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Autore: eppy    26/04/2015    5 recensioni
Quando presente e passato si fondono, le convinzioni vacillano, le barriere si spezzano, desideri mai conosciuti sconvolgono, vecchi sospiri ritornano, e inevitabilmente, cominciano i casini.
Emma è testimone dell'esistenza di un passato che per lui è stato troppo breve e bello, e lo ha lasciato con l'amaro in bocca.
Ethan è semplicemente il ragazzo che è stato capace di farle tremare le ginocchia senza aver mai incrociato i suoi occhi, e che lei, a distanza di anni, ha inserito in una parentesi della sua vita che considera conclusa.
Londra è la meravigliosa città che ospita la vecchia biblioteca che inneschera' i sopracitati casini.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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ETHAN


Eravamo in viaggio da un'oretta circa, e avevamo già percorso più della metà dei chilometri che ci separavano dalla nostra destinazione.

Emma era praticamente crollata due minuti dopo essere salita sul treno; l'inizio del quinto mese di gravidanza si avvicinava sempre di più, e gli effetti dello stato interessante si manifestavano ogni giorno in modo più evidente del precedente. Qualunque medico le avrebbe sconsigliato di affrontare un viaggio per godersi il mare in pieno inverno, con il rischio di una bella polmonite, e io stesso avevo tentato di proporle qualcosa di meno impegnativo e stressante di quello che lei aveva in mente, lo avevo fatto almeno un paio di volte, ma non c'era stato modo di farle cambiare idea.
Voleva così tanto trascorrere quel weekend di fine febbraio a Brighton, che alla fine, avevo comprato i biglietti del treno sul sito internet delle ferrovie. Mi aveva chiesto di accompagnarla in quella città di mare, come se fosse stata questione di vita o di morte, mi era sembrato che per lei fosse veramente importante, e non ce l'avevo proprio fatta a dirle di no, nonostante continuassi a pensare che avremmo fatto meglio a restarcene tutto il giorno sotto le coperte, al calduccio, io e lei stretti in un travolgente abbraccio. Oh si, sarebbe stato perfetto.
Invece mi ritrovavo a bordo di un treno, incappucciato da capo a piedi, e con gli occhi fissi sul viso di Emma che dormiva beatamente con la testa poggiata sulla mia spalla e una mano stretta nella mia. Era la creatura più bella che avessi mai visto, la più dolce, e non riuscendo a impedirmi di sorridere, pensai che fosse pure la più testarda. 
E nonostante fosse stata lei a darmi la spinta necessaria a riprendere in mano la mia vita in tutti i sensi, ogni volta che la guardavo, che ridevo e scherzavo con lei, l'abbracciavo e desideravo poterla baciare in ogni centimetro di pelle, mi sentivo un completo imbecille..perchè mi ero reso conto che ormai la mia esistenza ruotava intorno a lei, e se l'avessi persa, avrei perso di nuovo anche quella parte di me che solo lei era riuscita a far uscire allo scoperto.
Certo che mi aveva infinocchiato alla grande, eh! Ma mi andava bene così, perchè mi innamoravo di lei un po' di più ad ogni sorriso che mi donava, e l'essere innamorato mi faceva stare schifosamente bene. Cioè, capite? Faceva in modo che tutto il resto non mi pesasse, mi faceva sentire finalmente leggero, ed era una sensazione che non avrei scambiato per nulla al mondo.
Fu lo squillante tono della sua suoneria che la svegliò di colpo. Si mise seduta, e con una mano cercò il cellulare nella tasca del giubbotto, mentre con l'altra si stropicciava gli occhi. Lesse il nome sul dispay ed esitò un istante, prima di rimettere l'apparecchio a posto. Era Ricky.
" Non gli rispondi?" domandai, gongolando come uno scemo dentro di me
" Sono quattro mesi che va avanti con questa storia, e io non ce la faccio più" ammise, legandosi i capelli in una coda lenta
" E' un cretino" dissi semplicemente, trattenendomi dall'affibbiargli appellativi più pesanti
