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Autore: LadyMikaelson    30/04/2015    1 recensioni
Immersa contro la sua volontà in un mondo che non era il suo,un mondo che lei pensava che esisteva solo nei libri ma in realtà adesso ci era dentro come un brutto incubo dal quale non si poteva più risvegliare. Ora era dentro un mondo fatto solo di oscurità anche la luce del giorno sembrava buia e senza più calore pieno di freddezza in mezzo ad una guerra dove lei non c’entrava nulla.
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Camille, Elijah, Marcel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                 Vampires Struck


-Transition
 
Pov. Cora
 
Usci di corsa da quell’appartamento scendendo velocemente le scale che portavano verso l’uscita il mio cuore batteva all’impazzata avevo di nuovo paura o forse quella paura non se ne era mai andata via avevo dolori dappertutto specialmente alla testa stranamente non sentiva più nulla al collo ne dolore.. Ne nulla.
Quando lo aveva toccato avevo sentito solamente lo sporco del mio sangue che si era seccato. Quel sangue era stato davvero miracoloso non ci avrei creduto se non avrei visto il mio riflesso nello specchio,appena esco fuori incontrai subito l’aria fresca mattutina ma chiusi di scatto gli occhi quando sentì la luce del sole che mi dava un fastidio enorme dopo un paio di minuti fu tutto come prima rimasi un po’ incerta e confusa in mezzo al portone e poi cominciai di nuovo a correre più velocemente allontanandomi di un bel po’ da quella casa.. Mi fermai riprendendo un po’ di fiato e apro la mia borsa controllando se non mi avessero rubato nulla ma c’era tutto: soldi,lucidalabbra,le chiavi del mio nuovo “appartamento” e infine il mio caro iphone che era ormai distrutto sbuffai imprecando tra me e me a bassa voce,sapevo che non dovevo farlo ma avevo appena finito di pagarlo lo rimisi in borsa mordendomi leggermente il labbro decidendo cosa fare era meglio se avrei preso un taxi per tornare a casa avevo paura di andare a piedi e di incontrare di nuovo quel mostro di nome Marcel deglutisco e fermai subito un taxi scivolando nei sedili posteriori dicendo la via dove vivevo sentivo la voce roca e secca ma forse era solamente perché non avevo nemmeno bevuto un goccio d’acqua. Si di sicuro era cosi.
Non credevo alle cose che mi aveva detto quell’Elijah anche se potevo vedere nei suoi occhi che non stava mentendo in fondo la notte scorsa se non fosse stato per lui non sarei stata qui seduta su un taxi in piedi senza nessun graffio,mi aveva salvato la vita e gli ero grata anche se ero troppo ma troppo spaventata ma non potevo credere a quelle parole che mi aveva detto.
Vampiri? Transizione?
Avevo letto un sacco di libri su storie sui vampiri,lupi mannari e anche sulle streghe ma non ci credo era tutta una finzione anche se come esiste il bene esiste anche il male è giusto che sia cosi ma io che ero morta e adesso stavo diventando un mostro come quello di ieri sera? Mi veniva da ridere solamente se ci pensavo scossi la testa contrariata era impossibile non stavo per diventare un vampiro e non lo sarei diventata ero sicura che domani mi sarei risvegliata nel mio letto meglio di come stavo oggi e poi mi sarei allontanata da New Orleans non volevo vedere ancora quel mostro in giro per le strade facendo finta come se non mi avesse aggredito oppure aspettava di nuovo il suo momento giusto,al solo pensiero volevo scappare il più lontano possibile volevo dimenticare tutto ma sapevo che non potevo ci dovevo convivere socchiusi gli occhi.
Ma perché me ne capitano sempre tutte a me?
Non sarò una ragazza perfetta questo lo sempre saputo fin da piccola ero stata ribelle ho sempre fatto quello che mi pare e piace non mi ero pentita mai di nulla,non avevo fatto mai male a nessuno se non a quelle persone anzi i bulli non erano delle persone che facevano del male hai più deboli non sono mai stata cattiva. Volevo davvero una spiegazione alle mie domande ma ovviamente non c’era ma prima o poi mi sarei arresa a trovare una risposta che non esisteva o almeno lo speravo mi appoggiai sul sedile mettendomi comoda guardando il paesaggio di New Orleans oltre al sonno e al dolore che stava uccidendo la mia povera testa adesso ci mancava solamente la fame sbuffai sottovoce innervosendomi,perché andava cosi piano?
Strinsi forte fra le dita il tessuto del mio vestito mordendomi nervosa il labbro ieri l’altro taxista non ci aveva messo cosi tanto come ci sta mettendo questo tizio qui socchiusi di nuovo leggermente gli occhi notando qualcosa sul collo che pulsava avvicinai di più la testa e poi la ritiro di scatto appoggiandomi al sedile cercando di regolarizzare il mio respiro il taxista mi guardò dallo specchietto retrovisore e io sorrisi cordiale sistemando bene i miei capelli in modo che non si vedeva il sangue,che diamine mi era successo?
Respirai profondamente chiudendo gli occhi di sicuro era la paura che mi faceva fare questi enormi scatti infondo come darmi torto? Mi stava per uccidere la notte passata mi avevano detto delle cose che non potevo crederci ma quel Elijah mi aveva guarito con il suo sangue questo non potevo dire che era una cazzata mi massaggiai piano le tempie doloranti,poi c’era anche quella storia del diventare vampiro quelle cavolate li ero davvero troppo confusa forse era anche uno di quei motivi che avevo visto quella vena pulsare cosi velocemente e cosi invitante.
Ma cosa? Riapro subito gli occhi decisa a cambiare pensieri osservando la strada e una nuova giornata che stava iniziando molti negozi stavano aprendo molte guide turistiche avevano iniziato il proprio lavoro iniziando a parlare di storie o qualche cavolata per far sembrare più emozionate e misteriosa la città di New Orleans,dopo un po’ ero arrivata nella stradina dove c’era quel luogo parcheggio di fronte la porta e sorrisi guardando il piccolo monitor che segnava il prezzo della corsa apri il mio portafoglio dando delle banconote al taxista sorridendogli gentilmente esco dalla macchina sentendo subito l’aria fresca accarezzarmi il viso togliendo via un pò di quel bruciore alla testa.
