NOTE:
consiglio a tutti i lettori di rileggere la prima parte del secondo
capitolo (Sofia e Valeria), perché il testo che leggerete
è
strettamente collegato, infatti parlerà essenzialmente di
“quell'incontro.”
Fatemi
sapere cosa ne pensate
un
saluto e buona lettura :)
Mistiy
Il presunto stupratore
Ah,
finalmente sono a casa e sono sola, che Bello! Un post-it sul frigo
annuncia “tesoro tornerò a casa verso sera, mi
sono fermata da
Fiorella per aiutarla in cucina “. Fiorella è una
donna simpatica
vive a pochi metri da casa nostra, spesso loro due si ritrovano per
cucinare torte, dolci bere vino... si dilettano nelle solite
attività
casalinghe.
Chissà
se Valeria è a casa, c'è solo un modo per
scoprirlo.
<<
VALERIA?! >> l'urlo che echeggia tra le mura non riceve
alcuna
risposta. Perfetto, sono sola così potrò dormire
indisturbata,
ameno che Valeria non torni a casa. Non so perché ma ogni
volta che
mi vede a letto prova un'impellente desiderio di sbattermi
giù dal
materasso
Era
ottobre, nonostante fosse pomeriggio la notte era calata sul paese,
ero stanca e non avendo altro da fare mi misi sotto le coperte.
Sentii
dei passi, qualcuno stava giungendo in camera
<<
Sofia, dormi ? >>
Come
un' iguana sotto al sole cuocente rimasi immobile.
<<
Lo so che non dormi, sono solo le cinque del pomeriggio, solo i
vecchi dormono a quest'ora. >> non emisi alcun rumore,
rimasi
ferma nella speranza che se ne andasse
<<
Forza! >> Valeria si avvicinò e scosse le mie
spalle con un
tale violenza che persino una persona in coma farmacologico si
sarebbe svegliata.
<<
Sì, sono sveglia >>
<<
Ah, lo sapevo che non dormivi >>
Valeria
accese l'interruttore e venni travolta da un dolorosa fitta alla
fronte, i miei occhi si erano abituati al buio, quel flash di luce fu
devastante.
<<
Senti Sofia, perché sei triste? >>
<<
Non sono triste >>
<<
Allora perché non ti alzi? Sei qui al buio come un eremita
>>
<<
Sono solo stanca, non sono triste >> con la mano
stropicciai le
palpebre, la luce era insopportabile.
<<
Sofia … >> Valeria si sdraiò sopra
di me provocandomi un
certo dolore alle costole che espressi con un gemito
<<
Io non sono mamma, a me puoi dirlo >> il volto di Valeria
era
appiccicato al mio, i suoi grandi occhi castani guardavano i miei
alla ricerca di una qualche risposta.
<<
Sono solo stanca, puoi alzarti? Mi stai schiacciando le costole
>>
Finalmente tornò il respiro quando Valeria si
alzò in piedi.
<<
Va bene, allora alzati. Hai dormito abbastanza >>
<<
No, non ne ho voglia >>
<<
Dai, Giusi mi ha dato del fumo buono, usciamo e ce lo rolliamo
>>
<<
No, non ne ho bisogno >>
Valeria
gonfiò le guance e sonoramente buttò fuori tutta
l'aria.
<<
Allora ce la facciamo qui >> aprì la finestra
e l'aria fredda
pervase la stanza.
<<
Vale, mamma non vuole che fumiamo in camera >>
<<
Quando mai do retta ai comandi di mamma? E poi ho aperto la
finestra >> parlare con Valeria certe volte era
impossibile,
quando si metteva in testa qualcosa niente poteva smuoverla
dalla sua decisione. Mi arresi abbandonai il mio letto per sedermi
accanto a lei, vicino alla finestra.
Nessuno
mi disturberà, bene posso mettermi sotto le coperte e
riposare la
testa, mio Dio! La professoressa Leone ha strillato così
tanto che i
timpani mi fanno male. Mi sembra ancora di sentirla mentre ruggiva
“stupide bambocce” ahah … ha
ragione, sono proprio delle
cretine, ora non voglio pensarci, devo riposare queste membra
stanche.
Oggi
che giorno è? Venerdì, domani forse
c'è qualche compito di
biologia da consegnare, ci guarderò stasera, non saranno
impegnativi. Ho la strana sensazione che oggi devo fare qualcosa,
eppure non mi ricordo. Mmmm … forse devo uscire con Diana?
