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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    25/04/2015    2 recensioni
Ciao ragazzi!
So che non è una buona idea, ma non potevo non pubblicare questa! Mi prenderete sicuramente per una pazza con tutte le long che ho in corso, questa trama mi piace tantissimo! Spero che piacerà anche a voi!
Spero di avervi incuriosito ^^
Avviso: spoiler! Futuro ipotetico dopo la saga di Tartaros
*^*
La storia tratterà di come i ragazzi di Fairy Tail verranno trasportati in un futuro lontano, lontano dal loro tempo e dal loro modo di vivere, in un futuro vicinissimo al nostro, anzi.. nel nostro futuro dove la minaccia 'Zeref' non è ancora stata estirpata. Ma purtroppo tutto ha un caro prezzo. I nostri gildani riusciranno ad abituarsi a questo drastico cambiamento? Ma soprattutto.. riusciranno a riportare indietro la memoria perduta di tutti i loro compagni e alleati?
Un anima dispersa e una promessa da mantenere, vite da proteggere e minacce da cancellare, tutto sotto l'ala protettrice di un destino che si diverte a nascondere segreti e a far patire le persone la mancanza di ciò che a loro manca più di ogni altra cosa.
Nessuno può sfuggire al destino.
*^*
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Io non posso amare

-Onee-chan!- disse la turchina correndo dalla rossa –come mai hai parlato in quel modo a Lu-chan?- chiese gonfiando le guance e portandosi le mani ai fianchi.
-In che senso?- chiese la rossa facendo finta di niente, continuando a preparare la cena per entrambe.
-Oggi a scuola continuavate a guardarvi in cagnesco- sbuffò la ragazza, togliendo le mani dai fianchi subito dopo –non riesco proprio a capirne il motivo- continuò per poi sedersi al tavolo continuando a guardare la sorella.
-Non riesco a capire dove vuoi arrivare- rispose la scarlatta, cercando di sviare l’argomento –comunque la cena è quasi pronta, vai a lavarti le mani- disse assaggiando il sugo.
La turchina si alzò senza dire niente, Erza era più testarda di un mulo, non voleva parlarle e lei non poteva fare niente.
Si lasciò andare un sospiro, dirigendosi verso il bagno per lavarsi le mani, e ne approfittò anche per sciacquarsi il viso con acqua fredda “Stanno succedendo cose stranissime” pensò ricordandosi dei giorni di scuola che aveva fatto “Lucy, onee-chan, Lisanna.. cosa sta succedendo? Tutti si stanno comportando in modo strano” continuò “Poi.. questa sensazione..” la ragazza si interruppe quando si sentì richiamare dalla maga.
Uscì dal bagno e andò in cucina, sedendosi alla tavola imbandita di cibo, cominciando a mangiare insieme alla maga dei Requip.
-Buon appetito- disse Titania soddisfatta del suo lavoro, cominciando a mangiare con la grazia di una principessa.
-Buon appetito anche a te- disse Levy, prendendo la forchetta e cominciando a sgraffignare qualcosa da mangiare un po’ da tutti i piatti che c’erano a tavola.
La rossa non fece caso alle strane espressioni che aveva in volto Levy durante la cena, poiché era talmente persa nei suoi pensieri da non accorgersi di nulla, ma senza smettere di mangiare.
“Sta arrivando il momento” pensò la scarlatta dando un’occhiata veloce alla sua sorellina “la sento” continuò mangiando “manca poco” finì, prendendo il suo piatto, e cominciando a pulire, mentre la turchina continuava a mangiare.
-Grazie Erza-nee- disse la più piccola, posando il proprio piatto e il proprio bicchiere dentro il lavandino, per poi dare un bacio a stampo sulla guancia della maga, facendola arrossire, scappando successivamente in camera sua, per non disturbare la maga dei Requip mentre metteva in ordine in giro.
Levy rimase dentro la stanza per tutta la serata, rimanendo immersa nei suoi libri per poi addormentarsi con uno di quest’ultimi appoggiato sul viso di lei.
La rossa, entrando per vedere cosa stesse facendo la turchina, vide quest’ultima addormentata con il libro sul viso e un braccio che pendeva dal letto.
Sorrise e si avvicinò alla ragazza, si fermò davanti al letto e prese il libro, ci mise un segnalibro per la sua sorellina e poggiò quel mattone sul comodino di fianco al letto.
Coprì la ragazza con una coperta e rimise il braccio di lei sul letto. La ragazza che dormiva mugolò dopo esser stata coperta, causando un sorriso divertito alla scarlatta, che le accarezzò la testa dolcemente per poi allontanarsi dirigendosi verso la porta della camera.
-Buona notte Levy- disse spegnendo la luce e chiudendo la porta, era sicura, molto presto anche Levy sarebbe tornata, e non vedeva l’ora, non ce la faceva più a fingere con lei, le voleva troppo bene.
 
-Mira-nee- l’albina chiamò la sua sorellona, mentre se ne stava nella sua camera con lo sguardo rivolto alla finestra.
La sorella entrò nella camera con il suo solito sorriso –Cosa c’è?- chiese dolcemente sedendosi di fianco della ragazza dai capelli corti.
-Cosa è successo a Lucy?- chiese senza smettere di guardare fuori dalla finestra, tenendo la testa appoggiata al palmo della mano, mentre lei se ne stava con il gomito appoggiato al davanzale della finestra.
La ragazza dai capelli lunghi abbassò il capo –Non si è ancora sicuri di quello che le sia successo- disse poi alzando il capo guardando la sorellina.
-E a scuola? Come mai era in infermeria?- chiese poi guardando la sorella maggiore –ho trovato Natsu e Lucy in infermeria, con lei a letto- disse senza smettere di guardare Mirajane.
-Loki mi ha detto che un mago oscuro l’ha attaccata- rispose alla domanda di Lisanna, alzandosi dal letto, cominciando a dare una sistemata qua e là in giro per la camera, mentre un po’ di agitazione si faceva largo.
-Perché?- chiese Lisanna guardando preoccupata la sorella, di solito Mira cominciava a comportarsi così quando era agitata o preoccupata.
-Loki mi ha detto che voleva rapirla, altro non so- disse lei smettendo di muoversi, in quel momento non sapeva che fare, quel problema con Lucy la stava tormentando, le mancava, le mancava la vita che aveva a Fairy Tail dietro il bancone e a servire i tavoli, le mancavano le chiacchierate con le sue compagne oppure le sue operazioni da diavolessa dell’amore, le mancava tutto quello che aveva quando non era ancora morta.
Si ricordò all’improvviso della sua morte, sorrise amaramente nonostante si fosse sacrificata per salvare la sua sorellina, ma quest’ultima era morta lo stesso successivamente.
Sentiva gli occhi cominciare a bruciare, segno che stava per cominciare a piangere, cercò di trattenerle, riuscendo a non farle uscire, nonostante le ritornarono in mente le scene di morte di quando la guerra era ancora in corso.
-È meglio se ora vai a dormire- disse infine aprendo la porta per uscire –domani hai scuola ed è già tardi- le sorrise per poi uscire, ma venne bloccata subito dopo dal richiamo della sorella.
-Mira-nee- la chiamò di nuovo, notando il sorriso amaro di poco prima –non è stata colpa tua- disse riferendosi a quando lei stessa era morta, sapeva che quel sorriso era stato causato da quel ricordo.
La sorella più grande guardò per un attimo la ragazza che stava sul letto facendole un caldo sorriso, per poi uscire dalla stanza –Buona notte Lisa-chan- disse infine chiudendo la porta, dirigendosi nella stanza del fratello per dargli la buona notte.
-Notte anche a te Nee-chan- disse Lisanna mettendosi sotto le coperte chiudendo gli occhi, con l’ultimo pensiero rivolto al suo migliore amico, prima di addormentarsi con un sorriso triste in volto.
 
