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Autore: yachan    18/02/2005    3 recensioni
Prima o poi bisogna fare i conti con il proprio passato e con le verità celate...Una nuova piccola serie di Ojamajo Doremi sta per iniziare, con nuovi problemi e segreti...(cavoli, ma che trama è?)
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

Spero sempre un giorno di potermi svegliare e scoprire che è stato solo un sogno…solo un sogno…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti noterà.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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-         Allora, manca della stoffa e poi un paio di forbici…- disse Lala, guardando un piccolo blocchetto di appunti.

-         Come, non c'è l'abbiamo?

-         Doremì ne ha rotto un paio…

-         Ahhh- sospirò disperata Majorika- Doremì è un caso disperato! Non fa che combinare pasticci!

-         Beh, del resto quelle forbici…- disse Lala pensandoci- erano vecchie e funzionavano male.

-         Che?! Ma se l'ho solo comprate il secolo scorso! (ò_ó)

-         Già (¬_¬)' Appunto…

-         Mh…

Majorika e Lala si girarono e guardarono Hikaru che cercava di fare un origamo con la carta colorata.

-         Ahhhh!- prese lo sgorbio che doveva assomigliare ad un cigno e lo accartocciò- Non ne posso più!

-         Che succede, Hikaru?- chiese Lala.

-         Non mi viene mai il cigno!

-         Ah, ma non era un elefante? (-_-)'- disse Lala.

-         Uffi, e dire che non è la prima volta che ci tento! (U_U)'

-         In questo mi ricorda qualcuna…(¬_¬)'- disse Majorika.

-         Perché non provi a fare qualcos'altro?- propose Lala.

-         Uffi…mi sono stancata di stare qui…dov'è mio padre?

-         Ah, Kotake…ecco, lui è a scuola- spiegò Lala.

-         A scuola? Wow, voglio andarci anch'io!

-         Che?! (O_O)'- esclamarono Majorika e Lala.

-         Vedi piccola, non puoi andarci, perché sei ancora troppo piccola…(^_^)'- disse Lala, cercando di convincerla.

-         E poi, la scuola non è un parco di divertimenti…- disse Majorika- ci si va per studiare.

-         Uffi, però qui mi sto annoiando…- si lamentò Hikaru- Voglio andare a scuola!

-         In questo assomiglia alla piccola Hana (¬_¬)'- disse Majorika.

-         Senti Majorika- disse Lala- Non potremo accontentarla? Altrimenti finisce per combinare qualche disastro al negozio.

-         Mh…va bene, ma la portiamo solo a vedere la scuola e poi subito torniamo al Maho.

-         Evviva!- esultò Hikaru.

Pochi minuti dopo, tre gatti si avvicinano alla scuola di Misora. Uno era nero, un altro era bianco e uno più piccolo era marrone con un fiocco blu.

-         Wow, allora è questa la scuola che frequentava mio padre- disse meravigliata Hikaru, sbirciando dalla finestra dell'edificio.

-         Sì…però adesso è meglio tornare indietro, prima che qualcuno ci veda.

-         Solo un attimo…forse fra queste persone c'è mia madre…

-         Cosa te lo fa pensare?

-         Ecco…quando io tornavo a casa triste per un compito andato male, mio padre mi consolava dicendo che anche mia madre prendeva brutti voti, ma era sempre sorridente.

-         Oh.

-         Forse frequentavano la stessa scuola- disse Hikaru.

-         Beh, non è detto…- disse Lala- è possibile che abiti in un'altra città.

-         Forse…però voglio controllare lo stesso.

-         Aspetta, se ti sporgi troppo, rischi che ti vedano!- disse Majorika.

-         Guarda, dei gatti!- disse una ragazza, guardando dall'altra parte della finestra.

Lala e Majorika sussultarono dallo spavento.

-         Presto, scappiamo Hikaru! (°o°)- gridò Lala.

-         Eh? Eh? (°.°)- disse ancora confusa Hikaru, attaccata alla finestra.

Altre ragazze si avvicinarono alla finestra, attirando l'attenzione sul resto della classe.

-         Ohi, ohi, qui finisce male!- disse Majorika agitata.