No, è a
casa con il mal di pancia, ho preso qualche impegno con Valeria? Non
credo, mamma non c'è e mia sorella ne approfitta per passare
il
tempo con il suo nuovo moroso … ma certo! Devo far visita al
“biondino ladro di manga”! Che sto facendo! Devo
assolutamente
alzarmi, oggi è il giorno in cui riavrò Saiyuki*,
col cazzo che lo
lascio al biondino deficiente! Giù dal letto.
Prima
di passare dal misterioso “biondino ladro di
manga”, devo
assolutamente fare un salto in fumetteria, cosa c'è di
meglio? Il
miglior modo per riprendersi da una brutta mattinata è
acquistare un
buon manga. Eccomi qua! Che odore di sigaretta, cavolo il commesso
potrebbe aprire almeno le finestre, ma quello è troppo
impegnato a
cazzeggiare per accorgersi della cappa di fumo formatasi qua dentro.
<<
Ciao >> Lo saluto anche se so che questa cortesia non
verrà
ricambiata.
<<
Ciao >> Che succede? Domani una calamità
naturale colpirà
Fiorino, mi ha salutata! Mai successo in tutti questi anni, per la
prima volta mi ha salutata. Forse è rimasto colpito dal mio
ultimo
combattimento con il biondino, e se avessi vinto? Forse mi avrebbe
detto : << ciao Sofia, è bello vederti
>>., ma lo
scontro è terminato con una sorta di patteggiamento verbale.
Vabhè,
mi accontento di questo svogliato ”ciao” .
Facciamo
un giretto tra gli scaffali, cosa posso prendere?
Ah
aspetta, prima di decidere nascondo il coltello bene bene nello
zaino. Che ci fa una ragazza benestante
con un coltello in borsa? Eh, di tutto! No, non voglio rapinare o
minacciare nessuno, l'ho preso solo per precauzione. Devo andare a
casa di uno sconosciuto, e con persone sconosciute potrebbero
succedere cose spiacevoli . Mettiamo per ipotesi che sia un
pervertito, che questo giochetto demenziale sia stato architettato e
con la scusa “ti regalo il manga, vienilo a prendere a questo
indirizzo”, quello mi accoglie gentile in casa e
quando
meno me lo aspetto sbam! Una botta in testa e mi violenta. Da quando
in qua ho paura di subire violenze sessuali? Giusto da quella volta
che abbiamo visto il telegiornale a casa all'ora di pranzo
“Ritrovato
il cadavere della diciassettenne … ”
<<
Ragazze, ascoltate! >> disse mamma alzando l'audio del
televisore
Io
e Valeria svogliatamente obbedimmo, non era una notizia interessante,
ogni giorno il telegiornale annunciava notizie simili. Per
accontentare mamma appoggiammo le posate per riporre tutta la nostra
attenzione allo schermo
“ … la
donna ha subito ripetute violenze sessuali, ecco a voi la foto della
vittima …
Sullo
schermo apparì la foto d'una ragazza grassa e brutta.
<<
E' brutta! >> esclamò Valeria stupidamente
sorpresa
<<
E allora? >> mamma si voltò verso di noi
<< Ai ragazzi
arrapati non importa niente della bellezza. >>
Rimasi
scioccata, per tutta la vita fui convinta di non poter subire alcuna
violenza sessuale a causa della mia bruttezza, e poi arrivò
la fato
di questa donna. Da allora sviluppai uno strana fobia per gli uomini,
così che ogni volta che un uomo mi guarda, penso a due
possibilità:
guarda il mio occhio mostruosamente nero, oppure è arrapato
e
m'immagina in strane quanto perverse posizioni sessuali.
Forse
sono solo paranoica però nella vita fidarsi è
bene, non fidarsi è
meglio. È per tale motivo giro con un oggetto contundente
ben
nascosto nello zaino, anche se durante il viaggio in corriera me ne
sono pentita: se un poliziotto mi avesse fermato? Spesso alla
stazione delle corriere, uomini in divisa girano accompagnati da
minacciosi pastori tedeschi, qualche volta chiedono ai passanti di
svuotare le borse o le tasche per “controlli di
sicurezza”. E se
mi avessero fermata? Dio che vergogna …
Il
poliziotto di fronte a me, rovista dentro al mio zaino alla ricerca
di una qualsiasi arma. Il cane mi guarda, ringhia e minaccioso mostra
le sue zanne. Deglutisco rumorosamente.
