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Autore: LadySissi    26/04/2015    1 recensioni
Raccolta di racconti ispirati ai testi delle canzoni della cantautrice americana Taylor Swift. Storie che indagano le relazioni, l'amore, i cambiamenti, le scelte...e tutto ciò che può riservare la vita.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NOTA AUTORE: Questo capitolo è da considerarsi una naturale continuazione di "Tell me why", il capitolo precedente. La protagonista è la medesima, così come il contesto. In ogni caso, si può leggere tranquillamente questo capitolo senza aver letto il precedente.


Fai un bel respiro ed attraversi le porte

è la mattina del tuo primissimo giorno

dici ciao ai tuoi amici, che non hai visto per un po'.

Cerchi di stare lontano dalla strada di ognuno.

È il tuo primo anno e resterai qui

per i prossimi quattro anni, in questa città.

Speri che qualcuno di quei ragazzi più grandi

ti faccia l'occhiolino e dica:

Sai, non ti ho mai vista prima qui intorno...”

 

Per lei, quella era stata una giornata di Settembre come tante altre. Studio, preparazione di un esame piuttosto importante, un po' di relax casalingo. Da quattro anni a quella parte, non era un mese particolarmente frenetico, fatta ovviamente eccezione per le caotiche sedute d'esame della Facoltà di Lettere e qualche impegno extra che cominciava a presentarsi. Si era ormai abituata a considerare Settembre come una sorta di appendice dell'estate, un momento in cui rientrare gradualmente nella solita routine, in attesa che, ad Ottobre, iniziasse l'anno per davvero. Eppure non era sempre stato così.

 

Da quanto tempo era passato il suo primo giorno delle superiori? Quel giorno erano nove anni da quando aveva varcato le soglie di quel piccolo liceo classico di periferia. Il che significava che, tra un paio di settimane circa, avrebbe compiuto ventitré anni. Ventitré...! Di certo non tanti, ma abbastanza per guardarsi indietro e notare che alcune fasi della sua vita erano irrimediabilmente concluse. Era ormai abituata alla vita che aveva iniziato a condurre all'Università: un mondo fatto di persone intelligenti e colte, di semplici conoscenze e sincere amicizie, di professori inflessibili ma da stimare, e di libertà... molta di più di quella che avrebbe mai osato sperare.

Quando pensava ai suoi anni al liceo, sempre più di frequente li associava a due sensazioni contrastanti: l'eccitazione per quanto c'era stato di divertente ed emozionante, che le scendeva nelle gambe rendendogliele quasi tremanti, ed il groppo alla gola che le impediva di deglutire, nel momento in cui ricordava tutto ciò che l'aveva delusa. A volte le bastava distrarsi un attimo, e correre troppo in là con la fantasia, per ritrovarsi nel bel mezzo di qualcosa che credeva di aver dimenticato.

 

...

 

Tredici anni, quasi quattordici. Ed una nuova vita da affrontare. In quella bella mattina di Settembre, era consapevole di starsi lasciando alle spalle tre anni di scuola media. Non era preoccupata né nostalgica, anzi: era convinta che la nuova avventura sarebbe stata splendida. Sapeva che avrebbe dovuto trascorrere cinque anni della sua vita in quella scuola, e tanto valeva iniziare con il sorriso ed un certo ottimismo. Per non parlare del fatto che finalmente avrebbe potuto lasciarsi alle spalle materie per lei inutili ed iniziare una nuova, stimolante esperienza a contatto con i classici.

Appena salita in classe, si sedette subito al banco con Chiara, l'unica amica delle medie che si era iscritta con lei in quel liceo, ed iniziò a guardarsi intorno, con diffidenza mista a curiosità. La prima cosa che le saltò all'occhio furono i tre ripetenti, in ultima fila, che ridevano e scherzavano come se fossero ormai abituati a stare lì, cosa che poi probabilmente era. A quella vista, il suo cervello iniziò a girare a mille (ok, forse non solo quello). Il punto è che aveva sprecato gli ultimi sei mesi della terza media a correre dietro al bello della scuola, una specie di calciatore dilettante con la mania del gel per capelli e degli occhiali da sole blu. Un periodo assolutamente divertente, fatto di appostamenti e confidenze con Chiara; ma era un capitolo chiuso. Ora era alle superiori! Da quel momento in avanti, avrebbe potuto conoscere ragazzi persino di...diciotto anni! Nel frattempo, non sarebbe stato male conoscere quei tre.

