi mi segue su twitter sa i vari motivi.
Chiedo scusa anche per non aver risposto alle recensioni, sappiate che le ho lette e apprezzate moltissimo, prometto che risponderò al più presto.
Buona lettura!
   
 
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