-Master- disse un ragazzo guardando il vecchietto seduto alla scrivania, che guardò a sua volta il suo interlocutore per ascoltare cosa avesse da dirgli.
-Domani entriamo- disse mentre la ragazza a fianco annuiva contenta –oggi abbiamo finito di perlustrare la zona, da domani faremo parte della scuola- continuò per poi rivolgere lo sguardo alla sua compagna –andiamo- disse poi salutando il vecchio che sorrideva, finalmente anche altri due figli sarebbero tornati.
-Quindi tra qualche giorno anche il nostro ferrovecchio rientra eh?- disse il ragazzo una volta uscito dall’edificio, sempre in compagnia della ragazza, che rimaneva stranamente muta –Cos’hai?- chiese lui cominciando a stufarsi di parlare con il muro.
-Niente- disse lei continuando a camminare con il suo sorriso ebete –Finalmente Ju..- il ragazzo, capito cosa voleva dire la sua amica la fermò subito.
-Devi smetterla di parlare in terza persona- sospirò lui –ogni volta che lo fai sperperi il tuo nome ai quattro venti- si lamentò –e così le nostre missioni in incognito vanno a farsi fottere- sbuffò poi rassegnato, mentre lei abbassava il capo dispiaciuta.
-Juvia chiede scusa- disse lei poi attappandosi la bocca subito dopo con le mani, mentre il corvino si girò di scatto.
-È inutile parlare con te- sbuffò infine riprendendo a camminare davanti alla ragazza “Infondo lei è Juvia” sorrise lui pensando alla compagna.
-Gray-sama!- disse lei correndo verso il corvino, che l’aveva lasciata indietro.
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così!- urlò lui nascondendo il sorriso, anche così, in questa seconda vita lei non sarebbe cambiata, e di certo nemmeno lui.
I due continuarono a camminare nell’oscurità della notte, scomparendo tra le grandi vie di Nuova Magnolia, per dirigersi a casa, così che domani sarebbero stati pronti per cominciare il nuovo giorno di scuola.
 
-Lucy-san- disse la blu cercando di svegliare la bionda che si era addormentata sul divano, mentre aspettava il rosato che finiva di lavare i piatti.
La bionda mugolò qualcosa di incomprensibile, mentre il rosato guardava le espressioni buffe della ragazza, seduto vicino a lei.
-Lucy-san- continuava a chiamarla Wendy con un sorriso intenerito in viso, per poi rivolgere lo sguardo al fratello –Nii-chan- lo chiamò lei –non si vuole svegliare- disse lei dispiaciuta per non essere riuscita a svegliarla, mentre il rosato la guardava sorridendo.
-Non ti preoccupare, oggi non ha passato una bellissima giornata- disse lui guardando la bionda –sarà stanca- disse lui guardando la blu –intanto vai a dormire che ci penso io, tu domani hai la gita- finì sorridendole.
La Dragon Slayer del cielo annuì sorridente, cominciando a salire le scale per andare in camera, per poi fermarsi in cima –Buona notte Natsu-nii- disse lei regalandogli un ultimo sorriso e correre in camera dalla sua Charle.
-Buona notte Wendy- disse lui a bassa voce, certo che la sua sorellina l’avrebbe sentito lo stesso, dopo tutto lei era una Dragon Slayer come lui, no?
Il ragazzo tornò a rivolgere le attenzioni alla sua vecchia nakama quando si accorse che, quest’ultima poco prima era seduta al suo fianco, si era sdraiata poggiando la testa sulle gambe del mago.
Quest’ultimo si sentì riscaldare in tutto il corpo, se non se ne fosse accorto in tempo, avrebbe bruciato il divano, assieme alla bionda.
Una volta ripresosi il controllo delle fiamme che bruciavano dentro di lui, rincominciò a guardare la ragazza, fissandone il viso.
-Natsu- sussurrò nel sonno la bionda, cominciando a far palpitare più velocemente il cuore del Dragon Slayer del fuoco.
“Mi ha chiamato nel sonno?” si chiese lui sentendo tornare il calore, ma cercò comunque di trattenersi, per evitare spiacevoli incidenti.
Sul viso della bionda si formò una smorfia, che sorprese il ragazzo, mentre lei cominciò a tremare visibilmente, lasciando preoccupato il rosato, che appoggiò una mano sulla spalla di lei cercando di svegliarla, non sapendo che fare.
La smorfia della ragazza sembrava diventare sempre più “dolorosa” e la tremarella sempre più forte, il ragazzo, vedendo che non riusciva a svegliarla, preso da non si sa che cosa, si abbassò su di lei e la strinse in un abbraccio.
La pelle di lei era fredda, non aveva più il calore della temperatura normale, facendo rabbrividire inizialmente il ragazzo, che lui a differenza di lei, scottava peggio della lava.
Nonostante la pelle fosse fredda, la ragazza respirava velocemente, e il cuore si sentiva palpitare al massimo, il rosato sentiva il cuore della bionda battere contro il suo petto, tranquillizzandolo un poco.
Pian piano lei smise di tremare e il volto ritornò sereno, ma lui decise che per quella notte non avrebbe lasciato la ex-maga degli spiriti stellari, si staccò leggermente da lei per guardarla in viso.
“Che diavolo ti è preso?” pensò lui continuando a fissarla per poi spostarle qualche ciocca di capelli dal volto “Cosa sta succedendo? Perché è così difficile rivederci?” si chiese lui cominciando ad accarezzare la morbida guancia della ragazza con il pollice.
La ragazza sorrise sentendo quel contatto, lasciando contento il ragazzo che continuò ad accarezzarle la guancia.
Anche se erano al buio, a luce fioca della televisione li illuminava leggermente, permettendo al figlio di Igneel di guardare lei, finché anche lui si addormentò insieme a lei tenendo la mano poggiata sulla guancia della bionda.
 
