Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Zoe__    30/04/2015    5 recensioni
“Sai, Liam. io ci ho pensato a lungo in questi giorni e credo che tu stia solo cercando di scappare da un amore che, in due, non ha nulla di temibile. Noi non dobbiamo correre via dall’amore, noi dobbiamo vivere l’amore. L’amore è bello, è qualcosa di unico e profondo che ti riempie tutte le ossa, ti intorpidisce i muscoli e che non ti fa ragionare. E non c’è nulla di sbagliato in questo, credimi. "
Questa one shot partecipa al contest 'Shadow of love' di Lily J McKenna
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“And those who were seen dancing

 were thought to be insane

 by those who could not hear the music.” 

― Friedrich Nietzsche

 

Dalle tende arancioni filtra abbastanza luce per illuminare la stanza numero tredici, la sua preferita. Non c’è nessun rumore se non quello delle scarpe da punta sul parquet. Niente stereo. Solo Amelie. Si muove con grazia ed eleganza mentre i capelli biondi svolazzano attorno a lei. Leva le braccia in alto per poi eseguire una piroetta. Sente la musica scorrerle nel sangue e balla sulla dolce melodia che l’ha stregata. Esegue un pas de bourrée poi un piquè, seguiti da il terzo port de bras in croisé. C’è l’essenziale nella sua coreografia, semplice come lei. Il dolce rumore delle scarpe da punta non la stanca mai, come quel piacevole dolore che prova ogni volta che le indossa. Quasi non lo avverte più. Un rond de jambe  accompagnato dal movimento delle braccia magre e dallo spostamento dello sguardo. All’infuori, difronte, all’interno della mano destra. Passi piccoli e lenti, eseguiti con un’eleganza straordinaria. Si perde nei suoi stessi movimenti, fluidi e continui, le pare di volare. Si sente libera di esprimere le sue emozioni e sprigiona tutta l’energia che possiede dando colore anche agli angoli più bui della stanza. Quelle note la riempiono mentre sente il tocco delicato del pianista ben impresso nella sua mente eseguire la veloce successione di note che la fa volteggiare. Si solleva in aria e muove nuovamente le braccia. Un’infinita sequenza di movimenti come l’infinita sequenza di note che la accarezzano mentre si muove. É pura armonia nel silenzio che la circonda.
Amelie si sente sola, terribilmente sola, e non c’è modo migliore di lasciarsi andare. Allunga un braccio in alto seguendolo con lo sguardo ed è quasi automatico sentire il tocco leggero e delicato della mano di Liam che la stringe nella sua, il braccio che le stringe la vita ed il suo respiro sul collo. Dovrebbe smettere di pensare a quel maledetto passo a due, perché non riesce più a ballare. É strano ma le mani di Liam le sente ovunque sul suo corpo. Le sfiorano le cosce per alzarle le gambe, le sfiorano le braccia, i polsi e le mani. Poi le spalle ed infine i fianchi per portarla in alto e farla volare. É impossibile non pensarlo, perché ama il modo in cui i loro corpi si plasmano in quella danza fatta di sguardi e battiti accelerati. Non può distogliere la mente dalle braccia muscolose di Liam, ama accarezzarle. E non può nemmeno levarsi dalla testa quel sorriso che la rassicura sempre prima di una gara importante o di un passo più difficile. Quel sorriso che non scompare mai anche quando sono obbligati a compiere movimenti che li avvicinano più del dovuto. Un sorriso sincero contornato da labbra rosse e carnose. Amelie le adora. 
Il bussare leggero la distrae e spezza l'armonia che aleggia nella stanza già da un po'. 
“Avanti!” Esclama per sovrastare le pareti pesanti che la circondano. Si siede a terra, iniziando a slacciare le scarpe da punta, attenta a non sfibrare i lacci consumati. Dovrebbe comprarne un altro paio per il saggio della settimana prossima. 
Quasi non sente il passo leggero di Claire, la sua migliore amica, che si siede accanto a lei. Claire ha dei capelli foltissimi e di un rosso vivace che le dona una speciale vitalità capace di renderti felice anche nei momenti più difficili. Ha gli occhi color nocciola, grandi e rotondi. 
“Ehi Am! Come mai qui, non hai le prove con Mattew?” Amelie la guarda torva e sbuffa. Mattew non è capace a ballare.Non mette un minimo di delicatezza nei movimenti e la strattona, non la accompagna. Le stringe i fianchi, non li sfiora. Non la fa volare in alto, semplicemente la alza in aria senza preoccuparsi di farla cadere. Amelie non lo sopporta. Ha ballato con lui un paio di volte ma ora non ci riesce proprio. Forse perché è abituata ad un altro partner, forse perché non ci sono paragoni-
“Claire, ne abbiamo già parlato. Io non farò quel passo a due con lui, non lo sopporto.” Toglie la scarpa destra e la appoggia accanto all'altra. Poi stende le gambe e rilassa le dita nelle calze rosa carne. 
Claire la guarda sbuffando. Gli occhi blu della ragazza vagano nel vuoto, persi dietro a chissà cosa. Anche lei ha capito che Amelie senza Liam non balla. Ma non può decidere lei, d'altra parte la direttrice ha detto così, come può pensare di farle cambiare idea? 
“Ma Amelie, Mrs. Morgan ha deciso che Liam-”
“Claire, io con quello non ballo. Non mi sento a mio agio è difficile spiegarlo, ma non c’è niente che mi leghi a lui. Liam sa come ballare con me. Mattew, invece, cerca di continuo un’intesa, un accenno di legame che io non sono disposta a dargli. Se non sto bene, non posso ballare. Sai anche tu come funziona, e non c’è cosa peggiore di questo.” Si alza, recuperando le scarpe da punta ed infine esce dalla stanza. La gola le brucia dal nervoso e gli occhi le pizzicano, rossi, ma non riesce a piangere.
“Amelie cerca di ragionare.” Claire la raggiunge correndo. La stringe in un abbraccio forte, accarezzandole i capelli biondi.
“Sa che lui balla con me, da sempre.” Sussurra, arrabbiata, delusa “non può separarci proprio ora che sta andando tutto bene.”
“Lo so, lo so bene. Ascoltami” le prende il viso fra le mani “capisco quanto possa essere difficile per te non avere qualcuno che ti faccia sentire sicura accanto, ma prova a dare il meglio di te. Conosco le tue capacità, non mi deluderai.” Claire sorride e le stringe le spalle, scuotendola un po’. 
“Grazie.” Sussurra Amelie. Poi la circonda in un forte abbraccio. 
“Preparati, vengo a vedervi!” La ragazza dai capelli rossi le solletica l’addome e Amelie non può far altro che ridere e contorcersi su se stessa. 
“Non sai cosa ti perdi!” Esclama entrando nel camerino. 

