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Autore: pandina    27/04/2015    8 recensioni
Irlanda, un luogo magico in cui tutto può accadere.
Killian Jones cinico scrittore americano, è arrivato sull'isola per assistere alle riprese del film di cui ha scritto la sceneggiatura: La storia di una misteriosa creatura che vive negli abissi del lago e della giovane vedova che che tenterà di salvarla. Killian, la cui vita ha insegnato a non credere in nulla, rimane incantato da Emma Swan, la proprietaria, vedova con un figlio, della fattoria in cui alloggia. Bella forte e genorosa come una dea celtica,Emma s'insinuerà nel cuore dello scrittore, e il vento del cambiamento inizierà a soffiare
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano state ore a parlare.

Emma aveva espresso alla cognata tutti i propri dubbi, il fatto che non riuscisse a a capire ne sé stessa, tanto meno Killian. Il senso di confusione e frustrazione.

Parlando le aveva detto come si erano avvicinati, fino all'appassionato bacio che si erano scambiati qualche ora prima, davanti casa incuranti di tutti, ma anche del cambiamento che aveva nettamente avvertito in lui, poco prima che partisse, anche se , presa dall'euforia aveva cercato di non badarci troppo.

Elsa ascoltò con attenzione, poi in tutta onestà le disse ciò che penseva

“Sembra proprio amore”.

L'amica aveva sbarrato gli occhi e negato con decisione.

Attrazione, passione, ma amore?!? Andiamo!

“Sei stata innamorata solo due volte in vita tua e non si può dire che questo faccia di te un'esperta. E con mio fratello, beh ho sempre pensato che nonostante vi amaste, la vostra storia era nata nel periodo più sbagliato, cioè quando tu ti sentivi troppo sola e vulnerabile, dopo la morte di tua madre. Neal ti trattava come una statuina di porcellana”

“Non è vero!” Reagì Emma “Al contrario Neal si lamentava che non ero abbastanza sofisticata per i suoi amici di Londra o Boston!” Un lieve rammarico nella voce.

Elsa scosse la testa

“Quello che volevo dire è che non ti ha mai trattata da donna adulta, in tutti i sensi”.

Questo le fece male. Lei si era sempre sentita inferiore rispetto al suo carismatico marito. Per la prima volta , fu costretta ad ammettere che forse lui poteva aver manipolato le sue insicurezze a proprio vantaggio.

“Per favore Elsa, basta parlare di Neal” protestò “Qui il problema è Killian Jones e come mi fa sentire...Insomma non basta che io non capisca quello che provo, Quell'uomo è un vero esperto nel nascondere le proprie emozioni, non riesco a penetrare attraverso quel muro di cui si è circondato” Né a leggere i suoi pensieri in quei meravigliosi occhi azzurri, ma non diede voce a questo suo ultimo pensiero.

La cognata posò la tazza con il tè e le disse semplicemente.

“Se vuoi capirlo , leggi i suoi libri”

Emma la guardò dubbiosa.

“Ho letto quello della Donna delle fate e mi ha terrorizzato! Un ragazzino che rimane sfigurato permanentemente, guardandola in volto...” E rabbrividì.

Elsa scosse la testa , come se proprio l'amica non riuscisse a vedere l'ovvietà della questione.

“E' perchè tu ti sei fermata alla superficie. La chiave di tutto è nella cicatrice. La cicatrice del ragazzo del racconto è una metafora del danno che è stato fatto al suo cuore e forse nella sua psiche dagli adulti”

Emma ci pensò un istante e forse Elsa poteva avere ragione.

“L'articolo letto su di lui, diceva che sua madre morì tragicamente quando era un bambino, pensi che...possa aver assistito alla sua morte?” Chiese con titubanza

“Potrebbe essere. L'argomento del suo ultimo libro è tutto incentrato sul tragico rapporto tra una madre e un figlio”

Emma si passò una mano sugli occhi, Killian era un uomo più complicato di quanto pensasse.