La ragazza si ritrovò sola a confrontarsi con il buio, aveva paura, c’era qualcosa in quel buio che le faceva raggelare il sangue, ad un certo punto si sentì attirare dove quel nero sembrava più denso, e cominciò a camminare verso di lui, come se ne fosse ipnotizzata.
-Non farlo- la voce della figura con il cappuccio bianco si ripresentò davanti a lei, arrestandone la camminata.
La bionda si risvegliò cominciando a guardare a figura che le aveva parlato –Ancora tu?- si lasciò sfuggire in soffio, ma che comunque la persona davanti a sé aveva sentito.
-Non andare lì, o anche tu ti perderai- disse lei mentre il suo tono di voce si abbassava, chiaramente per la tristezza.
-Cosa intendi?- chiese Lucy.
-La tua anima perirà- disse per poi continuare –se verrai risucchiata, e non lotterai per ritornare, la tua anima perirà- disse infine muovendo un passo verso la ragazza –io sto ancora lottando, ma non riesco ancora a tornare, non è abbastanza la mia forza di volontà- disse distogliendo lo sguardo.
-Cosa stai dicendo?- chiese intimorita la bionda indietreggiando.
-Ti sto chiedendo aiuto- disse infine fermandosi davanti alla ragazza porgendole la mano –aiutami a scappare da qui- continuò.
-Come potrei fare?- disse la ragazza senza prendere la mano della figura incappucciata –e perché dovrei aiutarti? E poi.. non so chi sei- disse sempre più intimorita dalla persona che aveva davanti.
La figura indietreggiò ritornando a guardare la ragazza dai capelli color del grano, con un andatura lenta, chiaramente non voleva tornare in quell’abisso nero, soprattutto da sola.
-Ricordami- disse la figura scomparendo inghiottita dal buio lasciando la ragazza di nuovo sola.
-Chi sei!- urlò la bionda al vuoto, consapevole che ormai quella persona non l’avrebbe ne sentita e ne risposto.
Ad un certo punto le tornò in mente Natsu, sorrise ricordandosi del compagno di classe mentre quest’ultimo l’aveva aiutata con i bambini, però per lei rimaneva lo steso un moccioso -Natsu
Cadde in ginocchio, le forze ad un certo punto cominciarono a mancarle, la paura si fece strada nel suo cuore, cominciando a tremare più forte di prima, mentre un dolore alla testa le causò una smorfia che più passava il tempo più diveniva dolorosa.
Un’immagine le colpì la testa, facendole emettere un urlo di dolore, cadendo infine a terra, con quell’immagine per la testa.
Nessuno poteva aiutarla, stava male, sia dentro che fuori, si sentiva sola, aveva freddo per colpa di quell’oscurità che la circondava senza permetterle di vedere.
“Non voglio rimanere sola” pensò lei “Ho freddo, non c’è nessuno, ho paura” la ragazza si vergognò di sé stessa, aveva paura, e non era da lei, era tantissimo tempo che non aveva più paura ed ora si era ritrovata ad averla, tremando come fanno i bambini senza la loro mamma.
Le lacrime cominciarono a scorrere, non sapeva se per il dolore alla testa o per colpa di quella fredda solitudine che le pervadeva il cuore e le membra.
Ad un certo punto si sentì avvolgere da uno strano calore, era piacevole, non scaldava solo fuori, ma anche dentro di lei, togliendole quella sensazione che le opprimeva il cuore, mentre quel dolore alla testa pian piano si affievoliva.
In quel momento sembrava che qualcuno la stesse abbracciando, infondendole uno strano calore, di cui lei ne divenne dipendente, cominciando ad abbandonarsi ad esso.
Ora non si sentiva più sola, non aveva freddo, e non aveva più paura, perché sapeva che chiunque le stesse infondendo quel piacevole calore, in quell’oscurità non l’avrebbe mai abbandonata.
Sorrise quando sentì quel calore, leggermente più forte sulla guancia, erano carezze, erano delicate e calde, erano bellissime.
Chiuse gli occhi pensando che quel calore lo aveva già sentito, e più di un paio di volte, si ritrovò a realizzare che quel calore le era mancato, ma come poteva solamente pensarlo? Conosceva chi le stava infondendo quel bellissimo calore?
Lei non lo sapeva, ma sapeva che era grata a chi l’aveva aiutata a combattere quelle tenebre che cercavano di inghiottirla. Già, ne era davvero grata.
-Chi sei tu?- disse poi, prima di perdersi chiudendo gli occhi.
 
-Brutto moccioso!- urlò la bionda scaraventando giù dal divano il rosato, quando si accorse di tre cose: uno, non stava dormendo a casa sua, nel suo bel lettino, due era dannatamente in ritardo e tre era tra le braccia di quel moccioso, che si stringeva a quest’ultimo.
-Ahia!- disse lui una volta alzatosi da terra, massaggiandosi la schiena, per la botta contro il pavimento –è assurdo!- disse lui, sotto lo sguardo infuriato della ragazza –essere sfrattati dal proprio divano!- disse lui riaprendo finalmente gli occhi, notando poi il rossore sul viso di lei.
-Tu!- urlò presa dalla furia avvicinandosi al ragazzo e prendendolo per il colletto della camicia –perché sono ancora qui!- sbraitò –e perché eri avvinghiato a me come una femminuccia!- continuò scuotendo il colletto e a sua volta la testa del ragazzo.
-Ca-a-a-a-a-lma-a-a-a-ti-i-i-i- disse il ragazzo a fatica mentre la sua povera testa si stava per staccare.
-Come potrei calmarmi!- urlò la ragazza scaraventando il mago contro il muro, mentre una smorfia di dolore le si formò sul viso, ricordandosi di quella maledetta costola, cominciando a tossire.
-Fai male Lu!- mugolò il ragazzo seduto a terra accorgendosi subito dopo dell’espressione della bionda –sei una stupida però- rise lui.
“Ma come fa a non ricordarsi che si è fatta male” pensò ridendo dell’ex-maga degli spiriti stellari mentre quest’ultima lo guardava in cagnesco cercando di trattenersi dal scuoiarlo vivo.
Alla fine lei si girò dando un’ultima occhiata all’orologio, erano le sette e mezza, magari sarebbe riuscita a tornare a casa e cambiarsi, sarebbe riuscita a raggiungere Levy a scuola.
-Dove vai?- disse lui notando che la ragazza stava uscendo di casa.
-Vado a casa cretino, non posso mica andare a scuola senza divisa- disse lei ovvia, aprendo la porta di casa per uscire.
-Hai ragione!- saltò in piedi cominciando a dirigersi verso la scala per raggiungere la sua camera –la scuola!- urlò correndo su per le scale.
-Cretino- disse lei uscendo chiudendo la porta, lasciandosi scappare un sorrisino divertito, quel ragazzo era proprio uno stupido moccioso.
 