E'
da qualche minuto che sta scavando nello zaino ma non ha trovato
nulla di compromettente, l'arma l'ho nascosta bene.
Il
poliziotto alza lo sguardo verso di me, come per magia estrae il
discusso coltello, la lama affilata splende sotto la fredda luce
solare.
<<
Signorina, perché con se porta un oggetto contundente? Lo sa
che è
un reato punibile dalla legge? >>
Deglutisco
rumorosamente prima di aprire bocca
<<
Sì, lo so. Però una ragazza in qualche modo si
deve difendere >>
<<
Difendere da chi? >>
<<
Dagli stupratori. Oggi vado a casa di uno che potrebbe stuprarmi
>>
<<
Se la potrebbe stuprare, perché ci va? >> mi
guarda
sospettoso, non l'ho convinto crede che voglia andare a rapinare
qualche negozio o dirottare un autobus.
<<
Perché devo assolutamente recuperare il mio manga, lo
possiede il
presunto stupratore >>
<<
Scusi, mi faccia capire: lei vuole rischiare la sua vita per
recuperare un fumetto? >>
<<
No, non è un fumetto, è un MANGA >>
<<
Ahah … guardi ammiro il suo folle quanto disperato animo
eroico,
però portare oggetti contundenti è un reato, per
tale motivo deve
seguirmi in questura >>
Il
cane maligno ruggisce
<<
No, non voglio! >>
<<
Non ha scelta >>
Essere
beccata da un poliziotto è il pericolo minore, devo ancora
fare i
conti con il “presunto stupratore ladro di manga.”
È
entrato qualcuno, sulla pesante porta di vetro del negozio è
appiccicato un piccolo campanello che ha annunciato l'entrata
dell'individuo. Ho visto una nuca bionda, che sia il ladro? Guardiamo
bene vedo due grandi occhiali neri, non c'è alcun dubbio
è il
presunto “stupratore ladro di manga” sta parlando
con il
fumettista. Chissà cosa si stanno dicendo …
potrei avvicinarmi e
ascoltate? Sono curiosa, non ho mai visto il fumettista parlare con
un cliente, e non sembra nemmeno arrabbiato. Uhm … vorrei
avvicinarmi senza dare nell'occhio.
Certo
che il presunto stupratore è uno stronzo! Non dovrebbe
aspettarmi a
casa sua? Se mi hai dato l'indirizzo almeno dovresti avere la decenza
d'aspettare che arrivi. Ah! Ci sono, l'ha fatto apposta! Mi ha dato
il suo reale indirizzo solo per accontentarmi, avrà pensato:
“oggi
deve venire la sfigata a ritirare il manga, perfetto. Allora mi
assento tutto il giorno così quella se ne va!”.
Eh
caro “presunto stupratore” non hai fatto bene i
tuoi calcoli, non
hai previsto che anche io sarei venuta qua. Grosso errore, ora ti
fotto! Appena finisci di parlare mi attacco addosso a te come una
pulce e ti tormento fino a quando non mi ridai IL MIO SAIYUKI!
Però
prima mi avvicino piano piano, fingo di rovistare tra gli scaffali
pieni di manga e furtiva mi avvicino, voglio sentire la vostra
conversazione.
Oh,
diavolo, ho girato la testa troppo velocemente e sono stata colta da
un brutto capogiro. Ho ingerito la bustina di zucchero? Non ricordo,
dovrei averne una nello zaino, meglio se la prendo fuori
perché la
stanza sta girando, non credo si stia verificando un terremoto.
Ehi!?
Perché il pavimento è così
pericolosamente vicino?
Credo
d'essere svenuta, ma non ne sono certa. Lo schermo visivo è
tutto
scuro, non vedo niente e temo che quando riaprirò le
palpebre il
nero assoluto sarò sostituito da volti curiosi.
<<
Hey! Stai bene >> hai! Mi ha mollata uno schiaffo sulla
guancia? Chi? Chiunque tu sia non sai che per far rinvenire qualcuno
da uno svenimento sono sufficienti leggeri schiaffetti? Se non mi
sveglio cosa accadrà? Mi tirerai un calcio in faccia?
