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Autore: Zoichi Kuronin    26/04/2015    0 recensioni
Supponiamo che due adolescenti "normali" si ritrovino catapultate in un altro mondo al loro parallelo assieme a due gemelli speciali, cosa mai potrebbe succedere? Vi rispondo io: un guaio dietro l'altro!
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Debitto, Jasdero, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-...incredibile- si lasciò sfuggire solamente la rossa. La sua migliore amica, quella che ogni santa volta che andava a vederla ad un allenamento di kendo la colpiva regolarmente solo per sentire quali suoni produceva la sua testa dall'oggi al domani, la stava proteggendo in maniera... DEL TUTTO SBAGLIATA!
Era partito tutto benissimo: entrata alla "LIKE A BOSS", momento fluff tra loro due con sbrilluccichii e bollicine di sfondo in omaggio e momento di figaggine assoluta nello schivare delle concubine incavolate e nel farsi appoggiare delicatamente a terra con un sorriso della serie "Non temere, ora ci sono io... e appena finiamo facciamo finta che io sia un ragazzo e concludiamo questa fanfiction cambiando il "tipo di coppia" da HET a YURI", peró...
- MALEDIZIONE!- boccheggiò Miki schiacciando la schiena contro il muro per sorreggersi e non vomitare dallo sforzo. Quella Innocence, qualunque cosa fosse, la stava distruggendo! - M...Miki! Ti prego, rinuncia. Fuggiamo via e lasciamo qui questo bastardo! Non merita nemmeno di essere sfidato- imploró andandole incontro.
- Non avvicinarti!- le urlò lei facendo leva sul braccio argentato deforme e lacerato che sembrava una nave che aveva deciso di fare harakiri su uno scoglio con un effetto "burro"- Lui... ti ha rapita, quasi stuprata e ti ha messo un vestito che ti fa risaltare quelle tette di cui vai tanto fiera e che mi fanno andare in bestia... mi sembra ovvio che lo debba fare fuori!-
Jasdero rise sommessamente all'ultimo punto della spiegazione sistemandosi il fazzoletto su per il naso.
- Non voglio che tu muoia!-
Il silenzio di conseguenza fu una cosa davvero gelida che perfino il castano maniaco aveva sgranato gli occhi.
- Hey Miki... avevi promesso che se fossi stata nei guai tu saresti venuta senza pensarci due volte ed io ho fatto lo stesso, perció ti proibisco di ucciderti in questo modo. Se muori adesso, brutta scema, chi mi proteggerá?-
La blu sorrise trattenendo un colpo di tossetraditore, rizzò la schiena con decisione ma non ce la fece piú a reggersi che cadde e per un momento temette che si sfracellasse il naso a terra. Qualcosa la tenne con la testa a mezz'aria.
- Devitto?- sbottó incredula, avvertí anche l'altro braccio, quello che aveva all'inizio definito gingillo di latta dal peso discutibile, sollevarsi e cingere le spalle di qualcuno -Jasdero... ma voi due...-
- Non possiamo di certo permettere che le nostre Queen crepino!- la interruppe il moro freddo.
- Jasdero e Devitto lo impediranno!!- aggiunse il biondo con allegria spiccando un balzo nonostante fosse sotto il peso dell'arma.
- Queen?- ripeterono le ragazze non capendo minimamente di che cavolo quei due stessero parlando.
- Heyhey voialtri!- chiamó il castano con un sorrisone a centoquarantaquattro denti piú uno -Mi sembra che vela stiate prendendo un po'troppo comoda-
Incurvò la schiena in avanti, i vestiti si stracciarono quasi fosse ingrassato improvvisamente... a Kusa era successa una cosa simile quando aveva undici anni: si era piegata per prendere un gesso caduto in classe e i jeans avevano farto uno strano rumore di stoffa che si straccia. Inutile dire le risate rivolte alla cicciabomba che era stata.
Cioè lui non era ingrassato! Gli stavano uscendo dall schiena accuminate spine, dalle labbra sbucavano delle zanne appuntite es affilate, gli occhi rotearono e sulla fronte ormai grigiastra apparí un pentacolo.
