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Autore: Rajal    28/04/2015    1 recensioni
Un detective,un virus. Lotta costante tra soppravvivere e non venire mangiato. Gli zombie hanno avuto la meglio,ma non contro di lui,non contro Andrea. Si salverà o finirà come tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Entrai nella stanza di Richard,seguito a ruota da Dyana che brandiva in modo un po impacciato la Magnum. "Martina? Sei ancora qui?" una specie di gorgoglio soffocato,un verso molto gutturale e dei gemiti mi fecero guardare diritto verso il lettino dove giaceva Richard,mentre a terra giaceva il corpo di Marco. "Marco..sei gua..." mi ammutolì subito vedendo quella sostanza verde colargli dalle narici e dalla bocca. "Signor Andrea.. c-ci conviene scappare!" Urlò Dyana puntando Marco alla testa. "Se lei spara attirerà l'altro." dissi freddamente guardandomi attorno alla 'disperata' ricerca di Martina. "Lei dev'essere uscita,ma nulla mi assicura che sia Viva e non un cadavere ambulante". Dyana mi guardò come per cercare di capire a chi mi riferissi. "Ecco...parlavo della mia ragazza" sospirai nel dire quella parola. Mi si impigliava alla gola,come fosse una disgustosa sostanza densa da non riuscir a digerire. "Ma conoscendo quanto sia sbadata ... dev'essere morta" scherzai un po cercando di non deprimere nessuno. "Non stat...." Dyana si bloccò di scatto. Alzò il braccio verso Marco indicandolo. Si era alzato. Camminava strisciando i piedi a terra. La sua voce era un lamento roco. Si era definitivamente trasformato,per lui,ormai,non c'era più nulla da fare. "Lei tenga d'occhio la porta. Questo...lo sistemo io" dissi facendola voltare,dando così la schiena a Marco. "Mi dispiace...Amico mio." Sospirai alzando il braccio a fatica puntandolo alla testa dello Zombie. "La tua 'vita' finisce qui. Addio Marco!" urlai sparandogli un unico colpo diritto in fronte. Marco si paralizzò,mi guardò con i suoi occhi vitrei e stramazzò a terra esalando il suo ultimo rantolo. "Ha fatto la cosa giusta signor Andrea" disse Dyana poggiandomi una mano sulla spalla,anche se a fatica essendo lei molto più bassa di me. "La smetta di chiamarmic 'signor' ... per una dannatissima volta dammi del Tu e non del Lei" sbottai guardandola negli occhi e spostandole nervosamente la mano. Dyana mi guardò sbalordita. "Scusa" abbassò lo sguardo. Ero dannatamente stressato. A causa di quei quattro pazzi del Laboratorio ero in queste condizioni,era solo per colpa loro! Dannazione a quel Virus e a quei vaccini da buttare. Inconsciamente tirai un pungo al muro della stanza facendo voltare di scatto Dyana. "Scusami...non sono bravo a controllare lo stress" Tirai fuori una scusa banale,ci avrà creduto? Bhe,poco mi importava,dovevo restare vivo il più possibile,e riuscire a trovare una dannata cura a questo Virus che,Quelli,avevano creato. "Bene. E ora che si fa?" domandò Dyana sorridendo debolmente. La guardai incuriosito per poi notare com'era vestita. Arrossì di colpo voltandomi. "Prima le consiglerei di trovare al più presto dei vestiti comodi se non vuole rimanere in camice da ospedale..." sorrisi leggermente per non riderle in faccia,in fin dei conti resto comunque un po 'Gentelman'. Dyana si strinse il camice su se stessa "S-screanzato!" urlò senza pensarci coprendosi per bene. "M-maniaco. Dannato. Bestia!" Continuava ad urlare. La bloccai di colpo per le spalle scuotendola. "Ti cuci quelle labbra? Grazie a dio l'altra gallina è morta...non vorrei che tu mi costringa a farti far la sua stessa fine." Urlai schiettamente. Dyana si bloccò,la parola le si smorzò in bocca per lo stupore. "Adesso è vietato anche far notare le cose?! Ma vedi un po te,se volevi che ti lasciassi uscire mezza nuda non era peggio?!" Continuai a dirle contro di tutti i colori,ormai non mi trattenevo più e nessuno mi avrebbe fermato finchè non avrei concluso tutto ciò che avevo da dirle. "E con questo posso dichiarare finito le mie osservazioni negative" tornai serio e calmo,dopo una sfilza di osservazioni poco raccomandabili a orecchie altrui. "Ha...ha ragione mi scusi,non sarei dovuta saltarle su in quel modo" Si affrettò a guardare dentro ad un armadietto distrutto nel corridoio cercando dei shorts e una maglietta. Dyana tornó vestita. Il camice tra le mani,il volto ancora arrossato per l'imbarazzo. Mi sorrise. "Sono pronta Andrea" Era bello sentirsi chiamare per nome e non con inutili appellativi da superiori. Le sorrisi di rimando mettendo una mano tra i miei capelli scompigliandoli un po. Erano dannatamente lunghi,mi arrivavano fin sotto le spalle quando erano sciolti,ma ultimamente mi piaceva portarli raccolti in una semplice coda di cavallo bassa. "Bene. Stia attenta. Il virus potrebbe aver giá creato immensi disagi nella popolazione" Dyana mi guardó con uno sguardo misto tra paura e dispiacere. Faceva bene a esser dispiaciuta,non per me,ma per il resto della popolazione,quelle povere persone che non centravano nulla con questo stupidissimo virus. "Ehy! Tranquilla. Dyana non è colpa tua" mi abbracciai a lei per darle quel poco di conforto che un estraneo come me le potesse dare "Andrea?" Dyana sospirò per poi stringere le sue mani sulla mia schiena facendomi sussultare debolmente "Ora andiamo okay? Prendi la tua Magnum. Più avanti troveremo provviste e munizioni" sorrisi staccandomi da quell'abbraccio. Ero un po imbarazzato ma allo stesso tempo compiaciuto di averla fatta star bene...per quel poco che sarebbe servito. Mi voltai prendendo la Magnum. Mi tremavano un po le mani,ma non ci feci poi così tanto caso. In quelle situazzioni ce bisogno di sangue freddo,nervi saldi e ottima mira. Uscì dalla stanza controllando a destra e a sinistra puntando la pistola davanti al viso mirando al vuoto,le braccia erano tese al limite della sopportazione gli occhi fissi sulla canna della Magnum e le gambe leggermente piegate. "Prende tutte le sicurezze.. O sembra solo a me?" Dyana sorrise di gusto vedendomi in quella posizione bizzarra. "Mi fa piacere di averti fatto ridere. Peró dobbiamo prevenire tutto mia cara". Dyana alzò lo sguardo arrossendo imitando in modo ridicolo le mie mosse. "Torniamo seri Dyana" dissi ridendo come un pazzo.
   
 
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