Chiudo la portiera salutando il taxista e avanzai piano verso l’entrata chiudendo la borsa non vedevo l’ora di farmi una bella doccia poi dormire con la speranza che questo mal di testa sarebbe andato via senza problemi e senza che dovessi prendere un calmante,entrai dentro notando alcune persone che stavano leggendo un giornale e la proprietaria che mi osservava sospirai,ma quella donna non sapeva sorridere? Oppure dare un bel buongiorno a coloro che gli pagavano da vivere e anche da mangiare? Ma ignorai completamente il suo sguardo che mi fissava come se fossi una aliena o addirittura uno zombie la superai facendo un cenno con il capo andando verso le scale che avrebbero portato alla mia stanza ma quando superai appena il bancone senti una mano stringermi con forza il polso,sentivo il mio cuore fermarsi e la paura cominciava con forza a pulsare dentro di me non dirmi che quel mostro era venuto a cercarmi pregai con tutta me stessa ma girai la testa notando quella donna che puzzava di fumo che mi fissava di nuovo come se fossi una aliena. –Successo qualcosa signora?- domandai con gentilezza cercando di ritirare la mano ma lei strinse ancora di più il polso sorridendo.
-Non ci provare! Ora chiamo la polizia e ti denuncio!- disse ad alta voce tutte le persone nella stanza si girarono a guardarci mentre io inarcavo una sopracciglia. –Sapevo che eri parte del Clan dei Sorrentino!- la gente cominciò a mormorare con un tono abbastanza alto alzai lo sguardo verso l’alto ancora con questa storia? Sospirai sentendo di nuovo la rabbia che si faceva strada dentro di me le staccai le dita dal mio polso guardandola storto.
-Ancora con questa storia? Vi ho detto che sono italiana e se lo sono anche loro non ho nessuna parentela con loro.- dissi a denti stretti con un tono glaciale. –Poi che prove avete? Non ho mai ucciso nessuno e non lo farò mai ora ho avuto una nottata di merda scusa l’espressione quindi vorrei andarmi a riposare.- aggiunsi girandomi andando di nuovo verso la mia stanza ma la sua voce fastidiosa mi interrompe per l’ennessima volta facendomi fermare strinsi una mano con un pungo sentendo quasi le unghie nella mia pelle,la mia rabbia aumentava sempre di più.
-Il sangue che hai sul tuo collo. Non è una prova abbastanza valida?- domandò e quando mi girai a guardarla notai che aveva uno sguardo di sfida,in quel momento avevo voglia di staccarle la testa dal quel collo assaggiare ogni goccia del.. Fermai di botto quel pensiero stava accadendo di nuovo deglutisco senza farmi notare.
-E allora ho ucciso qualcuno?- dissi cercando di tenere calma la mia voce una parte di me voleva urlare ma avevo molto più educazione di quella tizia. –No non è affatto una prova stanotte una ragazza è stata aggredita e io lo salvata sono stata fino adesso in ospedale con lei.- aggiunsi era una bugia bella e grossa visto che la ragazza aggredita ero io e non una ragazza immaginaria vidi lei senza fiato notando che la gente scuoteva la testa ritornando a parlare tra loro,chi finiva la propria colazione e chi oppure leggeva il giornale vidi il suo volto impallidire e questo mi fece sentire bene anche un po’ orgogliosa di avergli fatto fare una figura di merda. –Ora se non ti dispiace vorrei andare nella mia stanza. Buona giornata.- dissi velocemente allontanandomi da quel posto salendo subito le scale attraversando il lungo corridoio che portava alla mia camera da letto,entrai velocemente chiudendo la porta a chiave per poi appoggiarmi contro la porta chiudendo gli occhi per qualche secondo gli occhi stavo davvero diventando pazza da tutta questa situazione e da quella donna che non faceva altro che giudicarmi di continuo senza conoscermi.
Appoggiai la borsa insieme alle chiavi sul tavolo di fronte al mobile della cucina e andai a passi tranquilli verso il bagno una volta arrivata lasciai cadere il mio vestitino a terra togliendo le scarpe e il resto dei miei indumenti apro i rubinetti della doccia entrando subito dentro non aspettando nemmeno il tempo che l’acqua si riscaldasse,provai sollievo quando sentì l’acqua fresca sul mio corpo che sembrava stesse affrontando una tempesta di fuoco mi strofinai bene il collo in modo che quel sangue scomparisse per sempre mi appoggiai leggermente al muro socchiudendo gli occhi rilassandomi disconnettendo il cervello al resto del mondo e da tutto quello che stava accadendo.
Dopo un bel po’ riapro gli occhi stiracchiandomi chiudendo l’acqua esco dalla doccia prendendo un asciugamano mi asciugai velocemente anche i capelli non pettinandoli nemmeno non avevo voglia di fare nulla la testa insieme alla fame mi tormentavano sempre di più mi copro con un telo andai verso un mobile dove c’erano tutti i miei vestiti indossai velocemente l’intimo poi un paio di pantaloncini da ginnastica e una maglia lunga e larga bianca che mi stava come un vestito andai verso il frigo a piedi nudi prendendo un paio di brioches che quella mi aveva lasciato ieri come “omaggio della casa” ne divorai due in poco tempo notando che la fame non passava mentre finivo la terza andai verso la finestra aprendo una tapparella ma fui colpita subito dalla luce del sole che mi colpi di nuovo come poche minuti prima portai una mano davanti gli occhi facendo qualche passo indietro sentendo le lacrime bagnare la mia mano,arrivai in un angolo tra il mobile del frigo e la parete che era ben buio mi accasciai a terra coprendo il viso stringendo le gambe intorno al mio petto cominciando a piangere silenziosamente quando arrivo uno strano dolore alle gengive.
Che diamine mi stava accadendo?