<<
Devo chiamare un'ambulanza >> ah no, per
carità. Non voglio
attirare l'attenzione dell'intera città per un banale
mancamento.
Meglio riaprire le palpebre.
<<
Ah, sta riaprendo le palpebre >>
Ah,
che paura! La faccia stropicciata del fumettista è china su
di me.
Non l'ho mai visto così da vicino e posso dire che
è brutto, è più
vecchio di quanto pensassi, Sta fumando? Non lascia la
sigaretta nemmeno per soccorrere i suoi clienti.
<<
Stai bene? Non devo chiamare l'ambulanza vero? >> espira
una
nuvola di fumo che mi arriva proprio dentro agli occhi già
martoriati dalla luce. Ma si può? Sono una fumatrice
abbastanza
accanita, però quando qualcuno mi sbuffa del fumo sul volto
m'infastidisce.
<<
No, sto bene >> cerco di muovere le deboli gambe per
rialzarmi
in piedi, perchè non riesco a muoverle? Cazzo sta vedere che
sono
caduta e mi sono rotta la spina dorsale. No, non è vero, se
mi fossi
rotta la colonna vertebrale non sentirei questo male allucinante al
culo, ah! Ora capisco perché lo chiamano “osso
sacro”, quando
sbatte sul pavimento provoca un sacro dolore.
Dai,
piano piano alzo il collo e vedo che succede ai piani bassi, no! Non
ci credo! Il biondo “presunto stupratore ladro di
fumetti” è lì
che regge le mie gambe verso l'alto, ecco perchè non le
posso
muovere. Ha lo sguardo basso, sta guardando il cavallo dei miei
pantaloni? Oddio, non è che mi sono fatta la pipì
addosso? Eh una
volta mi è capitato
Il
rito prima di andare a letto consisteva in tre fasi: doccia,
frettolosa pulizia del viso infine asciugatura dei capelli . Ero alla
seconda fase, mi chinai per acchiappare l'asciugamano e fui colta da
uno stravolgente capogiro che mi fece crollare a terra.
Mi
risveglia sdraiata sul pavimento più bagnata di prima,
confusa
poggiai una mano sul pavimento, ma anziché sentire la dura
freddezza
delle piastrelle, la mano si annaffio di acqua. Come era giunta
l'acqua fin lì? Avevo tirato la tendina della doccia, come
poteva
essere giunto il getto d'acqua fin lì.? Istintivamente mi
portai la
mano bagnata al viso e un'acre odore d'urina mi fece storcere il
naso. Sbuffando tornai sotto il getto della doccia.
Come
faccio a controllare? Insomma non è che posso mettere
allegramente
la mano sulla patata per verificare se è asciutta. Non ho
altra
scelta che alzarmi in piedi nella speranza che sul pavimento non ci
sia una grande pozzanghera d'urina. Oh, finalmente molla la presa
dalle mie gambe, con la forza delle braccia cerco d'alzarmi da sola,
come quella volta in autobus, ma il fumettista afferra il mio braccio
e mi porta in piedi.
Uno
sguardo al pavimento … ok! Grazie al cielo non è
uscito nulla
dalla mia vescica. Allora perché il “presunto
stupratore”
fissava la mia “Patata”? Oddio … sta a
vedere che il “presunto
stupratore” in realtà è un
“pervertito stupratore”, quale
persona normale fisserebbe il cavallo dei pantaloni di una ragazza
svenuta?
<<
Riesci a stare in piedi? >> mi sbuffa un'altra folata di
fumo
in faccia, basta! Ti sembra questo il modo di trattare una cliente?
<<
Sì >> le mie ginocchia sono stabili quanto due
gelatine,
infatti tento due passi e cedono, però non cado grazie a una
salda
presa. Il fumettista ha dei bei muscoli, aspetta la mano sul mio
braccio non è la sua, ah! È del pervertito
stupratore, che schifo,
leva via quella manaccia pervertita!
<<
Adesso chiamo l'ambulanza >> il commesso tira fuori un
cellulare dalla tasca
<<
No! >> devo convincerlo che sto bene, come? Come prima
cosa
scrollo via la mano del ragazzo dal mio braccio, così
dimostro che
sono in grado di stare in piedi senza alcun tipo di aiuto.