 

e quando hai 15 anni

ti senti come se non ci fosse niente da capire

bene, conta fino a dieci e poi buttati

questa è la vita prima che tu sappia cosa sarai,

a 15 anni.

 

I suoi primi mesi di inserimento al liceo erano stati così: intervalli passati a chiacchierare, sere trascorse a decidere l'abbigliamento per la mattina dopo, e pomeriggi -ahimé- già di studio intenso, visto che i professori non avevano perso tempo a riempirli di lavoro. Si sentiva sospesa in una strana dimensione, come se tutto quello che le andava veramente di fare fosse bighellonare il sabato pomeriggio e guardare i ragazzi nei corridoi. D'altra parte, era quello che si era proposta di fare, no? Aveva a malapena 14 anni ed il liceo era appena iniziato. Chi sapeva che cosa le avrebbe riservato il destino?

 

 

Ti siedi in classe vicino ad una rossa di nome Abigail

e prestissimo siete amiche del cuore.

Ridendo delle altre ragazze che pensano di essere così fighe

noi saremo fuori di qui prima che possiamo”

e poi hai il tuo primissimo appuntamento

e lui ha una macchina, e ti senti come se volassi

e tua mamma ti sta aspettando,

e tu pensi che lui sia l'unico,

e balli intorno alla stanza quando la serata è finita. [...]

nella tua vita farai cose più grandi

che uscire con il ragazzo della squadra di calcio

ma io non lo sapevo a 15 anni

 

In quei primi anni di liceo, oltre a Chiara, aveva legato fortemente con altre due ragazze: Astrid, che abitava praticamente dietro di lei ed era la sua compagna fissa per il sabato pomeriggio, lo shopping e le più strambe trovate adolescenziali, e poi Maria, con la quale il rapporto era più profondo. Maria rappresentava la sua controparte più saggia e- almeno così sembrava – più adulta. Era così seria, riservata, irreprensibile. Lei, invece, aveva dubbi sulla religione, sull'amore, sulla famiglia e sulla sua vita sociale, e, al suo confronto, sembrava sempre una ragazzina confusionaria e fin troppo allegra che esibiva perizomi sotto i jeans, bracciali con le borchie ed ombretto di un azzurro violento. Eppure, la strana alleanza tra loro due si faceva di mese in mese più forte. Era convinta che, ormai, entrambe si potessero fidare ciecamente l'una dell'altra.

 

Ovviamente, il tema forte dei primi tre anni di liceo erano stati sempre e solo i ragazzi. Tra cotte, sbandate, avvicinamenti più o meno espliciti ed un sacco di risate tra ragazze, vi erano stati momenti davvero indimenticabili.

Le numerose feste di compleanno: non ne aveva saltata una, ed era tornata sempre allegra.

La confusa ed allegra gita a Roma, le risate tutte insieme sedute a gambe incrociate sul letto e le sue proteste per non guardare Amici.

I simpatici equivoci amorosi con i ragazzi della classe accanto.

Le dediche sul diario, i disegni, le foto.

Che cosa era andato storto ad un certo punto?

 

Quando tutto quel che volevi era essere voluta

vorrei che tu tornassi indietro

e ti dicessi quello che sai adesso.

 

Inutile negarlo: gli ultimi due anni erano stati davvero pesanti. L'adolescenza era diventata sempre più tarda e difficile. La competizione tra ragazze era diventata insopportabile, e molte amicizie avevano iniziato a perdersi per strada; andare in giro a far nulla il sabato pomeriggio non era più così divertente e tutti avevano iniziato ad essere ossessionati dalla Maturità.

