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Autore: Edward_Son 2    29/04/2015    5 recensioni
Un viaggio introspettivo attraverso una Hogwarts Post Seconda Guerra.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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17 Maggio 1998.
Due settimane. Due settimane sono passate da quando hai  assistito alla fine di Tom Riddle. Da quando si è conclusa una sanguinosa battaglia che ha visto troppe morti entro queste mura.
Troppo sangue versato per una causa folle e insensata. Troppi studenti si sono ritrovati riversi sul pavimento, in fredda pietra, privi di vita.


Non pensavi avresti mai assistito a tanto scempio. A tanto orrore.
Ti aggiri per un edificio deserto e silenzioso. Un silenzio carico di rabbia e dolore.
Sembri essere l’unica creatura vivente qui, ma sai di sbagliarti. Il 1 Settembre la scuola riaprirà, ancora una volta, i suoi battenti in castagno, per accogliere nuovi e vecchi studenti. Ti chiedi come sarà.
Per coloro che varcano per la prima volta quella soglia, sarà uno spettacolo, una sorpresa tutta nuova, o vi entreranno timorosi, spaventati sapendo di cosa quell’edificio era stato teatro?


E per i vecchi studenti? Coloro che saranno costretti a ripetere l’anno?  
Può solo immaginare quanto debba  essere difficile per loro rientrare in quel luogo.
Forse avranno l’animo più lieto, ora che è tutto finito, ma le cicatrici, il dolore e la sofferenza  patite rimarranno per sempre. Non sai come sono cambiati, o come potrebbero cambiare.
Non sai la risposta, o non vuoi dartela. Sei nell’Atrium, ampliato, e il portone sembra essere stato rimesso a nuovo. Come era prima. Se non fosse per quella lastra commemorativa alla sua destra. Ti fermi e la osservi.
Lacrime scendono dai tuoi occhi leggendo quei nomi, quello di Silente per primo.
Era stato un ottimo amico, almeno fino a quando aveva potuto.  Aveva fatto da mentore e “nonno” per quel povero ragazzo condannato già da piccolo, a un destino a lui malcongeniale.
Ma non vuoi farti sommergere dai ricordi.
E prosegui il tuo peregrinare.
Entri nella Sala Grande, sia per definizione che per senso letterale. Le quattro tavolate sembrano più grandi e sopra di esse, maestosi, vi sono gli stendardi che identificano le 4 case.
Le finestre, riparate, riflettono il sole luminoso che proietta i suoi raggi in quel locale, infondendo calore e vita, due cose che erano assenti solo fino poco tempo fa. Volgi il tuo sguardo verso la tavolata dei professori, e ti avvicini. Minerva Mcgranitt è la nuova preside di quella scuola.
Farà un ottimo lavoro, pensi. Sarà in grado di risollevare le sorti di quella scuola piena di cicatrici.
Forse non emulerà il suo precedessore, ma sa quanto ella fosse una grande amica di Silente. Non deluderà le sue aspettative.
Esci da lì.
 E ti dirigi sicuro verso il parco, seppure con cuore pesante. Cerchi di ritardare il più possibile il tuo arrivo li. Perché, in un angolo riservato e protetto,  si trovano le lapidi commemorative di coloro che hanno perso la vita combattendo per la libertà.
Alcuni di loro sono stati seppelliti in questo luogo, dato che per molti maghi e streghe quella era stata la loro casa, di altri invece vi è solo la lapide, per coloro i cui familiari hanno deciso di ripotare a casa il loro caro.
200 lapidi, troppe si ergono davanti a lui e in cima, poco lontana dalle altre, vi è la tomba di Albus Silente. Chini leggermente il capo in segno di rispetto, lo stesso che hai per coloro che hanno fatto la stessa fine.
Una seconda lastra commemorativa , staccata dal gruppo e in marmo nero, le cui scritte erano vergate in oro, riportavano i nomi e cognomi dei valorosi e alla fine, in fondo, una sola frase: “Never More”.
 Mai più.


