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Autore: Kairyporter    28/04/2015    2 recensioni
Liz non sa esattamente cosa prova per Red. Sa che ci tiene a lui, che deve proteggerlo e salvarlo, esattamente come lui fa con lei. Ma cosa succede se un oceano di verità nascoste la travolge?
Ovviamente Lizzington!
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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C’era un forte odore stagnante, ovunque si trovasse. Muffa, umido e ruggine. Quando aprì gli occhi la stanza era nella penombra. Si portò la mano alla testa e un suono metallico accompagnò quel gesto. Attorno al polso c’era una lunga catena arrugginita, fissata al muro, dietro di lei. Il polso le doleva, come tutto il resto del corpo. Strattonò il braccio per capire se poteva liberarsi da quella morsa. La presa sul polso era salda.  Impossibili da sfilare
“Orribile, non è vero?” Un uomo era appoggiato al muro, dalla parte opposta della stanza. Il volto e parte del busto erano nell’ombra, il resto illuminati da una fioca luce, ma riconobbe subito la sua voce. Tom.
“Ora puoi immaginare cosa mi hai fatto passare su quella barca per quattro mesi, tesoro.”
Strizzò gli occhi cercando di mettere a fuoco il più possibile.
“Bè” Cercò di farsi coraggio “io ti tenevo chiuso lì per un motivo. La tua scusa qual è?”
“Tranquilla Liz, non voglio farti del male”
 “Davvero?” disse con una risata ironica “La situazione mi fa pensare il contrario” disse muovendo i polsi per far tintinnare la catena “Se non vuoi farmi del male, perché sono qui?”
“Reddington ha fatto saltare la mia copertura, lo sai? Ho dovuto rimediare al casino che hanno fatto lui e il boyscout. Sono dovuto scappare, volevano uccidermi. I tedeschi, il maggiore, tutti quelli per cui lavoravo! Poi ho trovato un... come posso dire” si allontanò lentamente dal muro. Mentre avanzava Liz studiò attentamente il suo viso. Era diverso dall’uomo che aveva sposato. Aveva i capelli rasati, il viso scarno, lo sguardo da psicopatico e si intravedevano dei segni scuri sul collo. Non riusciva a capire se erano lividi o tatuaggi. “…Un nuovo ingaggio”
“E il tuo nuovo ingaggio vuole che mi tieni segregata in una specie di…” si guardò intorno. C’erano scatoloni ammassati negli angoli, degli scaffali in metallo, ormai arrugginiti, da un lato della stanza. Vicino al posto in cui prima era appoggiato Tom c’erano delle scale. “Cantina… per cosa, esattamente?”
“Riconciliazione” le sue labbra si inclinarono in un sorriso
“Riconciliazione?” Aggrottò la fronte
Il suo telefono squillò improvvisamente. Era poggiato su uno degli scaffali. Tom si avvicinò “Nick’s Pizza? Perché la pizzeria ti sta chiamando?” Girò la testa verso Liz.  Aveva l’espressione corrugata, incuriosita.
Dio ti ringrazio!  Tempismo perfetto.
Alzò le spalle “Non lo so. Forse ho dimenticato di dare la mancia al ragazzo delle consegne”
Tom fissò lo schermo del telefono, che continuava a squillare. Emise una bassa risata “Non ci credo! E’ così che lo hai nominato? In modo che nessuno potesse sapere?”
“Non capisco di cosa stai parlando”
“Oh, andiamo Liz, mi credi davvero così stupido? Reddington. Sappiamo entrambi che è lui. Nick’s Pizza? Sul serio? Potevi scrivere sociopatico bugiardo
“Quel nome è già occupato…” sorrise beffarda
Il telefono smise di squillare e Liz emise un sospiro. Conoscendo Red avrebbe chiamato più volte. Era abbastanza prevedibile quando cercava di contattarla.
Tom armeggiò con il suo telefono e lo posò nuovamente.
“Non sono io il bugiardo della situazione”
“Mi hai mentito per tutto il tempo. La mia vita, la nostra vita, era una farsa. Come la chiami se non colossale bugia?!”
“Reddington è un bugiardo, Liz” Si avvicinò a lei, sedendosi sulle ginocchia per avere un contatto visivo.
“Bè, non quanto te. Da quando lo conosco ha fatto di tutto, ha ucciso, rapito, ma non mi ha mai mentito.”
“Ti fidi di lui? Sei così ceca da non vedere?”
“Vedere cosa?”
“Non sono stato assunto da Berlino… Ma da Reddigton”
Fu come se un’improvvisa ondata di gelo fosse scesa su di lei. Non riusciva a capire se Tom le stesse mentendo o se stesse dicendo la verità. Red non le aveva mai mentito, ma più di una volta aveva omesso importanti informazioni. A suo dire per proteggerla.  E ora il suo ex-sociopatico bugiardo patologico- marito le diceva questo?
“No… non è vero” Scosse la testa. Non poteva crederci. No, lui non l’avrebbe mai tradita
