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Autore: sof_chan    28/04/2015    3 recensioni
"Sareste sorpresi dalle imprese che potreste compiere se solo aveste il coraggio di credere in voi stessi e di fidarvi dei vostri sensi"
Chris Bradford
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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, Gi: Onestà e Giustizia

 

 

È come un fulmine.

Un fulmine invisibile e silenzioso che ti investe in pieno giorno.

È un’attrazione senza limiti né condizioni, scevra da motivi o spiegazioni.

Nessun ma, né se.

È quella scarica che lentamente si propaga nel corpo rendendo incorporea la costante ricerca della verità, quel rumore che fa sempre nascere nella mia mente l’immagine di infinite gocce di schiuma che salgono al suolo e mi invadono, rendendomi succube di questo vago e costante senso di mancanza.

Mi appoggio al tavolo e osservo la piccola figura rannicchiata sul divano.

I lunghi capelli rossi le ricoprono il viso ma senza riuscire a nascondere quel volto di donna così etereo, perfetto. Giusto.

Come se al mondo non ci fosse nulla di più giusto di quest’immagine che contemplo, silenziosamente, con un unico occhio.

E ghigno, ringraziando un qualsiasi dio per aver dato la possibilità al suo gemello, ormai perso, di non indossare quegli abiti ora così avidi e lussuriosi di istinti animali primordiali.

-Perdizione-

Un passo indietro, ancora!

Maledico me stesso.

Disonesto in questo gesto scorretto.

Scuoto la testa in silenzio. Non capisco nemmeno io se in senso di diniego o perché non so cosa pensare.

Tale e tanta è la mia confusione.

Mi avvicino, spezzando quel silenzio così contradditorio.

Prendo un lembo della coperta caduta per coprire le sue piccole spalle.

La copro, scrupolosamente onestamente, e la bestia dentro me si assopisce.

 

La ricerca della verità parte dalla rimozione degli interessi personali.

 

Già…

La gentilezza non è un sentimento. La gentilezza è una funzione indipendente.

Una funzione superficiale, per la precisione.

Una semplice abitudine, nulla a che fare con i sentimenti, e con il cuore.

Il cuore è qualcosa di più profondo, di più forte.

E di più contradditorio, ma…

 

…Giusto o sbagliato non è mai motivo di dubbio. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell’onestà e della giustizia.

 

Il vero samurai non ha incertezze, non vacilla, non si arrende a pensieri mondani né è schiavo delle passioni.

Porto la mano sulla mia Wadō Ichimonji cercando di rimanere ancorato alla realtà, a quella promessa di bambino che è ninfa vitale di ogni mio singolo respiro.

Nient’altro ha importanza.

Non mi è concesso di allontanarmi da colei verso la quale sono spiritualmente debitore.

Non voglio allontanarmi!

Ogni istante, ogni frammento, ogni singolo battito di ciglia è importante per il raggiungimento di quell’obiettivo, ed è necessario quindi concentrarmi sempre sul momento presente.

Perché si sa, la vita si comporta sempre allo stesso modo. Per costruire qualcosa ci vuole un sacco di tempo, ma per distruggerlo basta un attimo.

Ma in questa piccola stanza buia, rannicchiata su uno scomodo divano, sembra ci sia proprio l’altra metà della mia esistenza, e, a suo modo, mi pare anche soddisfacente, più soddisfacente di un colpo di lama tonante.

Involontariamente faccio cozzare le mie spade.

Lei si muove, sistemandosi meglio tra le coperte.

Un timido raggio di luna è ora posato sulle sue labbra che reagiscono al mio suono.

Sorride.

Il suo sorriso mi sembra una tenera luce primaverile che filtra attraverso le nuvole.

E per un istante, per un misero effimero istante, mi distanzio di un passo dalla mano di Kuina per accostarmi, furtivamente delicato, alla mia mocciosa.

 

Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.


Accarezzo la sua guancia color latte con questa mano fatta di calli e graffi.

Scosto delicatamente alcune ciocche tramonto dai suoi occhi, e mi sorprendo -e mi spavento- di questa inaspettata delicatezza. La cura e la devozione che incontrollatamente mi sovrastano non le riservo nemmeno alle mie spade, e forse è proprio per questo che ho quasi paura a toccarla.

Come se questa mia carezza -disonesta- sia motivo di vergogna.

Non ne sono degno, Nami…

Se i tuoi principi morali ti rendono triste, puoi essere certo che sono sbagliati.

Mi inebrio del tuo profumo conosciuto, mostrando il mio volto da Uomo disobbediente.

Peccatore!

Mi allontano con urgenza, e il tepore incredibile di quell’attimo se ne è già andato, l’aria nella stanza è di nuovo fredda e pesante. Il vento non è forte, ma tutto il paesaggio è piombato nell’inverno.

Stringo quella fodera bianca e ritorno il Samurai.

D’altronde…

Al mondo ci sono cose che cambiano e cose che non cambiano.

E quelle che non cambiano restano invariate per sempre.

   
 
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