Mai più il pregiudizio, l’ignoranza e l’odio dovranno varcare quei luoghi. Il tuo sguardo accarezza anche quelle tombe, semplici ma tutte con la loro importanza. Con un ultimo inchino, ti allontani dal parco.
Percorrendo la strada del ritorno, hai modo di guardare il Platano Picchiatore, l’arbusto semovente che era fieramente resistito a quella furiosa battaglia. Non ti avvicini per paura di essere colpito da uno dei suoi rami, ma ne ammiri lo stesso la magnificenza.

Ti volti e ti dirigi verso un’altra abitazione, certamente più modesta ma non meno cara per te.
La capanna di Hagrid.


Ah, quel mezzogigante dal cuore buono.
Anche lui ha partecipato alla battaglia e sei contento sia sopravvissuto. TI chiedi se farà ancora il guardiacaccia o insegnerà ancora Cura delle Creature Magiche.
Ti sta davvero simpatico quell’omone, soprattutto quando non vuole rifilarti uno dei sui biscotti rocciosi, ma a detta sua deliziosi.  
Sai, dai racconti di Silente, che ha fatto di tutto per aiutare Harry e i suoi amici, prendendoli sotto la sua ala protettiva. Sei davvero grato che l’abbia fatto, seppure lui pensi di non aver fatto nulla di straordinario.

Scuoti leggermente il capo, e una volta dato un’occhiata all’interno, vuoto e disordinato, ti dirigi verso la foresta proibita.
Sai che ora li ci sono, a fare da guardia, Fuffi  e Grop il fratello decisamente più grande di Hagrid. Cerchi di fare il più piano possibile, davvero non hai voglia di farti inseguire da quel bestione a tre teste.
Ancora non si capacitava come avevano potuto lasciarlo libero per la foresta. Ma se la decisione era questa, bè sicuramente chi di dovere aveva preso le dovute misure di sicurezza.
La Foresta sembra essere rimasta intatta, ma sai che non è cosi. Le miriadi di creature che vi si celano, hanno ancora terrore di mostrarsi, nonostante sia tutto finito. Poche sono quelle che si azzardano ad avventurarsi all’esterno, troppo timorosi di fare incontri indesiderati.
Come i centauri. Sai bene che probabilmente si sono accorti della sua presenza ma sanno chi sei e non si mostrano. Non sei un pericolo.
Hanno partecipato alla battaglia, nonostante considerino gli umani non degni della loro stima. Si sono battuti con onore per difendere la causa portata avanti da Harry e l’Esercito di Silente.
Hai già mostrato la tua gratitudine a loro come a tutte quelle creature che sono accorse in difesa della scuola.

Rientri nella sala grande, e noti la presenza dei  4 fantasmi  che aleggiano sui tavoli.
 Sembrano parlare tra di loro. Sicuramente della battaglia.
Nick ti fa un cenno di saluto rispettoso col capo, evitando di farselo cadere, Il Barone sembra ignorarti, non gli sei di suo gradimento, Tosca e Priscilla ti riservano un sorriso caldo e quest’ultima ti fa un cenno di saluto con la mano.
Vuoi bene anche a loro. Anche se trapassati fanno parte della scuola e, come a te, i recenti eventi li hanno turbati, seppure non potevano venire intaccati dalla battaglia.
I più accorati sembrano i fantasmi della casa di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, i sentimenti ben visibili, per ironia, sui loro volti perlacei. L’unico a sembrare indifferente a tutto ciò è il Barone. Ma non ti stupisci più di tanto.
Sembra davvero fatto di ghiaccio.
Ti dirigi verso le cucine ora vuote,. Qui vi lavorano gli elfi: quelle piccole creature si erano rivelate davvero toste nel difendere la scuola e gli studenti.
 Armati di ciò che avevano trovato avevano dato guerra e capeggiati da Kreacher, si erano scagliati furiosi contro i mangiamorte.
In nome di Regulus, avrebbe detto il “capo” elfo, in nome della scuola per tutti gli altri.
Ricordi bene un altro elfo, molto coraggioso ma che purtroppo non ce l’aveva fatta: Dobby.
 Un elfo finalmente libero. Non riusciva a credere che da una creatura cosi piccola potesse derivare tanto coraggio, sfoggiato poi dal suo simile Kreacher, che insieme agli altri elfi, aveva dato guerra a Voldemort e ai mangiamorte.
Ti defili da quel locale e imbocchi uno dei tanti corridoi presenti nella scuola.
I quadri ti osservano, qualcuno di saluta altri ti degnano solo di un’occhiata. Ma hai una meta precisa.
L’Ufficio del preside.