" No, a questo punto credo di essere io la cretina.Va bene che siamo stati insieme per due anni, e mi sono talmente abituata all'idea di averlo intorno, che ho finito per credere che sarebbe durata per sempre. Va bene pure che si sia sentito un attimino disorientato quando gli ho detto di essere incinta, e va bene che si sia preso dei giorni per riflettere. Ma quando è partito per la Germania senza darmi alcun tipo di certezza, e soprattutto quando ha cominciato a chiamarmi da là quasi tutti i giorni senza mai chiedermi se la pancia mi avesse ingrassata, nemmeno per scherzo.. a quel punto avrei dovuto capire come sarebbe finita.
E invece che cosa ho fatto? Gli ho risposto quasi sempre al telefono, per quattro mesi, sperando ogni volta che mi avrebbe detto qualcosa di diverso, e finendo per sentirmi sempre una povera illusa.
Però c'è un limite a tutto, e io ho smesso di aspettare. 
Non posso permettergli di comportarsi in questo modo, e non posso permettermi di continuare a credere che il suo atteggiamento possa cambiare. " spiegò.  
" Se è vero che ognuno di noi ha un'anima gemella, non credo che la mia sia complementare a quella di Ricky, e forse non lo è mai stata per davvero..solo che io, io per un po' ho creduto di sì, ho voluto credere di sì, "
'Certo che non è lui la tua anima gemella! Sono io! E da come mi stai guardando, credo che lo abbia capito anche tu.' ma non dissi nulla di tutto questo ad alta voce, perchè lei mi anticipò, continuando il suo discorso.
" Tu ci credi nel destino?" domandò un attimo dopo, spiazzandomi 
" A volte sì" ammisi, guardandola dritto negli occhi
" E tu? Ci credi?" mi incuriosii a mia volta, pur non capendo cosa centrasse il fato con quell'imbecille patentato del suo ex ragazzo
" Non lo so" confessò, senza distogliere lo sguardo "Ma forse per dire che non lo so, vuol dire che non so se crederci o meno, e il fatto che non abbia scelto di non crederci, non vuol significare che un pochino già ci credo?" 
" Immagino di sì" sorrisi, e non lo dissi tanto per dire qualcosa..avevo capito perfettamente cosa intendesse.
" Sai quando l'ho conosciuto Ricky?  Meno di un mese dopo la rottura degli 'Uk Hearts', nel periodo in cui ero arrabbiata con te, e mi ero imposta di disinnamorami di te. " a quelle parole trattenni il respiro, e lei continuò, nonostante le gote le si fossero tinte di rosso rendendola ancora più tenera.
" Prima di quel momento per me eri esistito soltanto tu, non avevo mai permesso a nessuno di avvicinarsi, perchè volevo te e basta,  perchè ti desideravo al mio fianco talmente tanto, che quasi quasi, a furia di sognarlo, a volte finivo per credere che sarebbe stato possibile.
L'annuncio della rottura della band, mi ha devastato, perchè io vivevo con le vostre voci, soprattutto con la tua voce, nella testa e nel cuore; e sapere che non ci sarebbero state più canzoni, video, concerti, persino interviste e foto, mi ha distrutto. Io respiravo dei tuoi occhi, del tuo sorriso, di te.
E dopo, la tristezza è diventata rabbia, perchè non capivo cosa fosse successo e cosa vi avesse spinto a prendere una decisione così drastica; voi siete semplicemente spariti dalla circolazione lasciando un tour interrotto, lasciandoci con mille dubbi e domande, come se fino ad allora niente fosse stato reale, come se all'improvviso non vi fosse più importato nulla di tutte le fan alle quali avevate dedicato più volte i sorrisi e le parole più dolci al mondo ..ed è stato allora, che quasi per dispetto, sono uscita con Ricky per la prima volta" 
A quel punto scoppiò a ridere all'improvviso, e mi venne una voglia matta di baciarla.
" Ti rendi conto di quanto mi avevi ridotta male? Avevo accettato di uscire con un ragazzo per ripicca nei tuoi confronti, che nemmeno eri  a conoscenza della mia esistenza!"
Si, desideravo follemente baciarla, e volevo urlarle nelle orecchie che era lei ad avermi ridotto veramente male; e che mi dispiaceva, mi dispiaceva da morire di averla delusa, e di averla fatta incazzare. E volevo dirle pure che aveva avuto tutte le ragioni del mondo per prendersela, che però quelle parole e quei sorrisi erano stati sempre sinceri... ma avevo la netta sensazione che non fosse necessario dirle un bel niente. Perchè lei lo sapeva già, tutto quanto. 