“Non ci siamo Liam! Perché continui a sbagliare il numero delle pirouettes?”
Liam chiude gli occhi e sospira pesantemente. Noel è una fottuta spina nel fianco e non la sopporta più. 
“Noel le pirouettes sono cinque. Sei tu che ne fai otto.” Da una ventina di minuti provano la stessa sequenza di passi, per poi discutere su quel dannato numero.
“Magari Amelie ne faceva cinque, perché non le hai mai detto che erano otto?” Liam la osserva carico di rabbia. Proprio lei si azzarda ad insultare Amelie?
“Lascia stare Amelie. Non c'entra niente.” Le dice, avvicinandosi allo stereo per far partire la traccia nuovamente. Non capisce il continuo bisogno da parte dalla ragazza dai capelli bruni di ricordargli quanto si stato vigliacco nell’inventarsi una stupida menzogna.
“Perché la difendi, avete litigato!” Ha una voce così stridula che la vorrebbe solo ammutolire con un pezzo alto e resistente di nastro adesivo. 
“Non ti riguarda.” Schiaccia play e lascia che le note si diffondano senza problemi nella stanza. Gli specchi li circondano e da una piccola finestra in alto entra la brezza primaverile. Il sole illumina il parquet chiaro. 
Liam si posiziona dietro Noel e prende le mani della ragazza fra le sue, aggiustandole quella terza posizione poco precisa. 
“Sai, Amelie almeno era precisa.” Le braccia di Noel sono rigide e la fusione fra i due corpi danzanti è impossibile. Non c'è la continuità dei movimenti, non c'è l'armonia. Mancano gli sguardi complici e le carezze senza timore. 
“É solo una ragazzina.” Mormora accarezzando il viso del ragazzo. Lui chiude gli occhi, sente il tocco di Noel bruciare sulla sua pelle come mille aghi che lo trafiggono nello stesso momento. Le unghie dipinte di lei gli graffiano le guance e si sente inutile. Con un gesto forse troppo scortese la scansa dal suo corpo ed esce dalla stanza con un groppo in gola. 
“Liam!” Urla lei con quella sua voce stridula. Lui non la sente, non vuole sentirla. Corre incerto con gli occhi lucidi dalle lacrime che minacciano di uscire e arriva davanti alla stanza numero tredici. Lui sa che Amelie è lì, Amelie deve essere lì.
Compie un respiro profondo e la mano pare muoversi senza sforzo verso il legno della porta, per bussare.
 “Avanti!” una voce squillante, che non appartiene di certo ad Amelie, risponde.
Appena entra, infatti, lei non c’è, mentre Louis e Margot lo guardano interrogativi. La ragazza scende dalle braccia di Louis e gli va in contro. Il rumore delle scarpe da punta sul parquet gli ricorda Amelie, come ogni cosa.
“Liam, che ci fai qui?” Chiede il giovane dagli occhi celesti. Si sposta la frangia di capelli ed infila la felpa grigia. 
“Io...” il cuore gli galoppa veloce nel petto, quasi gli arriva in gola “A-Amelie?” Si sente uno stupido ragazzino, un quindicenne alle prime armi. 
“L'ho vista con Mattew e Claire, erano a provare il passo a due, penso.” Risponde Margot. Gli occhi vispi della ragazza captano subito qualcosa nello sguardo del castano. 
“Tutto bene Payne? Non hai per niente una bella cera!” Esclama Louis dandogli una pacca sulla spalla destra. Liam sorride appena.
“Sono solo... Stanco. Ora vado, voi fate pure a-a dopo!” Liam chiude la porta e si prende il volto fra le mani, possibile che sia così stupido? Amelie è l’unica persona capace di farlo sentire al sicuro, e lui si è innamorato di lei. Sicuramente manderà tutto all’aria, come è solito fare, e farà soffrire Amelie. Ecco questa è l’unica cosa che vorrebbe evitare, farla soffrire è insopportabile. Il solo pensiero lo tortura da quando ha chiesto a Mrs Morgan di rinunciare al passo a due assieme a lei. Vorrebbe tanto tornare indietro a due giorni prima per pensarci una volta in più prima di entrare nello studio della direttrice.  
Cammina passandosi una mano sul viso , mentre tira su la zip della felpa rossa che Amelie gli ha regalato al compleanno. Dio, solo a pensarla il cuore inizia nuovamente a battergli all’impazzata. La ricorda quel giorno quando si è presentata alla porta di casa sua con un vestito giallo canarino e i lunghi capelli raccolti in una treccia. Il giallo le dona incredibilmente ed è anche il suo colore preferito.
Proprio quel giorno, un giorno qualunque, si erano ritrovati per la prima volta a scambiarsi bacie carezze un po’ più spinte sotto le lenzuola candide della ragazza. Liam si era intrufolato senza preavviso nella casa dove lei viveva con i genitori e, raggiunta la porta della camera di Amelie, aveva bussato più volte senza esitare. Lei aveva aperto senza alcun indugio e, trovatosi Liam proprio lì davanti, gli aveva afferrato il volto fra le mani, lui l’aveva baciata. 
Amelie ama Liam, lui lo sa. Una sera, dopo aver fatto l’amore, Liam aveva appena chiuso gli occhi e lei l’aveva detto. Piano, l’aveva sussurrato, mentre giacevano nudi nel letto del ragazzo. Lui, ovviamente, aveva continuato a tenere gli occhi chiusi.
Le insicurezze lo corrodono fino a distruggerlo, si sente oppresso e bloccato. Nonostante ciò Amelie è sicura che anche lui la ama, anche se non glielo dice mai, ed è convinta che il suo amore può bastare per tutti e due. Questo Liam l’ha capito, e si sente peggio. 
Continua a camminare a testa bassa, verso lo spogliatoio, ma a un tratto si blocca. Una musica leggera proviene dalla sua sinistra e non può non riconoscerla. A grandi falcate si avvicina alla vetrata e osserva. Vede Amelie, sorride, e Mattew. Alla sua vista non può fare altro che emettere un respiro profondo e serrare gli occhi. Appena li riapre si accorge che la giovane dai capelli biondi l’ha notato e gli ha rivolto un sorriso stanco, poi ha ripreso a ballare. La sua grazia è senza eguali, è leggera, morbida, Liam vorrebbe perdersi in quei movimenti. Il modo in cui volteggia lo fa impazzire, il movimento deciso del capo verso destra le dona un’aria sicura e forte, ma gli occhi docili e azzurri la contraddicono. Liam pensa da sempre che gli occhi siano il verso specchio dell’anima ed è terrorizzato da questa sua convinzione. Ha paura di far trasparire qualcosa dal suo sguardo incerto, vorrebbe fingere, ma non si può. Gli occhi lasciano che le emozioni vengano a galla. Liam vede nel mare celeste di Amelie l’amore che non merita. Chissà cosa vede lei nei suoi occhi scuri. 
Si passa una mano fra i capelli, nervoso, e, con un cenno della mano, saluta la ragazza. Lei gli dona uno dei suoi sorrisi migliori, per lui, questo ed altro. 