“Se è vero...forse quello che ha passato è così terribile che non gli consentirà mai di aprirsi con una donna. Di fidarsi di lei completamente.”

Elsa le lanciò un'occhiata penetrante

“Sai come si dice: l'amore guarisce tutte le ferite” Proclamò solenne

“E io come faccio a sapere se lo amo se non riesco nemmeno a capire chi è davvero” Disse esasperata Emma.

La cognata le si avvicinò avvolgendola nel suo caldo abbraccio rassicurante.

“Leggi i suoi libri...”

Emma ricambiò la stretta di Elsa, mentre nella sua testa già programmava la tappa alla libreria del centro, dove avrebbe speso un bel gruzzoletto, per acquistare tutti i romanzi del signor Jones.

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Grenny's era particolarmente affollato quella sera.

Si stava facendo tardi e Killian sapeva che presto Emma avrebbe messo la cena in tavola e lui già pregustava il sapore del cosciotto d'agnello.

Eppure continuava a restare seduto nel locale rumoroso e pieno di fumo, ascoltando le storie incredibili narrate da David.

In realtà quello che davvero desiderava era poter tornare alla fattoria, da lei, raccontarle la giornata orribile che aveva avuto, dal litigio con Regina, la regista, al fatto che molte delle riprese in esterna erano state sospese a causa della pioggia incessante.

Voleva raccontarle tutto questo , crogiolarsi nel calore del suo sorriso, voleva baciarle quelle labbra invitanti e sentir alleviare la stanchezza della giornata.

Ma non era solo questo

Killian voleva anche sentirsi dire come era andato il test di biologia di Peter , la verifica di Wendy e cosa le aveva detto quell'idiota di Colin.

Voleva che Henry gli raccontasse ancora dei suoi incontri con la Signora e, che Dio lo aiutasse, sarebbe stato pronto a sopportare gli intrighi combinamatrimonio di Cora.

E poiché voleva tutto questo, e lo voleva da esserne paralizzato dal terrore, lui era ben deciso a stare alla larga da quella fattoria, almeno quella sera.

Era ben consapevole di ciò che provava.

Emma gli piaceva, desiderava fare l'amore con lei e questo dimostrava solo che era un uomo normale.

Non gli sarebbe stato difficile conquistare il suo cuore generoso.

Ma quando tra un mese lui avesse lasciato l'Irlanda, gli averebbe restituito quel cuore in mille pezzi.

Emma era una donna segnata dalla vita, forte, ma allo stesso tempo altruista e sognatrice. Sì, nonostante il male subito, lei ancora desiderava l'amore di qualcuno.

Quel pensiero gli ricordò ciò che Milah gli aveva detto all'aeroporto.

Sul fatto che loro due erano uguali. Che non avevano irrealistiche aspettative di amore eterno.

Rendendosi conto che aveva appena trovato il nascondiglio perfetto, Killian buttò giù il resto del suo rum e lasciò il pub, percorrendo a piedi i due isolati che lo separavano dal Flannery Hotel

“Bene bene” Il sorriso di Milah, quando gli aprì la porta della sua suite, ricordò a Killian una gatta che aveva appena visto un piattino di latte.

“Questa sì che è una piacevole sorpresa”

“Passavo di qua e ho pensato di venire a salutarti. Notando solo in quel momento che lei era in camicia da notte, lanciò un'occhiata imbarazzata alla porta chiusa della stanza da letto.

“Se hai compagnia...”

“Non fare l'idiota!” Lei lo prese per il braccio e lo tirò dentro.

“Sono appena uscita dalla doccia e pensavo di infilarmi a letto con un buon libro” I suoi occhi ebbero un guizzo malizioso. “Preferisco di gran lunga farlo con un buon uomo. O , meglio ancora, con un uomo cattivo.”

Killian si fermò in mezzo al salotto “C'è un mobile bar qui?”