E’ da un po’ che nessuno entra lì. Minerva sembra quasi avere timore ad entrarci come a invadere un posto non suo.
Ti avvicini a uno dei tanti quadri, appesi al muro in pietra, che raffigurano i vari presidi che vi sono succeduti nella direzione della scuola.
Ma solo uno in particolare ti sta particolarmente a cuore.
TI appoggi alla cattedra, con aria stanca.
Viaggiare in lungo e in largo in un luogo cosi martoriato, solo fino a pochi giorni fa, ti ha sfinito.
“Sembri molto stanca…amica mia” interviene la voce di Silente.
Volgi lo sguardo verso di lui e chini leggermente la testa.


“Oh non devi temere. Questa scuola tornerà agli antichi splendori. Te lo prometto.” Ti sorride fiducioso.
Avevi quasi dimenticato come sapeva placarti con poche ma decise parole.
Annuisci, l’hai sempre capito. Tu e lui avete sempre avuto un rapporto di fraterna amicizia. Non sai se incontrerai più un uomo cosi.
“Vai a riposarti…tra poco la scuola riprenderà e ti rivoglio al massimo dello splendore. Come lo sei sempre stata.” Ti sorride.
TI stacchi dalla superfice piana, e con un vigoroso sbattere d’ali ti ritrovi sul tuo trespolo, poco vicino alla cattedra dove il tuo amato preside soleva sedersi.
Hai davvero bisogno di riposare: dopo aver lanciato un ultimo sguardo al quadro più importante per te,  Fanny, ti rannicchi sul tuo piedistallo e prima di chiudere gli occhi ti trovi sorpresa e ansiosa ad attendere quel  primo settembre.
Sarà un anno fantastico. Come fantastica è Hogwarts.
 
 
The End
 
 
 
Ehilà eccomi qua con questa oneshot su Harry Potter.
Spero di essere stato originale, e che vi piaccia. Come sempre sono gradite recensione che se negative spero siano costruttive.
Alla prossima!!! Ciaooo!!!
17 Maggio 1998.
Due settimane. Due settimane sono passate da quando hai  assistito alla fine di Tom Riddle. Da quando si è conclusa una sanguinosa battaglia che ha visto troppe morti entro queste mura.
Troppo sangue versato per una causa folle e insensata. Troppi studenti si sono ritrovati riversi sul pavimento, in fredda pietra, privi di vita.


Non pensavi avresti mai assistito a tanto scempio. A tanto orrore.
Ti aggiri per un edificio deserto e silenzioso. Un silenzio carico di rabbia e dolore.
Sembri essere l’unica creatura vivente qui, ma sai di sbagliarti. Il 1 Settembre la scuola riaprirà, ancora una volta, i suoi battenti in castagno, per accogliere nuovi e vecchi studenti. Ti chiedi come sarà.
Per coloro che varcano per la prima volta quella soglia, sarà uno spettacolo, una sorpresa tutta nuova, o vi entreranno timorosi, spaventati sapendo di cosa quell’edificio era stato teatro?