-Lu-chan!- urlò Levy buttandosi, scavalcando il banco, addosso alla bionda, quando la vide seduta tra i banchi di scuola.
La bionda non ebbe nemmeno il tempo di guardare la ragazza che si ritrovò a terra, con la sedia rovesciata sotto di sé, e con sopra la turchina che strofinava il proprio viso sulla guancia di Lucy, mentre Lisanna guardava le due raggiante, era felice di vedere Lucy partecipare alle lezioni e stare con lei e Levy.
-Levy! Scollati!- disse la bionda esasperata, facendo ridere l’albina.
-Ma Lu-chan! Ti rendi conto che stai venendo a scuola tutti i giorni?!- diceva con le lacrime agli occhi la turchina, commossa per il comportamento dell’amica, sempre strofinando la guancia sul viso della poveretta.
-Si si, lo faccio solo per te- disse la ragazza, sotto la turchina, che in tutti i modi cercava di staccarsi quella ragazza-cozza di dosso.
-Davvero?!- squillò Levy fermandosi un attimo per guardare in viso la sua interlocutrice, visibilmente seccata, ma a cui la turchina non fece neanche caso.
Lucy sbuffò –Si- disse infine per poi essere stritolata da un super-mega-giga abbraccio di Levy, facendole mancare il respiro per interminabili secondi, finché Lisanna si avvicinò e riuscì a staccare la amica-cozza dall’ex-maga degli spiriti stellari.
Quest’ultima si rialzò spolverandosi la gonna e risistemò la sedia per poi sedersi, mentre la turchina dava leggere occhiatacce all’albina per averla separata dalla sua amica, per poi infine sorriderle lo stesso, quel giorno si sentiva felice, non poteva rovinare la giornata per una stupidata.
-Lucy-san- la chiamò Lisanna attirando la sua attenzione –sono felice che tu sia venuta a scuola oggi, ieri ho visto che ti eri fatta male- disse continuando a guardarla.
L’interlocutrice dell’albina annuì e basta senza dire niente, si girò verso la finestra, come sempre, a fissare chi entrava per raggiungere l’edificio.
Sorrise impercettibilmente notando una testa rosata che correva inciampando e cadendo in continuazione per raggiungere la scuola il più velocemente, era troppo buffo quel moccioso.
-Lu-chan- la chiamò Levy notando il lieve sorriso della bionda –cosa c’è?- chiese curiosa avvicinandosi all’amica.
-Niente- rispose lei distogliendo lo sguardo dopo aver guardato la turchina, che poco prima l’aveva chiamata.
Levy sorrise e si girò verso la finestra, per poi vedere di sfuggita una chioma rosata che entrava nell’edificio scolastico, e capì.
-AAAAAAAAAH LU-CHAN!- urlò la turchina presa dall’euforia, spaventando a morte la bionda –SONO ANCORA PIÙ FELICE ORA!-si lanciò di nuovo contro la ragazza, ma che fortunatamente, quest’ultima capì le intenzioni dell’amica-cozza riuscendo a schivarla alzandosi dalla sedia.
“Ma cosa le prende oggi?!” pensò la bionda con gran fiatone “non mi lascia respirare!” urlò mentalmente mentre guardava la ragazza in questione rialzarsi lentamente massaggiandosi la testa, perché quest’ultima era andata a sbattere contro lo schienale della sedia invece che contro la bionda.
-LU-CHAAAAAAAAAN- la ragazza riprese la carica cominciando a rincorrere la sua migliore amica urlando il suo nome in giro per l’aula.
-Levy! Ma cosa ti prende?!- urlava la bionda mentre correva per i banchi e per le sedie lanciando chiunque le era ad ostacolarle la corsa, ma in quel momento, mentre urlava alla sua amica andò a sbattere contro qualcuno, rimbalzando a terra, così arrestando la corsa.
La turchina, non vide in tempo la bionda cadere, che inciampò sopra di lei cadendo anch’ella, ma che a differenza dell’amica, cadde sul morbido.
-Ma che diavolo..!- disse Lucy spintonando la turchina via da sé per poi sedersi massaggiandosi il naso, andato a scontrarsi contro il petto di qualcuno.
-Tutto a posto voi due?- chiese una voce assai famigliare alle due mentre porgeva entrambi le mani per aiutare le due ragazze ad alzarsi da terra.
-Si, grazie Loki- disse Levy prendendo la mano del ragazzo issandosi su di lui per poi alzarsi.
Cosa che non fece la bionda, che si alzò “leggermente” arrabbiata, senza prendere la mano dello spirito stellare –Sempre in mezzo ai piedi tu- disse lei sbuffando, scaricando la rabbia dando un calcio al banco facendolo scontare contro il muro a pochi distanza dallo spirito del Leone e tornando a sedersi.
La porta dell’aula si spalancò di colpo, subito dopo una figura dai capelli rosati ruzzolò per terra scontrandosi contro uno dei tanti banchi dell’aula, rovesciandolo per poi scatenare una risata generale che venne interrotta subito dopo dall’entrata del professore.
-Ragazzi andate al vostro posto!- disse lui battendo un quaderno contro la scrivania per far smettere di far chiasso agli alunni –oggi abbiamo due nuovi compagni di classe!- disse dopo che tornò il silenzio in classe.
Gli studenti andarono a sedersi senza fiatare, mentre il rosato, dopo aver salutato la bionda, per poi ricevere un’occhiataccia da lei, cominciò a captare due odori a lui famigliari, sbarrando gli occhi dalla sorpresa.
-Entrate- disse il professore infine, dopo essersi sistemato, facendo entrare le due figure con sommo stupore di Natsu e di Lisanna che li riconobbero all’istante –presentatevi- continuò l’uomo sistemandosi gli occhiali.
-Io sono Gray Fullbuster- disse il corvino scrivendo il proprio nome alla lavagna per poi girarsi verso i suoi nuovi compagni mettendo le mani in tasca e guardando Natsu con aria di sfida, che venne ricambiata prontamente dal mago del fuoco.
-Juvia Lockser è felice di diventare la vostra nuova compagna- disse la turchina dopo aver scritto anche lei il suo nome alla lavagna e girarsi subito dopo.
-Bene, ora andatevi a sedere- disse il professore alzandosi dalla sua postazione per poi cominciare a scrivere alla lavagna cominciando la lezione.
Juvia si attaccò subito al braccio del ragazzo, cominciando a camminare negli ultimi due banchi vuoti, che per grande gioia di Juvia, i due posti erano vicini.
-Gray- sussurrò eccitato il Dragon Slayer del fuoco, guardando il mago del ghiaccio negli occhi, mentre quest’ultimo si andava a sedere nella fila accanto a quella del rosato.
-Natsu- rispose a sua volta Gray con quell’atteggiamento di sfida che faceva innervosire ancora di più il mago del fuoco.
Il corvino si andò a sedere, seguito dalla turchina, cominciando a seguire la lezione, finalmente era tornato tra i suoi compagni di gilda, ma quell’allontanamento di diversi anni assieme a Juvia gli era servito molto per allenarsi duramente.
La bionda che sentì quello scambio di nomi tra i due si incuriosì –Lo conosci?- chiese cominciando a guardare il suo compagno di banco.
Il rosato annuì energicamente –Si può dire che siamo amici di infanzia- disse lui sorridendo, contento di rivedere il suo vecchio compagno.
-Perché “si può dire”?- chiese ancora più incuriosita la ex-maga degli spiriti stellari.
Il ragazzo si mise a pensarci su saltando poi ad una conclusione –Siamo rivali- disse infine sorridendo a trentadue denti alla ragazza seduta a fianco a lui.
La bionda guardò per qualche attimo il ragazzo rimanendo colpita da quel sorriso, era sicura che quel sorriso emanava lo stesso tipo di sensazione che aveva avuto nel suo sogno quella notte, quando si era sentita “abbracciata” da uno strano calore.
Lucy smise di guardare il ragazzo, tornando a fissare oltre la finestra con naturalezza, ma non riusciva proprio a rimanere concentrata sui suoi pensieri quando quello stupido moccioso le sorrideva in quel modo.
 
