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Autore: _candyeater03    25/04/2015    7 recensioni
{OC}{FlashFic; 331 parole}
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Dal testo:
Il tuo sangue scorre a tempo col mio, mi assale, mi brucia e mi consuma.
Colava sul coltello che ti ha ucciso e mi sporca ancora le mani. Lo vedi? Lo senti?
Giro intorno alle ombre e quelle girano intorno a me, troppo velocemente, non riesco a star loro dietro. Mi stanno uccidendo, mi stai uccidendo, come io ho ucciso te.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo sangue scorre a tempo col mio, mi assale, mi brucia e mi consuma. 
Colava sul coltello che ti ha ucciso e mi sporca ancora le mani. Lo vedi? Lo senti?
Giro intorno alle ombre e quelle girano intorno a me, troppo velocemente, non riesco a star loro dietro. Mi stanno uccidendo, mi stai uccidendo, come io ho ucciso te.
Un semplice “mi dispiace” – le ultime parole che ti ho rivolto e che hai sentito in vita tua – non era bastato a riassumere tutto ciò che avevo provato nei tuoi confronti. Ti odio, ti odio e basta perché mi hai lasciata qui da sola.
E odio me stessa perché è stata solo colpa mia.

Era rarissimo che due tributi dello stesso Distretto arrivassero insieme in finale. Men che meno dal Distretto 6.
Le scommesse a Capitol City volavano alle stelle, tutta la capitale si chiedeva chi sarebbe stato il vincitore di quei fantomatici Venticinquesimi Hunger Games. Avevo ucciso più persone di quante avrei mai pensato che un essere umano potesse sopportare. Arsa dalla rabbia, inguaribile furore di essere stata scelta dagli abitanti del mio Distretto per partecipare a quei Giochi. Avrei vinto solo per dimostrare loro che non sarebbero riusciti a fermarmi. Ma non avevo ancora vinto. Non era ancora finita. Il sorriso era scomparso dal tuo volto, lasciando posto alla consapevolezza di qualcosa di terribile e inevitabile. Un coltello nel tuo cuore e lo shock ancora indelebilmente dipinto sul tuo volto.

Non avrei dovuto vincere io. Avrei dovuto morire al tuo posto, abbandonare l’orgoglio che mi induceva a continuare questa vita d’Inferno.
Sono troppo egoista per lasciare a te la pace della morte.
La casa al Villaggio dei Vincitori è piena di ombre e freddo vuoto.
L’atmosfera stessa è senza vita, come mi sento io adesso.
Il coltello cade sul pavimento di marmo, tingendolo di rosso.
Ora non sono più sola, ora non sei più solo.
Ora l’unico sangue che mi sporca le mani è il mio.






NdA:
Forse dovrei iniziare ad ascoltare le persone che mi dicono che dovrei smettere a scrivere cose così, perché sono seriamente preoccupate di tutto ciò.
La verità è che scrivere storie angst-introspettive-drammatiche mi viene piuttosto facile :)
Mi è venuta l'ispirazione qualche giorno fa, e l'ho scritta durante le improduttive interrogazioni di alcuni miei compagni poco preparati sull'apparato circolatorio e il marxismo, ma lasciamo stare.
Oh...il Distretto Sei l'ho preso a caso (ho chiesto ad un paio di mie amiche un numero da uno a dodici, mi hanno detto sette e quattro, ma non mi andavano. Perciò ho fatto la media e tra cinque e sei ho scelto il secondo xD)
Un commentino su come è venuta questa FF non mi dispiace c:

Candy<4
   
 
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