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Autore: Nisi    18/02/2005    16 recensioni
Chi di voi non ha avuto una compagna di classe ricca, bella, con un sacco di uomini ai suoi piedi e mortalmente stronza? Io sì! Se anche voi l'avete avuta in classe e l'avete detestata, leggete questa fiction. Se siete voi quelle belle, ricche e stronze, NON leggete questa fiction perchè vi succederanno delle cose davvero brutte. Dedicata a tutti coloro che pensano che crescere NON sia facile.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sara salta giù dal gradone dell’autobus e si ritrova sul marciapiede a pochi metri dall’entrata della scuola..

Guarda l’edificio giallo con una smorfia ed oltrepassa il cancello rosso..

Liceo Linguistico Cartesio, recita una targa argentata posta da un lato..

“Hey, Ala!”.

Sara si gira immediatamente con un sorriso a 34 denti ed agita un braccio.

“Micro! Ciao, che si dice?”.

Dall’altro del suo metro e ottantasei, Micro fa un sorriso sbilenco e leva il pollice sinistro:”Ala, va dimmerda”.

Sara gli rivolge un caldo sorriso:”Allora tutto OK, come al solito!”.

Lo so, sono maleducata e non ho ancora fatto le presentazioni, chiedo umilmente scusa:.

Signore e signori lettori collegati al sito di Erika ed hacker che diffondete i virus sul mio PC (a proposito, sapete come si toglie Trojan32?), ho il piacere di presentarvi….

(musica di sottofondo, please!) Giuliano Padraig Miceal Robhaird Bigazzi..

Ma la maggior parte delle volte viene chiamato, anche da sua madre, Micro, da Microsoft, letto Maicro..

Procediamo con ordine..

I 3 nomi che seguono il più normale Giuliano sono irlandesi (non chiedetemi la pronuncia, tanto non la so!).

Dovete sapere che la madre di Micro, è irlandese ed ha passato gli anni più belli della sua gioventù a fabbricare bottiglie molotov da lanciare contro i soldati inglesi che si avventuravano nel tristemente famoso quartiere cattolico del Bogside, a Derry, in Irlanda del Nord.

Ora chiaramente le molotov Roisin Deirdre Maeve O’Farrell (gli amici la chiamano Rosy) non le lancia più, ma si è tolta lo sfizio di imporre al suo unico figlio maschio i nomi degli eroi della resistenza irlandese: Padraig (da Patrick Pearse), Miceal (Michael Collins) e Robhaird (Bobby Sands).

Non è che me la voglio tirare sciorinandovi i nomi di questi simpatici signori (beh, magari forse un pochino… concedetemelo, vi prego!).

E’ che il retaggio irlandese di Micro è molto importante per descrivere la sua personalità.

Dalla mamma, Micro ha ereditato: .

• un certo sprezzo per l’ordine costituito, l’autorità ed una tendenza all’anarchia direi un pochino esagerata..

• I capelli rosso fiammante (lunghi! Fino sotto le scapole). Le malelingue, a volte lo chiamano Anna dai capelli rossi, ma lui non ci fa caso.

• Un amore sviscerato per la birra e gli alcolici in genere.

• Una viva intelligenza, che Micro applica al mondo dei PC e dell’High Tech (da qui il soprannome).

Ora arriviamo all’altra parte di personalità, quella italiana.

Volete sentire una storia d’amore davvero romantica? Beh, anche se non la volete sentire, ve la beccate lo stesso, altrimenti non capite come ci è arrivata Roisin in Italia da quella gabbia di matti che era Derry.

Allora, erano giorni caldi a Derry e gli inglesi stavano passando al setaccio tutto il Bogside alla ricerca dei fomentatori dell’ultima rivolta.

Tra i sobillatori della rivolta, c’era appunto Rosy, la quale pensò che fosse il caso di cambiare aria, visto che stavolta l’avevano fatta grossa, e di concedersi una vacanza lontano dalle bombe, per una volta.

Siccome aveva sempre desiderato visitare Firenze, decise che era il caso di prendere i classici due piccioni con una fava.

