Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: VerdeMenta    29/04/2015    5 recensioni
Percy non fece in tempo a rispondere che un tremore scosse la terra, mentre la barriera che proteggeva il Campo si incrinava e modellava attorno alla figura esile di una ragazza. Il figlio di Poseidone non poté che rabbrividire quando la giovane aprì i suoi occhi tanto azzurri da sembrare quasi trasparenti, come l'acqua limpida di un fiume, che scorre tempestosa.
-----------------------------------------------------------------------------
Dal ruscello poco distante dell'acqua fu attirata al corpo della figlia di Oceano, il liquido risalì le gambe della ragazza, accarezzandole la pelle pallida senza bagnarla.
-----------------------------------------------------------------------------
"Molto bene" un sorriso gelido dipinse il volto della ragazza "Allora a momenti arriveranno gli altri" commentò, compiaciuta "Non vedo l'ora di ricongiungermi a loro. Tutti insieme governeremo il mondo"
------------------------------------------------------------------------------
Poche erano le creature di tale potenza che avevano posato piede sulla terra. I piccoli fiori bianchi attorno a lui sfiorirono, l'erba si scurì, il terreno si incurvò sotto il suo corpo.
I suoi crini color petrolio, decorati con ciocche rosse, ondeggiavano al vento tiepido della sera, come fuoco nero che arde impetuoso.
Kain si mosse, portando il piede destro avanti al sinistro, una lenta e inesorabile macchina da guerra, pronta a distruggere qualsiasi cosa sul suo cammino.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gli Dèi, Percy Jackson, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Ambra sbrigati o muoio di vecchiaia" borbottò scocciato il ragazzo, sbuffando.
"Rick, devo ricordarti che sei già morto?!" replicò lei, calcando sulla parola morto perché lo spirito si mettesse finalmente in testa di essere passato ad altra vita.
"Maleducata" rimbrottò Rick, voltandosi dall'altra parte.
"Se sei qui è solo perché IO l'ho voluto, quindi taci e lasciami ragionare" Ambra sorrise divertita, tornado a fissare le carte davanti a sé: avrebbe dovuto scartare il due o tenerlo? Questa domanda le frullava per la testa da quasi dieci minuti e ancora la semidea non si era decisa a fare alcunché.
"Ricordati che sei qui perché l'ho voluto io, ti ricordi?!" la figlia di Ade odiava quando l'altro ripeteva quello che diceva, eppure non poté fare a meno di ridacchiare. Dall'esterno poteva sembrare cupa e taciturna, eppure, come il suo fratellastro del resto, era solare quando si trova in compagnia di coloro a cui teneva e di cui si fidava.
Ambra sollevò la mano per pescare una carta, aveva deciso di tenere il due, ma quando le sue dita sfiorarono la superficie di quello che sarebbe stato un tre di fiori un forte rumore la fece sobbalzare. Si voltò appena in tempo per vedere un'ombra indistinta che correva nel bosco; un secondo dopo si era alzata e stava rincorrendo la figura indistinta.
"Fermati!" esclamò la semidea. Non si sarebbe mai aspettata di raggiungerlo, era molto lontano e correva veloce come la luce, e tanto meno si sarebbe aspettata che si sarebbe fermato, eppure fu proprio ciò che fece. Improvvisamente si ritrovò contro il torace muscoloso della figura. Alzò titubante gli occhi ambrati sul ragazzo che l'allontanò da sé quel tanto che bastava per poterla vedere negli occhi.
Ambra si perse negli occhi dorati del giovane, nelle iridi che sfumavano fino all'azzurro del cielo più limpido in primavera, occhi che raccontavano una vita lunga e travagliata.
"Non ti ho mai visto al Campo" fu tutto ciò che la semidea riuscì a dire.
"Sono appena arrivato" rispose lui, dipingendosi un sorriso sul bel volto.