-         Guardate, ci sono i Green day!- disse una voce.

Tutte le ragazze guardarono dall'altra parte.

-         Dove? Dove? Io non vedo niente- disse una ragazza.

-         Cavoli, ci ha fregato!- disse un'altra ragazza, notando che i gatti erano scomparsi.

Poco distante da lì, precisamente dietro l'angolo, fuori dall'edificio, un ragazzo teneva in braccio tre gatti e si guardava in giro.

-         Okey…via libera, non c'è nessuno- li lasciò scendere per terra.

-         Grazie Yuri- disse Lala- Sei capitato al momento giusto.

-         Già, ancora poco e grazie a questa piccola peste, quelle ragazze ci avrebbero scoperto- disse Majorika, guardando Hikaru.

-         Scusate (ó_ò)- disse Hikaru dispiaciuta.

-         Non c'è di che, per fortuna che vi ho notate subito…ma voi che ci fate qui? Non dovreste essere al Maho?

-         Dovremmo è la parola giusta- disse Majorika- però Hikaru voleva vedere la scuola.

-         E' convinta di trovare qui sua madre- spiegò Lala.

-         Mh…se anche fosse, come avrebbe fatto a riconoscerla? Ci sono tantissime ragazze in questa scuola.

-         Senti…Doremì e Kotake dove sono?- chiese Lala.

-         Stanno facendo ginnastica con la loro classe.

-         Eh? Possiamo andare a vedere? Eh? (°o°)- chiese Hikaru.

-         Uhm…non so se si può…

-         Scordatelo, Hikaru! Ci hai già messo nei guai!- disse arrabbiata Majorika.

-         Su…calmati Raganella- disse Lala.

-         Beh, se non fate rumore, potete andare a vedere…sono fuori in cortile- disse Yuri- Basterà che vi nascondiate dietro qualche cespuglio.

-         Davvero? Possiamo?- chiese Hikaru a Majorika.

-         Mh…d'accordo- disse Majorika poco convinta- Ma poi torniamo al Maho, intesi?

-         Sì, sì- fece cenno di sì.

-         Okey, allora io vi saluto, che sta per iniziare la mia lezione e devo tornare in classe.

-         Va bene, ciao- si salutarono e i tre gatti si avviarono verso il cortile.

-         Guarda, ecco lì Kotake!- disse Lala.

Il ragazzo era impegnato ad eseguire degli esercizi di ginnastica.

-         Wow, è bravo!- disse Hikaru.

-         Già…

-         E Doremì dov'è?- chiese Majorika.

-         E' là…- disse Lala, indicandole la ragazza- E' insieme ad altre ragazze.

-         Guardate, adesso tocca a lei- disse Hikaru.

-         …è inciampata (-_-)'- disse Lala.

-         …si è rialzata subito (°.°)- disse Hikaru.

-         …è inciampata di nuovo (¬_¬)'- disse Majorika.

-         Eh, eh…è buffa (^-^)- disse Hikaru divertita.

-         Io direi che è un impiastro (-_-)'- disse Majorika.

-         Però è strano…di solito non è così imbranata- disse Lala.

-         Forse non è concentrata- disse Majorika- Si vede che ha altro per la testa.

-         Mh…

-         Va bene, adesso possiamo tornare.

-         Okey.

Una volta fuori dall'edificio scolastico, le tre gatte ripresero il loro aspetto normale.

-         Ah, finalmente- disse Majorika- Non c'è la facevo più a stare nelle sembianze di un gatto.

-         Invece per me è stato divertente (^.^)- disse contenta Hikaru.

-         Qui l'unica che si è divertita è lei (¬_¬)'- disse Majorika. 

-         Ahhh, attenta Hikaru!- disse Lala, indicandole una banana per terra.

-         Eh? (°_°)- calpestò la buccia senza accorgersene.

Hikaru perse l'equilibrio e cadde all'indietro. Però, a sorpresa dei presenti, si riuscì a rimettere in sesto, facendo delle capriole e cadendo in piedi con le braccia tese, come un ginnasta ad un esercizio terminato.

-         Op-là!- disse la bambina, dopo la sua dimostrazione.

Majorika e Lala la guardarono stupite.

