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Autore: neoeli91    28/04/2015    1 recensioni
[...] - Ti hanno quasi scoperta?! - enfatizzò mio fratello allarmato, che probabilmente da quella frase non mi aveva più dato retta - Ti rendi conto che quelli sono mafiosi? - continuò fissandomi agitato - Ancora non capisco come Kibum abbia potuto affidarti una missione del genere - terminò mentre si portava una mano alla fronte scompigliandosi i capelli. [...]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non appena vidi Jonghyun entrare nell’ufficio di Kibum istintivamente presi il primo oggetto che potesse difendermi e gli gridai di arrendersi. A quel punto, un po’ sorpreso dalla mia reazione, Jonghyun alzò le mani per poi iniziare a parlare - Di certo non mi aspettavo un’accoglienza del genere, agente Bluemoon.
- Kibum che significa ciò? - gli domandò mio fratello palesemente scioccato.
A quel punto Kibum venne verso di me intimandomi di abbassare la mia arma provvisoria, ed invitando Jonghyun ad avvicinarsi a noi, parlò - Vi presento l’agente D.I.N.O nonché uno dei migliori di tutta Seoul - rivelò sconcertandoci entrambi.
- Cosa?! Ma lui è… - iniziai a dire per poi bloccarmi. Il tutto non aveva senso - Ha cercato di uccidermi due volte, come può essere un agente? - ricordai guardando Kibum e poi girarmi verso Jonghyun ed iniziare a fissarlo con sguardo vitreo.
- Per questo mi scuso - intervenne allora Jonghyun inchinandosi in segno di scuse - Per la situazione in cui mi trovavo se avessi compiuto un passo falso la mia copertura sarebbe saltata e Minho avrebbe scoperto tutto - spiegò tranquillamente - Per questo ho cercato di colpirti in un punto che non comportasse danni gravi o fatali.
- Vuol dire che tu non sei un mafioso? - intervenne allora Tae. Kibum e Jonghyun annuirono.
- Mi sono unito a Jinki e Minho parecchi anni fa tramite un agente anch’esso infiltrato nella criminalità organizzata - iniziò a spiegare Jonghyun - È molto stimato ed ha una buona cerchia di contatti. È parecchio che miriamo a catturare quei due criminali, sapendo i loro precedenti. Oltretutto conoscendo la loro famiglia pensavamo che il modo migliore per capire le loro abitudini e comportamenti fosse conoscerli da vicino.
- Ma voi siete fratelli! - puntualizzai io.
Jonghyun scosse la testa - Loro sì, io sono loro fratello “adottivo” ma nessuno l’ha mai saputo. Anche i mafiosi con cui abbiamo avuto contatti la pensano come voi. Nessuno è a conoscenza della verità se non io, loro due e l’agente che mi ha infiltrato.
- Ora capisco - intervenne Kibum sbalordito.
Io fissai Kibum - Perché non ce l’hai detto?
- Nemmeno io ne ero a conoscenza - rivelò - Sono stato informato della sua identità durante la convalescenza in ospedale.
Fu Tae a prendere la parola subito dopo - È per questo che quando ti ho proposto di catturarli separatamente hai approvato immediatamente? Perché sapevi che così facendo avremmo potuto contare su di lui!
- Ho fatto in modo che fossi a conoscenza di quell’informazione proprio per questo scopo - riprese Jonghyun - Sapevo che ci stavi spiando e perciò ho fatto in modo che ci sentissi, oltretutto i problemi al sistema di sicurezza che ti hanno permesso di scappare non sono stati un caso - aggiunse.
- Quindi non sei così incapace come davi a vedere! - parlai io subito dopo facendomi sfuggire quella frase poco gentile.
Jonghyun sogghignò - Non me la cavo così male con sistemi di sicurezza e dispositivi ma dato che sapevo che né Minho né Jinki sono dei maestri, ho deciso di fargli pensare che neppure io lo fossi per assumere qualcuno che lo fosse.
- Quindi quando mi avete assunto tu sapevi già che io ero un’agente? - ero sconcertata. Come aveva potuto progettare tutto così meticolosamente?
- No, l’ho scoperto dopo. Prima che venissi tu abbiamo avuto a che fare con altre persone ma nessuno di loro era un agente, è stato solo un caso fortunato - riferì - Dovendo sempre essere a stretto contatto con Minho non potevo essere aggiornato costantemente con la mia sede - portò avanti mentre prendeva posto nel divano di fronte al nostro - Di conseguenza non ero a conoscenza che la vostra sede avesse iniziato a lavorare sul caso fino a quando non siete riusciti a catturare Jinki quella sera. Anche se può sembrare fissato, Minho è particolarmente sveglio e coglie ogni minimo gesto o comportamento strano - aggiunse rivelando la sua profonda conoscenza per Minho maturata in anni di osservazione - Detto ciò, ho passato anche un mese intero senza farmi sentire al quartier generale.
- Immagino anche che essendo una missione eccezionale fossero in pochi ad essere a conoscenza del tuo compito - suppose Kibum comprendendo subito la segretezza di quel piano.
Jonghyun infatti annuì - Ormai sono circa cinque anni che lavoro con lui e prima con Jinki perciò penso di essere in grado di elaborare un paino infallibile - riferì sicuro - L’unico fattore negativo è che molto probabilmente Minho avrà lasciato il nostro ultimo covo non appena sarà venuto a conoscenza della mia cattura.
- Può essersi recato alla sede principale? - domandò allora Tae ricordando che Kibum ci aveva detto che loro avevano diversi luoghi di rifugio.
Jonghyun rifletté qualche secondo - Data la situazione c’è un’alta probabilità che si trovi lì. E proprio per questo motivo abbiamo bisogno di prendere tutti i provvedimenti del caso - riferì determinato e preoccupato allo stesso tempo - A differenza di tutte le altre sedi quella è sicuramente molto più difficile da penetrare, i sistemi di sicurezza sono di altissima qualità e nonostante le mie conoscenze e le numerose volte in cui mi sia recato là nell’arco di questi anni, non sono riuscito ad individuarli tutti. In aggiunta molti di questi sistemi sono persino più sofisticati di quelli utilizzati nella nostra sede principale. Questo prova quando quei due si siano arricchiti e quanti agganci abbiano. È raro per un mafioso avere tutte queste protezioni a meno che non si sia ai vertici della gerarchia - terminò.

Quel dialogo fu intenso e tutte le informazioni che ricevetti certamente mi disorientarono parecchio, d’altro canto essere finalmente giunti a conoscenza della verità facilitava tutto. Era giunto il momento di agire e mettere fine a quella storia una volta per tutte.

   
 
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