“Naturalmente” Lei gli lanciò un'occhiata perplessa “Ma sei sicuro di voler bere ancora?”

Il tono di lui fu secco e tagliente

“Tesoro, da quando ti sei iscritta agli Alcolisti Anonimi?”

“Caro, sai bene che non sono mai stata una sostenitrice della moderazione, in nessun campo”. Gli portò una mano alla guancia, come aveva fatto Emma al lago, ma sorprendentemente, il tocco di Milah, non gli mosse dentro nessun desiderio.

“E' solo che non voglio che tu rimanga deluso”

Lui la guardò confuso

“Tu non mi hai mai deluso, Milah”

“Certo che no! Pensavo solo che se ti mettessi altro alcool nelle vene potresti avere qualche difficoltà a ...” Ed inarcò un sopracciglio con fare allusivo.

“Non mi sembra che tu ti sia mai lamentata “ Le disse avvicinandosi

“Non ti sei mai presentato a casa mia dopo aver alzato il gomito” Killian le dovette dare ragione.

A casa, in America, non beveva quasi mai, al massimo un paio di bicchieri di vino a cena.

“Perchè non lasci che sia io a preoccuparmi del livello delle mie prestazioni?” Il tono era mite , ma gli occhi si erano fatti di una durezza inquietante.

Milah non rispose , si limitò ad andare verso il mobile bar ed aprirlo.

“Vediamo ...Abbiamo Guinnes, Harp, una collezione di Whisky irlandesi e del rum.”

“Vada per il rum” Ma mentre la donna versava da bere, Killian capì di essere più eccitato da quel gesto, che dai suoi seni velati di seta, e questo era un guaio.

Milah si versò un Baileys e si sedette accanto a lui sul divano.

“Ai vecchi amici “ Gli tese il suo bicchiere e alzò il proprio “E ai bei tempi”

“Ai bei tempi” Lui ingollò il rum in un unico sorso.

“Santo cielo quanta fretta!”Lei seguì il bordo del proprio bicchiere con la punta del dito “Spero che non sia un presagio di quello che verrà”

“Te l'ho già detto, lascia che mi preoccupi io di questo”

Milah trovò la frase come un incoraggiamento, gli passò un braccio intorno al collo e abilmente fece scivolare l'altra mano sul ventre di lui, accarezzandolo in un modo che provocò l'immediata risposta.

“Pensavo proprio a te mentre facevo la doccia” la voce bassa , gutturale.

“Mentre mi passavo la spugna sul seno, pensavo che fosse la tua bocca. Ricordavo la nostra prima volta, quando andammo al party di Regina e tu mi trascinasti in bagno e mi prendesti lì, in piedi, contro il lavandino in marmo.”

“Ero pazzo quella sera” Pazzo di desiderio

“Eri meraviglioso, come sempre”Le dita di lei lo stimolavano con tocco esperto. La sua bocca , calda e avida, toccò quella di lui.

Una parte di lui, pulsante ed eccitata, desiderava Milah.
Ma anche se continuava a ripetersi che non doveva nulla ad Emma, sapeva che accettare quello che l'attrice gli stava offrendo lo avrebbe lasciato in balia dei sensi di colpa.

Catturò le mani di lei

“Non posso” Non la guardava

“Certo che puoi tesoro” La voce di lei era un sussurro roco. “Sei andato benissimo fin'ora”

“Non è questo” Dandosi mille volte dello stupido, Killian si staccò da lei “Sai che sei sempre riuscita ad eccitarmi...”

“Credimi Killian, la cosa è reciproca”

Come diavolo avrebbe fatto a spiegare l'inspiegabile.

“Penserai che sono pazzo”

Lei lo sorprese ridendo

“Perchè mi stai usando per dimenticare la bionda vedova? Andiamo ci siamo sempre usati a vicenda, ma ora temo che non potremo farlo più” Sospirò

Era scioccato da quello che Milah gli aveva detto, ma fece finta di aver ascoltato solo l'ultima parte del suo discorso.