Per cui, due giorni dopo aver preso la decisione che avrebbe cambiato il corso della sua vita, sotto il nome falso di Mary O’Connor - ci sono più Mary O’Connor in Irlanda che di Fiat Punto in Italia - e opportunamente travestita, Roisin lasciava l’Irlanda e precisamente l’aeroporto internazionale di Belfast con un aereo della Aer Lingus, facente scalo a Bruxelles.

Per farla breve, arrivò a Firenze in una bella giornata di maggio, il sole splendeva, faceva caldo gli uccellini cinguettavano sugli alberi, i fiori sbocciavano nei prati e nei giardini di Boboli e l’ingresso agli Uffizi non era ancora così caro; per cui, Roisin si lasciò tentare: entrò in un bar e chiese una granita all’arancia.

La granita fu galeotta, perché le fu servita dal mite cameriere Carlo Bigazzi, che era stato stroncato sul posto dalla vista dei suoi capelli rossi ed occhi azzurri.

Ma Roisin dice che più che dagli occhi e dai capelli, Carlo fu stregato dalla vista del suo fondoschiena.

Le versioni sono discordanti, dopo tanti anni non è ancora stata rilasciata una versione ufficiale.

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I due si sposarono a Derry, con la chiesa presidiata dallo stato maggiore dell’Ira al gran completo, tornarono in Italia e lasciarono Firenze per quel buco di paesino in provincia di Milano, dove Carlo aprì un bar paninoteca e Roisin cominciò ad insegnare inglese (visto che per l’irlandese non c’era molta richiesta, e neanche di bottiglie molotov, è il caso di dirlo) e danze tradizionali irlandesi.

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Carlo è un ometto tranquillo e pacifico.

Da lui, Micro ha ereditato il cognome, la calma placida ed il carattere affettuoso, nonché una grande passione per la musica e l’accento toscano.

Ma che c’entra Micro con Sara?.

Domanda lecita!.

Micro è il migliore amico di Sara.

• Si sono conosciuti all’asilo..

• Hanno fatto le elementari assieme..

• Pure le medie..

• Ed ora le superiori, sebbene ora siano in classi diverse..

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A Micro delle lingue non è che freghi più di tanto, neanche di studiare.

Ha scelto il linguistico perché era la scelta più conveniente: lui l’inglese lo parla benissimo, visto che passa tutte le estati in Irlanda dai parenti (a farsi delle gran bevute di Guinness con la moltitudine di cugini made in Northern Ireland che gli insegnano le parolacce irlandesi); Il francese ed il tedesco gli servono esclusivamente per rimorchiare le squinzie d’Oltralpe che ogni anno invadono l’isola di smeraldo. Oppure qualche ragazza che passa da quelle parti per farsi l’Erasmus.

e poi c’è Ala, cioè Sara.

Ho capito, volete sapere perché la chiama così: dalla canzone di Jimi Hendrix, Little Wing. Siccome Aluccia – traduzione letterale - sa di stucchevole, lui la chiama Ala e basta.

… e prima che me lo chiediate, no, non è innamorato di Sara.

Voi vi innamorereste di vostra sorella? No, credo di no, a meno di gravi squilibri della personalità. Ecco, per Micro, Sara è la cosa più vicina ad una sorella.

Ogni giorno, tutte le mattine si incontrano su quel marciapiede e comincia il solito rito.

Sara gli chiede:” “Micro! Ciao, che si dice?”.

Micro fa un sorriso sbilenco e leva il pollicesinistro:”Ala, va dimmerda”.

Poi, gentilmente, le offre la canna che sta rollando.

Tutte le volte, Sara rifiuta con lo stesso tono educato.

Ma lui non perde la speranza, prima o poi si toglierà la soddisfazione di farsi un cannone con la sua migliore amica.

Lui sa tutto di lei e lei di lui:.

Lui sa che lei porta la seconda di reggiseno, che ha avuto le sue cose a 13 anni, sa che le piacciono da morire Fabio Cortesini ed i cornflakes nel latte, che ha una smagliatura accanto alla piega del ginocchio destro e che ha baciato solamente un ragazzo, l’anno prima al mare e che non sa ancora cosa le piacerebbe fare da grande.

