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Autore: Anthea12    28/04/2015    0 recensioni
Luke Hemmings e Taylor Wilkinson non potrebbero essere più diversi. Lui ha quell'ironia che mette di buon umore tutti, sa di essere bello e passa il tempo a suonare con i suoi migliori amici.
Lei è la figlia di uno degli uomini più ricchi di Sydney, indossa decolletè per andare a scuola ed è tremendamente testarda.
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“La cosa che detesto di più di te è che mi fai incazzare, mi fai sclerare, ti prenderei a botte certe volte, vorrei e dovrei odiarti ma non ce la faccio, l’unica cosa che riesco a fare è amarti nonostante tutto. Impazzisco per te, sono innamorata di te, e di nessun altro.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« love the way that you laugh, love the way that you smile. » - Bruno mars, Show Me.
Quel giorno Lizzie Parker non venne a scuola. Calum è seduto al solito banco e non si spiega per quale cazzo  di motivo ha deciso di entrare in quella classe.                                                  
-Qualcuno ha studiato Willam Blake? – domandò il professore speranzoso di trovare volontari.
Nessuno alzò la mano, di solito è la Parker quella che interviene e para il culo a tutti, ma lei non c’è ed è un po’ una merda.
-Bene, vorrà dire che sceglierò io-
Calum  sudò freddo. Lui il libro di letteratura neanche l’ha comprato, ha preso giusto qualche appunto ma comunque non sa un cazzo.
-Reynolds vieni tu-
E il moro sospira, anche quella volta se l’è scampata.
Quando la campanella suona  non si aspettò di certo Clara Evans aspettarlo fuori dalla classe.
È da un po’ che i due hanno chiuso ogni rapporto, se così si può definire una storia basata solo sul sesso, e da allora non si sono più rivolti parola.
-Ciao Cal- lo saluta avvicinandosi con sguardo sicuro.  Clara è molto bella, lunghi capelli biondi e occhi nocciola, però è altrettanto insopportabile.
-Che ci fai qui?- le domanda senza preoccuparsi di essere scorbutico.
-Indovina?-
Calum, in realtà, già lo sapeva cosa vuole. Si avvicina a lei e la guarda malizioso.
Ok è insopportabile, ma è la migliore a letto e lui è pur sempre un ragazzo che non riesce  a dire di no a certe richieste.
-A casa mia, stasera –
 
 
 
 
Ashton si accende una sigarette e anche se dovrebbe essere in classe a seguire la lezione, non gliene può fregar di meno.
A lui piace la musica, a lui piace stringere quelle bacchette che suo padre gli ha regalato a dodici anni e di cui non si è mai separato.
La batteria è tutto quello che vuole e che desidera. Vuole sfondare, Ashton.
-Hai d’accendere?-
Ashton si volta verso la ragazza che ha appena parlato, e tra tutte, l’ultima che si aspettò di vedere è Megan Riley.
-Tra le snob non dovrebbe essere assolutamente inconcepibile il fumo?-  la prese in giro, scoppiando poi a ridere.
La mora lo guardò seria e incrociò le braccia al petto.
-Irwin non ti facevo così idiota-
Il ragazzo frugò nella tasca dei suoi super skinny jeans l’accendino e glielo passò.
Senza farsi vedere, osservò i movimenti della ragazza e il suo profilo. Dal naso all’insù, la pelle chiara e le sopracciglia leggermente più scure.
-Grazie- gli restituisce l’accendino e con sua sorpresa, rimane appoggiata al muro affianco a lui.
-Sai che non ti ho mai sopportato?- se ne esce, dopo alcuni minuti di silenzio.  Ashton ride, per niente offeso, perché quelli come lui e quelli come lei come potrebbero sopportarsi?
-Però hai proprio una bella risata e fai delle feste da paura-
Ashton butta la sigaretta ormai finita lontano da loro e caccia l’ultima boccata di fumo.
-Non capisco se mi stai facendo la corte o meno-
La ragazza gli tira una gomitata sullo stomaco. – Ti piacerebbe –
E Ashton ride di nuovo, perché trova quella ragazza troppo divertente e deve ammetterlo, ci  sta prendendo gusto a stuzzicarla.
-Anche io non ti ho mai sopportato-
Megan si porta una mano al cuore. – Mi hai ferita, stronzo!-
Il ragazzo infila le mani nelle tasche dei jeans e prima di andarsene, le rivolge l’ennesimo sorriso.
-Però hai proprio dei begli occhi e un culo da paura-
 
 
 
Michael stringe il cellulare tra le mani e sente pian piano la rabbia salire.
Perché cazzo non squilla?!
È seduto a terra dall’altra parte del cortile con le gambe lunghe distese.
Non una chiamata, non un messaggio , un cazzo di niente.
Si sente ridicolo a stare così per una ragazza, ma lui ci credeva in lei e invece è solo uguale alle altre.
Sono anni che stanno insieme lui e Amelia, e sono anni che si lasciano, litigano e poi tornano insieme.
Lui non ha il coraggio di troncare con l’amore della sua vita e Amelia è troppo testarda per rendersi conto che le cose non vanno.
-Michael!-
Di scatto gira la testa e vede Luke corrergli incontro.
-Cazzo ma sei scemo, sei scomparso!-
Luke nota lo stato dell’amico e non ha bisogno che gli dica niente, sa già tutto. Si siede affianco a lui e vorrebbe dire qualcosa, ma ripeterebbe solo le solite parole.
Ma odia quel silenzio, perciò, le dice lo stesso.
-Devi lasciarla-
E Michael annuisce, poi appoggia la testa sulla sua spalla e una lacrima scivola lungo la sua guancia.
-Lo farò questa volta, giuro che lo farò-
Luke sospira, anche quelle sono parole già dette.
 
 
 
Calum le baciò il collo e lentamente le sbottonò la camicetta. Clara affondò le dita tra i capelli, travolta dal piacere che sta provando.
Le dita del ragazzo scendono fino al jeans che sbottona con una lentezza insopportabile.
-Ho sempre odiato i tuoi giochetti- mormora.
Calum sorride sulla sua pelle e alla fine, anche lui non ce la fa più ad aspettare.
È una fortuna che hanno trovato la casa completamente libera, entrambi sono in astinenza da fin troppo tempo e quella sera sono pronti per colmarla.
Clare abbassò le mani e prese i lembi della maglietta del ragazzo pronta per essere getta via.
Non aspetta neanche un minuto, Calum si fionda sulle sue labbra con un po’ troppa aggressività ma che a Clara non dispiacque affatto.
-Calum-
Nel mentre il moro  si sfilò i boxer, il suo cellulare vibra sul comodino interrompendo i loro movimenti.
-Ignoralo-
Il ragazzo trona a guardare Clara sotto di lui e annuisce, che è troppo impaziente.
 
Chiamata persa,
Lizzie Parker.
 

 
 Autrice: Sono tornata!!!!!!!! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo terzo capitolo e se i personaggi vi stanno piacendo. 
Megan:


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