“Reddington mi ha assunto, prima di Berlino. Dovevo tenerti d’occhio, come un amico. Poi ho avuto un’offerta migliore. Avevo capito che eri innamorata di me, così ho sfruttato la cosa. Ho lasciato Reddington per Berlino. Voleva che entrassi più a fondo nella tua vita, voleva Reddington. Sapevo che prima o poi si sarebbe fatto vivo, e così è stato. Dopo quei quattro mesi sulla barca e la promessa che lo avrei portato da Berlino, Reddigton mi ha dato i passaporti per andarmene. L’unica condizione era che non dovevo mai più vederti. Così ho fatto, fino a quando lui non è venuto da me, per l’accusa d’omicidio. Non potevo lasciarti in quella situazione. Non me lo sarei mai perdonato. Per questo sono tornato. Per salvarti.” La guardava negli occhi, voleva che lei credesse a ogni parola, che ascoltasse attentamente tutta la storia.  “Ma poi ho capito, quando ti ho visto in quell’aula, che ti avevo persa, che non eri più…mia. L’ho letto nei tuoi occhi. Nei tuoi gesti.  Dovevo andarmene, era troppo pericoloso rimanere con tanta gente che mi voleva morto. Fino a quando non sono stato reclutato di nuovo. E …” Si grattò la testa, ridendo “non puoi neanche immaginare la sorpresa! Era un lavoro semplice, dovevo solo prenderti e portarti qui, senza toccarti. In cambio sarei scomparso per sempre da tutti i radar. Era un’occasione da non perdere e … l’ho colta” Quando finì aveva un grosso sorriso sulle labbra. Si sentiva un bravo soldato per aver fatto ciò che doveva.
Liz era pietrificata. Troppe notizie nel giro di così poco tempo non fecero che aumentare il suo dolore alla testa. Continuava a guardarlo incapace di muoversi. L’unica cosa che poteva pensare era che Reddington, l’uomo di cui si fidava, a cui teneva, l’aveva tradita. Le lacrime di rabbia iniziarono a salire e inumidirle gli occhi. Avrebbe voluto che tutto finisse. Avrebbe voluto sbattergli in faccia il fulcrum per farlo andare via. Avrebbe dovuto darglielo tempo fa, si sarebbe risparmiata quel dolore.
Una serie di rumori provenienti dal piano superiore la destarono dai suoi pensieri. Tom si alzò, la pistola stretta in mano. Si mosse lentamente verso le scale, l’arma tesa, iniziò ad avanzare verso la porta. Anche Liz si alzò lentamente appoggiandosi al muro. La droga era ancora in circolo e il suo equilibrio era precario.
Non appena la porta di aprì, cercò di captare più voci e suoni possibili. Cercava un suono familiare. Qualcosa a cui aggrapparsi. Nonostante tutto ciò che gli aveva rivelato Tom, voleva sentire solo la sua voce, bassa, roca, profonda. Smettila! Stupida idiota! Non ora. Non potrebbe comunque, come potrebbe sapere dove sei?  Scosse la testa e chiuse gli occhi concentrandosi. La porta si spalancò e Tom ritornò giù trionfante, insieme ad altri uomini.
“Come dicevo Liz, il mio ingaggio è qualcuno che non puoi neanche immaginare!” Si spostò di lato per far passare un uomo, in un completo, sulla quarantina. Aveva i capelli neri pettinati all’indietro, la schiena dritta gli dava un’aria nobile e fiera. Avanzò lentamente verso Liz, squadrandola da cima a fondo. Aveva grandi occhi verde chiaro e un enorme sorriso che non addolcì i lineamenti del volto duro. Mentre avanzava il telefono di Liz cominciò a vibrare.  
“Jonas” L’uomo dagli occhi verdi aveva un forte accento britannico. “Rispondi per favore, e di loro, chiunque essi siano, che Miss Keen non può rispondere al momento” Continuava a tenere gli occhi fissi su di lei. In particolare fissava la sua cicatrice sul polso.
La guardia annuì prendendo il telefono, Liz fissò l’uomo cercando di captare la voce dall’altra parte.
“Liz al momento non può rispondere”
“Miss” l’uomo con il completo attirò la sua attenzione, fece lieve inchino “Mi scuso per come è stata trattata, ma era di vitale importanza che lei non scappasse. Vede, sono stato personalmente incaricato di portarla da suo padre”
 
 
 
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Scusate il ritardo! Non uccidetemi vi prego! Ho passato tanto tempo a cercare di rivedere, aggiustare, restaurare la storia e le settimane di pausa non mi hanno agevolato come pensavo xD al contrario mi hanno fatto uscire di testa con spoiler e teorie assurde xD In compenso ho fatto un capitolo piuttosto lungo per farmi perdonare! Fatemi sapere che ne pensate! Critiche costruttive le accetto sempre!
Baci baci!
   
 
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