-         Si vede che è la figlia di Kotake (-_-)'- commentarono le due.

-         Eh, eh (^-^).

 

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Doremì salì le scale, fino ad arrivare al terrazzo. Aprì la porta e trovò Kotake seduto vicino alla rete, immerso nei suoi pensieri.

-         Ehi, ciao- salutò Doremì.

-         Doremì? Che ci fai qui?

-         Mangio, no?- disse la ragazza indicandogli il pranzo portato da casa e sedendosi vicino a lui.

-         No, non intendevo quello…voglio dire perché sei venuta qui. Non dovresti pranzare con le tue compagne di classe?

-         Beh, avevano altro da fare…- disse Doremì incominciando a tirare fuori il suo cibo- E poi…non mi andava di mangiare da sola. Vuoi favorire?- gli porse la scatola contenente il pranzo.

-         …- Kotake la guardò- sì, grazie.

I due iniziarono a mangiare in silenzio.

-         A cosa stai pensando?- chiese Doremì- Sembri assorto nei tuoi pensieri.

-         Io? Piuttosto tu, a cosa stavi pensando durante l'ora di ginnastica. Hai continuato a fare errori uno dopo l'altro.

-         Eh, eh, eh…lo sai che non sono brava- rise imbarazzata.

-         Sì, ma non sembravi tu.

-         Mh…- disse Doremì pensandoci- In effetti, stavo pensando a Hikaru…

-         Lo sapevo (¬_¬)'

-         Ecco…vorrei cercare di capirci di più e aiutarla in qualche modo…

-         E' inutile darsi tante preoccupazioni adesso…- disse Kotake- Prima o poi tutto si risolverà…

-         Mh…A proposito…come ci si sente ad essere padre?- chiese Doremì ridacchiando.

-         Non scherzare- disse Kotake infastidito- Come reagiresti se un giorno spuntasse dal nulla una bambina che dicesse di essere tua figlia?

-         Uhm…non saprei- disse Doremì pensierosa- Certo, all'inizio né sarai schioccata- si girò verso lui e sorrise- ma poi non potrei che esserne felice. Del resto…non sarebbe la prima volta, visto che Hana l' ho cresciuta come se fosse mia figlia.

Kotake guardò la ragazza e abbassò lo sguardo, mentre Doremì iniziava a mettere via la scatola del pranzo.

-         E se tu sapessi già in anticipo che la persona con cui ti sposerai, morirà?

Doremì si fermò e rimase in silenzio.

-         Beh, credo che sia inutile fasciarsi la testa, ancora prima di farsi male, no? In ogni caso, mi impegnerei con tutta me stessa, perché questo non accada.

-         Eh, sei la solita- sorrise.

-         ?

-         Riesci ad essere positiva anche in queste occasioni. Proprio per questo mi piaci…

-         Eh? (°///°)

-         Ah, eh…(O///O)- disse imbarazzato- intendevo dire, come persona…(U///U)

-         Eh, eh, capisco (^///^)'…dunque- si alzò in piedi- Andiamo in classe. Muoviti Kotake, altrimenti la prof. ci sgrida.

-         Ehi- si alzò in piedi.

-         Mh? Che c'è?- si girò verso di lui.

-         Direi che potresti anche smetterla di chiamarmi per cognome, ormai.

-         Eh?

-         Sì, ormai ci conosciamo da così tanto tempo.

-         Hai ragione…è la forza dell'abitudine (^_^)'. D'accordo, Tetsuya…muoviamoci- andò dietro di lui e lo spinse in avanti.

 

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-         Majorika, hai visto?- chiese Lala, guardando fuori dalla finestra.

-         Mh…- Majorika si avvicinò alla fatina Lala e scrutò la persona che stava in piedi sui gradini e guardava da lontano il negozio.

-         Non ti sembra strano? E' da un po' che è lì e non accenna ad entrare o ad andarsene.

-         Già, è strano…ma non solo per quello- disse seria Majorika.

-         Che vuoi dire?- chiese sorpresa Lala.

-         Non lo percepisci? E' un aura che abbiamo già sentito…solo più potente.

-         Oh, guarda! Si è mosso e sta vendendo qua!

