“Kyoko? Tutto bene?”
la voce di Ryuji risuonava lontana e confusa, mentre la ragazza si sentiva
trascinare.
“Che cosa succede?” sussurra Kyoko, riprendendo conoscenza.
Aprì gli occhi e vide qualcuno di oscuro trascinarla, davanti a sé una scia di sangue si trascinava sulle piastrelle bianche: era ferita.
Kyoko cominciò a trascinarsi, si divincolò e riuscì a liberarsi, riuscendo a schiantarsi contro Ryuji, che era venuto proprio in quel momento per controllare se la sua fidanzata stesse bene.
“Stai bene?” urlò Ryuji tenendola stretta a sé
“Mi ha presa…è qui… è qui” urlò Kyoko strattonandosi dall’abbraccio,
per guardare intorno alla cucina, incredula: mattarello e coltello erano
gettati sul pavimento senza premura. In quel mentre Ryuji notò che la sua
camicia era sporca di sangue: “Sei ferita?”
kyoko si toccò la testa con i polpastrelli della mano
destra: aveva un male atroce che la faceva quasi svenire “Quello stronzo mi ha
dato un colpo in testa”
“Usciamo…usciamo Kyoko…se è in casa come cazzo facciamo? Andiamo alla polizia!”
“Ryuji è Natale! Dove
cazzo andiamo?”
“Prova dai vicini...”
“Non possiamo scappare…dobbiamo scoprire cosa sta succedendo…subito”
“Ma se stiamo qui…”
“Ryuji, questa è casa mia! E io non voglio che un
bastardo entri in casa mia come gli pare! Scopriamo cosa cazzo sta succedendo e
usciamone, a costo di uccidere quel figlio di puttana”
“Come vuoi tu”
“Accendi il computer”
“Che cosa vuoi fare?”
“Semplice indagine”
“Beh…dove lo tieni il tuo computer?”
“è in camera mia, sulla mia scrivania”
“Vieni con me Kyoko, non voglio che ti succeda nient’altro”
“Certo”
“Se quello prova ancora a metterti le mani addosso lo
ammazzo”
“Anch’io”
Ryuji schiacciò con una grande eleganza il tasto d’accensione
del pc portatile.
“Scusami” sussurrò sommessa Kyoko, seduta sul suo letto a gambe incrociate e a
testa bassa, mentre sul monitor del pc appariva il logo di Windows Vista
“Per cosa?”
“Ti ho sporcato la camicia con il mio sangue”
“Ma sei impazzita? Stavi per morire e ti preoccupi di
questa stupida macchia…tu non sei normale Kyoko”
“Scusami per essere così superficiale”
“Si è connesso…cosa faccio”
“Cerca informazioni su Katsuya Kobayashi”
“E tu speri di trovarlo su internet?”
“Non so…voglio vedere se è sospettato per qualche internet o se ha compiuto
qualcosa in passato”
“Bah…proviamo”
Ryuji, con incredibile velocità digitò il nome del ragazzo
misterioso sull’url di Google e aspettò.
“Leggi” esclamò Kyoko
“Katsuya Kobayashi: quattro piemi vinti al festival musicale di Kobe”
“Mmmh…non c’è qualcosa di più intrigante?”
“Trovato morto Katsuya Kobayashi”
“Che cosa?” Kyoko rabbrividì.
“il giovane violinista Katsuya Kobayashi è stato ritrovato
morto apparentemente suicida il 25 dicembre
“tre anni fa” sospirò Kyoko “a Natale…esattamente tre anni fa!”
“Oddio”
“Che cosa?”
“Fu ritrovato nella sua stanza…i suoi numerosi violini furono
ritrovati scordati: le corde erano agganciate alle due estremità della stanza,
alcune piombavano dal soffitto. Corde innumerevoli che riempivano quella
stanza agghiacciante: il corpo di Katsuya morto soffocato avvolto da quelle
corde e sospeso penzolante, sconvolse la poesia per la macabra originalità del
suo suicidio”
“Ma è terribile”
“Non può essere lui a perseguitarti”
“E…e se fosse tornato sottoforma di fantasma”
“Ma che cazzo dici?”
“Pensaci…le corde di violino, le lettere firmate con il suo nome, le sue
apparizioni continue”
“Sì, ma pensaci…pensa alla mano sulla sua foto”
“ah già”
“Forse era qualcuno che odiava lui e odia te…forse quel qualcosa ha ucciso
prima lui e ora sta puntando a te spacciandosi per lui”
“Può darsi…ma è una cosa alquanto assurda”
“mmmh…”
“Oddio! Guarda!” l’urlo di Kyoko
scaturì una strana sensazione in Ryuji, il cui sangue si ghiacciò nelle vene.
“Cosa?”
“Girati…il monitor!” Kyoko era terrorizzata…
Che cosa si celava su quello schermo?
Ryuji cercò di gurdare con la coda dell’occhio.