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Autore: Dario_aragorn 94    25/04/2015    2 recensioni
James Sirius Potter deve fronteggiare Scorpius Malfoy nella gara decisiva per l'assegnazione della Coppa di Quidditch nel suo settimo anno ad Hogwarts. Riuscirà a vincere?
N.B. È una idea nata ieri, un piccolo capitoletto veloce, giusto per non fare ruggine :)
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ancora una volta, per il settimo anno consecutivo, la finale di Quidditch avrebbe visto confrontarsi le squadre di Grifondoro e di Serpeverde alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nessuno studente e nessun insegnante aveva intenzione di perdersi un incontro che prometteva di essere spettacolare. Le due tifoserie avevano dato vita a due strabilianti coreografie: Serpeverde aveva scelto un enorme serpente dai contorni argentei che avvolgeva, imprigionandolo, un piccolo felino spaventato e sconsolato, Grifondoro, invece, un enorme leone che ruggiva ogniqualvolta i cori degli studenti scandissero i nomi dei giocatori della loro Casa, incitati anche dai Corvonero e i Tassorosso.
In realtà, l’attenzione di tutti era rivolta verso i veri protagonisti del match,  James Sirius Potter e Scorpius Malfoy. Fra i due non scorreva buon sangue e questo rendeva epiche le loro sfide per cercare di acchiappare il Boccino d’Oro.
Entrambe le squadre avevano vinto le due partite precedenti, avevano realizzato le stesse reti e potevano vantare le due migliori difese del torneo.
La Pluffa andava da una parte all’altra, ma difficilmente superava i due portieri, mentre i Battitori allontanavano con grazia e determinazione i Bolidi dalle zone pericolose.
In alto, lontano dalle azioni e per nulla attento ai boati e ai fischi dalle tribune, James stava sulla sua scopa e osservava il cielo, aguzzando la vista per scorgere una qualche traccia di un piccolo bagliore dorato. I suoi capelli, sempre spettinati, venivano ulteriormente scompigliati da un vento leggero, i suoi occhi grigi andavano da una parte all’altra e la sua espressione era stranamente seria, non da lui. Il Quidditch gli faceva questo effetto. Era sempre stato un ottimo studente, ma eccessivamente vivace e incline a cacciarsi nei guai. I suoi sette anni ad Hogwarts erano stati ricchi di avventure e disavventure, tutti affrontati con la Mappa del Malandrino e il Mantello dell’Invisibilità. Ma, quando si trattava di quello sport, cambiava: diventava freddo, calcolatore e silenzioso. Lui voleva sempre vincere, ad ogni costo. Data la sua bravura ed abilità, gli era stata affidata la fascia di capitano dei Grifondoro, dove aveva provveduto a scrivere il nome di Albus e Lily per decorarla.
- Potter! Come mai quell’espressione? Fifa? –
lo canzonò la voce di Scorpius.
- Ti piacerebbe! –
rispose tranquillo il diciassettenne.
James squadrò dalla testa ai piedi quel ragazzino dai capelli biondi, gli occhi scuri e i contorni pronunciati. Lo detestava! E odiava il ghigno che aveva sopra la faccia. Avrebbe voluto farglielo passare facendolo cadere dalla scopa, ma Madama Bumb sapeva essere un arbitro molto severo quando voleva. “Meglio non rischiare di essere espulso. Fallo per la squadra!” si disse. Allo stesso tempo però, riconosceva (senza mai dirlo pubblicamente) che quel biondino fosse il suo miglior rivale e che nessuno riuscisse a fargli tirare il meglio di sé come lui.
Scorpius continuava a provocarlo, voleva distrarlo dal suo compito.
- James, attento! –
urlò Fred Weasley II.
Ma il suo Capitano non era uno sprovveduto. Con una piroetta schivò un Bolide che gli era arrivato da dietro le spalle.
- Malfoy, non crederai di potermi ingannare con questi giochetti da quattro soldi. –
esclamò il Cercatore con la divisa rosso-oro.
- Tentar non nuoce! – si giustificò Scorpius – Io contro di te. Sai anche tu che non puoi competere. Nessuno sano di mente punterebbe anche un solo Galeone su una tua vittoria. Bella fascia comunque. –
Nonostante gli insulti, James sorrise:
 - La tua dov’è? Potresti mettere i nomi di chi si è salvato da Azkaban! –
Anche lui era bravo a parole. Il giovane Malfoy non gradì, ma subito si calmò, dissimulando il fastidio:
- Se oggi perdi, non avrai più occasioni per battermi, te ne rendi conto? –
- Non avrò bisogno di rivincite! –
Continuavano a studiarsi, poi James notò con la coda dell’occhio il Boccino. Era vicino all’orecchio destro del Cercatore di Serpeverde.
- Sai qual è il tuo problema Potter? Sei uno sbruffone! –
continuò Scorpius.
- Sai qual è il tuo problema Malfoy? – lo imitò James – Parli troppo! –
E, detto ciò, si diede uno slancio con la scopa in direzione del rivale. Quello ebbe paura di essere colpito e cercò di scostarsi, ma il diciassettenne lo schivò e cominciò l’inseguimento della pallina alata. Malfoy gli fu subito alle calcagna, raggiungendolo in pochi secondi. Il pubblico si emozionò e cercò di seguire quell’avvincente duello. I due si prendevano a spallate (e gomitate). Il Boccino era vicinissimo ed entrambi potevano sentire il cuore dell’altro che accelerava i battiti per l’eccitazione. Ma fu il sangue freddo del Grifondoro a prevalere! Bastò un attimo di esitazione di Scorpius e James afferrò quella piccola sfera d’oro, consegnando la vittoria e la Coppa alla sua Casa.
I tre quarti delle tribune esplosero di gioia e il Cercatore fu portato in trionfo dai compagni.
La Preside McGranitt gli diede una pacca sulla spalla appena poté, osservando: - Ottimo lavoro! –
Il professor Lumacorno esclamò: - Tale padre … -
- O tale madre! – gli fece notare la Preside.
Il ragazzo, per tutta risposta disse con un sorriso sornione:
- Solo James! –
e corse ad abbracciare il fratello e la sorella. Poi, una scena lo colpì. Seduto a terra, sconsolato, vi era Scorpius Malfoy. Lacrime di rabbia gli rigavano il viso. James sapeva cosa si provava. Per molti era solo una partita, per loro due era LA partita, uno dei tanti momenti in cui mettersi in competizione. Il giovane Grifondoro si avvicinò al rivale e lo aiutò ad alzarsi per poi dire:
- Mi mancheranno i nostri scontri. Sei stato un ottimo rivale e grazie per questa partita. –
Scorpius lo guardò, sorrise e li porse la mano. James la strinse.
- Alla prossima! – esclamò Scorpius.
- Non vedo l’ora! – fece James.
 
   
 
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