" E'scattato nella mia testa  un meccanismo che mi imponeva di disinnamorarmi di te, e che mi ha fatto cadere tra le sue braccia. 
Poi ti è venuta la brillante di idea di ripiombare nella mia vita, questa volta in modo reale, ed è stato come se tutti gli sforzi sostenuti per dimenticarti , si fossero risolti in un nulla di fatto. Sei stato capace di farmi tremare le ginocchia come se fossi stata ancora quella ragazzina sedicenne, maledetto Harrow.
E io adesso non ci capisco più niente. Perchè le cose tra me e Ricky iniziano ad andare male proprio quando torni tu."
Disinnamorarsi di me?
Speravo con tutto il cuore che il processo uguale e contrario all'innamoramento, si fosse rivelato più difficile e ostico della teoria della relatività di Einstein. E lei un giorno mi aveva detto di essere sempre stata una frana in fisica. Quindi non poteva essere riuscita a risolvere quell'equazione impossibile per tutti i comuni mortali, no? Pregavo di no in tutte le lingue del mondo.
" Gentili passeggeri, siamo in arrivo alla stazione di Brighton" l'annuncio da parte di quella voce metallica, ci interruppe sul più bello.
Cazzo! Ma dovevamo arrivare proprio in quel momento?
" Dobbiamo andare" esclamò Emma, alzandosi in piedi e legandosi la sciarpa intorno al collo
" Aspetta" le bloccai il braccio, e ci ritrovammo di nuovo occhi negli occhi
" Che c'è?" domandò, senza riuscire a distogliere lo sguardo
" Volevi..volevi dirmi qualcos'altro?" domandai in un sussurro. 
Lei sorrise, e i battiti del mio cuore iniziarono una maratona, come sempre.
" No.." rispose piano "Solo che devi smetterela di guardarmi con quegli occhi" aggiunse un attimo dopo, con un tono più leggero e disinvolto
" Sono gli unici che ho" mi difesi, rispondendo al suo gioco
" E dovrebbero essere illegali" decretò, come se stesse parlando di qualcosa che sul serio sarebbe stata considerata un reato
" Perchè?" domandai sorridendo sghembo
" Sono decisamente troppo belli" ammise, e se solo quel maledetto treno non avesse frenato la sua corsa, l'avrei baciata seduta stante. Lì, nel corridoio, avrei lasciato cadere a terra gli zainetti che ci eravamo portati dietro, e me la sarei baciata come Dio comanda. 
Due  minuti dopo il treno a bordo del quale avevamo viaggiato, ripartì senza di noi, mentre io e Emma ci avviavamo verso la spiaggia che distava non più di cinquecento metri. Dovevo ammettere che nonostante non fossimo nella stagione giusta, mi piaceva l'idea di trascorrere una giornata al mare con lei. E mi piaceva da impazzire l'idea di noi due insieme, anzi, di noi tre insieme.




EMMA



Per essere febbraio, non faceva nemmeno troppo freddo. Il cielo era cosparso di nuvole, e il sole si faceva vedere soltanto a tratti, ma non c'era nulla che lasciasse presagire la possibilità di un temporale. Il mare leggermente mosso e tinto di un blu tendente quasi al grigio cristallo, pareva infinito come al solito, ed era uno spettacolo imperdibile. Mi aveva lasciato senza fiato. Non lo avevo mai visto il mare d'inverno e non credevo potesse essere tanto bello.

