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Autore: Christine_Lewis    24/04/2015    4 recensioni
Le Tartarughe che noi tanto amiamo stanno per fare un nuovo incontro, che porterà a una grande amicizia e a una strana scoperta
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 13: it’s complicated!
-Stavolta dove siamo capitati?- chiesi a Donnie che si stava rialzando massaggiandosi la testa evidentemente dolorante.
-Non lo so. Ma non siamo molto distanti dalla nostra dimensione- mi rispose aiutando Aicha che era caduta di peso su April (cosa che sembrò non interessare particolarmente a Donatello).
-Ehi gente, venite un po’ a vedere!- disse Mikey chiamandoci tutti a sé.
-Fischia! Sembra Tokyo!- Esclamò Cristina avviandosi verso una strada sovraffollata da particolari persone.
-Aspetta! Dove vai!?- provai a chiamarla, ma quando mi girai l’avevano seguita tutti e sospirando rassegnato li seguii.
La gente sembrava possedere tratti vagamente orientali e un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
-Sono tristi qui mi dicono eh?- commentò Raph in modo sarcastico, subito seguito da una risatina di Giulia che si strinse al suo braccio muscoloso.
-Un palazzo giapponese. Tsk, ho un dejavou ragazzi miei.- Ironizzò Casey, che per far colpo su una ragazza di passaggio inciampò in una buca finendo addosso a April e cadendo pesantemente a terra.
-I miei complimenti Jones!- commentò April cercando aiuto da Donnie, che si limitò a ridere.
-Direi di andare- consigliò Zoey dirigendosi verso il portone d’entrata..
Andò tutto come previsto: la proprietaria acconsentì a ospitare i suoi nuovi amici dopo aver ascoltato la loro storia, Donnie iniziò le riparazioni e gli altri si dispersero per il villaggio e il palazzo. Leo era rimasto particolarmente colpito da quella ragazza: occhi magnetici, alta e snella, capelli color biondo scuro e una tuta corvina attrezzata con varie tipologie di armi tipiche giapponesi. Il suo nome inoltre era davvero incredibile: Helen..
“No Leo, certe idee non vanno bene in testa! Non può piacermi, insomma, che ne sarà della povera Cri!? No no no no. No! Aaah, è tutto così complicato!” pensò camminando con la testa fra le nuvole per il palazzo e fu lì che la incontrò.
-Ciao Leo!- mi disse avvicinandosi
-Ehm.. c-ciao..- risposi timidamente
-Non parli molto eh? Ti va di fare un giro con me?- mi chiese, ma non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che mi trascinò per il braccio su una balconata dalla quale si poteva ammirare uno splendido tramonto.
-E’ stupendo vero?- mi chiese sedendosi per terra
-Come te..- sussurrai, ma mi sentì comunque
-Awww, grazie mille!- mi disse guardandomi. Era assolutamente stupenda! Dovevo fare qualcosa.. Il cuore accelerava, ma me ne fregavo di tutto il resto. Le presi il mento con il pollice e l’indice e inclinai la testa verso sinistra, poi bruciammo la distanza tra le nostre bocche.
Mi sentivo malissimo e benissimo allo stesso tempo: avevo trovato l’amore, ma avevo tradito la fiducia di una ragazza che si fidava di me..
Quella sera…
Mi stavo trascinando fino alla mia stanza, quando qualcuno mi abbracciò:
-Cristina?- dissi stupito, -devo dirti una.. una cosa- cercai di continuare, ma lei mi bloccò:
-E’ lei la tua metà, non io. L’ho capito subito.. Ti prego solo di perdonarmi per quel bacio. Però, possiamo rimanere amici?- disse quasi con le lacrime agli occhi.
-Ma certo..- dissi carezzandole la testa -..sarai sempre la mia imoto- continuai
-Imoto?- mi chiese perplessa
-Sorellina- le dissi sorridendo. Finalmente tutto era più semplice..
Il giorno seguente..
-Perfetto gente, possiamo andare!- ci annunciò sorridente.
-Immagino vorrai venire anche tu Helen- disse Bianca alla guerriera
-Mi sembra ovvio che voglio venire con voi!- esclamò avvicinandosi a me.
-Perfetto! Che stiamo aspettando allora!?- disse Ire rivolta a Donnie. Stava per azionare il dispositivo, quando un violento scoppio ci catapultò un paio di metri più indietro.
Pov. Cri
Mi rialzai confusa e stordita…
Mi faceva male tutto…
Avevo paura…
Sentii una risata profonda e un nome, pronunciato da Raffaello: SHREDDER..
La lotta iniziò: i ragazzi e le ragazze combattevano a piccoli gruppi, io e Leo fianco a fianco. Io e mio fratello avanzavamo, lottando contro strani androidi vestiti da soldati ninja. Un mio colpo e un soldato cadeva, un colpo di Leo e l’altro si frantumava come cristallo. Sembrava andare tutto bene, almeno finchè un uomo pieno praticamente ovunque di lame non si presentò davanti a noi. Leonardo cercò di proteggermi, ma l’avversario lo scansò come se niente fosse.. Poi parlò:
-Cristina, ti ricordi di me?- mi disse con un ghigno divertito sul volto sfregiato. Quando lo guardai negli occhi capii, ma era troppo tardi: un dolore indescrivibile mi trapassò da parte a parte e quando guardai verso il basso vidi delle lame conficcate in prossimità dello stomaco. Le sentii piantarsi nel muro del palazzo alle mie spalle e fermarsi lì. Brividi di freddo ovunque, nausea, la vista si annebbiava, l’udito smetteva di collaborare a poco a poco, paura.. tanta paura.. poi buio.. quell’infernale buio..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Sì ok lo so. Sono in ritardo come al solito, ma tra scuola, malattia, allenamento e tutto il resto non so più da che parte girarmi. Cercherò di aggiornare il prima possibile, lo prometto e spero che la mia storia vi piaccia!
Bacione,
CriTMNT
   
 
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