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Autore: Mistiy_Ronny    24/04/2015    4 recensioni
Una madre perennemente preoccupata. Un padre inesistente. Una sorella dal carattere difficile. Vicini curiosi. Un paesino disabitato. Una vicina di banco disperatamente innamorata. Un ragazzo perennemente scorbutico. Amori fiabeschi. In mezzo c'è Sofia
Sofia ha diciassette anni, vive in un perenne disagio psicofisico che affronta con l'unica arma disponibile:l'ironia.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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NOTE: consiglio a tutti i lettori di rileggere la prima parte del secondo capitolo (Sofia e Valeria), perché il testo che leggerete è strettamente collegato, infatti parlerà essenzialmente di “quell'incontro.”
Fatemi sapere cosa ne pensate
un saluto e buona lettura :)
Mistiy


Il presunto stupratore


Ah, finalmente sono a casa e sono sola, che Bello! Un post-it sul frigo annuncia “tesoro tornerò a casa verso sera, mi sono fermata da Fiorella per aiutarla in cucina “. Fiorella è una donna simpatica vive a pochi metri da casa nostra, spesso loro due si ritrovano per cucinare torte, dolci bere vino... si dilettano nelle solite attività casalinghe.
Chissà se Valeria è a casa, c'è solo un modo per scoprirlo.
<< VALERIA?! >> l'urlo che echeggia tra le mura non riceve alcuna risposta. Perfetto, sono sola così potrò dormire indisturbata, ameno che Valeria non torni a casa. Non so perché ma ogni volta che mi vede a letto prova un'impellente desiderio di sbattermi giù dal materasso


Era ottobre, nonostante fosse pomeriggio la notte era calata sul paese, ero stanca e non avendo altro da fare mi misi sotto le coperte.
Sentii dei passi, qualcuno stava giungendo in camera
<< Sofia, dormi ? >>

Come un' iguana sotto al sole cuocente rimasi immobile.
<< Lo so che non dormi, sono solo le cinque del pomeriggio, solo i vecchi dormono a quest'ora. >> non emisi alcun rumore, rimasi ferma nella speranza che se ne andasse
<< Forza! >> Valeria si avvicinò e scosse le mie spalle con un tale violenza che persino una persona in coma farmacologico si sarebbe svegliata.
<< Sì, sono sveglia >>
<< Ah, lo sapevo che non dormivi >>
Valeria accese l'interruttore e venni travolta da un dolorosa fitta alla fronte, i miei occhi si erano abituati al buio, quel flash di luce fu devastante.
<< Senti Sofia, perché sei triste? >>
<< Non sono triste >>
<< Allora perché non ti alzi? Sei qui al buio come un eremita >>
<< Sono solo stanca, non sono triste >> con la mano stropicciai le palpebre, la luce era insopportabile.
<< Sofia … >> Valeria si sdraiò sopra di me provocandomi un certo dolore alle costole che espressi con un gemito
<< Io non sono mamma, a me puoi dirlo >> il volto di Valeria era appiccicato al mio, i suoi grandi occhi castani guardavano i miei alla ricerca di una qualche risposta.
<< Sono solo stanca, puoi alzarti? Mi stai schiacciando le costole >> Finalmente tornò il respiro quando Valeria si alzò in piedi.
<< Va bene, allora alzati. Hai dormito abbastanza >>
<< No, non ne ho voglia >>
<< Dai, Giusi mi ha dato del fumo buono, usciamo e ce lo rolliamo >>
<< No, non ne ho bisogno >>
Valeria gonfiò le guance e sonoramente buttò fuori tutta l'aria.
<< Allora ce la facciamo qui >> aprì la finestra e l'aria fredda pervase la stanza.
<< Vale, mamma non vuole che fumiamo in camera >>
<< Quando mai do retta ai comandi di mamma? E poi ho aperto la finestra >> parlare con Valeria certe volte era impossibile, quando si metteva in testa qualcosa niente poteva smuoverla dalla sua decisione. Mi arresi abbandonai il mio letto per sedermi accanto a lei, vicino alla finestra.