Mattew le sfiora gli avambracci, i gomiti nodosi e le braccia magre, fino a raggiungere le mani. Le conduce in alto, prima la destra, poi la sinistra. Successivamente ripercorre lo stesso tragitto con le mani, fino ad arrivare ai fianchi della ragazza che si leva sulle punte. Le ha prese nuove dallo spogliatoio una mezz’ora prima e lo scricchiolio provocato dalla suola ancora dura la fa sorridere. Le viene in mente una volta, di molto tempo fa, quando assieme a Liam ha cucito i lacci alle scarpette che, successivamente, hanno pitturato di rosso. 
“Sollevami” sussurra. Vuole vedere se Mattew riesce a farla volare, solo per una volta.
Mattew la porta sulla sua spalla, lei apre le braccia in fuori e incrocia le gambe. Il ragazzo dai capelli rossicci inizia a muoversi, ma la sua stabilità diminuisce sempre di più. Amelie sente la testa girarle e, in pochi istanti è a terra.
“Dannazione Amelie!” la rimprovera, alzando gli occhi al cielo. Non ha la forza di rispondere, cerca di alzarsi, ma un dolore forte alla testa la costringe a tornare giù. Le luci del soffitto le fanno chiudere gli occhi e quando li riapre tutto sembra troppo sfocato.
“Che succede?” Claire entra di corsa dopo aver sentito un tonfo dalla stanza accanto “Amelie!” Si avvicina ancora di più, prendendo il viso dell’amica fra le mani.  
“Mi gira la testa…” riesce a sussurrare appena. Claire le accarezza dolcemente il capo, facendola distendere sulle sue gambe. Cerca di non farla muovere troppo, potrebbe sentirsi peggio. 
“Mattew fa’ qualcosa!” gli indica con un gesto della mano la porta. Quando vede il ragazzo allontanarsi da loro, torna a concentrarsi su Amelie. Il viso pallido e sudaticcio, il respiro affannato. 
“Hai mangiato prima delle prove?” l’ansia le fa tremare le mani, Claire non lo sopporta. Cerca di mostrarsi sempre come una persona forte e determinata, ma le sue finte sicurezze svaniscono davanti alle problematiche delle persone alle quali è affezionata.
“Non- si, penso…” La vista le si annebbia sempre di più e, stremata, Amelie si accascia sulle gambe della ragazza dai capelli rossi.
“Ehi, Amelie? Amel-” La porta si apre bruscamente alle spalle di Claire che si volta, spaventata. Liam è ritto sulla soglia con in mano una bustina di zucchero ed una bottiglia d’acqua.
“Penso sia il caso di portarla giù in infermeria” propone Claire. 
“Lascia fare a me.” Sussurra il giovane dagli occhi scuri. Solleva lentamente Amelie dal pavimento, la prende fra le sue braccia e le accarezza il viso. 

