Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: tixit    26/04/2015    14 recensioni
Una bagatella ispirata ad altre due fanfic (o forse, a essere corretti 5), ma più che altro ad un disegno.
Dopo il ballo Oscar è seduta sul bordo di una fontana affranta e qualcuno, un uomo, davanti a lei, tiene qualcosa in mano, forse una giacca marrone... ma... allontaniamoci un pochino e vediamo la scena nella giusta prospettiva... c'è una damina fuori campo che non vediamo... e che damina!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sorellitudine'
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Disclaimer: Lady Oscar non mi appartiene e soldi non ne faccio.

Note: questa storia è una parodia, uno scherzo e una bagatella. Non prendiamola troppo su serio. 
Chi cerca una storia intensa... resterà deluso.

Nasce da un incrocio: da un lato abbiamo Danielle, in una serie di missing moments di un AU di un what if di Ninfea Blu con Spirito Inquieto – Cara Sorella...
Dall’altro abbiamo un AU di un disegno (bellissimo), di un what if su un missing moment, quello di SabrinaSala: Istanti.

Non sono la sola che si è lasciata ispirare: cito anche Pamina con E va bene così...senza parole. e MGrandier con Il riflesso sincero.

Solo che, siccome la scrivo io (che conosco i miei limiti) pecca un po' di eleganza e di certo di intensità. Non sono i loro personaggi, non potrebbero esserlo.
Danielle non è cresciuta come avrebbe voluto: non una elegante dama di corte, ma più... una borghese parigina, temo, un tantinello grossière.
E Oscar qui, fa da spalla - ma l'ha scelto lei, se avesse voluto essere la protagonista, non scappava dal ballo quella sera.

Le autrici, interpellate, hanno detto che non si offendono - e le ringrazio, potevano pure dire ma inventati qualcosa pure te, invece di saccheggiare e pervertire, scema!

Come sempre: io mi sono divertita... spero che si diverta anche chi legge.
Se c'è qualche refuso che m'è sfuggito... non esitate (la revisione multipla sta per diventare una abitudine - a mia discolpa posso solo dire che a me, quando lo uploado, sembra sempre di non doverlo più toccare, e invece...)


 

La più bellissima alla riscossa.

Prima Inquadratura: primo piano di una mano maschile che regge qualcosa, forse un pezzo di stoffa marrone, in secondo piano il volto di una fanciulla bionda evidentemente turbata.


Allarghiamo lentamente l’inquadratura e arretriamo: ora vediamo la giacca, una semplice giacca di fustagno marrone, il braccio e la spalla dell’uomo, il bellissimo vestito della fanciulla, seduta sul bordo di qualcosa.


Allarghiamo ancora: ecco la fontana coi suoi giochi d’acqua. Il braccio e la spalla appartengono ad un lacchè, che non riconosciamo.

Sulla destra una figura svelta, biondissima e alta, parla muovendosi avanti ed indietro, tutta concitata...

  "Oscar, è tutto quello che sono riuscita a trovare... cioè, tutto quello che ha trovato il mio lacché nella mia carrozza – puoi andare tu! Grazie..."

"Danielle, non serve, sto benissimo così. Vai pure."

"Serve si, non fare la scema: si muore di freddo qua fuori, e tu non rientrerai a prendere il tuo scialle dal guardaroba, ti conosco. Alla tua roba ci penserò io, non ti preoccupare – me la porto a casa io e poi te la faccio recapitare. O la getto in un fosso se ti fa più felice, vedi tu... tanto sono solo cose, vanno e vengono.
Anzi, sai che ti dico?
si ferma e guarda ispirata la ragazza bionda, ancora affranta
Se ti fa piacere, andiamo insieme in un campo e diamo fuoco a questo vestito – sono cose che io di solito non faccio, ma tu hai sempre avuto gusti un po’ barbari...
Mi informo col capo-giardiniere se per caso abbiamo un tempietto con un altare da qualche parte nel parco... mia suocera aveva fatto fare un giardino all’inglese, ai suoi tempi... ci sarà pure un tempietto, che dici? ho sempre desiderato accendere una pira... Secondo me, vicino alle fiamme, coi miei orecchini di rubino e un alito di vento starei divinamente... può andare?"

"Danielle, per piacere, lasciami sola. Siamo troppo diverse, non capiresti. Sono sicura che tu accanto alle fiamme staresti un incanto. Ma io... stasera ho già dato abbastanza spettacolo, non mi serve aggiungere ridicolo al ridicolo. Perché stasera, sai, mi sono proprio resa ridicola."

