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Autore: _TinA_    29/12/2008    2 recensioni
Arrivai in quel paese dimenticato da Dio il giorno di Natale.
Mia madre era morta qualche mese prima, un incidente dicevano. Ma la verità nessuno l'avrebbe mai saputa.
A Forks, un posto che persino le carte geografiche si rifiutavano di segnare, la mia vita cambiò, perchè incontrai lui.
E da quel momento niente fu più lo stesso.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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oddio direte voi XD

ebbene son tornata, con una nuova storia anche se devo completare ancora "Raining over me" ( purtroppo mi manca l'ispirazione -.- ).

Diciamo che "Love for Eternity " è una rivisitazione di twilight e di tutti i libri, un pò un miscuglio, personaggi più audaci.

L'unica ed inimitabile rimarrà però Bella. ( che inciampa ogni due passi XD ).. Ma infine a noi piace giusto?

Inutile dire che parlerò di Edward e Bella principalmente, del loro amore e del loro scontro/ incontro [buahahahaha.. me perfida o__O ].

Non vi resta che leggere, recensire [siate buone +__+ ] Buona lettura a tutte/i ..



TiNa





Contare i giorni, le ore, i minuti.. Contare il tempo che passa e sentire che ti scivola addosso come niente fosse, come un vento freddo del mattino, come la neve che ghiaccia, come la pioggia che cade imperterrita senza sosta.

Arrivai in quel paese dimenticato da Dio il giorno di Natale. Mia madre era morta qualche mese prima, un incidente dicevano. ma la verità nessuno l'avrebbe mai saputa.

Scesa dall'aereo abbraccia istintivamente la grossa sagoma che mi stava di fronte. mio padre Charlie, che avrei riconosciuto ovunque. Era strano come tutto potesse cambiare così in fretta, un giorno ero a Phoenix, circondata dai miei amici, baciata da quel sole incessante.

E adesso ero stata catapultata nella sperduta cittadina di Forks. Il posto meno soleggiato del mondo, dove l'unico passatempo era contare le gocce di pioggia, o far scricchiolare gli stivali sotto l'asfalto umido.

Essere dimenticati da tutti, ecco, questo era il destino di quei pochi abitanti, vivere nel perenne offuscamento di quel cielo, non assaporare i raggi di sole. Non poter piangere senza confondere le lacrime con la pioggia.

Si lo sò, sono pensieri tremendamente stupidi, ma per me,sono l'unico conforto. Sapere che il cielo piangerà con me la morte di mia madre, è già qualcosa.

Così mi feci forza e salutai mio padre.. "Ciao papà" lui sorrise, quasi nel sentir piacere ad ascoltare la mia voce " Finalmente sei arrivata Bella. Pensavo che avessi cambiato idea.. che insomma preferissi restare a Phoenix .. " mio padre era felice.

Felice che avessi preferito andare da lui..

"Bè sai com'è , ho riflettuto a lungo, e non mi sembrava giusto lasciarti ancora in questo paesetto tutto solo " cercai di essere convincente, ma le lacrime prepotenti cercava di uscire, ansiose di bagnare le mie guance.

Charlie continuava a fissarmi , incerto, scrutando ogni mia espressione, quasi a voler carpire la verità di quelle parole.

"Bella sei come un libro aperto, i tuoi pensieri sono scritti nei tuoi occhi" così diceva mia madre.

Pensandoci bene anche Charlie avrebbe capito, così finsi subito allegria, con un lembo della manica mi asciugai le piccole lacrime facendo finta di sistemarmi il mascara "dai papà andiamo, il viaggio è stato lunghissimo ed ho proprio bisogno di una bella doccia calda!".. " Ma papà avete l'acqua calda a Forks??" e scoppiammo tutti e due a ridere, come due sciocchi.

La casa era sempre la stessa, un piccolo stabile di due piani, sfortunatamente con un solo bagno che avremmo dovuto condividere a vicenda, però la mia camera era sempre la stessa. Il letto sempre al solito posto, la grande finestra che dava sul cortile, l'armadio a due ante di larice, e la piccola scrivania, Di nuovo c'era un computer, ed era solo per me. Charlie aveva pensato a tutto.

Un calendario alla parete segnava l'anno 1996.. da più di dieci anni non tornavo a Forks. Le ultime vacanze che passai con Charlie , furono a dir poco traumatiche. Decisi di farmi un bagno in una piccola riserva indiana, e finii quasi per annegare.

Fortuna che Charlie se ne accorse in tempo e mi salvò. Ma mia madre da quel momento non si fidò più , e così fino ad allora le mie vacanze trascorsero beate, tra sole e mare, insieme ai miei pochi ma buoni amici.

Finito di cenare, non avendo niente di meglio da fare, mi rifugiai in camera a leggere. Per la centesima volta sfogliavo Cime tempestose, e mi immaginavo che quel posto sperduto nella brughiera fosse Forks, mancava solo la neve per completare il quadro e mancava il mio Heatcliff.

Dai Bella, sogna..

Non ho mai avuto un ragazzo nemmeno a Phoenix, sebbene mi ritenessi abbastanza carina. A differenza delle mie amiche, non mi accontentavo del primo che passava, e così non avevo mai trovato una persona di cui poter innamorarmi.

Eppure ci doveva essere, non a Forks di certo, le possibilità di trovare qualcuno erano talmente basse, che il solo pensiero mi rattristava. Si e no questa città avrebbe avuto trecento abitanti. Niente di straordinario, e tra questi pensieri, e la pioggia che batteva sulle finestre mi addormentai.

Non furono di certo i raggi del sole a svegliarmi. Fu invece il potente suono della musica sintonizzata in una stazione a dir poco terrificante. ."Ehi buon mattino a tutti! La prima in classifica di questa settimana resta Don't stop the music di Rhianna.. qualcuno la vuole ascoltare?? ma si , tutti la volete ascoltare..

PLEASE DON'T STOP THE MUSIC, MUSIC, MUSIC.. "

Perfino il letto tuonava a suon di musica. "nooooo.. fa che sia domenica, fa che sia domenica.. " tentavo di crogiolarmi nei miei pensieri positivi, quando la porta si spalancò di colpo

"dai Bella, che oggi è il tuo primo giorno di scuola, non vorrai mica fare tardi vero? chissà quanti amici ti farai, e poi ho un regalino per te.. anzi guarda dalla finestra.. "

per miracolo riuscii a liberarmi e a riemergere da tutte quelle coperte "Un regalo? ma papà sai che i regali non è che mi piacciano tanto.."

"Bella dai, è un piccolo pensierino.." "si come no" pensai tra me e me.

Scesi dal letto in tutta fretta, atterrando però di faccia sul pavimento, Charlie scoppiò a ridere. "Bella non sei proprio cambiata!!" eh no, la natura non mi aveva concesso il vantaggio dell'equilibrio..

Spalancai le tende e sgranai gli occhi. Forse era un sogno, o forse quel coso rosso era spaventosamente vero, parcheggiato solo per me .

Un rosso scintillante, un pick up chevy vecchio di almeno mezzo secolo. Ma terribilmente bello.

" Grazie papà!" lo abbracciai e corsi in bagno per preparami. Almeno avevo una macchina per andare a scuola..

  
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