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Autore: hideandseek_    29/04/2015    0 recensioni
Avevano bisogno di una scusa per amarsi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          Confused



Era passata più di una settimana dalla cena a casa di Michael e i ragazzi non si erano più rivisti. O meglio, Calum vedeva i ragazzi per provare o comunque uscire, erano diventati amici ormai; Hell invece vedeva Calum solo durante qualche corso e passavano il tempo più a chiaccherare che studiare e aveva passato qualche minuto con Michael qualche volta, giusto il tempo di una sigaretta; Luke invece lo aveva solo incrociato per i corridoi della scuola e non erano mancati insulti e frecciatine tra i due. Quanto ad Ashton, non lo aveva più né visto né sentito da quella famosa sera.

 

Quel venerdì mattina Hell stava davanti al suo armadietto e tentava di aprirlo in tutti i modi, ma quel dannato affare non ne voleva proprio sapere di aprirsi. Era già in ritardo per il corso di storia perché Michael aveva insistito per fumare una sigaretta insieme e adesso si trovava a fare i conti un un pezzo di latta.

“Serve aiuto?” Hell riconobbe subito la voce di Luke alle sue spalle.

“No Hemmings, grazie” tagliò corto la ragazza, tirando un ennesimo pugno all'armadietto.

“Sicura? Sembri piuttosto in difficoltà, ragazzina” continuò il biondo, che la guardava divertito, poggiato con la schiena sugli armadietti accanto a quello di Hell.

“Ho detto di no, grazie” ripetette Hell, stavolta tirando un pugno più forte all'armadietto, che finalmente decise di aprirsi. Tirò fuori il libro di storia e lo richiuse violentemente.

“Però, che forza, ragazzina” Luke sorrideva e per la prima volta, Hell notò una fossetta formarsi all'angolo destro della bocca del ragazzo.

“La finirai mai di chiamarmi in quel modo? Mi irrita. Tu, mi irriti.”

Hell cominciò a camminare per il corridoio dirigendosi verso l'aula di storia, costatando di essere già in ritardo di quindici minuti. Il professore l'avrebbe uccisa, lo sapeva. Intanto, mentre tentava di velocizzare il passo, sentiva Luke camminarle dietro e ridacchiare al che Hell pensò che il ragazzo si fosse fatto una canna quella mattina, stava ridendo e sorridendo più del solito.

“Adoro farti incazzare, credo sia il mio passatempo preferito” le disse il ragazzo, continuando a seguirla.

“Lasciamo perdere, okay.” si rassegnò Hell.

“Lo sai che sei in ritardo per la lezione, vero? Perché non vieni a farmi compagnia?”

In quel momento Hell fu praticamente certa che Hemmings avesse fumato. Le stava chiedendo di stare insieme? Qualcosa non le quadrava.

“Ma sei serio? Neanche per sogno, scordatelo” rispose fredda la ragazza. Voleva levarselo al più presto dai piedi.

“Sei sempre così acida e stronza! Per una volta che cerco di essere cortese”

A quelle parole Hell quasi rise in faccia al biondo.

“Io non capisco quali problemi ti affliggano, Hemmings. Sei tu quello costantemente stronzo e scazzato, non so cosa tu abbia oggi, ma sei alquanto bipolare.” concluse Hell dirigendosi verso il cortile esterno della scuola. Aveva deciso di saltare definitivamente la lezione, era troppo in ritardo a quel punto.

“Non sono bipolare” rispose improvvisamente serio il ragazzo. Sì, era decisamente bipolare.

“Come ti pare. Ora vorrei stare sola, ti dispiace?” la ragazza fece un sorriso che sembrò più una smorfia, ma non gliene importò. Gettò lo zaino per terra e si si mise a sedere, non curandosi di quanto sporco potesse essere il pavimento.

“Si, mi dispiace. Penso che rimarrò qui.” e così dicendo, anche Luke si sedette per terra, poco distante dalla ragazza, che alzò gli occhi al cielo e non gli diede più conto per qualche minuto, finché non fu lui a parlare, di nuovo.

“Smettila di ignorarmi” lo disse come se fosse un bambino.

“Okay, devo chiedertelo proprio. Ti sei fatto una canna per caso?” domandò guardandolo.

“In realtà, più di una” rispose quasi divertito il biondo.

“Dio, Luke, sono appena le dieci di mattina e tu sei fatto?” il tono della ragazza sembrò quasi esasperato, però aveva avuto ragione tutto quel tempo riguardo allo strano comportamento di Luke.

“Le ho scambiate per sigarette” ridacchiò. Hell si chiese che razza di idiota potesse essere per scambiare della canne per semplici sigarette.

“Quando sei fatto ridi parecchio, eh” constatò Hell.

“Mi fa questo effetto” continuò a sorridere il ragazzo e Hell non potette fare a meno di guardare quella fossetta che gli si era formata all'angolo della bocca.

“Qual è il tuo colore preferito?” se ne uscì poi Luke. La ragazza rimase un po' sorpresa da quella domanda, ma rispose ugualmente.

“L'azzurro.”

“Quindi ti piacciono i miei occhi” disse il ragazzo con fare ovvio, per poi distendersi completamente per terra.