"B-benvenuto allora" Ambra sorrise, rischiando di inciampare sulla radice sporgente di una grande quercia. Il ragazzo la sorresse, sostenendola per la vita. La figlia di Ade riusciva a percepire la forza incredibile che scaturiva dal giovane, in quanto progenie del dio della morte riusciva a percepire il "filo" della vita di ogni persona, eppure, quando la mani del ragazzo si posarono sulla sua pelle nuda Ambra non sentì niente.
"Qual è il tuo nome?" chiese ancora la semidea, sconcertata dalla recente scoperta.
"Enea" rispose lui.
"Enea..." c'era evidentemente qualcosa di strano in quel giovane, qualcosa di strano e alzò stesso tempo stupefacente.
"Enea e basta" ancor a una volta Ambra era basita: non poteva avere un solo genitore, vero? Quindi, di conseguenza, doveva pur avere un cognome.
"Bene, Enea, si è fatto tardi e io devo andare" la figlia di Ade cercò di sgusciare via ma fu trattenuta dalla stretta salda del ragazzo, che la fissava con sguardo quasi divertito.
"Aspetta, ti prego" sussurró, la voce una dolce sinfonia di suoni "Sono appena giunto da lontano, non so come orientarmi" continuò, accennando un sorriso ingenuo.
Ambra deglutí con fatica, tentando di ricordare come si faceva a respirare. Invano. Penso che, se Rick non li avesse interrotti, le sarebbe venuto un infarto.
"C'è amore nell'aria!" esclamò il fantasma, ridacchiando. La figlia di Ade gli lanciò un'occhiata assassina, ringraziandolo, però, in cuor suo.
"Taci idiota!" replicò la semidea, quindi si voltò nuovamente verso il ragazzo e sorrise. "Seguimi, ti faccio vedere dove si trova la mensa" e detto ciò iniziò a fargli strada.
Ambra gli dava le spalle, ecco perché non s'accorse del sorriso gelido che era spuntato, come un fiore, sul volto del giovane, distorcendolo in una maschera terrificante.

"Qui abbiamo un tavolo per ogni divinità, ad esempio quello è di Ade, e seduto lì c'è mio fratello Nico" spiegò Ambra, tentando di fuggire lo sguardo del ragazzo.
"Forte, e io dove devo sedermi?" domandò Enea, trattenendo uno sbuffo frustrato.
"Bè, siccome non sei ancora stato riconosciuto mangerai con i figli di Hermes, comunque... " la figlia di Ade si trattenne all'ultimo dal dire che era strano che il genitore divino non avesse decretato la sua discendenza, vista l'età, poi però pensò che non sarebbe stata molto delicata, in fondo era appena arrivato, meglio non subissarlo di cattive notizie, almeno non da subito.
"Comunque?" insistette il giovane, appoggiando la schiena contro un palo che si ergeva fiero a sostenere il tendone, parte integrante della mensa.
"Niente..." Ambra sorrise e si dileguò tra le decine di semidei che affollavano il luogo.
"Speriamo che ci sia già qualcuno" borbottò annoiato il ragazzo. Quindi chiuse gli occhi e si concentrò, cercando di percepire un potere diverso da quello degli altri, un potere più grande e distruttivo.
"Che fai, preghi?" la voce arrivò come un soffio d'aria in un'afosa giornata estiva. Atteso ma allo stesso tempo inaspettato. Enea sorrise, voltandosi lentamente verso la giovane dagli occhi liquidi e dal sorriso gelido. Alle spalle della ragazza veniva la "Pantera", in tutta la sua grandezza superava Marie di quasi trenta centimetri.
"E chi dovrei pregare?" replicò quasi divertito l'altro, scuotendo il capo.
"Non so, tuo padre, Gea, o magari Zeus" ridacchiò Brian. Quindi il suo viso si fece improvvisamente serio, mentre lo sguardo vagava per la sala gremita di semidei, irrequieto.