Nessuno mi disturberà, bene posso mettermi sotto le coperte e riposare la testa, mio Dio! La professoressa Leone ha strillato così tanto che i timpani mi fanno male. Mi sembra ancora di sentirla mentre ruggiva “stupide bambocce” ahah … ha ragione, sono proprio delle cretine, ora non voglio pensarci, devo riposare queste membra stanche.
Oggi che giorno è? Venerdì, domani forse c'è qualche compito di biologia da consegnare, ci guarderò stasera, non saranno impegnativi. Ho la strana sensazione che oggi devo fare qualcosa, eppure non mi ricordo. Mmmm … forse devo uscire con Diana? No, è a casa con il mal di pancia, ho preso qualche impegno con Valeria? Non credo, mamma non c'è e mia sorella ne approfitta per passare il tempo con il suo nuovo moroso … ma certo! Devo far visita al “biondino ladro di manga”! Che sto facendo! Devo assolutamente alzarmi, oggi è il giorno in cui riavrò Saiyuki*, col cazzo che lo lascio al biondino deficiente! Giù dal letto.





Prima di passare dal misterioso “biondino ladro di manga”, devo assolutamente fare un salto in fumetteria, cosa c'è di meglio? Il miglior modo per riprendersi da una brutta mattinata è acquistare un buon manga. Eccomi qua! Che odore di sigaretta, cavolo il commesso potrebbe aprire almeno le finestre, ma quello è troppo impegnato a cazzeggiare per accorgersi della cappa di fumo formatasi qua dentro.
<< Ciao >> Lo saluto anche se so che questa cortesia non verrà ricambiata.
<< Ciao >> Che succede? Domani una calamità naturale colpirà Fiorino, mi ha salutata! Mai successo in tutti questi anni, per la prima volta mi ha salutata. Forse è rimasto colpito dal mio ultimo combattimento con il biondino, e se avessi vinto? Forse mi avrebbe detto : << ciao Sofia, è bello vederti >>., ma lo scontro è terminato con una sorta di patteggiamento verbale. Vabhè, mi accontento di questo svogliato ”ciao” .
Facciamo un giretto tra gli scaffali, cosa posso prendere?
Ah aspetta, prima di decidere nascondo il coltello bene bene nello zaino. Che ci fa una ragazza benestante con un coltello in borsa? Eh, di tutto! No, non voglio rapinare o minacciare nessuno, l'ho preso solo per precauzione. Devo andare a casa di uno sconosciuto, e con persone sconosciute potrebbero succedere cose spiacevoli . Mettiamo per ipotesi che sia un pervertito, che questo giochetto demenziale sia stato architettato e con la scusa “ti regalo il manga, vienilo a prendere a questo indirizzo”, quello mi accoglie gentile in casa e quando meno me lo aspetto sbam! Una botta in testa e mi violenta. Da quando in qua ho paura di subire violenze sessuali? Giusto da quella volta che abbiamo visto il telegiornale a casa all'ora di pranzo


Ritrovato il cadavere della diciassettenne … ”
<< Ragazze, ascoltate! >> disse mamma alzando l'audio del televisore
Io e Valeria svogliatamente obbedimmo, non era una notizia interessante, ogni giorno il telegiornale annunciava notizie simili. Per accontentare mamma appoggiammo le posate per riporre tutta la nostra attenzione allo schermo

“ … la donna ha subito ripetute violenze sessuali, ecco a voi la foto della vittima …
Sullo schermo apparì la foto d'una ragazza grassa e brutta.
<< E' brutta! >> esclamò Valeria stupidamente sorpresa
<< E allora? >> mamma si voltò verso di noi << Ai ragazzi arrapati non importa niente della bellezza. >>

Rimasi scioccata, per tutta la vita fui convinta di non poter subire alcuna violenza sessuale a causa della mia bruttezza, e poi arrivò la fato di questa donna. Da allora sviluppai uno strana fobia per gli uomini, così che ogni volta che un uomo mi guarda, penso a due possibilità: guarda il mio occhio mostruosamente nero, oppure è arrapato e m'immagina in strane quanto perverse posizioni sessuali.
Forse sono solo paranoica però nella vita fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. È per tale motivo giro con un oggetto contundente ben nascosto nello zaino, anche se durante il viaggio in corriera me ne sono pentita: se un poliziotto mi avesse fermato? Spesso alla stazione delle corriere, uomini in divisa girano accompagnati da minacciosi pastori tedeschi, qualche volta chiedono ai passanti di svuotare le borse o le tasche per “controlli di sicurezza”. E se mi avessero fermata? Dio che vergogna …