E per i vecchi studenti? Coloro che saranno costretti a ripetere l’anno?  
Può solo immaginare quanto debba  essere difficile per loro rientrare in quel luogo.
Forse avranno l’animo più lieto, ora che è tutto finito, ma le cicatrici, il dolore e la sofferenza  patite rimarranno per sempre. Non sai come sono cambiati, o come potrebbero cambiare.
Non sai la risposta, o non vuoi dartela. Sei nell’Atrium, ampliato, e il portone sembra essere stato rimesso a nuovo. Come era prima. Se non fosse per quella lastra commemorativa alla sua destra. Ti fermi e la osservi.
Lacrime scendono dai tuoi occhi leggendo quei nomi, quello di Silente per primo.
Era stato un ottimo amico, almeno fino a quando aveva potuto.  Aveva fatto da mentore e “nonno” per quel povero ragazzo condannato già da piccolo, a un destino a lui malcongeniale.
Ma non vuoi farti sommergere dai ricordi.
E prosegui il tuo peregrinare.
Entri nella Sala Grande, sia per definizione che per senso letterale. Le quattro tavolate sembrano più grandi e sopra di esse, maestosi, vi sono gli stendardi che identificano le 4 case.
Le finestre, riparate, riflettono il sole luminoso che proietta i suoi raggi in quel locale, infondendo calore e vita, due cose che erano assenti solo fino poco tempo fa. Volgi il tuo sguardo verso la tavolata dei professori, e ti avvicini. Minerva Mcgranitt è la nuova preside di quella scuola.
Farà un ottimo lavoro, pensi. Sarà in grado di risollevare le sorti di quella scuola piena di cicatrici.
Forse non emulerà il suo precedessore, ma sa quanto ella fosse una grande amica di Silente. Non deluderà le sue aspettative.
Esci da lì.
 E ti dirigi sicuro verso il parco, seppure con cuore pesante. Cerchi di ritardare il più possibile il tuo arrivo li. Perché, in un angolo riservato e protetto,  si trovano le lapidi commemorative di coloro che hanno perso la vita combattendo per la libertà.
Alcuni di loro sono stati seppelliti in questo luogo, dato che per molti maghi e streghe quella era stata la loro casa, di altri invece vi è solo la lapide, per coloro i cui familiari hanno deciso di ripotare a casa il loro caro.
200 lapidi, troppe si ergono davanti a lui e in cima, poco lontana dalle altre, vi è la tomba di Albus Silente. Chini leggermente il capo in segno di rispetto, lo stesso che hai per coloro che hanno fatto la stessa fine.
Una seconda lastra commemorativa , staccata dal gruppo e in marmo nero, le cui scritte erano vergate in oro, riportavano i nomi e cognomi dei valorosi e alla fine, in fondo, una sola frase: “Never More”.
 Mai più.


Mai più il pregiudizio, l’ignoranza e l’odio dovranno varcare quei luoghi. Il tuo sguardo accarezza anche quelle tombe, semplici ma tutte con la loro importanza. Con un ultimo inchino, ti allontani dal parco.
Percorrendo la strada del ritorno, hai modo di guardare il Platano Picchiatore, l’arbusto semovente che era fieramente resistito a quella furiosa battaglia. Non ti avvicini per paura di essere colpito da uno dei suoi rami, ma ne ammiri lo stesso la magnificenza.

Ti volti e ti dirigi verso un’altra abitazione, certamente più modesta ma non meno cara per te.
La capanna di Hagrid.


Ah, quel mezzogigante dal cuore buono.
Anche lui ha partecipato alla battaglia e sei contento sia sopravvissuto. TI chiedi se farà ancora il guardiacaccia o insegnerà ancora Cura delle Creature Magiche.
Ti sta davvero simpatico quell’omone, soprattutto quando non vuole rifilarti uno dei sui biscotti rocciosi, ma a detta sua deliziosi.  
Sai, dai racconti di Silente, che ha fatto di tutto per aiutare Harry e i suoi amici, prendendoli sotto la sua ala protettiva. Sei davvero grato che l’abbia fatto, seppure lui pensi di non aver fatto nulla di straordinario.

Scuoti leggermente il capo, e una volta dato un’occhiata all’interno, vuoto e disordinato, ti dirigi verso la foresta proibita.
Sai che ora li ci sono, a fare da guardia, Fuffi  e Grop il fratello decisamente più grande di Hagrid. Cerchi di fare il più piano possibile, davvero non hai voglia di farti inseguire da quel bestione a tre teste.
Ancora non si capacitava come avevano potuto lasciarlo libero per la foresta. Ma se la decisione era questa, bè sicuramente chi di dovere aveva preso le dovute misure di sicurezza.
La Foresta sembra essere rimasta intatta, ma sai che non è cosi. Le miriadi di creature che vi si celano, hanno ancora terrore di mostrarsi, nonostante sia tutto finito. Poche sono quelle che si azzardano ad avventurarsi all’esterno, troppo timorosi di fare incontri indesiderati.
Come i centauri. Sai bene che probabilmente si sono accorti della sua presenza ma sanno chi sei e non si mostrano. Non sei un pericolo.
Hanno partecipato alla battaglia, nonostante considerino gli umani non degni della loro stima. Si sono battuti con onore per difendere la causa portata avanti da Harry e l’Esercito di Silente.
Hai già mostrato la tua gratitudine a loro come a tutte quelle creature che sono accorse in difesa della scuola.

