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Autore: Alemortalsweet    29/04/2015    1 recensioni
In un tempo lontano,nell'Antica Grecia,vi era una regina dall'aspetto incantevole,i suoi capelli erano neri e lisci come seta,la sua pelle bianca come neve,i suoi occhi turchesi come le onde del mare.
Data la sua bellezza,molti uomini desideravano fare di lei una sposa,molti cavalieri duellavano,o superavano prove pur di conquistare il cuore della sovrana.
Ma nessuno era mai riuscito a farla innamorare,finchè un giorno...
Si presentò a palazzo un uomo alto e anche lui incredibilmente bello,la regina vide in lui una parte fin ora mai vista prima,così decise di sposarlo.
Pochi mesi dopo le loro nozze nacque un figlio,e successivamente dopo altri due anni nacque una femminuccia.
La famiglia reale si era allargata,ma ora bisognava battezzare i propri figli,per il bimbo la regina scelse subito un nome,si sarebbe chiamato Aro,invece alla la più piccolina decise di conferirle il nome di sua sorella,Didyme,morta molti anni prima a causa di un avvelenamento.
Il dolore della sua morte lo portava ancora in corpo,dopo tutto quel tempo...
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Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Didyme
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Le ombre della notte calavano leggere,il sorgere del sole annunciava un nuovo giorno,illuminando pian piano tutto il palazzo e la sua enorme e vasta vallata.
Con l'avanzare del disco solare,il bianco colonnato iniziò a prendere forma in tutta la sua bellezza,quel palazzo era stato fatto costruire dalla regina stessa,i suoi servi ci avevano sprecato energie e tempo,ma soprattuto la fatica,molta fatica,ma erano molto fedeli alla splendida sovrana,così ogni suo volere era un ordine per loro,e lo soddisfavano con amore e con impegno.
Da quando quei due 'mocciosi' erano venuti al mondo,era come se la loro amata regina fosse cambiata,non contribuiva ad aiutare i sudditi nelle loro richieste,non imponeva leggi e per questo i saccheggi nella città erano aumentati,era praticamente assente,il suo unico pensiero erano solo i due figlioletti appena nati.
Il suo atteggiamento con il popolo era cambiato,tutti iniziavano ad odiarla,i suoi soldati erano stanchi di prendere gli ordini da suo marito,troppo orgogioso di sé stesso,pensava solo ad arricchirsi,non gli affidava mai nessun compito,e così facendo erano diventati molto poveri,non ricevendo il bottino di guerra.
Quel regno stava cadendo ormai,coloro che erano fedeli al re e alla regina erano rimasti in pochi,ma ci fu una volta in cui la vita di Iridea,venne sconvolta per sempre.
Questo era il nome della regina.
Era comodamente seduta sul suo trono di pelle rossa,si trovava nella stanza più alta del palazzo,le pareti e i muri erano di marmo bianco come sabbia,così come le quattro colonne.
Davanti a lei c'era un gigantesco balcone,da lì si poteva ammirare uno splendido mare blu,in cielo volavano i bianche gabbiani,Iridea ascoltava senza sosta ogni singolo sciabbordio delle onde,e amava farsi cullare dal verso di quegli uccelli di mare.
I due eredi dormivano beatamente nella loro culla,decorata con fili d'oro e tende bianco trasparente,che si muovevano leggermente accompagnate dalla brezza fresca marina.
Erano tranquilli,tutto era tranquillo quella fresca mattina di primavera,quando d'improvviso la regina avvertì un rumore:proveniva dalla camera dei bambini.
In seguito si sentì un pianto,come se uno dei due fosse caduto dal lettino,si alzò immediatamente dal suo scranno e andò a controllare.
Quando entrò nella loro stanzetta,la piccola Didyme si era svegliata,e si stava agitando misteriosamente nella culla,invece suo fratello più grande ancora dormiva tranquillo.
La donna si guardò intorno e vide che il vaso di cristallo posizionato sul bordo della finestra,ora era a terra in mille schegge di vetro prezioso.
La prima reazione che ebbe fu la paura,temeva fosse entrato qualcuno di nascosto,a rompere il vaso e a far piangere uno dei suoi figli,ma non poteva essere,il palazzo era sorvegliato giorno e notte dalle sue guardie migliori!.
All'improvviso tutto iniziò a tremare,un pezzo di soffitto crollò all'istante,mancò la regina per pochi centimetri,la quale fece un balzo in avanti e andò a sbattere contro la culla dei figli.
Iniziò a perdere sangue dalla piccola ferita sulla testa,a causa dell'impatto subito,faceva male,ma non si fermò.
Si alzò in piedi immediatamente,prese i due figli piangenti tra le braccia e uscì da quella stanza infernale,poco dopo con un rumore assordante,un enorme pezzo di colonnato distrusse la piccola culla.
Quando fu fuori da lì,Iridea rimase colpita da un particolare:solo quella stanza era stata distrutta,il resto del palazzo era tutto integro...cosa voleva dire?
Appena quella specie di terremoto finì,torno là dentro,si sporse dall'enorme buco che si era formato nel pavimento e si disperò:il colonnato al piano terra era completamente distrutto,si sentivano le urla delle sue guardie,la maggior parte erano distesi al suolo con il corpo completamente squarciato da colpi di spada.