-Stupido di un fiammifero!- sbraitò il corvino stuzzicando il rosato, che reagì subito alla provocazione del mago del ghiaccio lanciandogli un pugno, che Gray non riuscì a schivare, prendendolo sulla guancia –ma guarda te! Ci hai messo così tanto a recuperare la memoria- rise asciugandosi il labbro da cui uscì un piccolo rivolo di sangue –ti ho battuto- disse infine facendo incazzare ancora di più il mago del fuoco.
-Bastardo di un ghiacciolo nudista!- urlò Natsu lanciandosi contro il suo avversario con quanta più energia avesse in corpo.
-Dico solo verità!- urlò di rimando il corvino sogghignando dopo esser caduto assieme al figlio di Igneel a terra.
-Vieni qua! Ghiacciolo pervertito!- sbraitò Natsu cominciando una nuova rissa, nel cortile della scuola, durante l’ora di pranzo.
A guardarli vi era una Juvia che continuava ad incitare il corvino di vincere, e una Lisanna che rideva notando le facce piene di lividi dei due.
Finché poi una ragazza dai capelli scarlatti, accompagnata da una ragazza dai capelli turchini, interruppe la rissa tossicchiando, richiamando l’attenzione di tutti –Natsu, Gray- disse la rossa con tono severo facendo tremare i due.
-E-E-Erza- balbettarono entrambi, abbracciandosi tutti e due tremanti, mentre un sorriso nervoso si levò sul viso dei due.
Lisanna e Juvia si attapparono la bocca, per evitare di farsi sfuggire una risatina divertita così che da non rimanere coinvolte dalla violenta furia della maga dei Requip.
-State litigando?- chiese la maga portandosi le mani ai fianchi, guardando ancora più severamente i due, facendo quasi cagare sotto dalla paura i due maghi.
-N-no- balbettarono insieme stringendosi ancora di più l’uno all’altro, scambiandosi diverse pacche amichevolmente sulla schiena di entrambi.
Levy cominciò a ridere guardando le facce terrorizzate dei due attirando l’attenzione di tutti –Onee-chan guardali!- disse lei tenendosi la pancia con le braccia.
Tutti i presenti raggelarono sentendo Levy parlare in quel modo ad Erza, temendo per l’incolumità della turchina.
Notarono stupefatti quando videro il viso della scarlatta ammorbidirsi quando si voltò verso la ragazza che parlò poco prima, sorridendole pure, contenta di veder ridere la sua sorellina.
Tutti rimasero scioccati nel vedere la rossa cominciare a ridere insieme a Levy, cominciando a non capire più nulla, continuando a guardare la scena di una Erza che RIDEVA!  R I D E V A!
Erano a dir poco sconvolti! L’Erza che conoscevano, quella guerriera sempre seria, soprattutto quando c’entravano le torte e le armature, aveva riposto le armi per ridere insieme a Levy! E di quei due scalmanati poi!
-Nee-chan- la chiamò Levy dopo aver smesso di ridere –io vado da Lu-chan, ci vediamo più tardi!- e senza permettere alla rossa di controbattere, corse via lasciando la scarlatta insieme agli altri.
A questo punto sorrise e tornò a guardare i due ragazzi che fino a pochi minuti prima stavano litigando come cane e gatto –Natsu, Gray- li chiamò con un ghigno in volto, mentre i due ripresero ad abbracciarsi a vicenda, ancora più impauriti di prima.
-E-E-Erza- balbettarono insieme i due ricominciando a tremare a più non posso.
-Bentornati- disse poi incrociando le braccia al petto sorridendo, mentre Juvia e Lisanna sorrisero anche loro, poco dopo camminò verso la turchina e le sorrise dando anche a lei il bentornato.
I due intanto morirono dallo spavento, si aspettavano un improvviso scatto d’ira come al solito, e invece lei aveva dato a loro il bentornato.
Questi ultimi si alzarono da terra dandosi un’occhiataccia comunicandosi a vicenda, senza aprir bocca, che avrebbero concluso più tardi, per poi scrollarsi la polvere e l’erba di dosso.
-Mi spieghi perché Levy è tua sorella?- chiese poi il rosato, non capendo come mai quelle due lo fossero, si ricordava che in realtà Levy ed Erza non erano sorelle nella loro via precedente.
La maga dei Requip incrociò le braccia guardando il rosato davanti a sé e poi anche gli altri, notando che anche quest’ultimi erano curiosi di sapere la verità su questa rivelazione –Semplicemente l’ho adottata grazie all’intervento del Master- disse poi chiudendo gli occhi aspettando le domande dei suoi compagni.
-Eh?- chiese senza capire il rosato grattandosi la testa –Il Master?- chiese poi incrociando le braccia e corrugando la fronte per cercare di capire meglio.
-Stupido- sussurrò Gray osservandolo, certo che il Dragon Slayer del Fuoco lo avrebbe sentito lo stesso.
Il mago del Fuoco quasi ringhiò, ma si trattenne, poiché era davanti alla Grande Titania.
La maga annuì per poi continuare –Sono stata adottata da Makarow, di conseguenza anche Levy lo è stata, ma a differenza mia lei non ha mai recuperato la memoria- concluse sospirando.
-E come mai?- chiese Juvia lasciando perplessi gli altri, non capendo la domanda.
La turchina se ne accorse per poi riformulare meglio la domanda –Juvia si chiede del perché tu e Levy siete state adottate dal Master- chiese lei.
-I miei genitori sono morti quando ero ancora piccola- disse Erza rimanendo seria, senza far trasparire emozioni –Levy è stata trovata in una delle zone malfamate della città- disse poi guardando i suoi compagni che ricambiavano lo sguardo serio, ed altri dispiaciuti.
-Juvia non sapeva.. Juvia chiede scusa ad Erza-san- disse poi cercando di scusarsi per la sua domanda un po’ troppo evasiva.
-Non ti preoccupare- disse la rossa accarezzando il capo della maga dell’acqua, mentre le sorrideva –comunque- disse ornando seria come poco prima, distogliendo la mano dal capo della ragazza, per poi portarsela al fianco –dobbiamo accelerare la rimpatriata dei nostri compagni- disse decisa.
I ragazzi annuirono sorridenti –Aye!- dissero insieme, per poi fermarli subito dopo poiché il mago del ghiaccio face una domanda alla scarlatta.
-Ma come?- chiese il corvino interrogativo, seguito dagli altri.
-Prima di tutto li dobbiamo rintracciare- rispose la rossa assaggiandosi il mento.
-Poi?- chiese Lisanna pronta ad ascoltare una dei maghi più forti di Fairy Tail.
-Mmh- la maga chiuse gli occhi stringendo il mento tra le dita, mentre tutti rimanevano in attesa della risposta della loro nakama –non lo so- disse infine, facendo cadere gli altri a terra con i piedi all’aria, presi alla sprovvista dalla risposta della maga dei Requip.
 