Rientri nella sala grande, e noti la presenza dei  4 fantasmi  che aleggiano sui tavoli.
 Sembrano parlare tra di loro. Sicuramente della battaglia.
Nick ti fa un cenno di saluto rispettoso col capo, evitando di farselo cadere, Il Barone sembra ignorarti, non gli sei di suo gradimento, Tosca e Priscilla ti riservano un sorriso caldo e quest’ultima ti fa un cenno di saluto con la mano.
Vuoi bene anche a loro. Anche se trapassati fanno parte della scuola e, come a te, i recenti eventi li hanno turbati, seppure non potevano venire intaccati dalla battaglia.
I più accorati sembrano i fantasmi della casa di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, i sentimenti ben visibili, per ironia, sui loro volti perlacei. L’unico a sembrare indifferente a tutto ciò è il Barone. Ma non ti stupisci più di tanto.
Sembra davvero fatto di ghiaccio.
Ti dirigi verso le cucine ora vuote,. Qui vi lavorano gli elfi: quelle piccole creature si erano rivelate davvero toste nel difendere la scuola e gli studenti.
 Armati di ciò che avevano trovato avevano dato guerra e capeggiati da Kreacher, si erano scagliati furiosi contro i mangiamorte.
In nome di Regulus, avrebbe detto il “capo” elfo, in nome della scuola per tutti gli altri.
Ricordi bene un altro elfo, molto coraggioso ma che purtroppo non ce l’aveva fatta: Dobby.
 Un elfo finalmente libero. Non riusciva a credere che da una creatura cosi piccola potesse derivare tanto coraggio, sfoggiato poi dal suo simile Kreacher, che insieme agli altri elfi, aveva dato guerra a Voldemort e ai mangiamorte.
Ti defili da quel locale e imbocchi uno dei tanti corridoi presenti nella scuola.
I quadri ti osservano, qualcuno di saluta altri ti degnano solo di un’occhiata. Ma hai una meta precisa.
L’Ufficio del preside.


E’ da un po’ che nessuno entra lì. Minerva sembra quasi avere timore ad entrarci come a invadere un posto non suo.
Ti avvicini a uno dei tanti quadri, appesi al muro in pietra, che raffigurano i vari presidi che vi sono succeduti nella direzione della scuola.
Ma solo uno in particolare ti sta particolarmente a cuore.
TI appoggi alla cattedra, con aria stanca.
Viaggiare in lungo e in largo in un luogo cosi martoriato, solo fino a pochi giorni fa, ti ha sfinito.
“Sembri molto stanca…amica mia” interviene la voce di Silente.
Volgi lo sguardo verso di lui e chini leggermente la testa.


“Oh non devi temere. Questa scuola tornerà agli antichi splendori. Te lo prometto.” Ti sorride fiducioso.
Avevi quasi dimenticato come sapeva placarti con poche ma decise parole.
Annuisci, l’hai sempre capito. Tu e lui avete sempre avuto un rapporto di fraterna amicizia. Non sai se incontrerai più un uomo cosi.
“Vai a riposarti…tra poco la scuola riprenderà e ti rivoglio al massimo dello splendore. Come lo sei sempre stata.” Ti sorride.
TI stacchi dalla superfice piana, e con un vigoroso sbattere d’ali ti ritrovi sul tuo trespolo, poco vicino alla cattedra dove il tuo amato preside soleva sedersi.
Hai davvero bisogno di riposare: dopo aver lanciato un ultimo sguardo al quadro più importante per te,  Fanny, ti rannicchi sul tuo piedistallo e prima di chiudere gli occhi ti trovi sorpresa e ansiosa ad attendere quel  primo settembre.
Sarà un anno fantastico. Come fantastica è Hogwarts.
 
 

The End
 
 
 

Ehilà eccomi qua con questa oneshot su Harry Potter.
Spero di essere stato originale, e che vi piaccia. Come sempre sono gradite recensione che se negative spero siano costruttive.
Alla prossima!!! Ciaooo!!!
  
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