"Beh scappando un pochino si... che sei scappata a fare? C’era un topo? Non mi pare... per un topo lo avrei capito: io urlerei, per un topo!"

Oscar guarda Danielle incredula

"Tu proprio non capisci, vero? Quando il suo sguardo... è stato più doloroso che un colpo di spada, una botta segreta che non sapevo parare, dritta nel petto... in un cuore che non pensavo di avere. E nemmeno una ferita mortale. Aveva capito. Vattene per piacere."

"Preferirei vederti scappare per un topo, che per un damerino. E’ vero che alcuni damerini sono più sudici di un sorcio, ma... un damerino! Andiamo! E poi dovrebbe vergognarsi lui! Non tu!"

"Vergognarsi di cosa? E' stato un perfetto gentiluomo... Non ha colpa se... se non vede in me una donna."

"Quello no, ma... è scemo! E’ grande grosso e scemo! Sarà l’alimentazione, mi dicono che in Svezia mangiano un sacco di panna acida... è chiaro che poi sono tutti lugubri... la panna acida! Ma io dico... Sono anni che se ne va in giro affranto perché non può avere la Regina. Ha stufato."

"Come sei... sciocchina... tu non capisci... non hai sperimentato... è terribile non poter avere chi si ama, la vita diventa solo una lenta e triste agonia"

"Lui non può avere chi ama... e allora? Non è mica il solo! Ed è pure in ottima compagnia, sai? Conosco alcune persone affamate per amore, peggio che il cane di un macellaio, che ti credi? Hanno l’Amore sempre accanto e non lo possono mai sfiorare... e non agonizzano in giro!
E poi... ma che sciocchezze dici? Proprio io te lo devo dire, scema di una scema? La Regina gli piace perché sta lì, accanto a quella pasta d’uomo del Re... mica con lui, il bel Fersen, a casa sua tutto il giorno, con tutte le sue pazzie e tutti quei conti da pagare, e il vizietto del gioco, e le amiche con la testa vuota lì solo per sfruttarla, scelte solo per l'apparire... e la pretesa di fare l’attrice... io mi immagino già che discussione continua con la suocera se Lei fosse sua moglie! E Fersen ha pure una sorella! Le cognate! Tu non sai che flagello le cognate...
E’ facile amare così, che ti credi? Amare la donna mantenuta da un altro... Vorrei proprio vedere se La Coquette et L'impuissant l'avessero scritta su di lui...Amare solo durante i balli è la cosa più semplice che ci sia! E chi non vorrebbe? Si dovrebbe poter cambiare marito come si cambia il compagno di ballo, credimi!
Danielle sbuffa, battendo un piede in terra e poi riprende “E lei... lei è una furbacchiona e vi mette tutti nella sua bella taschina ricamata con le sue moine e sbattendo i suoi occhioni blu... e credimi so quel che dico perché sono una damina leggiadra anche io... e pure io ho gli occhi blu e sono altrettanto egoista, che ti credi? Posso sbattere le mie ciglia lunghe del colore della notte e splendenti come la seta, in tremila modi diversi, proprio come lei, e far capitare un tornado a Parigi e una tromba d’aria a Versailles!”"

"Si, certo... ed un nubifragio a Londra!"

"Hmm per quello non mi sono ancora attrezzata – l’ambasciatore è un po’ troppo vecchio per reggere al colpo..."

"Ma smettila, tu proprio non capisci..."

"Quanto a Fersen non stava in una grotta a meditare sulla morte, mentre agonizzava lentamente,  mi pare: non l’hai trovato addormentato sotto un pino, ma ad un ballo, sbaglio? Tutto ben vestito e infiocchettato, un bijoux... o come diavolo si dirà mai in svedese, qualcosa di impronunciabile e anche un po’ volgare, tipo uno sputo..."

"Danielle!"

"Hai imparato lo svedese per lui? Scema fino a questo punto?

Oscar scuote la testa

"Mammeglio! E fammi finire!
Non lo hai mica trovato tutto vestito di nero e con la barba sfatta, che pensava al senso della vita guardando qualche teschio di un suo amico... tipo quell’inglese... che poi è un danese – c’è del marcio in Danimarca! - Quella storia in cui poi muoiono tutti... un macello... una che esce perfino pazza per amore, un’altra scema!"

"Amleto?"

"Si, proprio lui, brava! Non lo hai trovato ubriaco in una bettola di quart’ordine..."