-Lu-chan!- urlava Levy correndo per la scuola, a cercare la sua migliore amica, doveva essere sicura di quello che aveva capito guardandola quando erano in classe, ne doveva approfittare tanto che era l’ora di pranzo, sapeva che se glielo avrebbe chiesto più avanti sicuramente non avrebbe più avuto neanche una minima possibilità di una risposta da parte della bionda, neanche la più vaga.
“O è in biblioteca, o in terrazza oppure se ne è andata” la ragazza sospirò affranta pensando alla sua amica, scappata dalle sue mille domande.
Andò prima di tutto in terrazza, tanto che era vicino alle scale. Le salì velocemente, temendo la fine dell’ora per poi aprire la porta sbattendola, ma notò subito dopo l’assenza mettendo il muso.
Subito dopo cominciò a scendere le scale per giungere in biblioteca, per poi inciampare e rotolare giù mancando il terzultimo gradino con un grido.
Atterrò ai piedi della scala con un rumoroso tonfo, con gli occhi chiusi si massaggiò il sedere cominciando a dare mille nomi a quello stupido gradino.
Il tossire di qualcuno la interruppe, ma non fece in tempo ad aprire gli occhi, che si ritrovò già in piedi, con due mani che la tenevano per le spalle.
-Devi fare più attenzione quando scendi le scale- disse una voce a lei molto familiare –la prossima volta potresti farti davvero male- continuò dando un buffetto sulla guancia della turchina.
-Scusa Lu-chan- disse la turchina gonfiando le guance, ma poi sorridendo, vedendo la preoccupazione della sua amica per lei.
-Perché correvi?- chiese la bionda incrociando le braccia al petto, guardando l’amica spolverarsi e rivolgerle lo sguardo per risponderle.
-Cercavo te- rispose Levy sorridendo, chinandosi leggermente verso la ragazza mettendo le mani dietro la schiena e stringersele a vicenda.
-Come mai?- chiese Lucy cominciando a guardare il soffitto “Sicuramente dovrà chiedermi qualcosa di dannatamene stupido” pensò poi.
-Volevo farti qualche domanda- rispose la turchina sorridendo con aria furba, molto furba.
-Spara- disse infine la bionda sbuffando, mai quella ragazza perdeva in queste cose, avrebbe continuato a chiedere finché non l’avrebbe bombardata di domande fino allo sfinimento.
-Non qui- disse la turchina prendendo per il polso la bionda trascinandola via, come se fosse una piuma, tanto che dimostrava di non essere per niente affaticata quando la portava “a spasso” con sé.
La ragazza corse con ancora i polso dell’amica fra le mani fino ad arrivare in una delle aule dedicate ai corsi pomeridiani, per poi chiudere la porta a chiave per non fare entrare/uscire nessuno e si sedette alla cattedra dell’aula invitando la sua migliore amica a prendere una sedia e sedersi davanti a lei.
-Scherzi, vero?- chiese Lucy infastidita da quel comportamento, non aveva più la libertà di scelta ogni volta che c’era Levy nei paraggi?
-Dai Lu-chan, siediti qui- disse la turchina facendo il broncio indicando dove la bionda si doveva sedere.
Quest’ultima prese una sedia sbuffando e mettendola con tanta, tantissima “grazia” davanti alla cattedra e si sedette subito dopo incrociando le braccia, guardando in cagnesco la compagna.
-Dimmi cosa vuoi sapere- disse in fine senza smettere di guardare in quel modo la nakama, senza però riuscire ad incuterle terrore.
La ragazza alla cattedra incrociò le gambe e intrecciò le dita delle mani dopo essersi sistemata meglio gli occhiali sul naso, tossicchiò e sparò la domanda –Ti piace Natsu?- chiese con un sorrisino spaventoso in volto.
La bionda si pietrificò, “Che razza di domanda è? E perché me lo ha chiesto? Cosa le frulla in quella testa? E perché proprio Natsu?” tante altre domande girovagavano per la testa della ragazza.
La turchina guardava soddisfatta la sua amica notando l’enorme confusione che si stava creando in lei, ma si stupì subito dopo quando vide la bionda tranquilla ed inespressiva, cominciando a guardarla preoccupata.
-Di che cosa stai parlando?- chiese poi Lucy con una strana naturalezza, preoccupando ancora di più la ragazza che sedeva dietro la cattedra.
La turchina aprì le mani per appoggiarvici il mento, poggiando i gomiti sulla scrivania –Amore, Lucy- disse Levy con tono dolce –sto parlando di Amore- ripeté di nuovo.
La bionda rimase a ripetere la parola amore sottovoce, ma la ragazza davanti a sé la sentì lo stesso, cominciando a corrugare la fronte “Non dirmi che..” il pensiero della turchina venne interrotto dalla ex-maga degli spiriti stellari.
-Levy- la chiamò seria –io non sono in grado di Amare come intendi tu- disse infine alzandosi in piedi –io non so cosa si provi, io non so niente di questo sentimento- disse dirigendosi verso la porta –e sinceramente non mi interessa, sto bene così- disse dando un calcio alla porta aprendola, siccome era chiusa a chiave.
-Ma Lu-chan! C’è sempre una prima volta!- disse Levy alzandosi di scatto –pure per te!- disse poi cercando di avvicinarsi all’amica.
Quest’ultima si girò verso la turchina per guardarla –Ti sbagli, io non posso amare- e detto questo uscì lasciando l’amica nell’aula.
“Amore, chissà cos’è” questo era il pensiero della bionda, mentre passeggiava per i corridoi della scuola “Conosco l’amore per i libri” continuò “Conosco l’amore che provo per Lara e per i miei amici” la ragazza si fermò davanti ad una finestra specchiandosi in essa “ma non sono mai stata in grado di amare in quel modo” finì rincominciando a camminare.
-Io non posso amare- disse a bassa voce continuando a camminare con il volto più inespressivo che aveva.
-Perché non puoi amare?- chiese una voce dietro la bionda, arrestando a sua camminata.
-Non ti interessa- disse lei riprendendo a camminare, ma venne fermata dalla presa di una mano dal tocco delicato, ma abbastanza forte da tenerle il polso –cos’è oggi, tutti vogliono prendermi per il polso? Dov’è finito il rispetto?- disse la bionda girandosi parlando alla persona che aveva dietro di lei, senza però rivolgerle lo sguardo.
-Lucy- la chiamò la persona che le aveva preso il polso, richiamando lo sguardo assassino della bionda su di sé.
-Mira, lasciami- quasi ringhiò lei, molto infastidita dall’iniziativa dell’albina, ma notando che la ragazza non faceva nulla per lasciarla andare, cominciò a spazientirsi più di prima –ho detto che devi lasciarmi- alzò leggermente il tono di voce, facendo intuire alla ragazza dai lunghi capelli albini che stava perdendo la calma.
-Perché ti ostini così tanto ad allontanare da te le persone che ti vogliono aiutare?- chiese Mira lasciando il polso della bionda, guardandola facendo trasparire solo un poco la tristezza che provava in quel momento nel vedere la sua vecchia amica in quello stato.
-Siete qui che vi sbagliate tutti- disse lei girandosi -io non ho bisogno di aiuto, non l’ho mai chiesto e non lo chiederò mai- disse stringendo i pugni –io ce la faccio benissimo DA SOLA- finì calcando sulle ultime due parole, riprendendo a camminare.
-Tutti possono amare, nessuno escluso- disse la maga dei Take Over, facendo voltare la bionda, che non con gran fastidio di quest’ultima, notò che l’albina era già sparita.
“Sì, come no” fu l’ultimo pensiero della bionda, prima di sparire anche lei tra i corridoi per dirigersi in classe, non voleva più fare nulla, non aveva neanche la voglia di prendere le sue cose ed andarsene a casa.
Magari avrebbe provato a dormire come faceva Natsu, dopo tutto non era una cattiva idea, avrebbe schiacciato un pisolino, quel giorno si sentiva stranamente stanca.
 