 
Pov. Elijah
 
Esco velocemente dalla doccia con solo un telo avvolto intorno la vita mentre con l’altra mano asciugavo i capelli con un asciugamano ne avevo proprio bisogno dopo la lunga notte passata al fianco di quella ragazzina,Cora,e dopo che lei era scappata ero subito andato di corsa a casa non dando nemmeno il tempo a Camille di rispondermi ma non c’era tempo. Certo mentre lei scappava potevo tranquillamente seguirla almeno a vedere il posto dove viveva ma non volevo metterle paura o ansia come avevano fatto Marcel e i suoi vampiri specialmente ora che stava in transizione e soprattutto perché lei non credeva a tutto ciò.
Avevo sperato fino all’ultimo che lei rimaneva umana ma purtroppo non è stato cosi.
Sospirai se c’era un modo per eliminare la transizione senza che lei poteva morire lo avrei fatto volentieri mi dispiace molto per quella ragazza adesso se avrebbe scelto e se si era convinta di tutto ciò sarebbe stata risucchiata in un mondo che non era il suo,in un mondo oscuro che lei non sapeva nemmeno che esisteva e che nemmeno poteva immaginare.
Ma qualunque fosse stata la sua scelta io l’avrei aiutata buttai l’asciugamano sulla sedia e mi guardai per un momento allo specchio mentre mi ritornava in mente quello che avevo fatto a Tatia scossi subito la testa ritornando alla realtà: avevo molte cose da fare,dovevo andare specialmente da Marcel feci un respiro profondo e andai verso l’armadio aprendolo prendendo un mio completo elegante blu scuro lo appoggio sul letto avvicinandomi verso un comò apro il primo cassetto prendendo una camicia bianca.
Mi vesto tranquillo davanti allo specchio sistemandomi il colletto della camicia e chiudendo i bottoni delle maniche con la coda dell’occhio osservai l’armadio ancora aperto guardando ogni mia cravatta sistemata in modo ordinato decidendo se indossare una di loro o meno feci una smorfia per poi guardarmi di nuovo allo specchio. Il mio volto c’era non era cambiato nulla del mio viso era sempre uguale eppure quando mi guardavo o pensavo a tutto ciò non mi ricordavo chi ero o forse non sapevo davvero che persona ero.
Ma di sicuro ero un mostro. Di quello ne ero sicuro al cento per cento.
Presi la giaccia indossandola decidendo di non mettere nessuna cravatta per quel giorno sistemai tutto chiudendo i due bottoni della giacca che mi stava perfettamente adoravo quel sarto che mi faceva ogni mio completo su misura come se l’aveva cucito addosso,mi sistemo i capelli per poi prendere un fazzoletto piegandolo con ordine mettendolo dentro il taschino davanti della giacca.
-Questo nuovo Elijah mi piace.- disse Niklaus ridacchiando mi girai verso di lui lanciandogli uno sguardo veloce e ritornai di nuovo alle mie scarpe sistemandole si avvicina fermandosi a due passi di fianco a me. –Sei rientrato circa un oretta fa.. Dove sei stato questa notte?- mi domandò preoccupato mi alzo aggiustando tutto riavendo di nuovo quella specie di vizio senti la mano di mio fratello che mi fermava alzai lo sguardo verso di lui guardandolo,in questo periodo mi sta aiutando molto se non ero ancora del tutto impazzito è solo grazie a lui.
-Non ho ucciso nessuno se è questo per cui hai timore.- dissi sospirando la cosa strana e che avevo una ragazza in fin di vita davanti a me con un collo sanguinate,il suo sangue o almeno dal suo odore sembrava delizioso ma non l’avevo nemmeno assaggiata quando avevo la mano sporca. Mi ero perfettamente controllato come il vecchio Elijah. –Marcel ha fatto un danno.- Aggiungo guardandolo. –E sono stato per tutta la notte impegnato-.
-Marcel!- disse ringhiando leggermente notai il suo sguardo di rabbia e nervoso. –Gli avevo detto di stare attento Esther e Finn insieme a tutti i lupi ci hanno messo sotto controllo.- continuò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza l’osservai in silenzio. –Me la vedrò io..- aggiunse.
Alzai una mano fermando ogni cosa che voleva dire mi guardò interrogativo non volevo che nessuno si fosse messo in mezzo tra me e Marcel riguardo a Cora era stato un mostro nei confronti di quella povera ragazza. –Pensa hai lupi e un modo per fermare nostra madre e Finn a Marcel ci penso io è una questione tra me e lui.- dissi sottolineando le ultime parole.
Ci guardammo per un bel po’ senza dire una parola alla fine sospirò arrendendosi alzando le mani in segno di arresa dicendo un va bene e scompari dalla mia stanza,dopo alcuni secondi esco anche io scendendo velocemente i scalini guardando l’orologio non c’era tempo la transizione era già iniziata da un bel po’ potevano essere questione di ore prima che poteva morire o che Marcel aveva ordinato a qualche suo vampiro di prenderla non volevo che nessuno la prendesse sentivo la rabbia crescere dentro di me se qualcuno l’avesse toccata o peggio.
Rimasi senza fiato,ero davvero geloso e possessivo?
Specialmente di una ragazza che avevo visto solo poche ore prima e che non conoscevo affatto ci avevo parlato solo quella mattina credeva che io fossi un pazzo quando le avevo detto che stava per diventare una vampira,non sapevo cosa mi stava succedendo e nemmeno volevo saperlo volevo solo che quella ragazza stava al sicuro l’avrei protetta nonostante tutto mentre avanzavo verso il cancello per uscire sentivo la voce di Hayley che mi fermava rimansi con la mano sulla maniglia di ferro poi mi girai lentamente guardando l’ibrida che mi guardava. –Dimmi ma fai in fretta ho un impegno molto urgente.- dissi solamente osservandola.
-Volevo scusarmi se lo hai scoperto in questo modo.. Sai di me e Jackson..- disse sottovoce in tono dispiaciuto avvicinandosi di più a me fino a che non eravamo uno di fronte all’altra. –E poi volevo parlarti anche di quella notte Elijah non possiamo fare finta di nu..- sospirai distogliendo il mio sguardo dal suo interrompendola.