Il poliziotto di fronte a me, rovista dentro al mio zaino alla ricerca di una qualsiasi arma. Il cane mi guarda, ringhia e minaccioso mostra le sue zanne. Deglutisco rumorosamente.
E' da qualche minuto che sta scavando nello zaino ma non ha trovato nulla di compromettente, l'arma l'ho nascosta bene.
Il poliziotto alza lo sguardo verso di me, come per magia estrae il discusso coltello, la lama affilata splende sotto la fredda luce solare.
<< Signorina, perché con se porta un oggetto contundente? Lo sa che è un reato punibile dalla legge? >>
Deglutisco rumorosamente prima di aprire bocca
<< Sì, lo so. Però una ragazza in qualche modo si deve difendere >>
<< Difendere da chi? >>
<< Dagli stupratori. Oggi vado a casa di uno che potrebbe stuprarmi >>
<< Se la potrebbe stuprare, perché ci va? >> mi guarda sospettoso, non l'ho convinto crede che voglia andare a rapinare qualche negozio o dirottare un autobus.
<< Perché devo assolutamente recuperare il mio manga, lo possiede il presunto stupratore >>
<< Scusi, mi faccia capire: lei vuole rischiare la sua vita per recuperare un fumetto? >>
<< No, non è un fumetto, è un MANGA >>
<< Ahah … guardi ammiro il suo folle quanto disperato animo eroico, però portare oggetti contundenti è un reato, per tale motivo deve seguirmi in questura >>
Il cane maligno ruggisce
<< No, non voglio! >>
<< Non ha scelta >>


Essere beccata da un poliziotto è il pericolo minore, devo ancora fare i conti con il “presunto stupratore ladro di manga.”
È entrato qualcuno, sulla pesante porta di vetro del negozio è appiccicato un piccolo campanello che ha annunciato l'entrata dell'individuo. Ho visto una nuca bionda, che sia il ladro? Guardiamo bene vedo due grandi occhiali neri, non c'è alcun dubbio è il presunto “stupratore ladro di manga” sta parlando con il fumettista. Chissà cosa si stanno dicendo … potrei avvicinarmi e ascoltate? Sono curiosa, non ho mai visto il fumettista parlare con un cliente, e non sembra nemmeno arrabbiato. Uhm … vorrei avvicinarmi senza dare nell'occhio.
Certo che il presunto stupratore è uno stronzo! Non dovrebbe aspettarmi a casa sua? Se mi hai dato l'indirizzo almeno dovresti avere la decenza d'aspettare che arrivi. Ah! Ci sono, l'ha fatto apposta! Mi ha dato il suo reale indirizzo solo per accontentarmi, avrà pensato: “oggi deve venire la sfigata a ritirare il manga, perfetto. Allora mi assento tutto il giorno così quella se ne va!”.
Eh caro “presunto stupratore” non hai fatto bene i tuoi calcoli, non hai previsto che anche io sarei venuta qua. Grosso errore, ora ti fotto! Appena finisci di parlare mi attacco addosso a te come una pulce e ti tormento fino a quando non mi ridai IL MIO SAIYUKI! Però prima mi avvicino piano piano, fingo di rovistare tra gli scaffali pieni di manga e furtiva mi avvicino, voglio sentire la vostra conversazione.
Oh, diavolo, ho girato la testa troppo velocemente e sono stata colta da un brutto capogiro. Ho ingerito la bustina di zucchero? Non ricordo, dovrei averne una nello zaino, meglio se la prendo fuori perché la stanza sta girando, non credo si stia verificando un terremoto.
Ehi!? Perché il pavimento è così pericolosamente vicino?


