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Autore: Vitriolic Sheol    29/04/2015    2 recensioni
"Il passato non può essere rivissuto, Adria... ciò che è stato non può essere cambiato."
"No... ma può essere volto a nostro favore."
Roma, 1503. La lotta tra Templari ed Assassini continua feroce e senza sosta, sanguinaria e violenta, senza esclusione di colpi... Una guerra che impiegherà ogni goccia di sangue disponibile alla sua causa, senza alcuna distinzione di sesso, razza o religione.
Roma, 2012. Sotto la chimera del progresso, tutto sembra essersi estinto, spento, appianato. Ma qualcosa ancora si muove nell'ombra, una flebile fiamma pare voglia riaccendersi. I Templari esistono ancora, vivono, respirano ed operano.... così come gli Assassini.
Ed il tempo non è mai stato così relativo.
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Desmond Miles, Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 2
Aquila
 
La notte su Roma è qualcosa di magico; l’oscurità sembra avvilupparsi attorno a monumenti e palazzi come braccia d’amante, scivolando sui rilievi, esaltando i fregi, guizzando sulle immortali statue di fasti passati e presenti con bagliori di vita.
Roma di notte è qualcosa di meraviglioso…. Se sei al sicuro. O se il tuo cuore e la tua coscienza non hanno nulla da temere.
 
L’uomo corre. Corre in maniera scomposta, senza meta precisa. Il respiro spezzato, lo sguardo sbarrato, l’adrenalina che l’istinto di sopravvivenza instilla nel suo cuore non gli fanno sentire i dolori della corsa, le gambe indolenzite, il respiro che sembra aver assunto la forma di stilettate ghiacciate nei suoi polmoni.
Lo aveva visto. Il demonio vestito di bianco era venuto a prenderlo, era lì per lui. Sapeva bene cosa si dicesse di lui, quali fossero le innumerevoli storie circolanti su quell’enigmatica quanto inquietante figura, avvolta nel bianco candido che innumerevoli volte si era tinto di vermiglio.  Lo sapeva.. e non poteva non esserne impaurito.
Una volta che il demonio bianco ti appare davanti agli occhi, non hai più scampo.
 
Presto o tardi, egli verrà a prenderti.
 
                                                                  
**

"Prima della fine e di ciò che ne seguì noi tentammo di salvare il mondo."
Un sogno, non poteva essere altrimenti… quella figura così evanescente, frasi scomposte, pronunciate una distaccata dall’altra e con una serie di flash disconnessi di immagini e situazioni che mai aveva visto o vissuto prima di allora.
 
Si rigira nel letto, cercando conforto… chiunque, in quel momento, avrebbe visto le sue sopracciglia aggrottarsi, rilassarsi appena e poi aggrottarsi di nuovo, accompagnate da un lieve lamento.
 
"Il sapere di ogni cripta fu trasmesso in un unico luogo. Era nostro dovere, mio, di Merva e di Uni,  smistare e provare tutto ciò che era stato raccolto."
 
La luce aumenta, il sogno si sfoca appena in una profusione di luce dorata, in cui ai suoi occhi pare di scorgere…. Un oggetto sferico? Luminescente come il sole stesso?
 
**
 
Lo segue da quando lo ha scorto in quel palazzo, con la fredda calma che caratterizza un predatore feroce e “navigato”;  il demonio non ha fretta quando deve chiamare un’anima a sé, non ha timore di perderne le tracce. Ed ora che la sua vista muta da quella normale ad una sorta di buio sfondo in cui si muovo fluorescenti bagliori di colore, un lieve ghigno incurva l’angolo spezzato delle sue labbra. Eccolo là, contorcentesi come un topo in trappola, rosso carminio come il sangue che presto sarà versato.  Un lieve balzo e, chiunque avesse scorto quella figura bianca appollaiata su uno dei tetti patrizi della capitale, dopo un battito di ciglia avrebbe scorto soltanto il cielo scuro e gonfio di nuvole.
 