- Che ca...- una sferzata sbalzò la blu oltre alcuni metri assieme ai gemelli, travolse l'amica cercando di afferrarla in volo, cosa che non riuscí a fare poiché era impegnata a reggersi l'occhio che le esplodeva dal dolore.
- Miki!- chiamó disperata la rossa correndole incontro per vedere se fosse ancora viva. Ebbe anche la dignitá di preoccuparsi di Jasdero e Devitto prendendoli a schiaffi per risvegliarli.
- Ngh... il mio occhio fa malissimo!- si lamentò la ragazza stringendo i denti, contorcendosi dal dolore. Si impose di rialzarsi, anzi no, fu una voce che aveva del femminile per certi versi. Le diceva si non arrendersi.
"Devi vincere...devi salvare quell'Akuma..." bisbigliava, ad ogni parola il bulbo oculare pulsava ad un ritmo sempre piú veloce.
"Chi sei?"
"Fidati di me" rispose solamente "distruggi l'Akuma, salva la sua anima!"
- Akuma?- ripetè squadrando quella figura spinosa che abbaiava risate e insulti con la stessa facilitá di quanto Miki faceva lo sgambetto per le scale a Kusa, il che equivale ad un'estrema facilitá.
- Merda! Un Akuma che ci attacca? Ma che diamine succede?- sibilò Devitto mettendosi a sedere con una certa nonchalance.
- Mooooolto strano hiiiiiiiii!!!- strillò il fratello massaggiandosi la spalla.
- Hey, Jasdevi... dopo mi spiegate sta storia delle Queen ed Akuma- scrocchiò le dita di ferro, fece altrettanto con il collo.
- Hm? Qualcuno qua vuole morire giovane AHAHHAHAHAHA!!!!!- rise l'Akuma (?) inclinando la testa di lato con fare di scherno, sembrava davvero divertito.
- Che ti ridi deficiente!- si gettò con un occhio serrato ancora dolorante, tagliò l'aria. L'arriglio gli staccó il braccio - Nessuno deve permettersi di toccare la mia piccola Kusa, nessuno-
Ne uscí una quantitá alquanto improponibile di sangue tanto da farle venire una lieve nausea.
"Hey tu!" chiamò sperando che la voce che aveva sentito prima la potesse aiutare in qualche modo. Intendiamoci, lei sapeva usare una spada, conosceva le basi del karate e aveva una forza giá di suo quindi non si sarebbe stupita di vincere... aveva solamente paura: paura di perdere, se fosse accaduto avrebbe perso Kusa, non l'avrebbe piú rivista.
"Vuoi una mano?... ascoltami allora..."
L'Akuma la prese a pugni in quel momento you-and-ma con la voce e per un briciolo di schifoso momento Devitto fu tentato di alzarsi e combattere al posto di quella stupida. Poi si rese conto che comunque lei non era la Sua Queen. Fece alcuni passi verso Kusa prendendola per le spalle e trascinandola fuori tappandole la bocca per evitare di rompersi i (cosiddetti?) timpani.
- Ma che...?- riuscí solo a fiatare la rossa.
- Ora ascoltami, non é il caso di stare lí, potresti solo rimanere ferita- la interruppe severo, portandola di peso verso la ripida parete di roccia che faceva da terrazzo per quella caverna.
- Ma se lei...-
- Rimarrá Jasdero con lei! Non sta a me decidere se proteggerla o fuggire, sta a lui-
La lasciò cadere appena atterarono di fortuna giú da quella montagna. L'aveva quasi gettata tra i cespugli con tutta la noncuranza con cui aveva "scaricato il carico".
- Allora? Che cos'é quella cosa che ha nel braccio?- si era imposta di attribuire la prioritá a "quella cosa" che tanto le rimbalzava nella mente.
- Un'arma- alzò le spalla.
- Oh mio Dio, il tuo cervello avrá una sincope degenerativa, ti sei sprecato a spiegare l'ovvio!- ruggí sarcastica lei incrociando le braccia, anche perchè cominciava a sentire freddo.