Credo d'essere svenuta, ma non ne sono certa. Lo schermo visivo è tutto scuro, non vedo niente e temo che quando riaprirò le palpebre il nero assoluto sarò sostituito da volti curiosi.
<< Hey! Stai bene >> hai! Mi ha mollata uno schiaffo sulla guancia? Chi? Chiunque tu sia non sai che per far rinvenire qualcuno da uno svenimento sono sufficienti leggeri schiaffetti? Se non mi sveglio cosa accadrà? Mi tirerai un calcio in faccia?
<< Devo chiamare un'ambulanza >> ah no, per carità. Non voglio attirare l'attenzione dell'intera città per un banale mancamento. Meglio riaprire le palpebre.
<< Ah, sta riaprendo le palpebre >>
Ah, che paura! La faccia stropicciata del fumettista è china su di me. Non l'ho mai visto così da vicino e posso dire che è brutto, è più vecchio di quanto pensassi, Sta fumando? Non lascia la sigaretta nemmeno per soccorrere i suoi clienti.
<< Stai bene? Non devo chiamare l'ambulanza vero? >> espira una nuvola di fumo che mi arriva proprio dentro agli occhi già martoriati dalla luce. Ma si può? Sono una fumatrice abbastanza accanita, però quando qualcuno mi sbuffa del fumo sul volto m'infastidisce.
<< No, sto bene >> cerco di muovere le deboli gambe per rialzarmi in piedi, perchè non riesco a muoverle? Cazzo sta vedere che sono caduta e mi sono rotta la spina dorsale. No, non è vero, se mi fossi rotta la colonna vertebrale non sentirei questo male allucinante al culo, ah! Ora capisco perché lo chiamano “osso sacro”, quando sbatte sul pavimento provoca un sacro dolore.
Dai, piano piano alzo il collo e vedo che succede ai piani bassi, no! Non ci credo! Il biondo “presunto stupratore ladro di fumetti” è lì che regge le mie gambe verso l'alto, ecco perchè non le posso muovere. Ha lo sguardo basso, sta guardando il cavallo dei miei pantaloni? Oddio, non è che mi sono fatta la pipì addosso? Eh una volta mi è capitato


Il rito prima di andare a letto consisteva in tre fasi: doccia, frettolosa pulizia del viso infine asciugatura dei capelli . Ero alla seconda fase, mi chinai per acchiappare l'asciugamano e fui colta da uno stravolgente capogiro che mi fece crollare a terra.
Mi risveglia sdraiata sul pavimento più bagnata di prima, confusa poggiai una mano sul pavimento, ma anziché sentire la dura freddezza delle piastrelle, la mano si annaffio di acqua. Come era giunta l'acqua fin lì? Avevo tirato la tendina della doccia, come poteva essere giunto il getto d'acqua fin lì.? Istintivamente mi portai la mano bagnata al viso e un'acre odore d'urina mi fece storcere il naso. Sbuffando tornai sotto il getto della doccia.