"A momenti arriveranno gli altri, dobbiamo compiere il rituale o sarà impossibile recuperare i nostri poteri" sussurró così piano che solo Enea poté udirlo.
"Dobbiamo uccidere un semidio o non saremo pronti" concordò il figlio di Iperione.
"Parlate per voi, io sono a posto" Marie esibì un sorriso innocente che poco azzeccava il suo carattere, ma che sarebbe stato utile per ingannare tutti.
"Allora vorrà dire che ci aiuterai" la Pantera spostò i suoi occhi scuri sulla figlia di Oceano, sorridendo impercettibilmente, quindi si sistemò la lunga spada sul fianco e si avvicinò a una semidea dall'aria divertita, che stava parlando con una giovane bruna.
"Scusate, mi indichereste il tavolo dello stronzo mess... di Hermes?" domandò, sforzandosi palesemente di non insultare la divinità. La prima ragazza, che stava in piedi di fronte a lui, sbuffò frustrata, senza riuscire però a risultare annoiata, poiché il suo sguardo era catturato dei muscoli possenti del giovane.
"Quello infondo, novellino" rispose indicando un tavolo gremito di semidei urlanti.
"Grazie..." rispose l'altro, fingendo un colpo di tosse per non darle un pugno in piena faccia. Davano del novellino a lui?! Come si permettevano quegli insulsi mezzi dei di insultare un Titano?
"Milla" rispose con un sorriso lei "Milla Wilch, figlia di Borea" aggiunse. Enea la guardò meglio, riconoscendo in lei i tratti del padre, a partire dagli occhi color del ghiaccio, e, solo alla fine, si decise ad avvicinarsi alla seconda semidea.
"Brian" il figlio di Iperione diede una pacca sulla spalla dell'altro, ripromettendosi di non farlo mai più quando una fitta, che si affrettò a celare dietro un sorriso sghembo, gli attraversò la spalla. Si era dimenticato della "corazza" naturale che era per Brian la sua pelle, dura come la roccia. "Chi sono queste due bellezze?"
"Due ragazze molto poco interessate a voi" replicò la bruna, battendo il cinque all'altra. Per il figlio di Iperione fu troppo. Tra le sue mani, strette in pugni rabbiosi, iniziarono ad accrescersi due sfere di luce e fiamme, un miscuglio perfetto di sole e fuoco, mentre del vento, che fino a un secondo prima gli scompigliava i capelli biondo oro, non restava che un pallido ricordo.
"Io e il mio amico ora andiamo, grazie per l'informazione" Brian fu più veloce del compagno, afferrandolo per un braccio e trascinandolo via. Un secondo dopo una sfera incandescente colpì il prato, creando un piccolo cratere che non passò inosservato agli occhi degli altri semidei.
"Enea, cosa cazzo fai?! Dovevamo passare inosservati!" esclamò frustrata Marie, raggiungendoli con gli occhi azzurri ridotti a una tenebrosa fessura.
"Ma piantala, scommetto che tu avresti fatto di peggio" replicò l'altro, lasciando trapelare la sua totale indifferenza per l'accaduto "Magari avresti cercato di affogarla con l'acqua contenuta in un bicchiere" aggiunse con un ghigno.
"Non l'avrei mai fatto" disse la ragazza, lanciandogli un'occhiata di fuoco e sorvolando sul fatto che, appena il giorno precedente, la figlia di Oceano stava per fare esattamente ciò che Enea aveva proclamato.
"Tacete, tutti e due!" Brian si interpose tra i due Titani, avrebbe tanto voluto assistere a una delle abituali risse tra i due compagni, eppure non era quello il momento, non dal punto che almeno cinquanta paia di occhi erano fissi sulla scena.
"Adesso noi tre andiamo a cercare qualche bella vittima per recuperare i poteri" sussurró il figlio di Atlante, afferrando entrambi i ragazzi per le braccia, facendo attenzione a non stringere la presa sul gomito del figlio di Iperione, dal momento che conosceva bene i punti deboli dei suoi compagni.
