Arrivati a destinazione
l’autista fermò la macchina in un piccolo parcheggio vicino alla
spiaggia.
Era un posto quasi vuoto,
dove c’erano solamente gruppi sparsi di ragazzi, anche se la maggior parte si
trovava in acqua.
- Questo è uno dei posti
più riparati e più sicuri della costa, peccato che per raggiungerlo ci voglia
molto tempo- disse l’uomo aspirando una boccata di aria
salmastra.
- E’ fantastico!- esclamò
Kevin, mentre si riparava gli occhi dalla forte luce del
sole.
I tre fratelli
ringraziarono l’autista, dicendo loro che li avrebbe passati a prendere qualche
ora più tardi.
I Jonas si incamminarono
verso la sabbia e il contatto con essa provocò un brivido a ciascuno: scottava
talmente tanto che Joe si mise a saltellare nonostante avesse le
infradito.
Si guardarono in giro: in
un gruppo c’erano solo ragazzi, alle prese con un freesbee che volava da uno
all’altro; poco più in là due coppiette erano avvinghiate vicine su due teli
mare; accanto all’acqua cinque ragazze bionde e abbronzatissime stavano su delle
sdraio sotto al sole cocente; infine un gruppo misto guardava verso di loro con
un’aria curiosa, mentre la maggior parte se ne stava in acqua a fare surf o a
nuotare.
Joe sorrise: chissà se il
loro successo aveva fatto anche il giro dell’Australia, così da poter essere
riconosciuti. Kevin rideva ancora mentre dava pacche sulla schiena a Nick, il
quale non sembrava apprezzare il fatto che c’era troppa gente nei dintorni,
nonostante l’autista avesse affermato il contrario.
Si sistemarono in un luogo
abbastanza lontano dai gruppetti, mettendo a terra i teli mare e togliendosi le
t-shirt.
Sentirono commenti diretti
a loro dalle ragazze del gruppo misto, anche se nessuno sembrò riconoscerli.
Poco dopo anche le cinque tipe abbronzate li notarono, bisbigliando tra loro.
Per ultimo il gruppo dei ragazzi, che li guardava con astio perché loro non
erano riusciti ad attirare l’attenzione delle tipe sulle sdraio. I fidanzatini,
giustamente, non parvero accorgersi di loro.
- Che si fa? Due tuffi?-
chiese impaziente Kevin, guardando rapito verso l’oceano.
- Io ci sto- disse Joe –
Nick, vieni anche tu?-
Il più giovane scosse la
testa.
- Entro più tardi, voglio
abbronzarmi un po’- sorrise poi ai fratelli.
I due si tolsero anche gli
occhiali da sole e si diressero verso l’acqua. Quando furono di fronte alle tipe
abbronzatissime (che tra l’altro non avevano staccato loro una volta gli occhi
di dosso), Kevin prese a correre verso l’oceano gridando come un pazzo. Le
ragazze iniziarono a emettere stupidi risolini, mentre Joe, guardando verso di
loro, alzava le spalle come per dire “Io quello non lo conosco”. Entrò poi in
acqua pure lui, raggiungendo il fratello e iniziando a nuotare insieme a
lui.
Nel frattempo Nick si era
sdraiato e aveva deciso di dormire: il viaggio in aereo l’aveva spossato molto e
per non darlo a vedere ai fratelli aveva deciso di far finta di volersi
abbronzare. Chiuse gli occhi, cullato dal calduccio del sole, quando un’ombra
gli coprì la luce.
Alzò gli occhiali guardando
chi si fosse messo davanti a lui. Era una ragazza, una di quelle
superabbronzate. Con una voce acuta e stridula quella lo salutò, mettendosi in
posa stile modella.
- Piacere, sono Stephanie-
aggiunse poi, allongandogli la mano destra.
Nick, tutt’altro che
maleducato, si mise a sedere e gliela strinse. Quella si avvicinò e gli diede
due baci sulle guance.
- Piacere di conoscerti-
continuò – scusa se te lo chiedo... Per caso ti chiami
Nick?-
Il ragazzo annuì, mentre
nella sua testa rimbombava un “Noooooooooo, ci hanno
riconosciuti!”.
La tipa si voltò verso le
sue amiche, che la guardavano ansiosa, e alzò un pollice come per dare una
conferma.
- Nick Jonas, giusto?-
Nick annuì di nuovo. Alla
ragazza si spalancò un enorme sorriso.
- Quindi quelli che sono
entrati in acqua sono i tuoi fratelli? Wow!- disse aumentando poi il volume
della voce – Ragazze, sono i Jonas Brother!!-
Le altre quattro che erano
sulle sdraio si alzarono e corsero verso Nick. Si presentarono a raffica,
facendogli poi un sacco di domande e lamentandosi per non avere dietro una
macchina fotografica, nonostante avessere il telefonino. Al ragazzo non rimase
impresso nemmeno un nome, neanche quello della ragazza che gli aveva parlato per
prima. Sinceramente non gliene fregava niente di nessuna, cercando solo un modo
per togliersele di torno.
Intanto Joe, in acqua, si
era girato per vedere le sdraio-girls. Quando si accorse che non c’erano e vide
che erano tutte intorno a Nick rise di gusto.
- Ehi, Kev! Guarda il
piccolino... Fa sempre colpo! Raggiungiamolo-
Kevin si aggregò alla sua
risata, seguendolo poi verso la spiaggia.