“Liam non avvicinarti più a lei!” Claire lo spintona via malamente “cosa ti è venuto in mente? Lei ti ama.” 
“Io lo so, io ho…-” Amelie sente quelle voci farsi sempre più vicine e tenta di aprire gli occhi. 
“Tu cosa, Liam? Sei un egoista! Guarda come si è ridotta per questo tuo stupido giochetto” Gli occhi della rossa sono colmi di rabbia ed il labbro inferiore trema visibilmente, vorrebbe mettersi a piangere. 
“Io non sto giocando, io… è complicato.” 
“Come piò essere complicato se lei ti ama? Ti ama, Liam, molto più di quanto tiene a se stessa.” Liam fa per rispondere ma un groppo in gola non glielo permette. Un grosso nodo gli blocca il respiro e lo sguardo deluso di Claire gli trafigge anche l’anima. 
Amelie apre piano gli occhi e vede due figure, poco nitide, di fronte a lei. 
“Liam…” ha la gola secca e la sua voce è poco chiara “ehi, ragazzi…”
Subito lui sposa lo sguardo in basso, sul lettino sul quale giace la ragazza. La vede sorridere e le stringe la mano.
Claire la abbraccia forte e si alza per prenderle un bicchiere d’acqua dopo averle sussurrato un oggi a cena da me.
“Che fai, svieni e non ci avverti?” le solletica appena la pancia e rabbrividisce appena quando sente le costole spuntare da sotto il maglioncino indossato da Amelie. Non la ricorda così magra, eppure non passano del tempo insieme da soli tre giorni. 
“Non l’ho fatto apposta!” tenta di alzarsi e raggiungerlo, ma fallisce miseramente. 
“Stai tranquilla, il dottore ha detto che devi riposare per un po’.” Lei sbuffa subito, voltando gli occhi al cielo. Vuole dare almeno un bacio a Liam che l’ha aspettata per chissà quanto tempo.
“Ho dormito molto?” lui nega con il capo, mentre Claire arriva con l’acqua e un cornetto. 
“Solo un’ora. Il dottore ha detto di stare a riposo per un po’, verrai da me oggi.”
Liam sente due emozioni differenti fasi spazio dentro di lui. Rabbia e felicità, due opposti. Ed è troppo tempo che è in continuo conflitto con se stesso. Non sa se essere felice, perché lei starà meglio con Claire, o arrabbiato, perché non si è offerto di portarla a casa con lui. 
“Io volevo stare con Liam, avevamo deciso d-” avevamo deciso di passare tutta la serata insieme.
“Non ci sono questa sera, N-Noel ha deciso di fare le prove.” Sorride amaramente. Cazzata. 
Amelie attutisce il colpo, il sorriso di Liam la fa distrarre. Claire si sente ribollire la rabbia nelle vene.
“Va bene… ehm… domani?” sfoggia un bel sorriso e gli accarezza la spalla. 
“P-possiamo pensarci, certo.” Risponde, cercando di rassicurarla. 
“Okay.” Sussurra guardandolo negli occhi. Si perde nelle sfumature scure del suo sguardo rassicurante. L’oro bollente attorno al cioccolato fuso. Sa sostenere il suo sguardo, mentre gli occhi di Liam sfuggono da lei. Da qualche tempo non riesce a capire cosa gli succede. Non lo vede più come una volta, felice e spensierato, con gli occhi luminosi a scrutarla e la risata cristallina a riempirla di gioia.
“Amelie, dovremmo andare.” Claire  le si avvicina, ancora con il cornetto fra le mani. 
“Va bene” si alza barcollando appena “quello lo mangio dopo. Claire puoi prendere le mie cose?” 
La rossa è titubante, non vorrebbe lasciarli soli. Ciononostante annuisce ed esce silenziosamente dall’infermeria.
Amelie esulta dentro di sé, può passare qualche istante sola con Liam. 
“Devi proprio farle, le prove?” sussurra avvicinandosi a lui. Liam si sente uno schifo, uno stupido egoista. 
“Dobbiamo, sì” le accarezza la guancia con fare amorevole e le bacia la fronte “ci vediamo domani, okay?”
“Certo, domani” gli stringe le mani attorno alle spalle muscolose “va tutto bene?” alza un sopracciglio. 
Non guardarla negli occhi, non guardarla. 
“Va tutto bene, sono solo stanco” ennesima bugia. Le sorride e le accarezza una guancia rosa “piccola” questo lo pensa davvero. Lei è sola e da proteggere, ma lui è la persona sbagliata.
“Okay, a domani.” Si avvicina a lui, con le mani sudaticce, gli accarezza il viso. Abbassa il viso, si morde le labbra e poi, in un attimo, fa combaciare le loro bocche. In un attimo, è come una boccata d’aria fresca, una folata di vento, che la colpisce e la fa sorridere. Si alza giusto un po’ sulle punte e riesce a legargli le braccia attorno al collo. Liam la tiene saldamente per la parte bassa della schiena e la avvicina a sé. Sente le dita sottili di Amelie stringergli i capelli corti,sente che lei ha bisogno di lui. E lui? Lui ha bisogno di lei? Certo, ma finirebbe per distruggerla. Lentamente sposta le sue mani in alto, verso fianchi stretti della ragazza bionda che cerca di tenersi in equilibrio mentre quel bacio la coinvolge interamente. Le mani le tremano, il cuore la galoppa in petto e il respiro è sempre più affannato. 
“Se ci vediamo dopo le prove?” Propone, staccandosi appena. Liam rimane con le labbra dischiuse ad osservarla. Gli occhi lucidi e le guance rosse.
“T-ti faccio sapere.” Mormora piano. 
“Va bene” gli lascia un ultimo bacio “a dopo.” 
Si allontana, a passi piccoli e lenti. Spera ancora che Liam possa fermarla in qualche modo, ma, appena fuori dalla porta, pensa solo che sia stanco e che debba riposarsi per le prove.