"Fersen è troppo elegante per una bettola!"

"Quando il cuore morde davvero, cara mia, è dura perfino lavarsi i denti, che ti credi? Ma per qualche giorno te ne accorgerai... poi però passa!
E ci hai pure ballato insieme: come ha visto una dama bellisima si è fatto avanti, il Malato d’Amore Impossibile, quello che tiene una passione accesa per anni... come se non ci fosse mai un alito di vento! Un acquazzone! Ma dove s’è mai visto?
Ed è andato a ballare con una debuttante foruncolosa tutta intimidita che faceva da tappezzeria e sarebbe svenuta per un invito, svenuta? NO!
Ed è andato ad invitare una ragazzina con il viso deturpato dal vaiolo o i denti storti, di quelle che nessuno invita mai, loro si ridicole per tutti tutti i giorni, non tu per una volta che hai preso male la mira?NO!
Non avrebbe dovuto ballare! Non doveva ballare con Nessuna per rispetto verso il suo Grande Amore... se non con quelle che nessuno fa ballare! Avrebbe dovuto agonizzare dignitosamente, se fosse come te lo immagini."

Oscar scuote la testa amareggiata

"Ha ballato con te, Oscar! Con te! Che sei arrivata nel salone più bella di Cendrillon e di Peau d'Ane, come solo noi, le più bellissime, possiamo."

"Ma ancora non hai imparato le comparazioni! Ma come è possibile?"

"Quando si tratta di noi sorelle Jarjayes il termine di paragone è inesistente! E il grado insufficiente!"

"Danielle, ti prego... " sorride involontariamente

"Oscar! E’ facile struggersi per la donna che non si può avere mentre intanto ci si diverte con molte altre. Se fosse sua moglie dovrebbe darci un taglio a queste cretinate e allora si che lo vodrei vedere questo... amore da opera lirica."

"Tu non sai quello che dici... sei una cara ragazza, ma, mi spiace dirlo, credimi, tu sei orribilmente superficiale! Niente ti tocca, tutto ti sfiora"

"No, no, io so molto bene quello che dico e tu lo sai meglio di me che lo so – c’eri dopo la mia prima notte di nozze, ho dormito da te la settimana dopo! In quel letto scomodissimo, duro come un sasso..."

Oscar la guarda con gli occhi sbarrati, sentendosi, come suo solito quando sbaglia e pure tanto, orribilmente in colpa.

"Perdonami..."

"Ma perdonarti di cosa? Sciocca! è naturale che tu non ci pensi... non ci penso più io!
E poi... Fersen ballava con te e parlava, e nemmeno ti aveva riconosciuto... Intellettuale e spirituale... come no? sarà stato tutto il tempo a guardarti le tette! Quelle non le poteva certo riconoscere..."

"Danielle!"

"Non le mostri mai, su! Non le riconosceva... E piantala di fare la pudica perché invece quello che mostri a tutti è... il... derrier! Noi non possiamo, incastrate nei nostri panier come dei trapezi un po’ sbilenchi, fingendo fianchi umanamente impossibili, ma tu... vai in giro con quei pantaloni... tutte le gambe in bella mostra, roba da scomunica! Una sera ti sei chinata per salutare il principino e dietro avevi proprio il Cardinale... mamma mia... gli si è gonfiata una vena del collo! pensavo che sarebbe morto là per là. Così impara coi suoi discorsi bacchettoni sulla lussuria!
Volevo dargli un colpetto con il ventaglio e dirgli Padre, 10 Pater Noster e 7 Ave Maria!"

Oscar fa  una risatina

"Io proprio non accetto di ascoltare delle prediche interminabili sulla lussuria da uno che dell’argomento non dovrebbe sapere niente! Parlo di teologia io? NO! Parlo di transustanzazione io? NO! Parlo della verginità della Madonna? NO!"

"Esiste un branco di oche con solo un’oca NO!" Oscar sorride divertita, ricordando qualcosa che sa solo lei

"Esatto! A ciascuno il suo! E il mio sono le oche e qui ce ne sono ben due e pure belle grosse!"

"Danielle, non l’ho mai pensato, ti giuro, che tu fossi... un'oca."