-Erza-san- la chiamò Lisanna facendola girare –ci puoi spiegare cosa sta succedendo?- chiese poi riferendosi a tutto quello che stava accadendo –e cosa è successo durante la guerra?- aggiunse attirando l’attenzione di tutto il gruppo.
-È complicato- rispose la rossa –ma credo che Mira ti abbia già detto qualcosa al riguardo giusto?- disse poi guardando l’albina, che annuì.
-Si, mi ha solo detto che ci è stato lanciato un incantesimo dopo la nostra morte- disse –da Lucy- finì, mentre Gray e Juvia sgranarono gli occhi.
-Che??- si lasciò sfuggire Gray –È stata Lucy?- chiese mezzo sconvolto –come diavolo ha fatto?- chiese non credendo alle parole della sua nakama.
-Gli spiriti stellari l’anno aiutata assieme a Mavis- disse Erza seria –ma non sappiamo come Lucy abbia fatto a scoprire questo incantesimo- disse corrugando la fronte –neanche il Master sapeva che Lucy fosse in grado di utilizzare una Lost Magic- continuò lasciando sopresi tutti.
-Lucy ha usato una Lost Magic?- chiese Natsu colpito dalla rivelazione.
-Cosa pensi Natsu! Credi che chiunque sarebbe in grado di far reincarnare i morti?! Sicuramente è una Lost Magic!- disse Gray spazientito –ma non riesco ancora a capire- abbassò la voce il corvino –perché non ce lo ha mai detto?- finì lui.
-Magari non lo sapeva neanche lei- disse Lisanna –forse è successo qualcosa, magari è opera della prima Master- aggiunse.
-Glielo ha detto qualcuno- disse Natsu interrompendo Lisanna –ne sono sicuro- aggiunse stringendo i pugni.
-Eh?- si lasciò sfuggire Lisanna mentre Erza si avvicinò a Natsu.
-Come fai a saperlo?- chiese lei guardando Natsu ancora più seri di prima.
-Quando voi eravate impegnati a combattere, Lucy era rimasta ferita poco prima aver mandato gli exceed nel mondo degli spiriti stellari- disse lui –in quell’arco di tempo era rimasta svenuta per poco più di un minuto- aggiunse cercando di ricordare il più possibile di quella maledetta giornata –al suo risveglio mi ha parlato di quello che voleva fare- finì non ricordando più nulla di preciso.
-E da cosa hai capito che glielo ha detto qualcuno, razza di cervello bruciato! Era svenuta!- gli urlò il mago del ghiaccio in preda ad una crisi isterica, causata dalla vicinanza del rosato.
-Stupido ghiacciolo! Tutti volevamo morto Zeref! Com’era possibile che Lucy avesse cambiato idea in poco più di un minuto, visto che lei era una di quelle persone che lo voleva morto più di tutti! E sai anche tu il perché!- sbraitò il rosato zittendo il corvino, ricordandosi degli ultimi giorni della guerra.
-Ora basta!- Titania si mise tra i due per poi rivolgere la parola al mago del fuoco –quindi ne sei davvero così sicuro?- disse lei rivolgendosi al mago, che annuì deciso –allora dobbiamo informare il Master- disse infine la scarlatta allontanandosi dal gruppo con passo veloce –andate nella vostra classe, le lezioni stanno per cominciare- finì andandosene, lasciando il gruppo con i due ragazzi che sbuffarono, non volevano andare a lezione, avrebbero preferito fare a botte fra di loro di certo.
 