- D'accordo... a quanto pare Miki è compatibile con un'arma creata grazie all'Innocence. Comunque questa non è la prima volta che vedo Quel braccio... c'era un tipo che l'aveva uguale identico... o forse mi sbaglio- alzò le spalle all'ultima affermazione come dire "che cosa vuoi che ne sappia, ho avuto un ruolo quasi marginale in tutto il manga... mica posso esserne al 100% sicuro, ti pare?".
- Cos'è quest'Innocence?- era sicurissima di averla giá sentita da qualche parte... ma dove???
- Non c'ho palle di spiegartelo Erba- si lamentò buttandosi sull'erba rischiando di sbattere la testa su una radice.
- Grrr... ti odio!- e gli tirò un calcio. Fu cosí che Devitto perse la capacitá di procreare♪.
Una figura ne reggeva un'altra tra la braccia, atterrò con la grazia pari a zero e barcollò d'instabilitá trovando poi l'equilibrio necessario a mettere giú la blu che corse dall'altra soffocandola in un abbraccio.
- Ce l'ho fatta- sospirò solamente svenendo piacevolmente.
- Ben fatto, mio principe.- resasi conto che c'era anche il biondo gli sorrise dolcemente - Grazie Jasdero, sei davvero una delle persone piú buone che abbia mai conosciuto-
- Ovvio che lo abbia fatto!- si intromise il moro spezzando quel momento -Miki è la sua Queen, ovvio che faccia cose simili-
- 'proposito! Che cappero è 'sta Queen?- biascicò Miki strofinandosi la faccia per sentire se era o non era ancora viva.
- Okayokay... da dove comincio...- prese un respiro profondo - vedete, anche se nessuno può percepirlo, ogni persona è strettamente legata ad un altro essere vivente della sua stessa specie, possono passare centinaia, anche migliaia di anni che le due entitá collegate -di sesso opposto- non si incontino nemmeno. È strano però è cosí. Anche io e Jasdero siamo legati a qualcuno sin dalla nascita, ma per decenni, forse anche per uno o due secoli la nostra Catena è rimasta sospesa, in attesa di voi due-
Le amiche istintivamente si portarono le mani al petto e graffiarono coi polpastrelli la stoffa -o la pelle, nel caso di Kusa- per sentire se avessero legato un qualcosa.
- Ogni inddividuo maschile definisce la propria "legata" con il termine Queen, ossia regina; mentre l'individuo femminile chiama la controparte con il termine "Butler", maggiordomo. Non prendetela come se da ora in avanti fossimo i vostri servi: è solo un modo per definire le due parti. Nessuno puó vedere questi legami, due persone potrebbero anche incontrarsi ed essere Queen e Butler e sentire che si conoscono giá, senza nemmeno saperlo.- aggiunse pacato, con una nota di noia nella voce, il moro avvicinandosi alla sua Queen e passandole la mano davanti agli occhi - E solo noi Noha possiamo permettervi di vedere queste catene-
Abbassando lo sguardo Kusa vide la catena che partiva del centro del petto e raggiungeva lo sterno del Butler, guardò Miki e poi Jasdero, erano collegati da una catena simile alla loro.
- P...perchè non ho mai sentito questa catena?- fece scossa piú che mai, la rossa.
- Prova a toccarla, quella catena.-
Seguendo quel consiglio cercò di toccare gli anelli di ferro, la mano passò attraverso quasi fosse un miraggio. In un certo senso, era una sensazione indescrivibilmente bella tentare di toccare quella catena. Era divertente.
- Ma siamo sempre stati lontani... com'è possibile... insomma, se uno di noi fosse morto...- sollevò lo sguardo affondando nei suoi occhi dorati - non è dato sapere, vero?-
La mano le si appoggió il testa.
- Che brava! Allora vedi che se ti impegni ce lo hai il cervello- e se ne andó per i cespugli facendo segno agli altri di seguirlo.
- È compito dei Butler proteggere la propria Queen, Devitto è solo reoccupato per Kusa- la rassicuró il biondo passandole le dita davanti alla visuale. Le catene sparirono e con loro anche il divertimento.
- Proteggere me?-
   
 
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