-Hayley adesso non ho davvero tempo di parlare di questo e per le tue imminenti nozze..- la guardai di nuovo. –Ti ho già detto che non mi metterò in mezzo e riguardo a quella notte io non mi pento se tu vuoi fare finta di nulla va bene sarà solamente un lontano ricordo.- dico con tranquillità l’anno precedente era stato un continuo distacco tra me e lei anche se dovevo ammettere che mi piaceva ma da quando mi ero deciso di stare insieme a lei aveva già accettato quella proposta di matrimonio di quel lupo,certo era per il bene di tutto avere di nuovo i lupi dalla parte nostra ma non lo accettavo. Quando Klaus mi fece riprendere con una crema di orchidea per spezzare un incantesimo di quella donna che chiamavo madre aspettavo che lei fosse li in quel preciso momento ma quando mi guardai intorno c’era solo Niklaus e dopo che mentre eravamo a casa di Rebekah a controllare la piccola Hope quando la bambina si era addormentata lo avevamo fatto avevo davvero pensato che tra me e lei le cose potevano risolversi ma il giorno dopo quando eravamo tornati a casa e lei era sparita subito avevo scoperto che si doveva sposare con Jackson non mi sarei messo in mezzo notando che non mi aveva ancora dato una risposta usci di casa lasciandola li,salgo in auto mettendo subito in moto guidando velocemente per le strade di New Orleans provai un paio di volte di chiamare Marcel ma nessuna di quelle volte lui mi aveva risposto lanciai il telefono sul sedile posteriore stringendo forte il volante,era meglio per lui che quando sarei arrivato all’altro lato del fiume dove lui adesso abitava da quando Niklaus lo aveva cacciato che Cora non era li con lui.
Non sapevo se mi potevo trattenere questa volta.
 
Dopo qualche minuto arrivai nella residenza se cosi si poteva chiamare di Marcel,parcheggiai la mia auto spegnendo il motore prima di fare alcun tipo di rumore che potevano accorgersi della mia presenza mi concentrai sui rumori sentivo la voce di Marcel che raccontava di una ragazza che aveva attaccato per “sbaglio” la notte precedente,certo come no pensai dentro di me chiudendo la mano in un pugno appena aggiunse che dovevano trovarla a tutti i costi scesi velocemente dalla macchina apparendo nel suo salotto vidi ognuno di quei pochi neo vampiri saltare per la sorpresa che mi fissavano con due occhi aperti ricambiai il loro sguardo con un occhiataccia mi misi di fronte a Marcel e quel Marcus.. Mi pare che cosi si chiama si mise davanti a me in tono minaccioso inclinai leggermente la testa,lo stava facendo davvero?
Sapevo che Niklaus aveva avvertito Marcel di non provocarmi visto che avevo ancora dentro di me degli effetti collaterali ovvero il mostro che poteva uscire da qualsiasi momento avevo ucciso ogni cliente in un bar lasciando viva solamente la cameriera soggiogata che faceva finta di nulla abbassai lo sguardo sorridendo mentre rialzavo lo sguardo era di nuovo quello del mostro oppure eravamo entrambi ma la cosa che sapevo per certo e che siamo piuttosto arrabbiati. Notai Marcel sussultare per poi farsi avanti spostando il suo nuovo amico controllai ogni movimento se non avrebbe dato la risposta che volevo qui ci sarebbe scappato il morto notai che Gia mi guardava senza fiato,ma poco mi importava.
-Elijah.. Che sorpresa.- disse Marcel sorridendo come per allentare la tensione che si era creata girai lo sguardo verso di lui. –Come mai sei qui? Successo qualcosa?- domandò preoccupato.
Socchiudo leggermente gli occhi osservandolo per bene. –Si per un informazione e spero che tu mi risponda sinceramente Marcellus.- dico sistemandomi la giacca per poi guardandolo di nuovo nei occhi. –So quello che hai fatto ieri sera non sapevo che trasformavi i vampiri in quel modo.- aggiungo cercando di non sembrare incazzato ma lo ero e anche troppo.
-E’ stato un errore ho purtroppo perso il controllo e..- Marcel si bloccò era molto in disagio poi guardò i suoi “vampiri” sorridendo. –Stavo giusto spiegando tutto hai ragazzi volevo scusarmi con..- si bloccò guardandomi. –Come facevi a saperlo?-.
-Le ho salvato la vita questa notte peccato che è in transizione.- dissi questa volta ringhiando appena vidi gli occhi brillare e felici di Marcel non l’avrei mai portata da lui. –Dimmi dove abita-.
-Ma questa è una cosa magnifica! Mi scuserò subito con lei e potrà fare parte di questa famiglia!- disse allargando le braccia felice. –Speravo che non forse morta ho bevuto molto sangue da lei.- continuò ancora ignorando ciò che gli avevo chiesto.
Perché dovevo sempre arrivare alla violenza?
Ovviamente il mostro che era in me godeva in tutto questo presi il vampiro affianco a Marcel in un secondo con una mossa dalla sua schiena infilai una mano in un gesto secco sfiorando il suo cuore ero tentato di strapparglielo in quel momento ma non volevo fare come quando avevo ucciso un suo grande amico notai Gia scattare avanti ma saggiamente Marcel la bloccò io e lui ci guardammo nei occhi in tono di sfida. –Vi avviso.-dico con un ghigno. –La mia pazienza ha un limite o meglio la mia lucidità. Dimmi quello che voglio e lui sarà vivo.- continuo sostenendo il suo sguardo senza timore.
I minuti cominciavano a passare guardai sia Marcel che Gia che lo pregava di fermare tutto e dirgli quello che volevo che infondo poteva trovare qualcun altro che sarebbe entrato nella loro famiglia,sbuffai cominciando a stancarmi a stare in quella posizione il vampiro era immobile ma continuava a guardare Gia,entrambi si guardavano in effetti anche se lei discuteva sottovoce con Marcel continuava a guardarlo.