Lei di lui sa a quanti anni ha avuto la prima polluzione notturna ed il suo primo rapporto sessuale (presto!), che si farebbe tutte le donne della scuola (vicepreside compresa, anche se è cozza ed ha il triplo dei suoi anni), perché è giovane e gli ormoni circolano veloci in quel corpo smilzo, che da grande vorrebbe fare l’hacker per mettere in scacco il governo centrale di Londra – glielo deve a sua madre, lei ci tiene tanto a queste cose - e poi anche quello di Washington, già che c’è.

Tanto le potenzialità ci sono.

Il suo film preferito, neanche a dirlo, è Wargames, solo che la fine non gli piace tantissimo.

Il rito mattutino finisce quando lui lascia Sara sulla porta della classe, le da un’arruffatina ai capelli e le dice, guardandola in tralice:”Ala, se non fossi mia sorella ti scoperei”.

Lei gli sorride dolcemente e gli dice che gli vuole bene, poi sparisce nella classe.

Lui sorride a sua volta e riprende a fumarsi la canna in santa pace: anche si trova dentro la scuola lui ha un permesso speciale: in cambio di manutenzione gratuita di tutti i PC della scuola, lui può farsi tutte le canne che vuole, con discrezione.

E’ un compromesso che la direzione scolastica ha dovuto accettare per abbattere i costi di gestione al quale Micro si sottopone volentieri.

Lui è una persona disponibile.

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Non pensavo che avrei aggiornato così presto, ma il capitolo su Micro è venuto fuori di getto..

Il prossimo, come avrete già capito, descriverà l’incontro ed i rapporti tra Sara e Jessica. Lo voglio far bene, perché credo sia il più importante e che metta le basi della storia vera e propria. Per cui, non ho idea di quando aggiornerò, magari lunedì stesso o fra due settimane. Abbiate pazienza, per favore..

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Grazie a tutti per le recensioni, mi avete fatto molto piacere..

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In particolare:.

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Meiko: Che piacere trovarti anche qua. Tutto bene?.

Fidelity: Una Serpeverde, o sbaglio? Grazie per la dritta dei puntini di sospensione. La trasposizione al formato html mi aggiunge sempre dei punti in più, ma comunque ho riletto il capitolo dal tuo punto di vista ed in effetti hai ragione. Terrò in mente il tuo consiglio. Beh, devo dire che mi hai sgamato, ho attinto a piene mani dalle commedie americane che CI piacciono tanto..

Personalmente, trovo che Jessica sia un nome molto carino, non è nella mia lista dei top, ma è un nome che mi è sempre piaciuto. Mi è venuto in mente per Jessica Rabbit, sai:”Io non sono cattiva, è che mi disegnano così. Il tipo della vamp che sa di esserlo. Fai bene a stare dalla sua parte, è giusto difendere i più deboli. Scrivendo questa ff ho scoperto di avere un lato sadico piuttosto sviluppato. non avrei mai detto. le fanfiction come metodo introspettivo, mica male, eh?.

Lulumyu. Ciao! Anche a me Sara sta molto più simpatica, è più reale di Jessica- spero che questo chap ti sia piaciuto.

Akemichan: Grazie per le belle cose che mi scrivi: se riesco a rendere tutto questo realistico è perché nei pensieri dei personaggi di questa ff c’è moltissimo dei miei sentimenti e di quelli dei miei amici. Tutte le riflessioni che leggerai provengono da situazioni reali e non sempre piacevoli, anche se mi sono divertita a metterle in chiave ironica.

Muse17. Hey, che si dice? Sara è molto umana, sicuramente.

Per l’incontro tra le due, dovrai aspettare il prossimo capitolo, ma spero che la descrizione di Micro ti sia piaciuta. Micro sarà molto importante per questa storia, per cui si meritava un capitolo a parte. E mi sono divertita un sacco a scriverlo, soprattutto quando si parla di sua madre.

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Buon fine settimana a tutti voi

   
 
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