<<
E' soltanto un po di pressione bassa. >>
<<
Sicura? >>
<<
Sì >>
<<
Gio, portala al bar qua accanto e offrigli il pranzo >>
Gio? Lo
stupratore si chiama Gio? È un diminutivo di Giovanni o
Giorgio?
Comunque sia non sembra contento
<<
Ufff … perchè non la porti tu vecchio?
>> ah, che cavaliere.
<<
Perchè io devo badare al negozio. Portala, non posso perdere
una
delle miei migliori clienti >> in effetti sono un'ottima
cliente, compro all'incirca cinque volumi alla settimana, grazie al
mio contributo riesce a comprarsi le sigarette.
<<
BADARE AL NEGOZIO? Non dire stronzate, l'unica cosa che fai qua
dentro è fumare come una ciminiera >> non ha
tutti i torti
<<
Muoviti! Non rompere le palle e fai come ti ho detto! >>
wow!
Si sta infuriando, fra poco arrivano le botte ma per quanto mi
piacerebbe assistere a questo combattimento, non voglio essere io la
causa del litigio.
<<
Io sto bene. Non ho bisogno di mangiare >>
<<
Ecco! L'hai messa in imbarazzo. Mio nipote è propri un
cazzone, non
sa nemmeno come comportarsi con le donne >> eh?!
Nipote!? Aspetta aspetta … Nipote?! Mi stai dicendo che voi
due
siete parenti? Non ci posso credere, non si assomigliano per niente!
Il commesso è brutto con i capelli grigi, e abbastanza
grassottello,
invece lo stupratore accanto a me, è alto, slanciato biondo,
e
oggettivamente attraente. Cioè, non so se sia
“bello”, credo che
le ragazze gli sbavino dietro, io no. Ai miei occhi appare come uno
stupratore.
<<
Va bene adesso andiamo >>
<<
Salve, cosa vi porto? >> la cameriera ci sorride, non
è un
sorriso sincero ma uno di quelli cordiali che indossano tutti quelli
che lavorano a contatto con le persone. Ricambio il sorriso, nemmeno
il mio è sincero. Quando mai sorrido sinceramente? Quasi
mai, ma
certe volte è più facile indossare il sorriso da
cameriera.
<<
Un caffè espresso >> Gio lo dice senza nemmeno
guardarla, la
sua attenzione è tutta concentrata sul suo telefono
<<
Anche per me, grazie >> Gio alza il sopracciglio, ma non
dice
niente. Si aspettava che ordinassi del cibo, ma non voglio farmi
offrire il pranzo da questo “pervertito
stupratore”, voglio solo
il mio manga e tornare a casa.
<<
Arrivo subito >> la cameriera ci regalo un ultimo
bugiardo
sorriso e se ne va.
Non
stacca lo sguardo da quello stupido Iphone, forse è uno di
quei
coglioni che trascorre tutto il giorno giocherellano con il telefono.
Ma in fondo non è colpa sua ma degli sponsor che urlano:
“se vuoi
essere figo devi possedere l'ultimo iphone”. Io non ce l'ho,
infatti non sono figa anzi molti sostengono che sono una sfigata.
Probabilmente è così ma che m'importa!?.Se
dovessi dare retta a
quello che dice la gente, dovrei girare con un sacchetto di carta in
testa e non mostrare la mia brutta faccia macchiata.
Sento
il telefono vibrare nella tasca del pantalone ma non lo voglio
mostrare allo stupratore di fronte a me,
non voglio sventolare il mio vecchio Nokia scassato, gli mancano
persino due pulsanti. Magari il “pervertito
stupratore” è uno di
quelli che giudica male le persone senza Iphone. Dato che oggi ho
ricevuto abbastanza critiche, lo lascio nella tasca a vibrare, per
fortuna ieri ho tolto la suoneria.
Non
mi guarda, continua a fissare il piccolo schermo eppure prima nel
negozio mi fissava, per meglio dire guardava la mia patata.
Perchè?
Sono andata talmente in paranoia che poco fa sono andata in bagno e
ho controllato bene a modo se sul jeans era presente qualche macchia
umida, Eppure sono asciutta. Ora non mi guarda, forse se fossi
sdraiata a terra con le gambe all'aria, continuerebbe a fissare il
cavallo del pantalone. Che cosa inquietante
<<
Ecco qua >> è tornata la cameriera, appoggia
le tazzine
<<
Grazie >> almeno uno dei due deve essere gentile, visto
che
quello di fronte a me non alza nemmeno lo sguardo. La cameriera si
congeda con un sorriso bugiardo e se ne va, lasciandomi sola con
questo tizio. Metto nella tazza un'intera busta di zucchero per
riprendere le forze, non voglio finire a terra di nuovo per poi
essere fissata da questo “pervertito guarda patate.”
