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Autore: Little_Writer1    25/04/2015    1 recensioni
One-shot||ShindouXAkane|| Situazione inventata da me.
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«E’ chiusa» Disse lui.
«Cosa? Impossibile, e chi l’avrebbe chiusa?»
«Il bidello» rispose.
«Certo, non credo che il bidello sia così stupido».
«Non è stupido, ha fatto solo qualcosa di sbagliato, come ogni essere umano...»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Just one more second…"
 
«… E devo essere più forte del tempo, che sbatte sempre in faccia la realtà.
 P
er noi che siamo un fiore in mezzo al cemento.
Amore mio, l'amore è qua».
- L’amore è qua, Mattia Briga.
 
Era finalmente arrivata la primavera a Tokyo e l’aria era diventata dolce come il miele, il profumo dei ciliegi si espandeva per tutta la città.  Tuttavia, era comunque un giorno come gli altri per Akane Yamana, che si stava dirigendo verso la scuola. Akane adorava la primavera, era la sua stagione preferita: amava i fiori, i ciliegi e soprattutto amava il sole. Si, il sole. In inverno non vedeva mai il sole ma solo pioggia, tanta pioggia. Camminava molto lentamente, non aveva voglia di passare un altro straziante giorno di scuola, avrebbe voluto invece che la parte della mattinata passasse velocemente in modo da andare a vedere l’allenamento della Raimon e magari scattare qualche fotografia. Ad Akane piaceva un mondo la fotografia, aveva sempre pensato che le foto fossero migliori delle parole. Lei non parlava, fotografava. Fotografava per non dimenticare, cosa che molto spesso accade con le parole. Tuttavia, andare al campo della Raimon significava vedere colui che le aveva fatto perdere la testa: Shindou Takuto. Dalla prima volta che l’aveva visto Akane si era presa una bella cotta per lui. Lo fotografava in ogni momento: quando giocava, quando era in classe perfino quando era in mensa. Era diventata una vera e propria follia. Nel momento in cui lei si era aggregata alla squadra come manager hanno iniziato ad avere un buon rapporto d’amicizia, ma a lei non serviva questo ma di più. Lui non aveva mai ricambiato ciò che lei provava, non ci aveva mai nemmeno provato. Proprio per questo motivo Akane cercò di mantenere le distanze da lui, non le importava se sarebbe apparsa ridicola ai suoi occhi. Teneva tantissimo a Shindou, ma Shindou teneva a lei?.
Arrivata a scuola si diresse subito nella sua classe, che affacciava sul campo da pallavolo. Si sedette e per quattro ore su cinque  si lasciò trasportare dai suoi pensieri tanto che fu più volte rimproverata. Decise di saltare la quinta ora e si rinchiuse nello sgabuzzino del bidello, chiedendo a quest’ultimo di mantenere il segreto, a leggere uno dei suoi romanzi preferiti sin da piccola:“Piccole Donne”.
Mentre leggeva con tutta calma, sentì un rumore. Qualcuno era entrato nello sgabuzzino. Per un momento pensò di non muoversi, per paura che fosse il preside o qualche insegnante, ma poi si fece coraggio e sbirciò. Era proprio l’ultima persona che voleva vedere. Shindou era lì che cercava qualcosa. Fece il possibile per non farsi scoprire ma fallì, sbadatamente inciampò e fece cadere tutto le scope che c’erano. Shindou si voltò e fece una breve risatina: «E’ strano non essere sorpresi che tu sia qui?».
Akane cercò di essere più distaccata possibile: «Potresti gentilmente aiutarmi?» non alzò gli occhi perché sapeva che se l’avrebbe fatto sarebbe stata la fine. Shindou si avvicinò e l’aiuto ad alzarsi.
«Che ci fai qui?» domandò Akane con lo sguardo altrove.
«Ero venuto a prendere dei palloni per l’allenamento …» rispose.
Shindou sapeva che c’era qualcosa tra di loro che non andava, in quella piccola stanza la tensione regnava. Era da due mesi che Akane lo ignorava, era stato un vero stupido a dirle che non le interessava, aveva rovinato tutta la loro amicizia. «Ah, okay …» rispose con un filo di voce Akane.
«Potrei farti la stessa domanda?..»
«Stavo leggendo …» rispose ancora di più distaccata.
«Capisco … ora vado … ci vediamo dopo …» Akane annuì continuando a guardare in basso. Non osò minimamente guardarlo in faccia.
Mentre Shindou stava per aprire la porta, qualcosa andò storto. La porta non si apriva.
«E’ chiusa» Disse lui.
«Cosa? Impossibile, e chi l’avrebbe chiusa?»
«Il bidello» rispose.
«Certo, non credo che il bidello sia così stupido».
«Non è stupido, ha fatto solo qualcosa di sbagliato»
Solo in quell’attimo Akane alzò un po’ lo sguardo, riusciva a vedergli solamente le labbra.
«Come ogni essere umano …» Il suo tono di voce improvvisamente cambiò. Akane gli diede le spalle e abbassò di nuovo lo sguardo.
«Akane, per quanto ancora hai intenzione di trattarmi così?»
«Per sempre … forse» rispose con un tono freddo.
Shindou tirò un sospiro profondo.
«Hai detto che il bidello ha fatto uno sbaglio, giusto? Allora come dovremo trattarlo quando ci aprirà?» domandò, ancora di spalle Akane.
«Forse non è stata colpa sua ma del suo maledetto cervello, che non ha né pensato né agito nel migliore dei modi» disse con un tono più alto.
Akane finalmente si girò: «Stai dicendo che dovremo perdonarlo?» ormai aveva capito che stavano parlando di loro, in un modo o nell’altro.
«Non dico questo, ma almeno non odiarlo. Ha sbagliato, ed hai ragione. Ma cosa ne vuoi sapere se questo non gli rimarrà sulla coscienza e di avere due alunni nemici».
«Non sono brava in materie come il perdono …» rispose, ma stavolta sentiva le lacrime arrivarle agli occhi.
«Nessuno di noi lo è, Akane». Si avvicinò a lei e le prese il viso tra le mani.
«Sono stato uno stronzo, ho rovinato tutto ciò che avevamo creato insieme» continuò «Non mi perdonerò mai per ciò che ho detto e fatto, ma ti prego non odiarmi, non tu …»
In quel momento Akane lo guardò negli occhi e vedeva dentro pentimento e paura. Una grande paura. Forse era veramente importante per lui. Forse anche lui adesso ricambiava i suoi sentimenti. Solo ora. Shindou si avvicinò sempre di più, finche lei riuscì a sentire il suo profumo e lentamente le loro labbra si unirono. Dopo tanto tempo, Akane poté finalmente godersi quella meravigliosa sensazione. Ma lui non era soddisfatto: lentamente le due bocche iniziarono una dolce danza tra amore e passione. Finalmente poteva capire che qualcosa tra loro due ci sarebbe stata, forse non in quel momento ma almeno un giorno. Si staccarono dal quel profondo bacio e rimasero fronte e fronte, sorridendo, proprio come due bambini. Shindou non aveva più dubbi, poteva finalmente provare ad amare Akane. Non si era mai reso conto di quanto gli mancasse fino a quel momento. Non avrebbe mai voluto lasciarla andare, avrebbe voluto che tutto si fermasse in quel momento.
Dopo tutto ciò che era successo, dopo tutto ciò che si erano detti, alla fine la porta lentamente si riaprì.

 
-Little Writer.
 
   
 
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