Qualcuno era entrato,qualche esercito nemico aveva sbaragliato i confini ed era penetrato in città.
Presto avrebbero raggiunto anche lei,nonostante si trovasse nella torre più alta del palazzo,si mise a correre,urlando come una pazza e chiamando con tutto il fiato che aveva in gola la sua schiava più fidata''Demetra!Aiutatemi!'',subito una donna bassa,anziana dai capelli castano chiaro si presentò nella sala''Cosa c'è mia regina?'',''Non resisteremo a lungo,ti affido i miei figli,scappa sei libera,portali con te,il più lontano possibile da qui,salva la loro vita,te ne prego!'',''Lo farò vostra maestà,con me saranno al sicuro''.
Quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto i suoi figli,non li avrebbe visti crescere,svilupparsi,ma non le importava,avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvare la loro vita.
Diede loro un ultimo sguardo,li sollevò in aria come per esaltarli,baciò entrambe le morbide fronti dei neonati,poi lentamente le sue lacrime cominciarono a bagnarle il viso,e bagnarono anche le faccine dei suoi due piccoli,che non avrebbe mai più rivisto.
Prima di lasciarli al loro destino,li strinse a lei,ma così forte che pareva volesse stritolarli,avrebbe voluto rimanere stretta a loro per sempre,Aro e Didyme erano la sua unica ragione di vita,ma il tempo era finito,e subito le ritornarono in mente le immagini delle sue guardie morte,le paragonò alla sorte dei suoi figli,così con un gesto veloce e istantaneo,quasi volesse fare un lancio,porse i suoi amati figli alla schiava,la quale annuì e corse via veloce come un vento di speranza.
Poco dopo nella sala della regina arrivò il suo sposo''Amore devi venire a vedere!è terribile!''lei acconsentì,si presero per mano e lui la guidò fino all'esterno del palazzo.
Iridea si aspettava di tutto,ma non quello che sarebbe successo...
Erano alla fine della lunga scalinata di marmo bianco,si fermarono,la scena che vide la donna fu raccapricciante:davanti a loro c'era una schiera di soldati nemici dalle armature dorate,e dagli sguardi severi.
Vi erano due lunghe file di colonne bianche ai lati,dove vi erano tutte le guardie della regina,posizionata una per ogni colonna,fissavano la sua presenza a braccia conserte.
Dopo un momento di silenzio,le voce brusca del sovrano disse''Prendete lei!''dicendo quasta breve e crudele frase,spinse violentemente la sua sposa giù per le scale,la quale dal volto sconvolto e sanguinante,si mise a piangere,ma non era un semplice pianto,era causato dal suo cuore frantumato,al quale non c'era più rimedio.
Tutte le sue guardie fedeli si gettarono contemporaneamente su di lei,mentre le sue urla di dolore inondavano l'aria circostante.
I rumori di ferraglia delle spade cessarono solo quando la sua testa fu in cima ad una di esse,il suo viso,ancora bellissimo nonostante fosse sfigurato dal dolore,ora lacrimava sangue.
A quel punto,il capo dei soldati dorati parlò,ma il re non capì ciò che stava dicendo,non era la sua lingua,non era greco antico,assomigliava più al latino...
L'esercito puntò con una velocità improvvisa verso il traditore.
Insieme alla sua testa andata perduta,anche il prezioso palazzo cadde,così come la capitale greca Atene,ora sotto il dominio romano.
Ma la speranza è l'ultima a morire...
Fortunatamente la coraggiosa Demetra,pur essendo una semplice schiava, era riuscita a fuggire,forse lei e i due figli reali erano gli unici che erano riusciti a sopravvivere.
Era arrivata in un bosco,stava per raggiungere un piccolo fiumiciattolo,quando sentì l'erba dietro di lei muoversi,ma era qualcosa di più pesante che il vento:si voltò,a qualche metro da lei vide due lupi neri avvicinarsi pericolosamente,si mise a correre,cercando il più velocemente di raggiungere quel tratto d'acqua,ma aggravò soltanto la situazione,poichè appena cominciò a correre anche i lupi fecero lo stesso.
Sapeva di non potercela fare,era arrivata alla riva,i lupi erano a pochi passi da lei,disperata iniziò a guardarsi intorno,e come se fosse stata opera divina,vide una piccola imbarcazione legata ad un albero.
Si affrettò a slegarla,senza prestare attenzione alle bestie affamate.
Prima vi posò la piccola in fasce,poi prima di lasciarla scivolare insieme alla corrente dell'acqua,rivolse lo sguardo ad Aro e con voce piena di tristezza disse''Purtroppo il mio destino ha voluto questo,mi dispiace lasciarvi,ma devo,tu che sei il più grande abbi cura di tua sorella'',due lacrime rigarono il volto dell'anziana,posò anche il primogenito all'interno della barchetta,e la spinse con tutta la forza necessaria purchè prendesse la giusta via.
Non staccò nemmeno per un secondo gli occhi dall'inbarcazione,ma dovette,i lupi l'avevano raggiunta,non ebbero nessuna pietà.
Il rumore delle acque si confuse con quello delle sue grida,poi ci fu silenzio.
Così cominciò la storia di quei due fratelli,soli,la loro dolce madre era morta,così come il loro padre,aveva voluto far uccidere la mamma per salvarsi la pelle,ma non era servito ugualmente a nulla.
Nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza della loro stirpe reale,alla quale appartenevano...

 

   
 
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