Come faccio a controllare? Insomma non è che posso mettere allegramente la mano sulla patata per verificare se è asciutta. Non ho altra scelta che alzarmi in piedi nella speranza che sul pavimento non ci sia una grande pozzanghera d'urina. Oh, finalmente molla la presa dalle mie gambe, con la forza delle braccia cerco d'alzarmi da sola, come quella volta in autobus, ma il fumettista afferra il mio braccio e mi porta in piedi.
Uno sguardo al pavimento … ok! Grazie al cielo non è uscito nulla dalla mia vescica. Allora perché il “presunto stupratore” fissava la mia “Patata”? Oddio … sta a vedere che il “presunto stupratore” in realtà è un “pervertito stupratore”, quale persona normale fisserebbe il cavallo dei pantaloni di una ragazza svenuta?
<< Riesci a stare in piedi? >> mi sbuffa un'altra folata di fumo in faccia, basta! Ti sembra questo il modo di trattare una cliente?
<< Sì >> le mie ginocchia sono stabili quanto due gelatine, infatti tento due passi e cedono, però non cado grazie a una salda presa. Il fumettista ha dei bei muscoli, aspetta la mano sul mio braccio non è la sua, ah! È del pervertito stupratore, che schifo, leva via quella manaccia pervertita!
<< Adesso chiamo l'ambulanza >> il commesso tira fuori un cellulare dalla tasca
<< No! >> devo convincerlo che sto bene, come? Come prima cosa scrollo via la mano del ragazzo dal mio braccio, così dimostro che sono in grado di stare in piedi senza alcun tipo di aiuto.
<< E' soltanto un po di pressione bassa. >>
<< Sicura? >>
<< Sì >>
<< Gio, portala al bar qua accanto e offrigli il pranzo >> Gio? Lo stupratore si chiama Gio? È un diminutivo di Giovanni o Giorgio? Comunque sia non sembra contento
<< Ufff … perchè non la porti tu vecchio? >> ah, che cavaliere.
<< Perchè io devo badare al negozio. Portala, non posso perdere una delle miei migliori clienti >> in effetti sono un'ottima cliente, compro all'incirca cinque volumi alla settimana, grazie al mio contributo riesce a comprarsi le sigarette.
<< BADARE AL NEGOZIO? Non dire stronzate, l'unica cosa che fai qua dentro è fumare come una ciminiera >> non ha tutti i torti
<< Muoviti! Non rompere le palle e fai come ti ho detto! >> wow! Si sta infuriando, fra poco arrivano le botte ma per quanto mi piacerebbe assistere a questo combattimento, non voglio essere io la causa del litigio.
<< Io sto bene. Non ho bisogno di mangiare >>
<< Ecco! L'hai messa in imbarazzo. Mio nipote è propri un cazzone, non sa nemmeno come comportarsi con le donne >> eh?! Nipote!? Aspetta aspetta … Nipote?! Mi stai dicendo che voi due siete parenti? Non ci posso credere, non si assomigliano per niente! Il commesso è brutto con i capelli grigi, e abbastanza grassottello, invece lo stupratore accanto a me, è alto, slanciato biondo, e oggettivamente attraente. Cioè, non so se sia “bello”, credo che le ragazze gli sbavino dietro, io no. Ai miei occhi appare come uno stupratore.
<< Va bene adesso andiamo >>




<< Salve, cosa vi porto? >> la cameriera ci sorride, non è un sorriso sincero ma uno di quelli cordiali che indossano tutti quelli che lavorano a contatto con le persone. Ricambio il sorriso, nemmeno il mio è sincero. Quando mai sorrido sinceramente? Quasi mai, ma certe volte è più facile indossare il sorriso da cameriera.
<< Un caffè espresso >> Gio lo dice senza nemmeno guardarla, la sua attenzione è tutta concentrata sul suo telefono
<< Anche per me, grazie >> Gio alza il sopracciglio, ma non dice niente. Si aspettava che ordinassi del cibo, ma non voglio farmi offrire il pranzo da questo “pervertito stupratore”, voglio solo il mio manga e tornare a casa.
<< Arrivo subito >> la cameriera ci regalo un ultimo bugiardo sorriso e se ne va.
Non stacca lo sguardo da quello stupido Iphone, forse è uno di quei coglioni che trascorre tutto il giorno giocherellano con il telefono. Ma in fondo non è colpa sua ma degli sponsor che urlano: “se vuoi essere figo devi possedere l'ultimo iphone”. Io non ce l'ho, infatti non sono figa anzi molti sostengono che sono una sfigata. Probabilmente è così ma che m'importa!?.Se dovessi dare retta a quello che dice la gente, dovrei girare con un sacchetto di carta in testa e non mostrare la mia brutta faccia macchiata.
Sento il telefono vibrare nella tasca del pantalone ma non lo voglio mostrare allo stupratore di fronte a me, non voglio sventolare il mio vecchio Nokia scassato, gli mancano persino due pulsanti. Magari il “pervertito stupratore” è uno di quelli che giudica male le persone senza Iphone. Dato che oggi ho ricevuto abbastanza critiche, lo lascio nella tasca a vibrare, per fortuna ieri ho tolto la suoneria.
Non mi guarda, continua a fissare il piccolo schermo eppure prima nel negozio mi fissava, per meglio dire guardava la mia patata. Perchè? Sono andata talmente in paranoia che poco fa sono andata in bagno e ho controllato bene a modo se sul jeans era presente qualche macchia umida, Eppure sono asciutta. Ora non mi guarda, forse se fossi sdraiata a terra con le gambe all'aria, continuerebbe a fissare il cavallo del pantalone. Che cosa inquietante
<< Ecco qua >> è tornata la cameriera, appoggia le tazzine
<< Grazie >> almeno uno dei due deve essere gentile, visto che quello di fronte a me non alza nemmeno lo sguardo. La cameriera si congeda con un sorriso bugiardo e se ne va, lasciandomi sola con questo tizio. Metto nella tazza un'intera busta di zucchero per riprendere le forze, non voglio finire a terra di nuovo per poi essere fissata da questo “pervertito guarda patate.”
Incredibile! Mescola il cucchiaino nella tazza senza distogliere lo sguardo dal telefono, deve essere molto interessante il mondo in quel piccolo schermo. Magari da bravo pervertito quale è, sta guardando un porno con una erezione allucinante intrappolata nei pantaloni. Oppure, molto semplicemente non è un pervertito, ma un coglione che passa tutto il suo tempo su Wathsaap a chattare con gli amichetti.
Ora si presenta un nuovo problema: dov'è il manga? Lui non ha accennato alla questione, in verità non ha aperto bocca da quando siamo qua. Credo stia facendo il furbetto, non accenna al nostro patto emanato due giorni fa perché si vuole tenere il volume ma a questo giochetto mentale non ci sto. Ho lottato duramente quel giorno perciò è mio, mi spetta di diritto. Però come posso introdurre la questione senza sembrare una ritardata? Non è che posso dire così di punto in bianco “dammi il manga!”. Ho un'idea, so come riaverlo ….