"E io invece di te si! Guarda un po’! Io di te l'ho pensato e te l'ho detto!
Se il tuo Damerino Supremo t’avesse guardato negli occhi invece che nel corsetto, lo avrebbe saputo subito che eri tu... il modo in cui inclini la testa, i gesti buffi che fai, il fatto che sei sempre un po’ rigida... in questo sei diventata proprio come il Generale, crescendo – leggerezza zero, tutta serietà, senso dell'onore, dovere... Se non fossi così avvilita per quel cretino mi piacerebbe buttartici in questa fontana. Almeno poi ti svegli!
E poi la costellazione di va a sapere cosa nei tuoi occhi, che astronomia non mi è mai interessata - magari quello lo devo chiedere ad André che di sicuro lo sa, ma tu non glielo chiedere per piacere, ché adesso sei troppo scema e un giorno me lo farai uscire pazzo, quel poveretto con le tue cretinate - il colore dei capelli... la punta del tuo nasino... ha passato tante sere con te, vuoi che non sappia riconoscere il tuo viso? altrimenti è proprio scemo. Doveva accorgersi subito e dire Oscar! Finalmente possiamo ballare!"

Oscar sobbalza ferita.

"E t’avrebbe dovuto dire che era lusingato che t’eri vestita da donna solo per poter ballare con lui! E tu avresti detto solo con Voi? Sbattendo gli occhi blu, proprio su quel solo, in tre tempi... Un, due tre! dovevi venire da me, prima! Scema! Ti spiegavo io come si fa a prendere un merluzzo!"

"Piantala! E’ stato davvero umiliante, tu non capisci... ero ridicola, io non sono così, io non sono davvero così! Io non voglio essere così. Mai più!"

"Non sei così come? E’ un vestito, sciocchina, mica lo specchio dell’anima! Un po’ di stoffa, un po’ di perline colorate, un po’ di pendaglietti per le orecchie, i polsi, il collo, che sarà mai tutto questo che non sei tu? Se bastasse un vestito per cambiare quello che si è davvero, cara mia... le sarte sarebbero Regine! Al posto dello scettro agiterebbero un ago! E noi damine un po' sciocchine tutte intorno a pregarle di darci un’anima... come no?"

"Non ero io. Ma possibile che non lo capisci che non ero io? Questo cuore di donna non mi appartiene, non lo voglio, non sono io."

"Cosa è che non eri tu? Bella? Sei sempre bella!
Eri solo la mia sorellina stupenda, un po’ scema, ma lo so quando sei nata che sei una grandissima. E anche una grandissima scema!
Eri la mia sorellina che gioca quasi sempre a viso aperto e che ha deciso di provare ad andarsi a prendere una cosa che per lei valeva. E allora? Qualcuno potrebbe trovarci da ridire?Chi vive senza follia non è savio come si crede - e non l'ho detto io!
Eri la mia sorellina, vestita come non le piace sul serio andarsene in giro, apposta per piacergli. Davanti ad una cosa così uno che vale, uno per cui vale la pena farsi un paio di pianti di quelli seri, dice solo una cosa: “grazie”, poi può dire un no o un si, ma la prima cosa è “grazie, grazie di cuore”. Specialmente se si è amici. Altrimenti... amicizia di cortigiani! Oppure si è proprio scemi, ma scemi senza rimedio! E mia sorella non perde tempo con gli scemi! Ti è chiaro! Mia sorella è in gamba!"

"Ma grazie di cosa?"

"Grazie, che mi hai voluto mostrare qualcosa di te che non mi riuscivo a immaginare da me, dal grandissimo scemo che sono.
Grazie perché hai messo sul piatto oltre quella sei pure quella che potresti essere, se mai mi dovesse piacere questa nuova versione.
Grazie perché non lo hai mai fatto per nessuno, prima.
Grazie perché m’hai fatto capire che ti potevo avere. E le più bellissime non le può avere chiunque, che si crede? E che ti credi tu? Che mia sorella, la più bellissima subito dopo di me, la può avere chiunque?
E poi un no, cortese, ci stava, ma prima si dice grazie. E sul no, non la si fa tanto lunga. Non è che lo hai inseguito per la sala degli specchi con una frusta in mano, mi pare... bello spettacolo, nel caso, allora si che ti saresti dovuta vergognare! Capacissimo che quello scemo ti viene pure a cercare a casa tua per dirti delle cretinate madornali!
Quando si spara a un cervo, che è un animale nobile, si tira un solo colpo, giusto dì in mezzo agli occhi, non ci si accanisce con un temperino!
Fallo buttare fuori calci da André! Non ci andare a parlare di Amore, che tanto nessuno di voi due dell’Amore ci capisce un fico secco! Mi raccomando!
Parlate di spade e di pistole, magari, ma l’Amore lasciatelo perdere... che ne volete sapere? Bambini che giocano con lo spadino e pensano di essere dei guerrieri! Voi dovreste praticare l'arte del silenzio!"