“Perchè dici così”

“Perchè sto per fare una cosa molto, molto stupida... ti dirò come fare per sedurre quella bellezza irlandese, che sembra averti stregato” Lo disse con una sorta di broncio

Killian sgranò gli occhi

“Ma come...”

“Come lo so? Tesoro dopo che hai praticamente adottato il figlio di quella donna, è cosa nota”

Lui si passò una mano tra i capelli

“Non posso crederci! Quel bambino è un appassionato di creature marine, come milioni di altri ragazzini e così l'ho lasciato girare sul set. Che c'è di male?”

Milah lo guardava con un sorriso sbilenco

“E del campeggio a cui lo porterai che mi dici?”

Dannazione!

Killian decise che avrebbe strozzato Regina Mills . Gli era bastato informare la regista che sarebbe mancato dal set nel fine settimana, e la sua vita personale era diventata di dominio pubblico .

“E' solo un campeggio...”

“E' stato un gesto molto carino da parte tua. Ma se pensi che dormire sulla nuda terra con un branco di ragazzini, ti procurerà un invito nel letto della madre, hai sbagliato i conti” Si alzò guardandolo fisso negli occhi

“Non intendo andare in campeggio per sedurre la madre di nessuno, dannazione!” Era la stessa cosa che aveva detto ad Emma.

Ed era la verità

“Non hai idea del sollievo che provo nel sentirtelo dire” Milah rimise a posto le bottiglie prima di continuare. “ Emma Swan può essere diversa dalle altre donne a cui sei abituato. Ma credimi caro, nessuna femmina resiste al trattamento del Principoe azzurro”

Lui scoppiò a ridere

“Il Trattamento del principe Azzurro?” nessuno gli aveva mai detto che era un principe.

Un Pirata, in farabutto, ma un principe mai!

“Sto parlando di grandi gesti romantici!”

“Oh Cristo! Ma che cazzo dici!” Lui non era quel tipo di uomo.

“Non snobbarli, funzionano. Il tuo problema è che hai sempre ottenuto il sesso così facilmente, che non te lo sei mai dovuto conquistare come un poveraccio qualunque.” Gli fece un sorrisetto

“ Mai visto Pretty Woman? Travolgi miss Swan col tuo charme, Killian e quando l'avrai tra le braccia, portarla fino al letto sarà un gioco da ragazzi”

Lo scrittore annuì poco convinto.

“ E dato che ora siamo amici e non più amanti , mio caro, mi comporterò da amica, impedendoti di guidare così ubriaco. Passerai la notte qui, sul divano” Puntualizzò subito

Era probabilmente la proposta migliore della serata. Killian sentiva che stava per crollare.

“E non preoccuparti per la bella vedova, nemmeno le brave ragazze irlandesi sono immuni dal morso della gelosia. Passare la notte fuori casa, non mancherà di attrarre il suo interesse”

Killian si chiese se Milah potesse avere ragione.

Perchè, Emma non era come le altre...

 

Non uccidetemi!

Sì ok lo so l'ho fatto comportare da stronzo, ne sono consapevole e accetto i pomodori che mi lancerete contro e anche le parolacce, ma quest'uomo è terrorizzato dalla possibilità di essere felice.

Però alla fine , ha capito , si è fermato .

Solo che adesso chi spiegherà ad Emma il perchè ha dato buca alla cena?

Perchè nonostante anche in lei ci siano ancora delle paure, è pronta a giocarsi la partita, con il sostegno della saggia Elsa.

E ora, beh credo che il Signor Jones dovrà affrontare i suoi sentimenti e chissà se Emma saprà perdonarlo... ;-)

Grazie mille  a tutti ! Siete tantissimi e avete belle parole, che davvero mi riempiono di gioia

Un abbraccio

Gra

 

  
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