“Vi ho visti, oggi.” Dice Claire. Sono nella sua camera, in un monolocale poco distante dal centro di Londra. Può permettersi solo questo lavorando in un negozio di CD. L'accademia costa, e ha bisogno di qualche soldo da mettere da parte per lo stage estivo. 
“Oh, me e Liam?” Amelie arrossisce appena, poi prende un paio di pantaloncini corti dall'armadio. 
“Si, voi due” annuisce con tono freddo “Liam è... cambiato?” Non vorrebbe dirle la verità, Claire sa la verità, ma non vuole dirglielo ancora. Si sente una traditrice a nasconderle tutto, ma deve. Ognuno ha bisogno di assumersi le proprie responsabilità, ora tocca Liam. 
Amelie si volta verso la sua migliore amica, facendo cadere la maglia sul letto. 
“Perché? No!” Non può minimamente pensare che Liam sia cambiato, lui è solo stanco per questi allenamenti continui in palestra. 
“Oh, okay... Che ci fai con quello?” Claire si alza dal letto ridacchiando, indicando con l'indice il vestitino azzurro fra le mani di Amelie. 
“Me lo metto! Vorrei fare una sorpresa a Liam, in questi giorni sta provando continuamente, quindi ho pensato di andarlo a prendere dopo le prove, è una cattiva idea?” Inizia a sfilarsi il maglioncino e Claire rimane senza fiato per qualche secondo. La pancia più piatta del solito, i fianchi stretti e le ossa delle costole sporgenti. Non può esserci dentro, non di nuovo.
“A-Amelie, hai mangiato il cornetto, alla fine?” si aspetta di tutto, ormai.
“Sì, certo!” compie un giro su se stessa, indossando il vestito di Claire che le va un po' largo “come sto? Hai delle scarpe da prestarmi?” 
Gli occhi sono il vero specchio delle nostre emozioni, Claire se ne è appena accorta. Amelie ha la voce squillante, sprizza felicità, tranne che dagli occhi. Azzurro cupo, scuro, tetro. 
Quel vestito le fascia il seno piccolo, i fianchi della medesima grandezza e le copre le cosce per metà. Le maniche sono a tre quarti e lasciano intravedere il bracciale di corallo che indossa. Amelie lo adora, è l'unico ricordo che ha di suo padre. 
“Oh... Beh sì! Sei bellissima tesoro. Ehm per le scarpe sì, potresti prendere le mie Converse nella scarpiera, quella dietro la porta.” Le sorride. Amelie ricambia, correndo ad abbracciarla. 
“Grazie, ti voglio bene. Ci vediamo domani mattina!” Esclama, uscendo di corsa. Claire la vede correre verso la porta mentre tenta di indossare una scarpa, poi sente la porta sbattere. È andata via. 
Si alza immediatamente dal letto, avvicinandosi al cellulare sulla scrivania. Compone il numero, lo ha già salvato, ma, ora, non ha il tempo di cercarlo.
“Pronto!” Una voce squillante, seguita da una risata cristallina. 
“Niall, per favore, vieni qui.” Le trema la voce, gli occhi le pizzicano e sta per singhiozzare senza fine. 
“Dammi due secondi, sto arrivando.” Risponde agitato. Le mani iniziano a sudargli ed è tentato dal mordersi le unghie. 
“Grazie, grazie.” Sussurra appena. Si siede nuovamente sul letto, giocando con le frange della maglia che indossa.
“Sto arrivando, porto da mangiare!” Riesce a strapparle un sorriso e, velocemente, chiude la chiamata. 
Il biondo spegne la console, afferra le chiavi dell'auto e saluta con una pacca sulla spalla Harry, il coinquilino.
“Dove vai?” Domanda, alzando la testa dai libri per qualche secondo. L'esame di letteratura è imminente e, Harry, sta facendo di tutto pur di passarlo con i massimi voti.
“Da Claire, non aspettarmi, okay?” Niall cerca, fra il disordine, la sua giacca di jeans, così che non si gira nemmeno per guardarlo in faccia. 
“Niall?”
“Sì?” Si volta, distratto.
“La giacca è appesa all'ingresso.” Afferma Harry, rassegnato. Niall si fa prendere dal panico come pochi, esattamente come Claire. Harry ne è sicuro, sono fatti per stare insieme. 
“Oh... Grazie!” Corre verso l'ingresso e la tira giù “A domani!”
Quando, poco dopo, Claire sente il campanello suonare, si catapulta alla porta. Niall è lì, come le aveva promesso, con un sacchetto di caramelle gommose in mano. La osserva con un sorriso sghembo in volto, gli occhi vispi e le guance arrossate, per la corsa, e per lei. 
“Diciamo che erano le ultime ed un bambino mi ha guardato male.” Mormora ridacchiando. 
“Vieni qui!” Esclama lei, buttandogli le braccia al collo. Lui la stringe prontamente e la sente tremare.
“Cosa è successo?” Domanda mentre le accarezza i capelli rossi. 
“Amelie... E quel deficiente di Liam.” Strofina il viso nel collo di Niall perdendosi nella sua colonia delicata. 
“Oh beh...” Le alza il viso, il giusto per far incontrare i loro sguardi. Le mani di Claire si spostano istintivamente verso i capelli biondi del ragazzo. I loro nasi si sfiorano e, dopo poco, Niall fa combaciare le loro labbra.
“Grazie per essere qui.” Dice, sfiorandogli le guance morbide. 

Amelie si dirige a passo svelto verso le scale mobili. Appena uscita dalla metro, prende l'iPod ed infila le cuffie gialle. Ha una specie di fissa per quel colore, inoltre, Liam, ha detto che le sta bene. 
L'orologio batte le sette e mezzo e lei è davanti alla struttura imponente, sede dei suoi sogni, che sta realizzando, mano a mano, giorno per giorno. Esibizione per esibizione. Ha sempre pensato di fare la dottoressa, sin da piccola. Poi, però, ha visto “Il lago dei cigni” in TV e si è innamorata. 
Spinge la porta dell'ingresso, Samantha è ancora lì fra i numerosi fogli che le lascia la direttrice ogni giorno. La donna grassoccia con gli occhioni blu la osserva da dietro il vetro. I suoi occhi sono alla ricerca di qualcosa, qualcuno. 
“Amelie... ptss Amelie!” Picchia con l'indice il vetro, lei si gira prontamente mostrandole un sorriso smagliante. Le vuole un gran bene.
“Sam! Buonasera, ancora qui?” Domanda, mentre si appoggia al muro, per sorreggersi. 
“Oh si, devo sistemare la disposizione di posti per la settimana prossima. E tu, cosa ci fai qui? Non ti hanno rispedita a casa dopo la caduta?” Amelie storce la bocca e annuisce con un segno del capo.
“Sì, teoricamente. Però Liam ha le prove, quindi sono venuta a prenderlo. A proposito, sai dirmi dove sono lui e Noel?” Sistema nervosa le pieghe del vestito e ripone il telefono nella borsa che ha con sé. Nel mentre Sam controlla sul computer le prenotazioni e cerca attentamente il nome di Liam. Sistema meglio gli occhiali sul naso e rimane in silenzio a cercare. 
“Allora?” Amelie è impaziente e non vorrebbe aspettare un secondo di più. Vede Sam togliere gli occhiali e lasciare che cadano sulla maglia che indossa, legati ad una cordicella rosa.
“Non c'è, non risulta fra le prenotazioni. Probabilmente si sarà sbagliato.” Dice, continuando a controllare. 
“Sicura?” La voce è ancora piena di speranza, magari si sta sbagliando. 
“Sì tesoro, probabilmente ti ha detto il giorno sbagliato, non risulta nulla qui. Nemmeno Noel ha preso una delle stanze, quindi.” Amelie rimane senza parlare per qualche secondo, si guarda attorno mentre non smette di torturarsi le dita. 
“Oh o-okay. Grazie Sam.” Sussurra, facendo un gesto con la mano a mo' di saluto. 
“Ciao cara, riposati!” Si raccomanda la donna. Lei annuisce con il capo e si chiude la porta alle spalle. 
La brezza fresca della sera le scombina i capelli e fa in modo che le ricadano disordinati sul viso. Possibile che Liam le abbia mentito? Non è mai successo da quando sono insieme. O forse sì? Si strofina il viso con una mano e prende il telefono dalla tasca. Compone velocemente il numero di Louis e attende che risponda. 
“Pronto Louis, sono Amelie.” Non gli da nemmeno il tempo di parlare appena sente che ha accettato la chiamata. 
“Ehi principessa!” arrossisce “tutto okay? Stai bene?” Lou è sempre così protettivo nei suoi confronti, le fa tenerezza. 
“Oh si, lo svenimento di oggi... Comunque scusa se ti chiamo adesso, ma... Liam? Sta lì a casa con te?” Domanda, con il cuore in gola. 
“Sì! È sotto la doccia, adesso, vuoi che te lo passi?” Amelie sente il rumore di qualcosa che cade a terra “Scusa, sto facendo la cena. Il tuo ragazzo non è capace.” 
“Oh, perdonalo. Comunque, no, non passarmelo. Arrivo fra qualche istante, non dirgli nulla!” si raccomanda, poco prima di chiudere la telefonata.
Si lascia l’edificio alle spalle e scende nuovamente le scale della metropolitana. Va di fretta, un piede dietro l’altro, e riesce a prendere il primo treno in arrivo. Si siede ad uno dei posti liberi vicini all’entrata e digita velocemente un messaggio a Claire.