Tuttavia, quando mi voltai verso Ethan, che camminava al mio fianco, con quel cappellino in testa a richiamare il colore dei suoi occhi, il maglione di lana e i jenas scuri, mi accorsi che la distesa opaca che si estendeva davanti ai miei occhi, non era affatto l'unica visione in grado di mozzarmi il respiro.
Madonna quant'era bello!
Fino a pochi giorni prima, mi sarei maledetta da sola per quel pensiero, ma dal preciso istante in cui Derek Sedman, mi aveva sbattuto in faccia di essere pazza dell'irresistibile Ethan Harrow, ero stata costretta a vedere le cose in modo diverso.
Insomma, non ho intenzione di dirvi bugie: io e Ethan trascorrevamo ormai la maggior parte della giornata insieme, qualche volta restava persino a dormire da me, e chiacchieravamo, scherzavamo, ci prendevamo in giro a vicenda, e ci mangiavamo con gli occhi per tutto il tempo. Stavamo dannatamene bene insieme, e mi ero accorta di come giorno dopo giorno i miei sentimenti per Ricky si affievolissero. La cosa più ovvia sarebbe stato ammettere a me stessa di non aver mai smesso davvero di amare il mio Harrow e chiudere definitivamente con il padre della creatura che stava crescendo a vista d'occhio dentro di me. 

Ma il problema era proprio quello: ogni volta che rispondevo alle chiamate di Ricky, gli davo l'ultima possibilità di cambiare le cose, senza rendermi conto, o meglio, bendamdomi gli occhi e silenziando il cuore, pur di non ammettere a me stessa che desideravo ricucire il mio rapporto con lui più che altro perchè mi ero abituata all'idea di noi due insieme, e volevo che mio figlio crescesse in una famiglia serena e unita.
Sì, era vero che ci rimanevo male ogni volta, per il suo completo disinteresse dei nostri confronti, perchè comunque continuavo a volergli bene, e a considerarlo parte di me e della mia vita, e certe volte scoppiavo pure in un pianto liberatorio dopo aver riattaccato..però mi bastava un sorriso di Ethan Harrow per sciogliermi come neve al sole.
Ed era inutile che continuassi a negare l'evidente. Perchè Derek, che mi piacesse ammeterlo o meno, aveva ragione su tutto.
Avevo fatto l'impossibile per autoconvincermi di non provare più niente per lui, me lo ero ripetuto così tante volte che alla fine avevo indotto la parte razionale di me a crederci sul serio,e se pure mi era capitato di sognare i suoi baci come una volta, era sempre stata una lotta tra me e me, e avevo sempre favorito la mente, piuttosto che il cuore. Perchè io lo avevo amato troppo quel ragazzo, in un modo talmente intenso e puro che aveva spaventato anche me, e nel momento in cui lo avevo incontrato all'Old London, avevo capito che se non mi fossi sottoposta a un'opera di autoconvincemento acuto, gli sarei caduta ai piedi di nuovo, gli avrei permesso di farmi di tutto, perchè forse, soltanto forse, sapevo già che il mio cuore non fosse mai riuscito a dimenticarlo.
E allora ero corsa ai ripari, avevo tentato di salvare la relazione con Ricky per ben quattro mesi, ma non era bastato.
Perchè i sentimenti che nutrivo verso di lui, si erano soltanto assopiti nella parte più intima di me. Non si erano più fatti sentire, avevano smesso di far rumore, si erano semplicemente acquietati; e poi, quando meno me lo sarei aspettata, avevano ripreso ad ardere dentro me con lo stesso impeto e la stessa potenza di un vulcano che sputa fuoco e lava dopo essere stato inattivo per anni. E io non ero più in grado di controllarli, perchè avevano ormai acquisito la forza distruttiva di un mare forza nove, e non c'era più niente che potessi fare per non lasciarmi travolgere.
Disinnamorarmi di Ethan? Ahahahah ..Complimenti per la battuta Emma, davvero. 
Potevo fasciarmi la testa quanto volevo, ma nulla avrebbe cambiato la realtà. Perchè fin quando era stata una lotta che le due parti di me in disaccordo, ero riuscita a cavarmela, perchè alla fine dipendeva sempre da me, ero sempre io a scegliere verso chi propendere, e pur faticando parecchio, ero riuscita a zittire l'istinto e la voglia matta che avevo di buttarmi tra le braccia di Ethan Harrow. Ma quando si era aggiunta quella voce fuoricampo che senza nemmeno conoscermi, aveva non solo svelato la guerra che io e il mio cervello stavamo tacitamente combattendo contro il cuore, ma si era addiritura schierata senza riserve dalla parte di quest'ultimo, noi altri ci eravamo ritrovati in netta minoranza. Perchè il cuore è un'instancabile guerriero, e se da solo non può andare molto lontano, gli basta ricevere un minimo contributo per la sua lotta, e vince, vince anche la più difficile delle battaglie.
Nel mio caso specifico, aveva ricevuto l'appoggio praticamente da ..un vecchio amico (sì, consideravo Derek e Dylan miei amici tanto quanto consideravo Ethan l'amore della mia vita) e misà che aveva vinto, ancora, finalmente, purtroppo, per fortuna...non ci capivo più niente.
Sapevo solo che avevo smesso di negare a me stessa il fatto che provassi ancora qualcosa per lui, e quel qualcosa, ne ero certa come del fatto che mi chiamassi Emma, era amore. Amore vero, amore puro, persino più intenso e travolgente di quanto lo era stato anni addietro. E invece di annichilirsi e sgretolarsi, si era rinvigorito nel tempo. Avevo avuto la certezza che fosse indistruttibile, e che ci fosse un filo forse invisibile, che mi avrebbe sempre e comunque riportato da Ethan. Perchè io lo amavo, tantissimo, e per quanto all'inizio mi paresse assurdo e privo di senso, era chiaro come il sole che anche lui mi amasse.
Non avevo mai voluto prendere in giro Ricky, e a ventidueanni, non avrei mai creduto in un finale diverso da quello che avremmo potuto scrivere insieme io e lui, però, che centrassero le stelle o meno, avevo capito soltanto una cosa: era Ethan che volevo. Era lui che avevo sempre voluto. E tutto il resto, tutto quello che c'era stato in mezzo, forse altro non era stato che un gigantesco ostacolo per permettermi di ritrovarlo, e per realizzare quanto grande potesse essere il mio amore per lui.
No, un momento...non volevo ridurre Ricky a uno scomodo ostacolo, ero stata bene con lui e non lo avrei mai negato, nè avrei tentato di cancellare quel periodo dalla mia storia, non lo avrei fatto, anche per nostro figlio..ma, vi avevo promesso di essere sincera, giusto?
Bene, quindi non vi nasconderò che quello che mi succedeva quando Ethan mi guardava, mi abbracciava,  mi sorrideva, mi sfiorava, mi parlava, mi coccolava e mi provocava, non è descrivibile a parole. Mi elettrizzava a partire dalle ciocche di capelli, fino alle dita dei piedi. Mi faceva sentire viva. 
Ed era bellissimo quando morivo dalla voglia di baciarlo, lo guardavo, e vedevo che anche lui stava morendo dalla voglia di baciare me. 





BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi qua  con il nuovo capitolo! :DD
Spero che sia stato di vostro gradimento, e come sempre, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate. Dai, dai...bastano dieci parole, e mi fate feliceee :DD
Ovviamente, ringrazio di cuore chi ha recensito la storia fino ad adesso (♥♥♥♥) chi ha inserito la storia tra le seguite e preferite (siete veramente tantiiiiiii <3) e chiunque legge soltanto :))
Anche questa volta, un piccolo spoiler per voi!

*********
" Scusa, io...se lo avessi saputo, non ti avrei rincorso, e avremmo camminato più piano...mi dispiace" sussurrò, fronte contro fronte
" Ma sei scemo? Non devi nemmeno dirla una cosa del genere" esclamai più seria che mai..non aveva senso che si sentisse in colpa
" Non sto morendo" lo rassicurai, immergendo una mano tra i suoi capelli ancora umidi. Proprio non capivo come avesse fatto a bagnarseli.
" Giuramelo" okay, il suo tono era maledettamente serio, quindi dovevo averlo spaventato parecchio.
Portai le dita incrociate sulla bocca, come facevo da piccola quando un'amica mi confidava un segreto, facendomi promettere che non lo avrei detto a nessuno. "Te lo giuro" sussurrai l'attimo dopo "non è nient-"
***********

Recensiteeeeeeeee <3<3<3
Un bacione, e alla prossima!!! :DDDD










  
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