“Si, mi piacciono i tuoi occhi.” Luke rimase stupito, non pensava l'avrebbe detto. Ma Hell infondo aveva solo detto la verità, niente di più.

“A me piacciono i tuoi.” disse poi.

“Non hanno niente di bello, sono comuni e banali occhi marroni” disse senza fare troppo caso alle sue parole.

“I tuoi occhi non sono per niente banali, ragazzina. Credimi.” si rimise a sedere per poi tirarsi su in piedi agilmente.

“Che vuoi dire?” chiese curiosa Hell.

“Voglio dire quello che ho detto. Ora ho fame, vado a mangiare. Ci si vede in giro, ragazzina.” disse prima di allontanarsi, lasciando Hell abbastanza confusa a pensare che per la prima volta avevano avuto una conversazione civile. Non del tutto normale, ma civile.

 

 

****************

 

 

Era sera e Hell se ne stava davanti alla finestra della cucina a fumare una sigaretta, la quarta della giornata. Se la rigirava tra le mani, mentre osservava il cielo scuro di Londra; faceva piuttosto freddo, ma aveva per la testa così tanti pensieri da non rendersi nemmeno conto di stare tremando come una foglia. Improvvisamente, sentì qualcosa posarsi sulle sue spalle: era una giacca, decisamente più grande di lei, e a poggiargliela addosso era stato Blue.

“Cosa ti gira per la testa, eh sorellina?”

Blue aveva notato che Hell quel giorno aveva la testa altrove. Aveva già fumato una sigaretta prima di cena, ed era certo che durante la giornata ne avesse fumate altre. Il ragazzo poteva permettersi di dire che conoscesse Hell meglio di chiunque altro, persino di Hell stessa. Perciò sapeva che Hell fumava solo quando era nervosa o se c'era qualcosa che la turbava, raramente si accendeva una sigaretta per il solo piacere di fumarla.

“Niente di che, Blue” rispose dopo qualche istante Hell, sistemandosi meglio la giacca sulla spalle, per poi gettare la sigaretta.

“Non vuoi parlarne col tuo fantastico fratellone?” chiese Blue sorridendole, nella speranza che Hell gli raccontasse cosa le passasse per la mente da tutto il giorno.

“Certo” sorrise in risposta, sistemandosi sulle gambe del fratello, che nel frattempo si era seduto su una delle sedie presenti nella stanza.

“Allora piccola, dimmi tutto” la incoraggiò Blue.

“Non lo so, Blue. E' quel ragazzo, Hemmings. Io proprio non lo capisco” iniziò la ragazza, accoccolandosi tra le braccia del fratello.

“Ancora quel tipo, immaginavo” sorrise il biondo, spostando una ciocca di capelli dal viso della sorella.

 

Gli aveva parlato più volte durante gli ultimi giorni di quel ragazzo, di come la provocasse, di quanto la facesse innervosire, di come si sentisse osservata ogni volta che gli passava davanti, degli sguardi che si rivolgevano quando si incrociavano nei corridoi della scuola. Blue era abbastanza geloso e protettivo -per svariate ragioni- quando si trattava di sua sorella; eppure sentiva che quel Luke Hemmings sarebbe potuto essere il ragazzo che avrebbe abbattuto quel muro che Hell si era costruita intorno nel corso degli anni.

 

“Mi fa talmente incazzare, però poi se ne esce con cose che mi lasciano confusa, insomma non capisco se faccia il coglione o lo sia davvero. Certo, oggi era fatto quando mi ha detto quelle cose, però non lo so, non cap-” Hell aveva cominciato a parlare parecchio in fretta, e il fratello fu costretto a fermarla e a chiederle spiegazioni riguardo quello che avesse detto. Così, Hell, gli raccontò di quella strana conversazione avuta con Hemmings quella mattina e di come le avesse praticamente fatto un complimento riguardo ai suoi occhi a cui lei, mentre parlavano, non aveva neanche fatto caso. Blue la lasciò parlare e ascoltò ogni singola parola che disse, fin quando non si accorse che fosse così stanca da non riuscire nemmeno a tenere gli occhi ben aperti.

 

“Okay diavoletto, che ne dici se continuiamo il discorso domani e ora vai a dormire?” era sì una domanda quella di Blue, ma suonò più come un'affermazione a cui Hell non potette fare altro che annuire in accordo, rendendosi conto di quanto fosse realmente stanca.

Blue accompagnò Hell nella sua stanza, ma come spesso accadeva, rimase con lei quella notte.

“Ah, piccola? Pensavo che magari potresti parlare ancora con quel Luke, mh? Magari scopri che non è poi così male. E vorrei conoscerlo anche io, comunque” disse piano Blue, mentre Hell si sistemava tra le sue braccia.

“Come vuoi, Boo” rispose la ragazza, che stava già per addormentarsi.

“Notte, diavoletto” disse infine Blue, prima di lasciare un bacio in fronte alla sorella, che si strinse di più a lui per poi addormentarsi.






Hellooooooooo.

Questo capitolo fa cagare, okay. 
Però Luke e Hell hanno avuto una pseudo conversazione, come minimo.
IDKKKKKKK
Spero il prossimo capitolo esca meglio, decisamente.

Adieu!
-Dee

 

  
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