“Liam non era in accademia,

sto andando da lui.

Ti voglio bene, Lie”

 

Chiude gli occhi e fa partire la musica. Sente il nervoso farsi spazio in lei, non riesce a capirne il motivo.

Claire legge il messaggio e scuote il capo. Niall viene dalla cucina con una ciotola di pop corn fra le mani.
“Qualcosa non va?” le domanda, passandole un braccio dietro le spalle. Lei sospira pesantemente facendo leggere il messaggio al ragazzo biondo che ha iniziato a baciarle la guancia destra con dolcezza.
“Gran bel casino. Liam non si rende conto della cazzata che sta facendo.” Niall le solletica il viso con il mento barbuto e continua a lasciarle dei baci delicate sulla mandibola. Claire è quasi impassibile.
“Esatto.” Mormora lei. Ovviamente si è accorta di Niall che la sta stuzzicando più del solito, ma l’ansia la fa impazzire.
“Devi stare tranquilla” inizia lui “se Amelie starà male avrà te, okay?” annuisce con un cenno del capo e si getta fra le braccia del fidanzato.
“Ti amo così tanto!” esclama. Lui la stringe al petto, le accarezza la schiena, dolcemente, come per rassicurarla.
“Anche io Claire, anche io.”

Amelie non ricorda mai il numero civico dell’abitazione di Liam, quindi prova a scorgere dalle finestre illuminate chi possa essere dentro ogni casa. Lo sbattere di una porta alle sue spalle la fa voltare istintivamente. Rimane a bocca aperta.
Liam è lì e la fissa, immobile.
“Ehi.” Riesce a dire solo questo, lui. Ci è dentro fino al collo e non può arrampicarsi più a nulla.
“Liam.” Lo saluta, alzando di poco la mano destra. Lo vede uscire dal cancelletto e gettare la spazzatura le bidone posizionato vicino alla ringhiera.
“Come mai qui?” le chiede, avanzando lentamente verso di lei.
“Potrei farti la stessa domanda.” Controbatte lei, quasi priva emozioni in volto. Liam non sa che dire, apre la bocca, ma il fiato gli si ferma in gola, facendogliela chiudere immediatamente.
“Io, beh senti Am-” lei lo blocca, mettendo un dito a serrargli le labbra. Scuote la testa.
“No, fammi parlare” inizia, prende un gran respiro, poi continua “Liam perché mi sfuggi? Cosa c’è che non va in me? In te? In noi? C’è mai stato un noi, Liam?” lo fissa negli occhi. Le sfugge, quello sguardo che molte volte l’ha rassicurata.
“Dimmi cosa c’è di sbagliato in me. Sono disposta a cambiare. Io… io ti amo e potrei fare qualsiasi cosa per te. Vuoi vedermi più bella? Vuoi che cambi colore di capelli? Vuoi che li tagli? Vuoi che smetta di danz-”
“No!” l’esclamazione di Liam riecheggia per il quartiere illuminato dalla luce lunare “no.” Le accarezza il viso, con dolcezza.
“Amelie, il problema non sei tu, il fatto è che il problema sono io.” Liam prende una mano della ragazza e la stringe fra le sue.
“Tu non mi ami?” gli occhi si le diventano lucidi ed inizia a tremare. Sicuramente si sta sbagliando, ma vuole comunque saperlo.
“Non è questo…” cerca le parole, ma il panico che si è completamente impossessato di lui non lo fa ragionare.
“Allora cos’è, Liam? Pensi che io sia così stupida? Mi dispiace ma no.” Gli occhi le pizzicano terribilmente e la vista si appanna ogni istante di più.
“Non sto dicendo questo” abbassa il capo “io ho paura.” Amelie si allontana istintivamente da lui. La paura l’ha affrontata più di una volta, lei, e al suo fianco c’è sempre stato Liam. Come può inventarsi una cosa del genere?
“Paura? Tu hai paura? Mi stai per caso prendendo in giro, Liam?” un insieme di emozioni, addirittura in contrasto fra di loro, le infuriano nel petto e le provocano un dolore assurdo alla testa.
“Io ho paura perché è tutto così difficile! Non sono capace di controllare le mie emozioni, è insopportabile. Convivo con la costante paura di perderti, l’ansia opprimente che tu possa lasciarmi da un momento a l’altro, che io possa deluderti…” le parole gli scemano mentre gesticola furiosamente.
“Cosa vuoi dirmi con questo, che hai la fottuta paura di perdere me? Di perdere me?! Guardami” gira su se stessa “ non mi vedi? Io… io sto facendo di tutto per te, ho accettato il fatto che Miss Morgan ci abbia spostati e non ho creato nessuna tensione nel gruppo solo perché tu hai bisogno di quella dannata borsa di studio! Io-”
“Ho chiesto io di chambiare parner.” Sussurra a denti stretti. Il mondo pare caderle addosso ed Amelie si porta le mani ai capelli, non può crederci, non può aver fatto una cosa del genere non a lei.
“Che cosa? Cosa hai fatto?” lo stringe per le spalle e lo strattona ripetutamente “Che cazzo ti è saltato in mente!”
“Mi stavo facendo trasportare, era sbagliato.” Sbagliato, sul serio?! Non può credere nemmeno lui a ciò che sta dicendo, non crede alle sue stesse parole.