-Oh fai come ti pare Marcel! Io glielo dico.- sbottò Gia una delle cose che mi piacevano di quella ragazza era che è ribelle che quasi mai non obbediva ma quando le avevo insegnato a combattere aveva ascoltato ogni mia parola e aveva osservato ogni mossa per sopravvivere. Come suo insegnate mi sentivo un po’ orgoglioso di lei. –Ti prego Elijah non fargli del male.- mi pregò. –Penso che conoscerai il luogo dove vive la proprietaria si chiama o almeno tutti la chiamano Gilberta.- disse subito la guardai a lungo notando che stava dicendo davvero la verità quando Marcel aveva sbuffato contrariato mollai subito il ragazzo che tossi la ragazza corse subito da lui diedi un’ultima occhiata a Marcel e poi io sparisco come ero apparso poco prima,quando entrai in macchina sentivo lo sguardo addosso di qualche vampiro e poi potevo sentire la voce furiosa di Marcel che dovevano fare in fretta parto velocemente guardano l’orologio era quasi il tramonto quando fui davvero lontano da quella abitazioni lasciai uscire dal mio volto uno sguardo preoccupato non mi ero nemmeno pulito la mano sporca di sangue non avevo tempo,se Gia mi aveva detto davvero la verità era quasi alla periferia di New Orleans dietro il centro da come sapevo di quella donna non era un bel tipo ne di aspetto ne di carattere chi andava a vivere li succedeva sempre qualcosa,avvolte li ritrovano in prigione molti vampiri invece ci passavano le notti d’accordo con quella donna anche se l’estate prima aveva dato in affitto alcune stanze hai lupi mannari che avevano approfittato del potere di mio fratello per essere liberi,ma per fortuna erano morti tutti e molti per mia mano.
Premo sull’acceleratore superando alcune macchine girai per alcune stradine per fare prima non c’era tempo per il traffico di tutti i turisti specialmente a quest’ora era proprio l’ora di punta sbuffai frenando di botto quando due tizi stavano attraversando la strada senza nemmeno guardare se una macchina stava arrivando,ero troppo nervoso e preoccupato davvero troppo avevo paura che le stava capitando qualcosa o che Marcel era già li da lei o uno dei suoi neo vampiri e non volevo che accadesse prima di raggiungere davvero il posto parcheggiai decidendo di usare la mia velocità da vampiro,arrivai in un attimo guardandomi intorno notando Gilberta al bancone in tutti quei anni la sua famiglia non era nemmeno cambiata di una virgola feci una faccia schifata e poi presi un tizio soggiogandolo in modo che se avrebbe deciso di diventare come me si sarebbe potuta nutrire gli dissi di aspettare accanto le scale rilassai il volto sorridendo mentre andavo verso il bancone dove quella donna fumava. -Buonasera signora.- dissi cordiale guardandola.
La donna alzò lo sguardo verso di me sbuffando posò il giornale spegnendo la sua sigaretta e poi rivolse la sua attenzione su di me. –Cosa posso fare per lei? Per caso volete una stanza per una notte per portare la vostra amante?- disse arrogante e aggiungerei anche molto maleducata alzai un sopracciglio fissandola se non c’era troppa gente se non avevo riacquistato di nuovo il mio controllo l’avrei uccisa in questo preciso momento ma invece scoppiai a ridere.
-Mi dispiace ma non sono sposato e non ho un amante.- dissi guardandola dritto nei occhi non c’era più tempo per le formalità umane. –Ora mi dirai se qui alloggia una ragazza di nome Cora.- aggiungo intensamente la donna mi guardò catturata dal mio sguardo sia le mie e le sue pupille si allagarono fino a diventare di nuovo normali. –Se alloggia qui ditemi la sua stanza-.
-Si c’è una ragazza di nome Cora è arrivata qui ieri.- disse guardandomi ancora dritta nei occhi senza distogliere mai lo sguardo poi mi indicò dove andare la ringraziai allontanandomi velocemente feci un cenno con la mano a quel uomo salgo le rampe di scale seguendo le indicazioni che mi aveva dato quella donna mi guardai intorno concentrandomi sperando che lei era veramente li ma non sentivo quasi nulla. Ad un tratto senti un cuore battere con debolezza soggiogai di nuovo quel uomo dicendogli di rimanere qui fuori in due secondi ero davanti la porta provai ad aprirla ma era chiusa all’interno bussai un paio di volte,fa che non sia troppo tardi.
-Cora.- dissi bussando di nuovo. –Sono io Elijah concentrati sulla mia voce non mollare.- ti prego non farlo,disse una voce dentro di me.
 
Pov. Cora
 
Sento una voce in lontananza.
Avevo dormito per tutto il giorno o meglio speravo che il mio mal di testa si calmasse ma poi è esploso un dolore alle gengive per colpa del sole che mi bruciava gli occhi ero rimasta in quel angolino della cucina accucciata con la testa appoggiata al muro,sentivo le labbra secche avevo cosi sete era cosi intenso il bruciore nella mia gola che volevo solamente bere ma non riuscivo ad alzarmi.
Ad un tratto senti di nuovo quella voce che alzava il tono che continuava a chiamarmi con insistenza dicendo di non mollare e di aprire la porta,la voce maschile mi ripete di nuovo il suo nome era cosi famigliare ma sembrava che il mio cervello fosse disconnesso cercai di aprire gli occhi ma non ci riuscivo nemmeno a muovermi dalla posizione scomoda,che stava accadendo?
Apro leggermente le labbra facendo una smorfia dalla stanchezza e pesantezza che sentivo addosso provai a bagnare le labbra ma era come se fossero incollate. –El..Elijah?- domandai sussurrando il nome del mio salvatore di quella notte come se fosse un ancora di salvezza di nuovo per l’ennessima volta in nemmeno 24 ore che quel mostro di nome Marcel mi aveva morso e lui mi aveva dato il suo sangue facendomi guarire,mi stava per salvare di nuovo ero proprio messa male. Lottai per minuti che sembravano essere trascorsi giorni o addirittura mesi ma alla fine riesco ad aprire debolmente gli occhi mi guardai intorno notando che la stanza era buia illuminata solamente da un lampione fuori,ero stata incosciente per tutto questo tempo? Con debolezza allungai la mano verso il bancone della cucina prendendolo mi reggo alzandomi sentendo subito le gambe che mi cedono rimasi per qualche secondo ferma in modo di abituarmi di nuovo a stare in piedi era come se il mio corpo stava reagendo a stento hai comandi che arrivano dal mio cervello ma forse non era una palla la storia della transizione infondo in quel momento lui era li,se fossi davvero morta?