Incredibile!
Mescola il cucchiaino nella tazza senza distogliere lo sguardo dal
telefono, deve essere molto interessante il mondo in quel piccolo
schermo. Magari da bravo pervertito quale è, sta guardando
un porno
con una erezione allucinante intrappolata nei pantaloni. Oppure,
molto semplicemente non è un pervertito, ma un coglione che
passa
tutto il suo tempo su Wathsaap a chattare con gli amichetti.
Ora
si presenta un nuovo problema: dov'è il manga? Lui non ha
accennato
alla questione, in verità non ha aperto bocca da quando
siamo qua.
Credo stia facendo il furbetto, non accenna al nostro patto emanato
due giorni fa perché si vuole tenere il volume ma a questo
giochetto
mentale non ci sto. Ho lottato duramente quel giorno perciò
è mio,
mi spetta di diritto. Però come posso introdurre la
questione senza
sembrare una ritardata? Non è che posso dire così
di punto in
bianco “dammi il manga!”. Ho un'idea, so come
riaverlo ….
<<
Senti Gio, mi ridai Saiyuki? >>
<<
Che? >> finalmente stacca gli occhi dal suo schermo
<<
Il mio manga! Non ti ricordi? L'altro giorno hai promesso che me lo
avresti ridato oggi >> accendo una sigaretta e lo guardo,
il
mio sguardo è ridotto in due piccole fessure arcigne come il
suo. Ci
stiamo sfidando.
<<
No, non mi ricordo. Mi avrai confuso con qualcun altro >>
<<
Mpf … qualcun altro? Sai non ci sono molti biondini con la
tua
stessa faccia da culo in giro >>
<<
Davvero? Anche tu hai una faccia da culo difficile da dimenticare,
eppure non mi ricordo di te >> sbuffa una nuvola di fumo
che
arriva dritta verso la mia faccia. A quel punto perdo le staffe e
sfodero il mio magnifico coltello.
<<
Senti stronzo >> con uno scatto mi sporgo verso di lui,
punto
l'arma sul suo tremante pomo
<<
Dammi Saiyuki, altrimenti ti sgozzo come un maiale >>
Mmmm
… arriverai a tanto per riavere Saiyuki? Sì,
credo di sì però
non posso sfoderarlo: il bar è gremito di gente che
sicuramente si
spaventeranno e chiameranno la polizia. A quel punto
finirò sul serio in
un manicomio.
Mh?
Che fa? Si sta alzando? Perchè? Sta a vedere che fugge via.
Lo devo
fermare, come? Non ho altra scelta, devo minacciarlo con il
coltellino
<<
Andiamo >>
<<
Dove? >>
<<
In macchina. Ti porto a casa >> no, col cazzo. Non ci
salgo in
macchina con uno sconosciuto, persino Valeria me lo
sconsigliò
<<
Sofia, non devi mai e dico mai salire in macchina con un ragazzo se
non ci vuoi fare sesso >>
<<
Perchè? >>
<<
I ragazzi non regalano mai un passaggio per niente, anzi non fanno
mai favori per generosità. In cambio vogliono sempre
qualcosa >>
<<
Sesso ? >>
<<
Alcuni si accontentano di una sega. >>
<<
No, non è necessario, prendo l'autobus >>
<<
Senti, non ho voglia di portarti a casa, è mio zio che mi
costringe
>> suo zio lo costringe? Ma dai, non mi dirai che lo
zietto
prova un debole per me
<<
Non mi succederà niente, torno a casa in bus >>
<<
In autobus? Alle sei di sera? Povera ingenua >> ingenua?
Io? Poco fa mi è bazzicata l'idea di sgozzarti, ti sembro
ingenua?
<<
Dai, andiamo. Dove abiti? >> glielo dico? Se poi questo
viene a
casa per stuprarmi?
<<
A Fiorino >> ah, adesso sì che sono
un'ingenua, comunicare
così dove vivo
<<
Va bene, non è lontano, Andiamo >> che faccio
lo seguo?