Amelie, di fronte a lui, si morde ripetutamente le labbra ed è sull’orlo di piangere. Ha lo sguardo rivolto al cielo, non può dirlo davvero, non può.
“Sbagliato?” mormora appena “sbagliato, Liam. E quello che sto facendo a me stessa come ti sembra, giusto? Guardami!” esclama nuovamente, mentre una lacrima le riga il viso pallido “guardami! Non ci sto rimanendo più, cazzo. Io mi sto riducendo così e quello che ha paura sei tu? Tu lo sai, sai che ti amo” tenta di avvicinarsi a lei, ma prontamente Amelie si scosta “ non toccarmi, non toccarmi. Sei un  maledetto egoista! Perché farmi questo? Volevi solamente portarmi al letto? Dimmelo, andiamo! Dimmi che non ti è mai importato niente di quello che c’è stato. Dimmelo in faccia, guardami negli occhi, abbi il coraggio di dirmi che non mi ami.” Piange, adesso, a singhiozzi ed il respiro è sempre più affannato. Liam tenta nuovamente di avvicinarsi a lei, ma viene allontanato da uno spinta debole da parte della ragazza. Si sente uno schifo è come se non avesse mai visto la realtà. Come se non l’avesse mai affrontata davvero. Ha ridotto Amelie in uno stato a dir poco pietoso e tutte le conseguenze delle sue paure gli arrivano dritte nel petto ogni volta che una lacrime le sfiora le guance.
“Io non-”
“Smettila con questo io io io! Non voglio sentire le tue stupide inutili motivazioni. Non fare il vigliacco, affrontami! Dimmi che non mi ami!” lo spintona nuovamente, gli colpisce il petto più volte e lo allontana da lei.
“Non posso.” Sussurra. Non vorrebbe approfittare della debolezza di Amelie, ma cerca di riavvicinarsi e di tenderle una mano.
“Perché?” si asciuga il viso con la manica stropicciata del vestito e continua a singhiozzare.
“Perché non ce la faccio. Non ce la faccio, io non ne ho il coraggio.” Sente la gola pizzicargli e gli occhi che si fanno sempre più lucidi.
“Ti faccio pena?” gli domanda con un filo di voce.
“No!” esclama prendendosi il viso fra le mani “no. Io ci ho provato, lo giuro, ho provato a scacciare via queste maledette paure, ma non ci riesco.” Una lacrima gli riga il volto e si affretta a scacciarla via con un gesto veloce della mano.
“Allora lasciami andare.” Impercettibilmente, Amelie, sussurra quelle poche parole che fanno scoppiare Liam e che lo trafiggono più del ghiaccio gelido d’inverno. Non vuole lasciarla andare, ma questo è l’unico modo per farla stare bene.
“Devo lasciarti andare”
“Sì, non ce la faccio più.” mormora con gli occhi colmi di lacrime.
“Possiamo prenderci una pausa…” dice insicuro. La ragazza alza di poco lo sguardo.
“Non voglio una pausa, con te. Perché ti ho dato tutto è l’unica cosa che non penso di meritarmi è proprio una pausa. Possiamo farla finita o continuare, ma una pausa proprio no. Perché sai, Liam, io non credo nelle pause. Ci dimenticheremo della pausa e questa si trasformerà in fine e questa è l’ultima cosa che voglio. Una fine senza fondamenta.” Afferma convinta di ciò che sta dicendo.
“Cosa posso fare allora?” la sta perdendo, gli sta scivolando fra le dita come acqua corrente.
“Lasciarmi andare, via da te. E cercare un  minimo di coraggio, ne hai bisogno.” Si asciuga le ultime lacrime rimaste ai lati degli occhi e, con delicatezza gli accarezza il viso.
“Mi stai dicendo addio?” annuisce silenziosamente. Gli bacia una guancia, si allontana piano, lontano da lui, dalla sua autodistruzione e da quegli occhi che non hanno smesso di sfuggirle. Ed ora non spera che Liam arrivi a fermarla, no. Perché, in quel caso, sarà lei a fermare lui.

Il frenetico bussare alla porta distrae Claire dal contemplare Niall appena addormentato accanto a lei. Quelle adorabili gote rosse ed i capelli scompigliati, come al solito. Si alza lentamente dal letto, infilandosi la t-shirt che ha tolto a Niall qualche istante prima. Si dirige lentamente verso la porta quando il bussare si accentua sempre di più. Svita il chiudi-notte e apre la porta. Amelie è proprio lì, di fronte a lei, con gli occhi azzurri velarti dalle lacrime che, in pochi secondi, le getta le braccia al collo.
“Amelie… cosa è successo?” mormora piano. La ragazza inizia nuovamente a singhiozzare sulla sua spalla. Il respiro irregolare, il nodo alla gola e le lacrime copiose sulle guance candide. Claire chiude la porta di casa e la lascia entrare
“Torno subito, calmati.” La rassicura. Amelie stringe le gambe al petto, poggiando anche le scarpe sul divano. Poco dopo Claire torna in salone con del thè caldo, una coperta ed un pigiama comodo per la notte.
“Andiamo tesoro, raccontami quello che è successo.” Le accarezza il viso freddo e spaventato e la fa accucciare al suo petto.
“Liam non mi ama.” Mormora fra i singhiozzi e solo al ricordo del loro incontro, continua a stringere l’amica. La sua migliore amica.