<< Senti Gio, mi ridai Saiyuki? >>
<< Che? >> finalmente stacca gli occhi dal suo schermo
<< Il mio manga! Non ti ricordi? L'altro giorno hai promesso che me lo avresti ridato oggi >> accendo una sigaretta e lo guardo, il mio sguardo è ridotto in due piccole fessure arcigne come il suo. Ci stiamo sfidando.
<< No, non mi ricordo. Mi avrai confuso con qualcun altro >>
<< Mpf … qualcun altro? Sai non ci sono molti biondini con la tua stessa faccia da culo in giro >>
<< Davvero? Anche tu hai una faccia da culo difficile da dimenticare, eppure non mi ricordo di te >> sbuffa una nuvola di fumo che arriva dritta verso la mia faccia. A quel punto perdo le staffe e sfodero il mio magnifico coltello.
<< Senti stronzo >> con uno scatto mi sporgo verso di lui, punto l'arma sul suo tremante pomo
<< Dammi Saiyuki, altrimenti ti sgozzo come un maiale >>

Mmmm … arriverai a tanto per riavere Saiyuki? Sì, credo di sì però non posso sfoderarlo: il bar è gremito di gente che sicuramente si spaventeranno e chiameranno la polizia. A quel punto finirò sul serio in un manicomio.
Mh? Che fa? Si sta alzando? Perchè? Sta a vedere che fugge via. Lo devo fermare, come? Non ho altra scelta, devo minacciarlo con il coltellino
<< Andiamo >>
<< Dove? >>
<< In macchina. Ti porto a casa >> no, col cazzo. Non ci salgo in macchina con uno sconosciuto, persino Valeria me lo sconsigliò

<< Sofia, non devi mai e dico mai salire in macchina con un ragazzo se non ci vuoi fare sesso >>
<< Perchè? >>
<< I ragazzi non regalano mai un passaggio per niente, anzi non fanno mai favori per generosità. In cambio vogliono sempre qualcosa >>
<< Sesso ? >>
<< Alcuni si accontentano di una sega. >>


<< No, non è necessario, prendo l'autobus >>
<< Senti, non ho voglia di portarti a casa, è mio zio che mi costringe >> suo zio lo costringe? Ma dai, non mi dirai che lo zietto prova un debole per me
<< Non mi succederà niente, torno a casa in bus >>
<< In autobus? Alle sei di sera? Povera ingenua >> ingenua? Io? Poco fa mi è bazzicata l'idea di sgozzarti, ti sembro ingenua?
<< Dai, andiamo. Dove abiti? >> glielo dico? Se poi questo viene a casa per stuprarmi?
<< A Fiorino >> ah, adesso sì che sono un'ingenua, comunicare così dove vivo
<< Va bene, non è lontano, Andiamo >> che faccio lo seguo? Tornare a casa in macchina è allettante, nel giro di una decina di minuti sarei a Fiorino. Se invece andassi in corriera, eh … forse impiegherei trenta minuti se non c'è traffico.
Ma sì, vado con lui. Se le cose si mettono male sono armata, ho un coltello e so come usarlo.