Deglutisco facendomi coraggio feci dei piccoli passi mantenendomi sempre al bancone della cucina ripetendomi dentro di me che ci sarei riuscita faccio dei respiri profondi la gola bruciava moltissimo stava diventando insopportabile ogni tipo di dolore che sentivo non c’è la facevo davvero più prima che le gambe cedevano di nuovo mi bloccai mantenendomi al piano cottura rimanendo ferma a non cadere,mi sentivo come se qualcuno mi stesse spezzando a metà.
Faccio di nuovo un respiro profondo e ricomincio a camminare arrivando dopo un paio di minuti finalmente alla porta la voce di Elijah era come se mi dava una strana forza per aprire la porta mi appoggiai aprendo e togliendo la catena alla porta mi allontanai leggermente aprendola del tutto guardando annebbiato il volto di lui che mi scrutava abbastanza preoccupato le mie gambe cedettero di nuovo ma Elijah fu più veloce e mi prese tra le sue braccia per poi appoggiarmi sul letto mi guardai intorno com’era possibile che fossimo arrivati subito qui? Pensai dentro di me confusa da come eravamo arrivati velocemente vicino al letto,Elijah teneva ancora le mani reggendomi dalle spalle deglutisco piano facendo una smorfia sentendo una fitta al collo come se si stesse lacerando di nuovo. –Che mi sta succedendo?- chiesi lentamente guardandolo ancora la sua figura risultava sfocata.
-La transizione si sta concludendo molto velocemente.- disse in tono pacato notavo che mi scrutava lo sento sospirare. –Dovevo venire molto prima da te se non mi avessero trattenuto..- bloccò la frase abbassando lo sguardo sentivo il mio cuore battere velocissimo.
-Non è colpa tua Elijah..- dissi piano guardandolo facendo un piccolo sorriso ma poi il mio cuore si bloccò all’instante una mia vecchia paura usci fuori credevo che l’avevo davvero superata dopo la morte di mia madre avevo sempre avuto paura della morte. E sapevo che ieri l’avevo sfiorata e sentivo che la stavo sfiorando anche adesso ma questa volta sarei morta e basta ricacciai indietro le lacrime. –Io sto.. Per.. Morire? Di la verità per favore.- chiesi la mia voce tremava lo guardai nei occhi e lui ricambiò subito lo sguardo.
-Si.- disse onesto non distogliendo mai lo sguardo dal mio senti una lacrima che scese lungo il mio viso senza il mio consenso non volevo piangere davanti a lui. –Se bevi del sangue puoi diventare una vampira e vivere..- fece una lunga pausa e poi sospirò di nuovo. -Ma la scelta è solo tua Cora non voglio obbligarti se scegli di diventare una vampira non ti lascerò mai sola te lo prometto ti aiuterò a superare ogni momento e ti insegnerò a combattere e tutto e se scegli invece di..- si bloccò distogliendo lo sguardo dal mio togliendo una mano dal mio braccio stringendola in un pugno dopo un bel po’ si rigirò verso di me. –Se invece scegli di morire starò al tuo fianco finché non chiuderai gli occhi e farò in modo che il tuo corpo sarà dato alla tua famiglia.- concluse lentamente.
Rimasi senza fiato avevo poco tempo per decidere e lo sapevo bene socchiusi leggermente gli occhi sentendo i dolori in ogni parte del mio corpo come se stavo rivivendo la sera precedente la mia gola bruciava ancora forte desiderosa di.. Sangue. Per la prima volta in vita mia non ero cosi indecisa a scegliere la solo idea che sarei morta fra pochi minuti mi spaventava da morire ero troppo giovane per morire volevo ancora vivere e conoscere possibilmente il mondo,se mia nonna fosse stata li in quel momento mi diceva che ero un ingenua che non dovevo fidarmi di un estraneo che nemmeno conoscevo ma poi avrebbe aggiunto: “ma che lo dico a fare? Sei della stessa pasta di tuo padre” ma il punto era che anche se per me Elijah fosse un estraneo mi aveva salvato la vita e solo a guardarlo nei occhi sapevo che di lui mi potevo fidare me lo aveva dimostrato per una seconda volta,venendo fino a dove vivevo per salvarmi di nuovo oppure restare accanto finché non sarei andata a miglior vita anche se volevo rimanere umana sentivo che non era più possibile non mi accorsi fino a quel momento che stavo piangendo con la mano tremante cercai di asciugarmi le lacrime di non mostrarmi bambina o mostrare le mie debolezze ma la mano di Elijah mi bloccò asciugandole lui stesso lo guardai sorpresa mi sorrise tranquillo tutto ciò riuscì a rilassarmi.
Le mie parole uscirono come un sussurro. –Io.. Non voglio morire Elijah.- appena uscirono era come se mi liberassi di un peso dal petto notai sul suo viso un sollievo dalla mia risposta mi chiese se io fossi sicura e annuisco decisa della mia scelta mi guardò e sparì di nuovo dalla mia vista il tempo che cercavo di chiedermi di nuovo come avesse fatto lo vidi ritornare con un uomo che avevo visto quella mattina qui si misero entrambi seduti a terra,Elijah gli inclino leggermente la testa cacciando i denti affilanti trattenni il fiato guardando la scena mentre lo mordeva ma non provai paura o schifo in quella scena ero attratta da tutto ciò. Vidi una goccia di sangue scivolare lungo il collo del uomo il suo odore aveva qualcosa di gustoso sento la gengiva farmi male e i miei canini sfiorarmi il labbro Elijah si staccò mantenendo la vittima ferma immobile facendomi segno guardandomi nei occhi lo guardai per un breve instante,ero attratta dal sangue che usciva dal suo collo scivolai dal letto mettendomi anche io in ginocchio avvicinandomi lentamente sfiorai per un istante la ferita di quell’uomo per poi affondare i miei denti dentro al collo di quell’uomo.