-         Mh…

La persona aprì la porta del negozio, facendo suonare il campanello e richiamando l'attenzione dei presenti, intenti a lavorare.

-         Un cliente?- disse Momoko.

-         Salve, benvenuto al Maho!- dissero Aiko e Onpu, venendo incontro alla persona.

Hikaru si sporse dalla cucina e osservò curiosa il cliente. Era un ragazzo sui 25 anni, con capelli di un colore blu.

-         Papà!- esclamò sorpresa e contenta allo stesso tempo. Gli corse subito incontro.

-         Papà?! (OoO)'- esclamarono i ragazzi.

-         Hikaru!- sorrise il ragazzo e si abbassò per abbracciare la bambina- Come stai?- chiese dolcemente.

-         Papà, quanto mi sei mancato!- disse in lacrime.

-         Cosa ti è saltato in testa di venire qua!- disse con tono severo.

-         Ma…

-         Non hai idea di quello che ti sarebbe potuto succedere!- l'abbracciò forte- Mi hai fatto preoccupare tanto.

-         Scusa papà- ricambiò l'abbracciò.

-         Non vorrei rompere un momento così dolce, ma se lui è il padre di Hikaru, questo significa che…- Aiko fu interrotta dal ragazzo che la guardò e si alzò in piedi.

-         Sì, sono Tetsuya Kotake.

Kotake non poteva crederci. Il se stesso da grande, l'aveva davanti ai suoi occhi.

Neanche Doremì poteva crederci. Quel ragazzo che aveva davanti agli occhi, era così diverso dal solito Kotake che conosceva. Non era più il bambino che si divertiva a prenderla in giro, ma un adulto. Lo guardò meglio, i suoi capelli non erano più sbarazzini e il suo sguardo era molto più serio. Sentì il suo cuore battere. Se non fosse che sapeva di chi si trattava, si sarebbe innamorata all'istante.

-         Sei venuta per riprenderti Hikaru?- chiese Yuri.

-         Sì.

-         Perché prima non ci spieghi alcune cose?- chiese Majorika, apparendo da un'altra stanza.

-         Già, ci sono delle domande che vorrei farti- disse Kotake.

-         Immagino quale sia la tua domanda- disse il ragazzo, guardando Kotake- però non mi è possibile risponderti.

-         Perché?

-         Hikaru venendo in quest'epoca ha creato un sbalzo temporale. Non va bene modificare il passato, può crearne delle conseguenze disastrose.

-         Però papà, io…- disse Hikaru.

-         Sì, lo so piccola. E ho sbagliato a non raccontarti niente di lei. Ho pensato che meno te ne avrei parlato, meno avresti sofferto. Ma sbagliavo- la prese in braccio- Però adesso è venuto il momento di tornare a casa.

-         Aspetta!- disse Kotake- Non mi potresti almeno dire com'è morta? Potrei fare qualcosa…

Il ragazzo chinò la testa.

-         Non c'è niente che tu possa fare…

-         E' una malattia inguaribile?- chiese Doremì.

Il ragazzo stette in silenzio e appoggiò la bambina a terra.

-         Hikaru, non ti andrebbe di andare a giocare con i bambini al parco?

-         …va bene- fece cenno di sì e si allontanò.

Una volta che la figlia si era allontanata a sufficienza, il ragazzo si rivolse al gruppo.

-         Mi dispiace di aver mentito a Hikaru, ma la verità è un'altra. Ma per rendervene conto, dovreste venire voi di persona a vedere.

-         Dove?

-         Nel futuro.

 

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Intermezzo

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-         Come hai detto?- chiese Majorika.

-         L'unico modo per capire la situazione, è che voi veniate con me nel futuro- spiegò il ragazzo.

-         M- ma…è impossibile…come facciamo?- chiese Momoko.

-         Per venire qui ho creato un tunnel spazio temporale che collega le due epoche.

-         Ma non sarà pericoloso?- chiese Hazuki.

-         No, visto che siete con me. Ma visto che per creare quel tunnel ho dovuto utilizzare tanta magia, non durerà ancora per molto.

-         Mh…che facciamo ragazzi?- chiese Onpu.

-         Andiamo, no?- disse Doremì sicura.