Ma il particolare più sorprendente è che anche lei si sentiva cambiata: aveva molti più hobbies, le sue giornate erano piene di impegni, frequentava persone più grandi e patentate che le avevano fatto fare le ore piccole in più occasioni, e la scuola le stava sempre più stretta. A volte, tutto quello che voleva era essere ancora accettata e benvoluta dalle sue compagne com'era stato negli anni passati, ma era anche consapevole di essere ormai a mille miglia di distanza.

 

 

Quando ripensava a quei momenti, avrebbe voluto fare come in una poesia di Pirandello che aveva appena studiato: presentarsi dalla se stessa diciassette-diciottenne, abbracciarla e dirle: “Non temere. Compirai imprese molto più grandi di queste. Supererai quello che ti farà soffrire, lo vedrai lontanissimo.”

 

Molte volte ho giurato che un giorno l'avrei sposato

ma ho capito di avere sogni più grandi.

Ed Abigail ha dato tutto quello che aveva

ad un ragazzo che le ha cambiato la testa.

Ed entrambe abbiamo pianto.

 

Certe vicende erano state difficili da sopportare. Tanto per cominciare, si era a poco a poco stufata dei ragazzi della scuola e del modo superficiale che aveva di considerarli. Quell'anno aveva avuto modo di instaurare dei veri rapporti con l'altro sesso, che, se un paio di volte avevano sfiorato l'amore, nei restanti casi si erano rivelate delle belle amicizie: lei stessa si rendeva conto che era tutta un'altra cosa.

Ma il peggio era toccato alle sue amiche. Con Astrid si vedeva ancora, ma non c'era più l'alchimia dei primi anni. Chiara aveva avuto un sacco di problemi con la scuola e con la salute, e si era gradualmente isolata. Per non parlare di Maria!

Si era fatta adescare in chat da un idiota, e quando, dopo due uscite stentate, quello era sparito nel nulla, aveva completamente perso la testa. Convinta di aver dato tutto a quel ragazzo e di aver perso l'unico amore della sua vita, era diventata cattiva, intrigante, pesante e triste al limite del depresso. Aveva passato tutto l'anno a smantellare volontariamente la loro amicizia.

E questo le aveva causato una sofferenza infinita.

 

e quando hai 15 anni

non dimenticare di guardare prima di cadere

ho capito che il tempo può guarire quasi tutto

e tu troverai quello che è giusto che tu sia

...io non sapevo chi sarei diventata, a 15 anni.

 

Erano passati oltre quattro anni, ma certe cose le bruciavano ancora. Le capitava di guardarsi indietro e, col senno di poi, dire: Se avessi capito...! Se avessi fatto...!

Tuttavia, si trattava di semplici congetture, e, per dirla tutta, non aveva nemmeno senso ripensarci. Ogni errore, in un certo senso, le era servito.

Di certo ventidue (quasi ventitré) anni erano pochi per sapere che direzione avrebbe preso la sua vita, ma ora sapeva che cosa sarebbe potuta diventare.

Sapeva di essere ormai una studentessa universitaria.

Di avere tanti interessi e passioni che non erano più adolescenziali.

Di odiare con tutta se stessa i falsi amici e la competizione.

Di avere una vera, cara amica del cuore, e tante altre persone che le stavano vicino.

Di avere affrontato e vinto un sacco di quelle paure che aveva a 15 anni.

 

Non le restava che fare i più calorosi auguri di in bocca al lupo a chi avrebbe iniziato le superiori proprio quel giorno...!

 

Il tuo primissimo giorno

Fai un bel respiro, ragazza

Fai un bel respiro mentre attraversi le porte.

NOTA AUTORE: Come dice Taylor nel secret message di questa canzone, I cried while recording this. Fifteen è la mia canzone preferita dell'album Fearless, e credo che resterà sempre il mio video preferito di Taylor, quindi potete immaginare quanto sia stato importante per me questo capitolo.
...spero che vi sia piaciuto! Mi piacerebbe tanto avere qualche parere in più ... accetto anche critiche, ovvio!! A presto! :-)

  
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