L’incendio della mia gola sembrava essersi spento dopo ogni goccia che scivolava giù per la mia gola anche i dolori erano spariti via come erano apparsi socchiusi lentamente gli occhi fino a chiuderli del tutto continuando a bere assaporando ogni goccia il suo sapore era davvero inspiegabile un mix di dolce e non so cosa,senti una mano sfiorarmi i capelli per poi accarezzarli ma non ci feci caso il mio unico pensiero era bere fino all’ultima goccia mi staccai dopo un bel po’ riaprendo gli occhi di fronte a me c’era Elijah che mi guarda con uno sguardo strano tipo incantato l’osservai poi allungò la mano verso le mie labbra pulendole da una goccia di sangue rimasi a guardarlo attratta di nuovo e poi sorrise. -Come ti senti?- mi domandò senza togliere quel suo sorrisetto dalle labbra deglutisco piano.
-Mi sento stranamente.. Bene.- dissi guardandolo ma poi il mio sguardo scese sul corpo di quel povero uomo era come se mi fossi risvegliata da uno strato di trance mi avvicinai di più a lui mettendogli una mano sul collo per bloccargli del sangue che usciva ancora. –Oddio.. Dobbiamo salvarlo Elijah.. Ti prego salvalo.- aggiunsi in preda al panico girandomi per guardandolo lui apri la bocca per poi chiuderla subito gli presi il polso ricordando quando a scuola ci avevano insegnato il primo pronto soccorso notando che non c’era battito provai a rianimarlo eseguendo ogni cosa riprovai di nuovo a sentire il polso ma ancora nulla quando rimisi le mani sul petto cercando per l’ennessima volta di salvarlo senti qualcuno che mi allontanava quando notai che era Elijah mi divincolai dalla sua presa. –Devo salvarlo lasciami.- lo supplicai ma lui mi lascio mettendosi di scatto davanti a me.
-Cora è morto..- mi disse di nuovo in quel tono pacato scossi la testa con gli occhi pieni di lacrime portai la mano sporca di sangue vicino le mie labbra appena Elijah si avvicinò a me mi allontanai di un passo,lo avevo ucciso io avevo ucciso una persona innocente di cui non aveva fatto nulla di male,forse.. Oh mio dio ero diventata un mostro come a quel tizio di nome Marcel io non volevo diventare come a lui.
-Oh mio dio.. Ho ucciso un uomo.. Io.. Stavo..- dissi scuotendo ancora la testa con la voce che tremava di nuovo per via delle lacrime. –Io non voglio diventare come quel mostro.- sbottai ed Elijah venne vicino a me bloccandomi mettendo le mani sulle mie spalle guardandomi nei occhi.
-Non diventerai come a lui Cora,quel uomo era malato e anche drogato non aveva una famiglia non devi darti nessuna colpa.- disse piano e lentamente come quando mio padre mi stava spiegando che mia madre era molto malata,ero anche io un mostro. –E’ normale sei appena diventata una vampira non hai controllo.- continuò sempre con un tono calmo. –Te l’ho promesso Cora,ti aiuto e non ti lascio sola ok? Ora fatti una prendi un po’ delle tue cose verrai a stare da me posso proteggerti meglio da lì.- annuisco lentamente si staccò e poi il suo sguardo seguito dal mio andarono sul corpo di quel povero uomo.
-Ora.. Come faremo a?- domandai sussurrando timorosa che qualcuno entrasse oppure peggio ancora la polizia cosa avrebbero fatto se? La mia testa esplodeva con tutte quelle domande e timori che avevo mi morsi nervosamente il labbro.
-Ci penso io a lui tranquilla.- disse sorridendo e poi si tolse la giacca appoggiandola sul letto alzandosi le maniche della camicia prese quel corpo uscendo veloce dalla finestra dove c’era un piccolo terrazzo in cui c’erano delle scale che portavano al tetto e anche in strada,mi avvicinai verso l’armadio prendendo un borsone le mie mani tremavano mentre prendevo alcuni vestiti la mia testa era confusa riuscivo a sentire tutto ogni cosa che succedeva in quel palazzo andai verso il bagno ma mi bloccai vedendo delle gocce di sangue sul pavimento deglutisco sentendo i canini sfiorare di nuovo le mie labbra alzai lo sguardo verso un piccolo specchio che c’era in camera rimanendo senza fiato i miei occhi erano scuri troppo dal mio colore originale intorno c’erano delle vene gonfie rosso sangue. Cos’ero diventata? Mi sfiorai il viso sentendo tutto sotto il dito ero diventata un mostro come.. Mi portai una mano davanti alla bocca indietreggiando allontanandomi dal mio sguardo dal mostro che ero diventata andai a sbattere contro qualcosa o qualcuno mi girai di scatto impaurita potevo sentire..
No.
Non potevo sentire il mio cuore battere perché ormai ero morta o almeno nessun vampiro è vivo al cento per cento o meglio era questo che avevo letto nei miei libri sui vampiri che avevo a casa ormai sapevo che tutto ciò non era più finzione o fantasia ormai io stessa ero diventata una di loro.
Fissavo un punto fisso della stanza o del muro quando vidi una mano sventolare davanti al mio viso la seguo fino a vedere il viso di Elijah che mi scrutava preoccupato disse qualcosa ma la mia mente era come da un’altra parte o dall’immagine che avevo appena visto del mostro che ero diventata,si scansò per un momento prendendo qualcosa sul letto poi mi prese la mano portandomi fuori dalla stanza sentivo in modo perfetto mentre chiudeva a chiave la porta e poi la sua mano che andava intorno la mia schiena dandomi una leggera spinta per farmi camminare lo seguo in silenzio fissando sempre un punto davanti a me non accorgendomi nemmeno che eravamo arrivati di fronte a una macchina mi fermai guardandomi intorno ricordando di non aver nemmeno sentito la voce di quella donna lamentarsi o altro scossi leggermente la testa entrando nell’auto.
Lentamente mi misi la cintura di sicurezza anche se un vampiro gli sarebbe servita? Solo a quel dire quella parola mi ritornava in mente ogni cosa che quel mostro mi aveva fatto quando aveva bevuto quasi ogni goccia del mio sangue,a quel povero uomo che avevo ucciso e al riflesso che avevo visto un attimo prima mi portai le gambe sul petto stringendomi dando le spalle a Elijah sentivo il suo sguardo preoccupato addosso,ma non diceva nulla rispettava il silenzio che forse io desideravo rispettava che io volevo meditare e accettare quello che ro appena diventata e sapevo che lui anche se era un vampiro non era un mostro,non era un mostro come a lui.