Oscar la guarda orripilata

"Lui ti avrebbe dovuto seguire qui, alla fontana, per vedere come stavi. Prima come Damerino Supremo e poi come Amico! E darti un bacio, sapessi quante ne bacia.... e quante bugie caccia in giro e nemmeno se ne accorge. Un bacio d’addio, che poi da un bacio... mah! Sai come si dice, no? Uno tira l’altro.. per quanto non ci tengo ad avere nipoti svedesi, sia chiaro! Mangiano aringhe crude!
Doveva essere qui, lo scemo, a farti sentire bella come sei, nel tuo diritto. Ma è scemo e allora..."

"Però poi c’era un no."

"E allora? Se non volevi sentire un no non facevi la domanda... io per esempio non chiedo mai cose che non voglio assolutamente sapere! La prossima volta ci sarà un sì. Magari per un uomo migliore. Non farlo aspettare troppo, scema!"

"Non ci sarà un uomo migliore!"

"Se questo è il tuo ideale, cara mia... ne abbiamo da lavorarci sopra!"

"Allora diciamo che non ci sarà un altro uomo!"

"Preferiresti una donna? Si può fare! ho giusto un’amica... ti piacerebbe, un po’ rozza come te, in senso buono, ma di cuore. Mi risolveresti pure un problemino... sei come un pezzo troppo potente che sta in mezzo alla scacchiera! E io non posso muovere senza mangiarti... un po' mi spiace"

"Ma di cosa parli?"

"Sei proprio scema, io l’ho sempre detto... e vuoi pure che te lo spieghi... svegliati e fatteli pure tu i tuoi compitini, Oscar!"

"Piantala di fare la sciocca! Io non mi innamorerò mai più! Io voglio decidere di non innamorarmi più, voglio strapparmi dal petto questa debolezza, perché fa male, fa troppo male!"

"Ah si? Lo hai deciso tu? Adesso decidi tu quando inizia un amore e quando finisce? Tu? Glielo ordini al tuo cuore, come fai coi tuoi soldati?
Allora sei la sola in tutto il mondo... se scopri come si fa, fuori da palazzo Jarjayes ci sarà la fila peggio che fuori dalla capanna di una strega – di gente che si vuole innamorare e di gente che non vuole più. Uomini e donne, sai? Vecchi e giovani! Poveri e ricchi! Vestiti da donne e vestiti da uomini! Perché, cara mia, Non c'è travestimento che possa alla lunga nascondere l'amore dov'è, né fingerlo dove non è...  E anche questo non l'ho detto io!
credi sia una questione di uomo o donna? di forza e debolezza?  Ti stupiresti dei volti che potresti vedere in quella fila, gente che nemmeno ti immagini!
Il Generale, però, si irriterebbe parecchio, non gli è mai piaciuta la folla. E detesta che gli calpestino il prato.... tutti fatti tuoi nel caso! Io non voglio esserci... quel giorno me ne vado in campagna!"
Oscar sorride divertita

"Dai, ficcati questa giacca e andiamocene da me! Il problema è tutta quella pelle che hai messo in mostra, è tipo Sansone coi capelli... Percival e il santo Graal... la fata madrina e la bacchetta... senza una giacca tu perdi i tuoi poteri da più bellissima! Al prossimo ballo il vestito lo scegliamo insieme!
E’ tardi andiamo! Dormi da me, piangi un po’, giusto un pochino eh, che poi ti si gonfiano gli occhi e non va bene... ci facciamo une beauté, un po’ di cioccolata, ancora un piantarello... O se preferisci sparare a qualcosa, mando a chiamare André. No, anzi no, André lasciamolo un po' stare in questi giorni, per piacere, stagli alla larga, te ne prego, mia tragica guerriera, che me lo sento che gli combini un guaio! Quando ci sono le delusioni d'amore non è mai il momento per le decisioni!  ma sbrigati! Che se non dormo le mie 10 ore poi sono uno straccio!"

La trascina via verso la carrozza, travolgente come un uragano.

"Hai tante cose ancora da raccontare, io lo so, la tua storia non è finita qui, Oscar! E a culo tutto il resto!"

"Danielle!"

"A.Culo.Tutto.Il.Resto! E' una licenza poetica!"

   
 
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