Ha una macchina scontatissima, una piccola 500 nera. L'interno dell'auto è disgustoso puzza di fumo e guardando bene sotto i piedi, i tappetini sono cosparsi di cenere. Che schifo, se fumi in macchina devi almeno avere la decenza di ciccare dentro al posacenere, ah eccolo è strapieno di mozziconi. Che ambiente malsano. Se mia mamma vedesse griderebbe terrorizzata: “che ambiente malsano” .
Anche la mia stanza è un ambiente malsano secondo il suo parere

<< Sofia metti in ordine e apri la finestra, c'è puzza di sigaretta >>
<< No, io non la sento >> in effetti avevo passato il pomeriggio stravaccata sul letto e per combattere la noia, mi ero fumata un intero pacchetto di sigarette.
<< Quante volte ti ho detto che non devi fumare in camera? >> spalancò la finestr
<< Fa freddo, chiudila >>
<< No Sofia, non va bene respirare il fumo passivo >>
<< Io fumo, cosa vuoi che sia un po' di fumo passivo? >>
<< Infatti dovresti smettere di fumare, ti fa male >>

Ahaha … se mamma si ritrovasse in questa auto, impazzirebbe!
Viste le circostanze, direi che posso accendermi una sigaretta senza problemi, però prima glielo chiedo per correttezza
<< Posso accendere un sigaretta? >>
<< Sì, però apri il finestrino >> ahah, è una battuta? Se tu aprissi il finestrino quando fumi qua dentro, forse non ci sarebbe tutta questa puzza, comunque sia obbedisco, bisogna rispettare l'automobile altrui.
Da quanto è che siamo in macchina? Credo una decina di minuti il “presunto stupratore ladro di manga” è silenzioso, non si sforza d'intavolare una conversazione. Non mi disturba il silenzio, anzi credo che molta gente dovrebbe tacere e basta, come la supplente incontrata stamattina. Ah! No, non ci devo pensare a quella cretina che altrimenti m'incazzo e non è il caso, ho accettato un passaggio da un “presunto stupratore” devo essere calma e vigile in caso d'assalto sessuale. Se questo tira fuori il suo organo sessuale? Se vuole una sega che faccio? Non so mica farla, cioè mia sorella qualche anno fa mi ha mostrato un porno

Era estate e faceva troppo caldo per uscire così mi sdraia sul letto con il ventilatore spalmato sulla faccia per scacciare l'afa che impregnava la stanza.
<< Che fai? >> mi spaventai, da dove era sbucata fuori Valeria? Si era introdotta nella mia stanza silenziosa come un felino, non avevo sentito ne i suoi passi ne la sua presenza.
<< Niente >> risposi il piccolo ventilatore sul comodino accanto al letto
<< Bene >> si siede accanto a me, posa sulle sue ginocchia il computer portatile
<< Sofia, hai già sedici anni non hai mai avuto un ragazzo e non hai nemmeno baciato nessuno >> il suo tono era grave e ricco d'ansia
<< Allora? >> non capivo la sua agitazione
<< Allora?! Diavolo Sofia sei indietro, le ragazze hanno il loro primo rapporto sessuale a quindici anni, e tu non hai avuto nemmeno un moroso! >> mi guardava con due grandi occhi sbarrati
<< Non è normale, perciò, visto che non hai mai avuto un'esperienza sessuale, almeno bisogna mostrartela >> lo sguardo cadde sullo schermo del computer
<< Cosa? Non avrai girato un filmino sconcio con il tuo ragazzo? In tal caso non voglio vederlo >>
<< Cosa dici! Certo che no, ti mostro un porno, così vedi come funziona l'azione tra le lenzuola >>
<< No, non ne ho voglia >> mi alzai in piedi, ma Valeria mi trattenne afferrando il mio braccio.
<< Senti Sofia, è una cosa SERIA, non voglio che ti ritrova vergine a diciotto anni come una sfigata >> nei suoi occhi lessi un sincero affanno. L'assecondai e mi sedetti, in fondo non avevo di meglio da fare