 
Quando Elijah venne a aprirmi la portiera sobbalzai sul sedile spaventata deglutendo notando che aveva già preso il borsone che avevo preparato mi sorrise con dolcezza l’osservai in silenzio il mio sguardo scese alla sua mano tesa verso di me allungai la mia mettendola sulla sua la strinse dolcemente e scendo dalla macchina chiudendo lo sportello dietro di me,lo seguo rimanendo ancora chiusa nel mio silenzio in qualche modo anche se lo conoscevo da poche ore riuscivo solo a fidarmi di lui,entrammo in un cancello mi guardai intorno notando che il palazzo era antico ma ben tenuto ma appena entrammo dentro a un cortile mi sentì subito osservata mi bloccai di colpo il mio sguardo non vagò sulle persone confuse ma su un uomo di colore che mi guardava sorridendo,era lui il mostro.
Strinsi subito la mano di Elijah volevo scappare andare più lontano possibile mentre lui con un passo veloce era subito davanti a noi,Elijah si mise senza pensarci due volte davanti a me lasciando cadere per terra il borsone tenendo ancora stretta la mia mano alzò l’altra libera davanti al mostro non lasciandolo avvicinare di più mi nascosi dietro le spalle di Elijah tremando.
-Oh dai Elijah! Non fai sul serio vero?- disse il mostro sorridendo ancora di più. –I miei ragazzi non ci sono quindi non fare quella faccia lei fa parte della mia famiglia.- continuò sottolineando l’ultima parola.
-Lei non è tua Marcellus.­- disse con una voce fredda Elijah senti alcuni passi avvicinarsi verso di noi. –Pensavo che oggi avevo dato una dimostrazione ben chiara e non stavo scherzando.- aggiunse alzai velocemente e per pochi secondi lo sguardo da sopra la spalla di Elijah notando che il mostro era sbiancato.
-Che succede Elijah? Chi è questa ragazza?- domandò un’altra voce maschile confusa socchiusi gli occhi sentivo di più la stretta di Elijah sulla mia mano,ad un tratto sentimmo dei tacchi venire contro di noi.
-Oh grazie al cielo Elijah l’hai trovata! Cora cara come stai?- mi domandò avvicinandosi a me feci altri passi indietro non mollando mai la sua mano ma Elijah continuando sempre a osservare il mostro la fermò prima che facesse un altro passo.
-Non ora Camille. E Niklaus ti spiegherò tutto dopo e quanto riguarda a te.- Disse girando di nuovo lo sguardo verso al mostro sentivo la rabbia che Elijah tratteneva a stento come se da un momento all’altro esplodeva. -Prova solo a avvicinarti a lei,Marcellus e giuro che ti darò una morte dolorosa come non hai mai immaginato o visto come una persona può soffrire.- il suo tono di voce era crudele faceva trasmettere paura ma io di lui non avevo fatto paura. –Quando scendo non ti voglio vedere qui chiaro?! Nemmeno Niklaus ti potrà proteggere.- concluse e riprese di nuovo il borsone girandosi a guardarmi gli rivolsi uno sguardo impaurita ma lui mi sorrise di nuovo portando la mano intorno al mio fianco con istinto mi strinsi a lui fulminò il mostro e mi portò verso le scale con passo tranquillo.
Mi fece entrare dentro una stanza solo allora mi staccai da lui imbarazzata andai fino al centro guardandomi intorno osservando dei oggetti molto antichi chiuse la porta della stanza appoggiando il borsone su una poltrona mi girai a guardarlo e si avvicinò a me sorridendo.
-Questa è la mia stanza sarai qui e stai tranquilla non ti lascerò sola.- disse tranquillo. –Marcellus non ti darà nessun fastidio se lo farà la pagherà cara e lui sa che non scherzo.- continuò serio poi il suo sguardo si addolcì di nuovo portò una mano sul mio braccio sfiorandolo delicatamente. –Ti preparò un tè ok? Intanto fatti un bagno cosi ti rilassi torno subito te lo prometto.- lo guardai annuendo piano mi sorrise dicendo che mi avrebbe chiuso dentro in modo che rimanevo tranquilla riguardo a quel mostro annuisco di nuovo dopo due secondi sentivo la porta chiudersi una lacrima scese con velocità dal mio viso socchiusi gli occhi per poi asciugarmi il viso volevo davvero ringraziarlo per tutto quello che sta facendo per me ma non capivo il motivo per cui non riuscivo a parlare abbassai lo sguardo di nuovo sulla mia mano sporca di quel sangue cominciai a tremare e poi alzai lo sguardo facendo un giro per la stanza entrando nel bagno era elegante con una vasca in centro della stanza,decisi di seguire il consiglio di Elijah di fare un bagno cercando almeno di rilassarmi apro l’acqua mettendo un po’ di sapone nella vasca e poi vado verso al mio borsone prendendo l’unica cosa che avevo preso come pigiama ritornai di nuovo nel bagno togliendo i miei vestiti sporchi chiudo l’acqua entrando rilassando le gambe appoggiai bene la testa guardando il soffitto.
Volevo solo che fosse un brutto incubo.
Volevo solo che domani mi sarei risvegliata su quel letto e che non fossi diventata un mostro.


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Hola! :)
Scusate se ho postato dopo tanto tempo il capitolo ma sto facendo un esperimento su Cora,voglio che si sente ogni emozione e sentimento di quello che lei prova o almeno spero che ci sto riuscendo!
Vi voglio dare un piccolo indizio ma non farò spoiler avete visto che cosa ha pensato Elijah alla fine del suo dialogo? Ecco tenete gli occhi aperti da questo capitolo ci saranno molti indizi sulla storia!
Detto questo voglio ringraziare tutti coloro che seguono questa storia!
A breve,spero,aggiornerò anche le altre!

A presto,
Baci e abbracci,
DenyDF.

 
  
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