Li portò fino al limitare del bosco, dove, finalmente, lo lasciò andare. Marie, che per tutto il viaggio aveva tentato di liberarsi, emise un sonoro sbuffò di protesta, lasciandosi cadere a terra, con la schiena appoggiata al tronco di un grande salice.
"Che vuoi? Non possiamo neanche prenderci a pugni adesso?!" esclamò Enea, imitando la ragazza, quindi iniziò a far esplodere minuscole sfere dei luce contro le migliaia di margherite che affollavano il prato.
"No, non finché ci troviamo davanti ad insulsi mortali" rispose gelidamente Brian. "Volevo usare Milla per il rituale, lei è la sua amica sarebbero state perfette, ma chi arrangeremo in un altro modo, ad esempio..." il ragazzo si portò un dito alle labbra, intimando il silenzio agli altri due "Sentite queste voci? Probabilmente ci sono delle semidee sulla riva del ruscello" aggiunse in un sussurro, tentando invano di non produrre alcun rumore mentre si muoveva su un prato di foglie secche.
"Drew, sei tu?" domandò una delle ragazze, che ora il figlio di Atlante poteva vedere egregiamente. Erano tre, probabilmente tutte figlie di Afrodite. La prima aveva lunghi crini color cioccolato, legati in una lunga treccia scarmigliata, la seconda portava i capelli dorati raccolti sulla nuca, in un alto chignon che le lasciava scoperto il viso e il lungo collo dalla pelle candida, l'ultima semidea aveva le gambe immerse nell'acqua limpida del ruscello, i capelli castani legati in tante piccole trecce e una felpa scialba, assolutamente inconsueto per le figlie della dea dell'amore e della bellezza, che le copriva il torace fino ad arrivare al ginocchio.
"Speriamo di no" rispose quest'ultima, posando un' altro fiore turchese sulla superficie calma del ruscello "Magari è Jason" suggerì, accennando un sorriso.
"Mi dispiace, Pipes, il tuo bello è partito stamattina per il Campo Giove" rispose ridacchiando la bionda, mentre sistemava un'altra margherita tra i capelli bruni della seconda compagna.
"E poi dovresti superare questo tuo odio nei confronti di Drew, non è antipatica, è solo..." continuò, portandosi un dito alle labbra, come stesse ragionando su cosa dire.
"Insopportabile, arrogante, presuntuosa..." suggerì ridacchiando Piper. Brian sorrise fra sé e sé, facendo cenno ai compagni di raggiungerlo.
"Allora, sacrifico in arrivo?" domandò soddisfatto Enea. Il figlio di Atlante indicò le tre semidee con il capo, quindi indicò le prime due, la bionda e la castana, lasciando da parte la giovane immersa nell'acqua.
"E della terza cosa ce ne facciamo?" domandò Marie "Io ho già recuperato i poteri, eppure non possiamo lasciarla vivere dopo che ci avrà visti"
"Per lei ho in serbo un trattamento speciale, infondo è una ragazzina importante, Piper McLane, una dei Sette" spiegò con un ghigno "Le faremo una bella sorpresa" aggiunse.







Angolo autrice:
Ciao a tutti, ecco a voi il secondo capitolo *tu lo di tamburi*

Persona anonima-che-ha-voglia-di-rompere-le-scatole: ma se sono arrivati qui vuol dire che hanno già letto il capitolo, non può esserci ora il rullo di tamburi!

Ehi, qui decido io, mortale!
Comunque... mi dispiace per eventuali (quanto probabili) errori, volevo postare il secondo capitolo, sapendo che non avrei avuto tempo nei prossimi giorni...
Vorrei ringraziare coloro che hanno recensito, davvero, 10 recensioni!?!?! Oh, MY GOD!
Bè, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, prometto che lo ricontrollerò per aggiustarlo appena possibile,


LoveNico
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: VerdeMenta