Ok, adesso so come funziona, come muovere le mani e come devo gemere però mi rifiuto, non mi sottoporrò mai a una tale intimità con uno sconosciuto. Che faccio se vuole una sega? Beh, tiro fuori il coltello e glielo taglio.
Uh, ho finito la sigaretta, ora dove butto il mozzicone? Dovrei infilarlo dentro allo straripante posacenere ma se ci provo, temo che tutti i mozziconi cadano per terra. A quel punto potrebbe chiedermi un pompino come risarcimento e non mi pare il caso. Ok, lo getto fuori dal finestrino, anche se è severamente vietato dalla legge, mi pare che se i vigili ti beccassero, ti possono dare una multa di 500 euro. Ma dietro di me non c'è alcuna macchina perciò ecco! Fuori, ho compiuto il mio atto vandalico indisturbata.
<< Dove abiti? >> oh, non mi ero accorta ma siamo già giunti a Fiorino, mi ero dimenticata di quanto l'automobile sia più veloce della corriera.
<< In via fiorino. Devi svoltare a destra, poi all'incrocio svolti a sinistra >> presuppongo che lui non ci sia mai stato qua, chi diamine verrebbe in un paesino così insulso? È un paesino talmente noioso che i miei coetanei trascorrono il week end nelle città vicine. E hanno ragione, Fiorino non offre un granché come movida : una pizzeria, una gelateria e una piccola sala videogiochi. Il sabato è una noia mortale da queste parti.
Sento la vibrazione del cellulare dentro alla tasca, chi mi starà cercando? Sarà mia madre, probabilmente è tornata a casa e non trovandomi, starà contattando tutti gli amici. Povera, speriamo non gli venga un attacco cardiaco, forse dovrei rispondere ma ormai sono arrivata.
E quando arrivo? Speriamo che il pervertito stupratore non mi chiede un servizietto sessuale, sono armata però preferirei non ricorrere alla violenza. Ecco sono arrivata, sono davanti al cortile e adesso? Beh l'auto si è fermata, almeno lo ringrazio
<< Grazie per il passaggio >>
<< Non ringraziarmi, sono stato costretto >> teme così tanto suo Zio? Beh meglio così, significa che non gli devo alcun tipo di favore sessuale.
<< SOFIA! Sei tu? >> oh cristo santo! Mia madre è lì sul balcone, con i bigodini in testa che grida come una pazza. Meglio scendere
<< Vai, non far preoccupare la tua mamma >> che gentile, mi prende anche per il culo. E' già abbastanza umiliante avere una madre ansiosa come la mia e questo stronzo deve rigirare il coltello nella piaga. Sai che ti dico! Mando al diavolo l'educazione e gli do la risposta che merita
<< Vaffanculo! >>
<< Ahahah … >> ride di gusto?! Ah, sono contenta che la faccenda ti scateni il sorriso, perché io sono alquanto incazzata. Vabhè adesso scendo dall'auto e spero di non rivederti mai più. Giù sull'asfalto, chiudo la portiera con una certa potenza, voglio enfatizzare la mia rabbia.
<< SOFIA! DOVE SEI STATA? >> mamma adesso arrivo, non c'è bisogno di far sentire il tuo affanno agli altri vicini, non devi attirarli con le tue grida. L'immagino: appiccicati alle finestre per assistere all'ennesimo dramma familiare
Aspetta! Il mio manga, cazzo! La macchinina nera sta sfrecciando via, devo fermarlo ma come?
<< IL MIO MANGA! >> magari ha sentito il mio urlo, ma la macchina va e sfreccia via veloce.
<< SOFIA, VIENI DENTRO >>
Posso trarre una conclusione : Il Biondino non è uno stupratore ma solamente un dannato ladro di manga. Nonostante tutto, anche se non sono stata violentata, sono stata metaforicamente fottuta.
<< SOFIA!? >>
<< Cazzo mamma! Arrivo! >>


   
 
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