Certamente, la settimana prima del saggio è stata un inferno. Liam ha deciso di partire per uno stage proprio il giorno dell’esibizione e non ha mai partecipato alle prove  con Noel, che, da sola, dovrà ballare con Andrew, un ragazzo più piccolo di lei. Amelie ha continuato le sue prove con Mattew, eliminando qualche sollevamento e cercando di istaurare un buon rapporto. Abita stabilmente con Claire da quel giorno che le riappare ogni notte come incubo. E, come sempre, lei è lì per consolarla.
Il sole è già calato da un bel po’ e Liam si trova in aeroporto, con Louis che gli regge il bagaglio a mano.
“Hai deciso?” gli chiede nuovamente Louis. Lui è certo che la decisione di Liam sia stata fin troppo impulsiva.
“Sì. E ti conviene andare se non vorrai arrivare in ritardo per ballare con Margot.” Gli risponde il castano, raccogliendo da terra il borsone. Si volta e osserva l’amico, nettamente più basso di lui.
“Sai, Liam. Io ci ho pensato a lungo in questi giorni e credo che tu stia solo cercando di scappare da un amore che, in due, non ha nulla di temibile. Noi non dobbiamo correre via dall’amore, noi dobbiamo vivere l’amore. L’amore è bello, è qualcosa di unico e profondo che ti riempie tutte le ossa, ti intorpidisce i muscoli e che non ti fa ragionare. E non c’è nulla di sbagliato in questo, credimi. Nulla. Amelie ti ama ed io, ne sono certo, so che anche tu la ami.” Detto ciò, Louis lo abbraccia e gli lascia qualche amichevole pacca sulla spalla.
“Lou, io ho bisogno di vederla felice.” Confessa Liam, sedendosi su quelle sedioline scomode degli aeroporti.
“Allora non starle lontano.” Gli consiglia, strizzando l’occhio sinistro.
Lou si allontana a grandi falcate, camminando all’indietro, e continua a salutare Liam.
Poco dopo il volo per Milano viene annunciato dalla voce metallica e Liam si alza in piedi.

‘Shadows come with the pain that you're running from…’

“Oh dio Claire sono così agitata!” Amelie è tutta un fremito dietro le quinte. I capelli lasciati sciolti le coprono le spalle e la schiena. Il trucco semplice e delicato le dona, come il body rosa pesca che indossa.
“Andrà tutto bene tesoro, credimi. Cerca solo di rilas-” un uomo completamente vestito di nero si avvicina ad Amelie illuminandole il viso con una torcia piccola, ma fastidiosa.
“Tocca a te , preparati nella seconda quinta! In bocca al lupo!” l’ansia si impossessa del suo corpo.
“Oh mio dio Claire, oh mio dio!” si muove con passi piccoli e veloci verso la quinta mentre Claire la segue, massaggiandole le spalle.
“Dai il meglio di te.” Le sussurra all’orecchio.
*La base parte e, senza accorgersene, Amelie è già sotto i riflettori. Le luci puntate su di lei come gli occhi incantati del pubblico che la squadra in ogni suo movimento. Si sente libera, compie respiri profondi, si leva in alto. Ed è come immergersi nel mare fresco l’estate. Un sollievo senza eguali, il rimedio a tutte le sue delusioni.
Continua il suo manège di pirouettes e torna al centro. Mattew è appena salito sul palco. Amelie allunga il braccio destro e quello di Liam la raggiunge poco dopo. Lo stupore è ben evidente nei suoi occhi azzurri quando si trova faccia a faccia con il ragazzo che nonostante tutto, lei ama. Una nuova sensazione di leggerezza si impossessa di lei e quell’iniziale stupore si tramuta in una danza fatta di sguardi. Finalmente sente l’aria tornare in circolo dentro di lei, finalmente riesce a volare. E le emozioni magnifiche che le mani di Liam le provocano sono molteplici. Brividi, sorrisi. Quando poi, alla fine, lui la solleva, beh il suo sorriso non ha eguali. Risplende, Amelie, di una luce nuova. Più dei riflettori che la sovrastano.
L’applauso del pubblico aumenta la curva delicata che ha stampata in viso. Il boato di applausi la lascia ogni volta senza parole. Numerose rose finiscono sul palco, prende quelle che può e, dopo aver ringraziato, esce dal palco.
Liam, al suo fianco è un fascio di nervi. Agitato per il confronto che stano per avere.
“Perché sei qui?” la prima cosa che Amelie dice appena scesa nel camerino. Il cuore le galoppa nel petto ed ha paura di rivivere un’ennesima delusione. Liam la prende per le spalle e la avvicina a sé.
“Ho capito qualcosa, in questi giorni in cui siamo stati lontani. La prima è, sicuramente, che non posso stare senza di te. Non ci riesco. Il fiato mi manca, ti cerco ogni istante, è impressionante! La seconda l’ho capita mentre stavo salendo sull’aereo. Io ti amo, Amelie. Ti amo perché ho capito che amarti mi renderà felice, ci renderà felici. Ti amo perché ho capito che amare non è sbagliare e che ho bisogno di amarti. Per me, per stare meglio. E mi dispiac-” Amelie lo blocca senza farlo fiatare ancora e gli serra le labbra con un bacio. Un bacio che li coinvolge come pochi. Un bacio che è simbolo della promessa che, silenziosamente stanno facendo l’uno all’altra.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Zoe__