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Autore: _Emy_    25/04/2015    1 recensioni
Kensi torna a lavoro dopo una lunga missione. Ma questa missione l'ha cambiata molto. Se un agente della CIA non avesse detto che Kensi era un agente, per salvarsi, la missione sarebbe andata meglio. Forse. Kensi pensa di essere pronta per tornare a lavoro, ma lo sarà davvero? Ha evidente bisogno di aiuto. Deeks le offre il suo aiuto ma alla fine Kensi cederà e si farà aiutare da Deeks?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo, lo ammetto, mi sono comportata da vera stronza, ma non so neanche io il perché. Ero peggio di una donna incinta, con i suoi sbalzi d’umore. Non ho sbalzi d’umore simili, neanche quando ho il ciclo… e poi io sono stata addestrata a cose simili, e non è la prima volta che succede quello che è successo.
-Deeks?- -Dimmi- disse guardandomi per poco –Mi dispiace. Non so neanche io cosa mi prende. Mi rendo perfettamente conto che ho un  comportamento strano- non mi lasciò finire –Hey non preoccuparti, è normale. E ho capito, che oltre quello che stai passando, hai rialzato lo stesso muro che ho buttato giù… Quello stesso muro che avevi quando ci siamo conosciuti. Come so che questo è più grande e difficile da abbattere del precedente, ma abbatterò anche questo- mi disse, e tornò a preparare la colazione.
Dopo aver fatto colazione Deeks andò a lavoro, e io restai a casa sua da sola, con Monty. Non sapendo cosa fare, guardai la televisione.
-Kensi sono io- urlò lui, io ero in cucina, stavo cercando qualcosa da mangiare –Deeks cosa ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro?- chiesi un po’ stranita dalla sua presenza.
–Si. Ma ho detto a Sam e Callen che sarei venuto a vedere se stavi bene- -Ok- mi limitai a dire, mentre avevo letteralmente la testa nel frigo, in cerca di cibo. –Prima di venire, ho preso qualcosa- indicò la busta che teneva nella mano destra -Non dovevi-
-Fammi il piacere di mangiare qualcosa, per favore- chiese dolcemente e io annuii debolmente, tenendo il volto basso.
Lui si avvicinò di più a me e mi alzò il volto, imprigionando i miei occhi nei suoi. –Mangio qui con te se vuoi- disse con tono dolce e premuroso. –No Deeks, devi tornare a lavoro. Io sto bene davvero- cercai di rassicurarlo, perché era evidente che fosse preoccupato per me.
Tornò a lavoro dopo pranzo. La sera, verso le 20.30 rincasò, ed io e Monty lo aspettavamo per cenare. Pur non avendo fatto praticamente nulla, ero stanca. Così andai in camera e mi addormentai subito.
Ma nella notte mi svegliai più volte sempre con la maglietta sempre più attaccata al corpo. Avevo degli incubi, che al solo pensiero facevano venire la pelle d’oca. Deeks sentendomi urlare corse da me preoccupato.
–Kens, è tutto finito. Adesso sei al sicuro. Ci sono io qui- continuava a ripetermi queste parole nel tentativo di calmarmi. Mi addormentai dopo molto, si stava per allontanare quando gli afferrai il polso.
–Deeks?- lo chiamai -Si?- -Resta- lo implorai –D’accordo-. Si mise sotto le coperte, ma si teneva a distanza –Mi abbracci?- chiesi io dopo qualche secondo –Certo- disse mentre si metteva su di un fianco e mi abbracciava, cingendomi la vita con un braccio, e stringendomi a lui. Volevo dormire, ma non ci riuscivo, continuavo a rigirarmi nel letto, e non stavo facendo dormire neanche lui.
Deeks per cercare di farmi calmare, si mise addosso a me. –Che diavolo vuoi fare Deeks?- chiesi stranita, preoccupata, terrorizzata, spaventata, agitata e chi ha altri aggettivi li aggiunga…”Cosa aveva in mente, gli avevo detto chiaramente che non doveva azzardarsi. Si credeva che solo perché gli avevo chiesto di restare nel letto con me poteva farlo?”
–Voglio solo farti calmare- Iniziò ad accarezzare tutto il mio corpo, avvicinò le sue labbra alle mie, e premette su di esse. Non so neanche come, quando e perché, ma mi lasciai andare, e iniziai a ricambiare il suo bacio. Mi tolse la maglia, e io a lui.
Iniziò a baciarmi l’incavo del collo, quando iniziò a tracciare il contorno di una delle ferite, mi irrigidii,  ripresi il controllo di me stessa e me lo levai di dosso, non senza avergli mollato un pugno sul petto  e uno schiaffo che a  mio parere,  per quanto aveva riecheggiato il rumore della mia mano sul suo volto, gli avevo decisamente fatto male, ma in fin dei conti era quello il mio intento… -Kensi, fermati, aspetta io…- cercò di parlarmi, ma io lo ignorai, misi le scarpe e andai via da casa sua. Non avevo una meta precisa, o forse si. 





Non uccidetemi. So di aver detto chge avrei aggiornato presto (praticamente due mesi fa...e sto aggiornando solo adesso) ma ho avuto vari problemi e poi ho scritto e riscritto questo capitolo.. schifoso, pietoso e cortissimo... un milione di volte almeno. Aggiornerò il prima possibile. Anche se il  mio tempo libero è sempre di meno.
Spero mi facciate sapere se vi piace (anche se questo capitolo fa più schifo degli altri)
Un bacio _Emy_
  
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