Tornare a casa in macchina è allettante, nel giro di una
decina di
minuti sarei a Fiorino. Se invece andassi in corriera, eh …
forse
impiegherei trenta minuti se non c'è traffico.
Ma
sì, vado con lui. Se le cose si mettono male sono armata, ho
un
coltello e so come usarlo.
Ha
una macchina scontatissima, una piccola 500 nera. L'interno dell'auto
è disgustoso puzza di fumo e guardando bene sotto i piedi, i
tappetini sono cosparsi di cenere. Che schifo, se fumi in macchina
devi almeno avere la decenza di ciccare dentro al posacenere, ah
eccolo è strapieno di mozziconi. Che ambiente malsano. Se
mia mamma
vedesse griderebbe terrorizzata: “che ambiente
malsano” .
Anche
la mia stanza è un ambiente malsano secondo il suo parere
<<
Sofia metti in ordine e apri la finestra, c'è puzza di
sigaretta >>
<<
No, io non la sento >> in effetti avevo passato il
pomeriggio
stravaccata sul letto e per combattere la noia, mi ero fumata un
intero pacchetto di sigarette.
<<
Quante volte ti ho detto che non devi fumare in camera?
>>
spalancò la finestr
<<
Fa freddo, chiudila >>
<<
No Sofia, non va bene respirare il fumo passivo >>
<<
Io fumo, cosa vuoi che sia un po' di fumo passivo? >>
<<
Infatti dovresti smettere di fumare, ti fa male >>
Ahaha
… se mamma si ritrovasse in questa auto, impazzirebbe!
Viste
le circostanze, direi che posso accendermi una sigaretta senza
problemi, però prima glielo chiedo per correttezza
<<
Posso accendere un sigaretta? >>
<<
Sì, però apri il finestrino >>
ahah, è una battuta? Se tu
aprissi il finestrino quando fumi qua dentro, forse non ci sarebbe
tutta questa puzza, comunque sia obbedisco, bisogna rispettare
l'automobile altrui.
Da
quanto è che siamo in macchina? Credo una decina di minuti
il
“presunto stupratore ladro di manga” è
silenzioso, non si sforza
d'intavolare una conversazione. Non mi disturba il silenzio, anzi
credo che molta gente dovrebbe tacere e basta, come la supplente
incontrata stamattina. Ah! No, non ci devo pensare a quella cretina
che altrimenti m'incazzo e non è il caso, ho accettato un
passaggio
da un “presunto stupratore” devo essere calma e
vigile in caso
d'assalto sessuale. Se questo tira fuori il suo organo sessuale? Se
vuole una sega che faccio? Non so mica farla, cioè mia
sorella
qualche anno fa mi ha mostrato un porno
Era
estate e faceva troppo caldo per uscire così mi sdraia sul
letto con
il ventilatore spalmato sulla faccia per scacciare l'afa che
impregnava la stanza.
<<
Che fai? >> mi spaventai, da dove era sbucata fuori
Valeria? Si
era introdotta nella mia stanza silenziosa come un felino, non avevo
sentito ne i suoi passi ne la sua presenza.
<<
Niente >> risposi il piccolo ventilatore sul comodino
accanto
al letto
<<
Bene >> si siede accanto a me, posa sulle sue ginocchia
il
computer portatile
<<
Sofia, hai già sedici anni non hai mai avuto un ragazzo e
non hai
nemmeno baciato nessuno >> il suo tono era grave e ricco
d'ansia
<<
Allora? >> non capivo la sua agitazione
<<
Allora?! Diavolo Sofia sei indietro, le ragazze hanno il loro primo
rapporto sessuale a quindici anni, e tu non hai avuto nemmeno un
moroso! >> mi guardava con due grandi occhi sbarrati
<<
Non è normale, perciò, visto che non hai mai
avuto un'esperienza
sessuale, almeno bisogna mostrartela >> lo sguardo cadde
sullo
schermo del computer
<<
Cosa? Non avrai girato un filmino sconcio con il tuo ragazzo? In tal
caso non voglio vederlo >>
<<
Cosa dici! Certo che no, ti mostro un porno, così vedi come
funziona
l'azione tra le lenzuola >>
<<
No, non ne ho voglia >> mi alzai in piedi, ma Valeria mi
trattenne afferrando il mio braccio.
