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Autore: Nina D    27/04/2015    0 recensioni
-Mi chiamo Travis- cominciò a parlare-Sono stato mandato da te per proteggerti da un pericolo che ormai è troppo vicino a te e tua madre-
-Fammi indovinare,tu sei un essere mandato da qualche dio sparso per la galassia e hai una missione qui sulla Terra. Uhhhhhhh. Fammi il favore, Travin..Travan.. o come ti chiamo-
-Maya,per quanto io abbia adorato Thor e tutti gli Avengers,no non sono stato mandato da qualche dio sparso per la galassia. Certo che guardi un po’ troppi film eh,ragazzina- scoppiò a ridere.
-Ti rendi conto che tutta questa conversazione è ridicola,no? Non c’è bisogno che te lo dica io,lo sai vero? -
-Ti chiami Maya,hai 18 anni,vita sociale direi quasi nulla, tua madre è l’unica amica che hai,anzi oserei dire l’unica persona che ti sta accanto, e cosa più importante,ovvero quella per cui sono qui e la tua cicatrice-
Genere: Commedia, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autunno.
La finestra faceva da cornice allo spettacolo che c’era fuori; tanti colori misti che variavano da un verde scolorito ad un marrone acceso come il fuoco. L’albero di fronte ormai sembrava senza forze,un po’ come me. Parlavo dal mio metro e 75,rigorosamente in forma,con una montagna di ricci rossi.. e due occhi azzurri che sembravano due fanali.
Era una di quelle giornate noiose senza nessun fine preciso,senza uno scopo particolare; ma allo stesso tempo sentivo qualcosa nell’aria,qualcosa di nuovo e di diverso. Un cambiamento.

-Maya è sabato pomeriggio,vuoi alzarti da quel divano?- Mia madre era la persona più frenetica di questo mondo; sempre fuori casa,al lavoro,in giro con le amiche,viaggi e tutto ciò che comportava lo svago puro. Proprio il contrario di me,della mia pigrizia,dei miei sbalzi d’umore e tutto l’odio verso l’essere umano in generale.
-Ti senti meglio dopo avermi fatto presente che oggi è sabato?-
-Non puoi stare tutto il giorno in casa,esci con qualche amichetta,no?-
-Amichetta? Non ho più 8 anni,ma ben 10 in più. E comunque no,fuori fa freddo..e dovrei alzarmi da questo letto, e affrontare la gente.. la brutta gente..-
-Maya,ma non avevi 18 anni?-
si sentì quasi fiera di avermi incastrata.
-Mamma non dovevi andare?-sbuffai.
-A stasera tesoro- disse chiudendo la porta dietro di lei. Mi misi ancor più comoda sul divano,cercando di fare un riposino,ma il dolore che mi provocava la cicatrice sul polso destro mi infastidiva troppo. Era una stella a 4 punte con un piccolo punto in mezzo.  Nessuno aveva mai saputo dirmi cosa fosse e come,soprattutto, me la fossi fatta,nessuno..compresa mia madre. Era una cicatrice che m’era sempre appartenuta,comparsa dal nulla e che si faceva sentire attraverso il dolore da qualche settimana. Pensando e ripensando caddi in un sonno profondo,fino a quando una voce rauca mi svegliò. Aprii gli occhi e mi guardai intorno,nessuno. Mi alzai lentamente,di nuovo la voce: “Tu sei Maya”.
-E fino a lì non ci sono dubbi,credo- mi feci scappare inconscia. All’improvviso non sentii più nessuna voce. Non mi spaventai particolarmente,da quando era apparsa la cicatrice,erano apparse anche queste voci fuoricampo,molto inquietanti ..ma a cui non facevo più caso. Presi al volo il giubbotto ed uscii di casa. Accesi una sigaretta e aspirai con grande voglia il fumo,l’unico in grado di tranquillizzarmi. Sentivo qualcuno o qualcosa dietro di me,non mi girai ma accelerai il passo. Ancora una volta?

-Chi diavolo sei?- mi girai di scatto e rimasi pietrificata.
   
 
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