PROLOGO Il fuoco scoppiettante del camino illuminava la stanza buia e tetra del Consiglio. Altre candele erano sparse qua e là, ma la dimora era troppo grande perché esse illuminassero qualcosa. La triade era seduta sugli spalti più alti, e discuteva animatamente della situazione di Emer. I rappresentanti delle altre Terre del pianeta ascoltavano con attenzione e interesse la conversazione; erano tutti presenti, anche se tre scranni erano vuoti: uno di questi era rimasto ad impolverarsi da circa cinquant’anni, ovvero da quando la guerra era iniziata, mentre gli altri due posti erano rimasti vuoti da appena quindici anni. Dopo diverse ore di discussione, l’angelo, che sedeva su uno dei posti più alti, si rivolse agli altri consiglieri: “ la situazione ormai è veramente drastica,” disse, “ Onir è tornato e presto saremo attaccati dal suo esercito di demoni. Nonostante la nostra superiorità numerica, i demoni sono molto più potenti di noi. Hanno sviluppato una sorta di magia contro la quale noi non possiamo competere. Abbiamo discusso a lungo, e noi crediamo che l’unica soluzione sia quella di invocare l’arma più potente mai esistita. Per ottenerla ci aspetta una missione davvero pericolosa, e se potessimo saremmo noi a concluderla. Però, come di certo anche voi ricorderete, quindici anni fa fu emessa una profezia ed è giunta l’ora che si avveri… dobbiamo trovare e riportare Kendra a Emer”. Sherid, l’elfo seduto alla destra dell’angelo, si girò verso di lei: “Alexandra, ne sei proprio sicura?” le chiese con aria preoccupata, “credi veramente che questo sia l’unico modo per sconfiggere i demoni? Potrebbe volerci molto tempo, e questa è una cosa che noi non abbiamo a disposizione”. Alexandra alzò gli occhi e, guardando ad uno ad uno tutti gli altri cinque rappresentanti, rispose: “si, Sherid, questa è l’unica soluzione, la nostra ultima speranza. Abbiamo passato gli ultimi quindici anni rimuginando su quella profezia, e adesso è giunta l’ora di affidarci al potere dell’ultima veggente”.