Quando raggiunsero il
fratello, le ragazze si girarono verso di loro, lasciando stare Nick e iniziando
a fotografare e fare domande a loro. Kevin non le degnò di uno sguardo, mentre
Joe si addossò tutta la responsabilità di rispondere anche per gli altri
fratelli.
Kevin raggiunse il più
piccolo e si sedette di fianco a lui, dopo avergli passato una mano bagnata in
mezzo ai capelli.
- Sei sicuro di stare
bene?- gli chiese preoccupato.
Nick gli sorrise: i suoi
fratelli lo conoscevano quasi meglio di quanto lui conoscesse se
stesso.
- Si, sono solo un po’
stanco, nessun problema-
Guadarono poi entrambi
verso Joe, scoppiando in una risata fragorosa all’unisono. Il fratello ci sapeva
proprio fare con le ragazze, le stregava! Soprattutto quelle ochette senza
cervello superabbronzate che non facevano altro che ridere ad ogni cosa sensata
e non che diceva il ragazzo.
Poco dopo a loro due si
avvicinarono tre tipe del gruppo misto.
- Siete devvero i Jonas
Brother?- chiese quella più bassa tra le tre.
- Eh, purtroppo sì- rispose
Kevin.
- Ragazzi, le vostre
canzoni ci piacciono da impazzire! Soprattutto “When yu look me in the eyes”...
è favolosa!- cominciò quella più alta.
- Dove trovate
l’ispirazione?- chiese l’ultima delle tre.
Questa volta rispose
Nick.
- In ogni cosa. Soprattutto
nell’amore, sia per la nostra famiglia che per le nostre
ragazze-
Le tre si guardarono
curiose.
- Quindi adesso siete
fidanzati?- chiese ancora la più bassa.
- Eh già! Tutti e tre-
rispose Kevin.
- Che ragazze fortunate...-
ammise la più alta.
In quel momento si
avvicinarono loro due ragazzi del loro gruppo.
- Te l’ho detto io che
erano loro!- disse uno in direzione dell’altro, tirandogli un pugno sulla
spalla.
- Beh da lontanto non puoi
pretendere che riconosca chiunque!- rispose l’altro.
- Richard, Michael, avete
visto? Avevamo ragione!- disse la tipa più bassa.
- Ciao ragazzi! Non diteci
che siete venuti qua per portarci via le nostre australiane eh?!- scherzò il
tipo che doveva chiamarsi Richard, mentre si avvicinava alla tipa più bassa
abbracciandola.
- No no, niente di tutto
ciò!- disse Kevin, ridendo a sua volta.
- Però stare con voi porta
bene, quelle cinque lì non avevano mai parlato con nessuno!- esclamò Michael
indicando le sdraio-girls.
- Ah beh... Forse era
meglio passare inosservati- disse Nick mentre tutti gli altri scoppiavano a
ridere.
I cinque, dopo un po’ di
conversazione, li lasciarono per andare a nuotare e surfare, ringraziandoli
degli autografi e delle foto, mentre Joe stava ancora intrattenendo le
tipe.
Poco dopo suonò il telefono
di Nick. Numero sconosciuto.
- Pronto?- rispose il
ragazzo al telefono.
- Sono Mark, ragazzi c’è
stato un contrattempo, dovete tornare in albergo perché ho bisogno di definire
con voi delle cose. Poi sarete ancora liberi di andare-
- Ok, ci prepariamo e siamo
lì- conscluse Nick agganciando.
- Lo dici a tu a Joe che è
ora di andare, vero?- continuò poi in direzione di Kevin.
- Lascia fare a me!- disse
l’altro.
Poi si alzò e si avvicinò
al fratello.
- Scusate ragazze, ma il
signorino qui presente è attualmente occupato e l’unico motivo per cui è stato
qui a parlarvi è perché non vuole sembrare maleducato. Ora, se volete scusarci,
abbiamo impegni più importanti da svolgere- disse alle tipe sorridendo,
lasciando Joe a bocca aperta, mentre il gruppo misto con cui avevano parlato
prima sogghignava per le espressioni delle ragazze.
Erano una più nera
dell’altra, non per colpa dell’abbronzatura, ma perché erano state rifiutate:
loro, bellissime, abbronzatissime, superiori. Una per una strapparono dalle mani
di Joe un bigliettino e se ne andarono verso le sdraio
sculettando.
Joe si girò verso il
fratello con un’aria che passò dal confuso, all’arrabbiato, al divertito, finchè
non riuscì più a trattenere le risate.
- Ma sei un grande stronzo
però! Povere... Le hai fatte rimanere malissimo. E per di più fino a poco fa
potevo vantarmi di avere il loro numero...- gli disse mettendogli un braccio
intorno al collo e facendo finta di strozzarlo, mentre insieme andavano verso
Nick che aveva già messo a posto tutto. Salutando i ragazzi del gruppo misto si
avviarono verso il parcheggio, dove l’autista li attendeva per riportarli in
albergo.
Ripassarono davanti al fast food, dove prima avevano incrociato la ragazza dagli occhi color smeraldo. Joe, trovandosi dalla parte opposta non ci fece caso, così come Kevin che sembrava stesse pensando a quale strana cosa dovessero fare in albergo. Solo Nick guardò, ma fuori dal negozio non c’era nessuna ragazza che stava pulendo. Doveva essere entrata. Il Jonas minore mantenne lo sguardo sul fast food finchè la macchina glielo permise, scostandolo con un po’ di amarezza.