Danzava nell'aria, Venere dai bianchi piedi. Fiori accompagnava, leggiadra come i loro rosei petali.
Uniti, insieme, cantavano e ballavano la danza del Sole, colui che rischiarava le loro ombre e illuminava i loro spiriti.
Anime fluttuanti che, dissociandosi e fondendosi continuamente, sembravano uccelli al seguitar di nuvole, che non conoscevano altro che il moto impresso dal loro dio.

E baci, e silenzi; e amore, ed indefinita disperazione.
Nel centro di quella danza dimorava l'infinito.