Quando la morte sta per avvicinarsi, quando le sue fredde ed ossute dita stanno per ghermirti,  è l’unico momento in cui puoi toccare, percepire, assaporare la vera essenza della disperazione; ne avverti la nera, vischiosa intensità colarti addosso come pece,  incollartisi alla pelle ed al sangue , intossicarti l’anima fino a che, completamente satura, essa non si consegni spontaneamente alla Morte, pur di far smettere quel tormento… Sono i tuoi ultimi istanti di vita, uomo. Prega, piangi, grida od impreca, fa quel che più senti legittimo e liberatorio fare. La tua vita sta per terminare. Ora.
 
Lo scorgi di nuovo, il demonio bianco; appare dal fondo del buio vicolo cieco in cui ti sei rifugiato, scioccamente pensando di poterti salvare. Egli incede con calma, con passo elastico ma cadenzato. Lo sa… lo sa che sei allo stremo, lo sa che non puoi fuggire, sa anche che ti consegnerai a lui senza una protesta, senza un tentativo di lotta; ha giocato con te, come un gatto con il topo, ti ha fatto correre, stancare, sfiancare… non rendendoti conto che stavi solamente correndo all’interno di un percorso già predisposto e pianificato da lui stesso.
 
E tutti questi pensieri visitano la tua mente nel suo ultimo momento di lucidità, appena un secondo prima che la sua lama affondi lentamente nella carne, morbida e calda del tuo collo….  Senti il sangue, caldo e denso cominciare a sgorgare, scivolare sulla tua spalla, macchiarti gli abiti… ti sembra quasi di scorgere uno scintillio sotto quel buio cappuccio che ti sta innanzi, dove ipoteticamente dovrebbero esserci gli occhi del tuo personale traghettatore degli inferi. Ma è troppo tardi. La caccia si è conclusa ed il demonio libera il tuo corpo mortale e morente dalla sua presa ferrea.
 
Scivoli a terra senza un lamento, come un fantoccio il tuo corpo segue il profilo del muro a cui si è appoggiato prima di accasciarsi, completamente prono, a terra mentre una chiazza di sangue comincia ad allargarsi.
 
E mentre esali l’ultimo respiro ed i tuoi occhi si chiudono per sempre, il grido di un’aquila risuona in cielo.
 
 **
 
"Devi andare lì, nel luogo in cui operammo, operammo e perdemmo. Prendi le mie parole, passatele dalla fronte alle mani.”
 
L’ultima frase, gli ultimi flash ed un accecante bagliore interrompono il sonno e, di conseguenza il sogno. Si sveglia bruscamente, di soprassalto, levandosi a sedere nel letto con il respiro leggermente affannato ed un’espressione corrucciata.
“Niente di tutto ciò ha senso…” si ritrovò a pensare, massaggiandosi appena le tempie. “Un sogno… si. E’ stato solo un sogno.” conclude mentalmente.
 
Ma mentre il suo volto istintivamente si volta verso sinistra, ad incontrare la finestra, il verso di un’aquila risuona nella notte.
 
 
 

 
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Sono sempre stata poco incline a “contaminare” la narrazione con aggiunte esterne…preferisco che le mie storie parlino per me, ma alcune volte mi trovo costretta a farlo. Chiedo preventivamente scusa a coloro che si aspettano capitoli chilometrici sin dal primo, mi spiace ma questa storia non potrebbe funzionare se non strutturata così. I primi capitoli sono corti e “sibillini” per una ragione che la mia testa (ed i miei fogli) hanno già disegnato completamente; sappiamo tutti che le parti iniziali di una storia sono sempre le più complicate, da scrivere e da leggere.. tutto deve essere settato, organizzato, ben disposto per creare armonia ed un filo coerente nella narrazione. Con questo non sto dicendo che tutti i capitoli saranno così; se avrete la pazienza (e la voglia) di seguirmi, vedrete che presto manterrò fede alle mie parole. Nel momento in cui questo capitolo verrà pubblicato, io starò già lavorando al terzo che conto di pubblicare al più presto.
 
Un’ultima cosa… io sono incline a scrivere con una “colonna sonora” che a volte scelgo con istinto ed altre volte con mirata ricerca. Alcune volte troverete la canzone appuntata in cima al capitolo, prima che la narrazione inizi; non è un obbligo, non prendetelo come tale… è solo un invito ad ascoltare qualcosa che, magari, potrà farvi calare ancora di più nella lettura. 
 
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, seguiranno, ascolteranno e recensiranno. Al prossimo capitolo.
 
Dead Rose Gardener.
  
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