-Lily- lo chiamò il moro distraendo il gatto dal mangiare il suo assaporito kiwi –da domani vado a scuola- disse sbuffando il Dragon Slayer del Ferro, causando una risata da parte dell’exceed.
-Non ci credo!- disse il gatto nero tenendosi a stento dal non scoppiare ancora di più dal ridere, sapendo che già così stava facendo incazzare il suo compagno, non avrebbe immaginato se si sarebbe messo a ridere urlando.
-Smettila- ringhiò Gajeel guardando il suo gatto con sguardo torvo “E che cazzo! È mio amico, mio compagno e mi deride?! Ma stiamo scherzando?!” si chiese senza capirci più nulla.
-Hai saputo chi potrebbe aver già recuperato la memoria?- chiese l’exceed amante dei kiwi, sperando che i suoi amici Happy e Charle fossero tornati sulla Terra.
-Credo che il fiammifero sia tornato, ma riguardo gli Wendy, non lo so- disse lui massaggiandosi il mento –sono sicuro di aver sentito il potere magico di Natsu, ma della blu neanche la traccia- continuò guardando il suo compagno.
-Ho capito, magari mentre tu domani andrai a scuola, io faccio un salto da Happy- disse il gatto incrociando le braccia al piccolo petto.
-Tsk! Non ci voglio neanche pensare- disse il moro riferendosi alla scuola “Maledizione a te Mira!” urlò mentalmente il mago del Ferro “Me la pagherai!” pensò lui mentalmente, ghignando.
 
-Virgo!- lo spirito stellare della vergine venne chiamato, e questo comparì davanti a chi lo aveva chiamato.
-Si?- chiese lei muovendo le catene.
-Sei pronta?- chiese Loki sistemandosi gli occhiali e mettendosi le mani in tasca, senza smettere di guardare la ragazza vestita da cameriera.
-Il canale di comunicazione con la Sabertooth si sta per attivare- disse la ragazza chinando la testa –ma non sono ancora riuscita a raggiungere il vuoto- aggiunse con tono triste, anche dando il massimo non riusciva ad avvicinarsi.
-Dobbiamo riprovarci, come ha detto il Re, dobbiamo sbrigarci o la sua anima si allontanerà ancora di più fino a venire completamente risucchiata e fatta a pezzi- disse leggermente agitato lo spirito del Leone.
-Lo so- rispose la ragazza dai capelli lilla con tono triste, per poi scomparire subito dopo.
-Crux!- Loki chiamò il suo compagno e quest’ultimo comparì davanti ai suoi occhi smettendo di russare.
-Lo so, riguardo lei- disse la vecchia croce –stanotte si è avvicinata, anche se di poco- disse poi facendo lasciare un sospiro di sollievo a Leo –ma non ci resta molto tempo, sento chiaramente che stanno cercando di riportarla nel luogo oscuro, forse questa sarà l’ultima volta che l’avremo così vicina- finì la croce rimettendosi a russare.
-Grazie Crux- ringraziò lo spirito, erano secoli che cercavano di avvicinarsi a lei e in tutto quel tempo non ci erano mai riusciti, ma forse, con quella vicinanza datagli la notte precedente ci sarebbero riusciti.
-Lucy, resisti ancora- disse lui scomparendo tra i diversi pianeti del mondo degli spiriti stellari, raggiungendo Virgo, intenta a parlare con Yukino, la maga degli spiriti stellari di Sabertooth.
 
-Più di così non ci riesco- sussurrò flebile la figura incappucciata immersa nell’oscurità –mi serve aiuto- sospirò quasi sul punto di lasciarsi andare verso le tenebre del mondo dietro di lei –mi dispiace Natsu- disse mentre le lacrime cominciarono a scorrere sulle gote.
La figura, con un ultimo sforzo illuminò ancora una volta cercando di avvicinarsi a quel luogo chiamato Terra, ma che una volta era la sua casa, Earthland.
Quel luogo.. erano 1733 anni che cercava di avvicinarsi a quel mondo, ma ogni volta che ci provava si avvicinava di pochissimo, ma ora che parte di lei era anche sulla Terra aveva più potere per avvicinarsi al mondo dei vivi.
Purtroppo però la speranza cominciava a consumarsi più velocemente, quella forza che aveva all’inizio per sperare in un mondo migliore in cui avrebbe potuto vivere, stavano andando in frantumi.
-Aiutatemi, fate presto- disse per poi essere afferrata alla gamba da un tentacolo nero proveniente dalle tenebre che cercò di trascinarla lì con lui.
La figura strinse gli occhi e con un calcio staccò il tentacolo rincominciando la sua marcia verso il pianeta blu, piuttosto avrebbe consumato tutte le riserve di energia conservate in quei 1733 anni pur di raggiungere i vivi, di raggiungere i suoi amici, pur di raggiungere lui.









Angolo dell'autrice ritardataria
GOMEN NASAI MINNA!!!! TT.TT
SONO IN UN ENORME RITARDO TT.TT
Mi scuso per aver pubblicato questo capitolo due setimane dopo l'aggiornamento precedente :'(
Ma la scorsa settimana è stata molto impegnativa per colpa della scuola e dei miei parenti che sono giunti a trovarmi a casa senza darmi il tempo di cocludere questo capitolo.
Comunque.. come vi è sembrato?
Cominciate a capire più cose? O vi sto mettendo in confusione peggio di prima? xD
Se avete domande a cui io potrei risposndere senza spoilerare sarò contenta di rispondervi! ^^
Aspetto le vostre recensioni!
Rigrazio come sempre i lettori, chi aggiunge ai preferiti, seguiti e ricordate la mia fictio <3
E ringrazio tantissimo chi ha recensito lo scorso capitolo: Randa_Zero, _LucyHeatphilia_ e Sayaka chan <3 grazie di cuore!
Ringrazio tantissimo gaia21 per aver recensito i primi quattro capitoli <3
Un bacione a tutti e spero di sentirvi presto! <3

Mary
   
 
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