<<
Senti Sofia, è una cosa SERIA, non voglio che ti ritrova
vergine a
diciotto anni come una sfigata >> nei suoi occhi lessi un
sincero affanno. L'assecondai e mi sedetti, in fondo non avevo di
meglio da fare
Ok,
adesso so come funziona, come muovere le mani e come devo gemere
però
mi rifiuto, non mi sottoporrò mai a una tale
intimità con uno
sconosciuto. Che faccio se vuole una sega? Beh, tiro fuori il
coltello e glielo taglio.
Uh,
ho finito la sigaretta, ora dove butto il mozzicone? Dovrei infilarlo
dentro allo straripante posacenere ma se ci provo, temo che tutti i
mozziconi cadano per terra. A quel punto potrebbe chiedermi un
pompino come risarcimento e non mi pare il caso. Ok, lo getto fuori
dal finestrino, anche se è severamente vietato dalla legge,
mi pare
che se i vigili ti beccassero, ti possono dare una multa di 500 euro.
Ma dietro di me non c'è alcuna macchina perciò
ecco! Fuori, ho
compiuto il mio atto vandalico indisturbata.
<<
Dove abiti? >> oh, non mi ero accorta ma siamo
già giunti a
Fiorino, mi ero dimenticata di quanto l'automobile sia più
veloce
della corriera.
<<
In via fiorino. Devi svoltare a destra, poi all'incrocio svolti a
sinistra >> presuppongo che lui non ci sia mai stato qua,
chi
diamine verrebbe in un paesino così insulso? È un
paesino talmente
noioso che i miei coetanei trascorrono il week end nelle
città
vicine. E hanno ragione, Fiorino non offre un granché come
movida :
una pizzeria, una gelateria e una piccola sala videogiochi. Il sabato
è una noia mortale da queste parti.
Sento
la vibrazione del cellulare dentro alla tasca,
chi mi starà cercando? Sarà mia madre,
probabilmente è tornata a
casa e non trovandomi, starà contattando tutti gli amici.
Povera, speriamo non gli venga un attacco cardiaco, forse
dovrei
rispondere ma ormai sono arrivata.
E
quando arrivo? Speriamo che il pervertito stupratore non mi chiede un
servizietto sessuale, sono armata però preferirei non
ricorrere alla
violenza. Ecco sono arrivata, sono davanti al cortile e adesso? Beh
l'auto si è fermata, almeno lo ringrazio
<<
Grazie per il passaggio >>
<<
Non ringraziarmi, sono stato costretto >> teme
così tanto suo
Zio? Beh meglio così, significa che non gli devo alcun tipo
di
favore sessuale.
<<
SOFIA! Sei tu? >> oh cristo santo! Mia madre è
lì sul
balcone, con i bigodini in testa che grida come una pazza. Meglio
scendere
<<
Vai, non far preoccupare la tua mamma >> che
gentile, mi prende anche per il culo. E' già abbastanza
umiliante
avere una madre ansiosa come la mia e questo stronzo deve rigirare il
coltello nella piaga. Sai che ti dico! Mando al diavolo l'educazione
e gli do la risposta che merita
<<
Vaffanculo! >>
<<
Ahahah … >> ride di gusto?! Ah, sono contenta
che la faccenda
ti scateni il sorriso, perché io sono alquanto incazzata.
Vabhè
adesso scendo dall'auto e spero di non rivederti mai più.
Giù
sull'asfalto, chiudo la portiera con una certa potenza, voglio
enfatizzare la mia rabbia.
<<
SOFIA! DOVE SEI STATA? >> mamma adesso arrivo, non
c'è bisogno
di far sentire il tuo affanno agli altri vicini,
non devi attirarli con le tue grida. L'immagino: appiccicati alle
finestre per assistere all'ennesimo dramma familiare
Aspetta!
Il mio manga, cazzo! La macchinina nera sta sfrecciando via, devo
fermarlo ma come?
<< IL
MIO MANGA! >> magari ha sentito il mio urlo, ma la
macchina va
e sfreccia via veloce.
<<
SOFIA, VIENI DENTRO >>
Posso
trarre una conclusione : Il Biondino non è uno stupratore ma
solamente un dannato ladro di manga. Nonostante tutto, anche se non
sono stata violentata, sono stata metaforicamente fottuta.
<< SOFIA!?
>>
<<
Cazzo mamma! Arrivo! >>