-         Però, non sappiamo cosa ci aspetterà dall'altra parte- disse Hazuki.

-         Se questo è l'unico modo per scoprire la verità…

-         Uhm…io credo che sarà divertente andarci- disse Yuri.

-         Yes, quando ci capiterà un occasione simile?- disse Momoko.

-         Allora, andiamo- disse Aiko.

-         E con il negozio come la mettiamo? (¬_¬)*- chiese Majorika.

-         Tranquilla, non staremo via a lungo…e poi è per una buona azione (^-^)- disse Doremì.

-         Mh…non mi convinci (¬_¬)- disse dubbiosa Majorika- Potrebbe benissimo essere che lo state facendo per non lavorare.

-         Non preoccuparti, Majorika- disse il ragazzo- Li riporterò io indietro.

-         Uhm…va bene (U_U). Però Pop rimarrà qui. Almeno non dovrò chiudere del tutto il negozio.

-         Che bello, andiamo nel futuro! Non sei contento Tetsuya?- chiese Doremì.

-         Mh…felice come una pasqua (-_-)'.

 

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-         Eccoci arrivati- disse il ragazzo.

-         Cavoli, quel tunnel sembrava un vortice (@_@)'- disse Yuri.

-         A me invece sembrava di essere in una centrifuga (@_@)'- disse Momoko.

-         L'importante è che siamo arrivati (^_^)'- disse Onpu.

-         Wow, guardate, siamo nel mondo della magia!- disse Hazuki.

-         E' rimasto quasi lo stesso…a parte quel strano palazzo di cristallo…- disse Aiko.

-         Hikaru, tu vai a casa, che io devo portarli da una parte- disse il ragazzo alla bambina.

-         Come vuoi…ci vediamo a casa…ciao!- salutò e si allontanò.

-         D'accordo…noi possiamo andare…seguitemi- iniziò a camminare.

-         Senta, se la madre di Hikaru è viva…perché non glielo dice?- chiese Hazuki.

-         Per il suo bene è meglio che lei non lo sappia.

-         Non capisco…qual è il motivo?- chiese Yuri.

-         Avete visto quel palazzo di cristallo, vero?

-         Sì.

-         E' lì da un bel po'…

-         Ma cosa ha a che vedere con la madre di Hikaru?

-         …lei è lì…

-         Che?!

-         Il palazzo l'ha costruito lei con i suoi poteri.

-         Per quale motivo ha costruito quel palazzo di cristallo?- chiese Doremì.

-         Per non essere disturbata…

-         Si è rinchiusa lì dentro?- chiese Yuri.

-         Sì.

Il gruppetto raggiunse il palazzo.

-         Un giorno…- raccontò il ragazzo- se né andata via di casa…e con la sua magia ha costruito questo palazzo, rifugiandosi al suo interno.

-         Se né andata? Per quale motivo?- chiese Kotake.

-         …si era messa contro il Consilio delle streghe…e da allora, nessuno è riuscito ad avvicinarsi a lei.

-         E tu non hai fatto niente?

-         Io…ho tentato, ma non mi vuole ascoltare…non c'è nessuno che riesca a farla ragionare…

-         Eppure ci sarà un modo- disse Doremì guardandosi intorno- Ah, quella sembra essere un entrata.

-         Aspetta!- disse il ragazzo, ma non fece in tempo che Doremì era già entrata dentro.

-         Seguiamola!- disse Momoko.

-         No, fermati!

Appena Momoko cercò di entrare, qualcosa la respinse e la fece cadere all'indietro.

-         Ahiii, ma cosa…?- disse Momoko dolorante.

-         Non ho fatto in tempo ad avvertirvi, che il palazzo è protetto da una barriera invisibile.

-         Ma allora Doremì come ha fatto ad entrare?- chiese Kotake.

-        

 

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Doremì era riuscita a superare la barriera senza accorgersene. Corse per un po' in quel corridoio così tetro.

Doveva fare qualcosa. La tristezza di Hikaru e Tetsuya…le erano rimaste impresse…voleva ad ogni costo aiutare la donna che loro amavano. Anche se questo significava che…per lei non c'era posto nel cuore di Tetsuya.

Scosse la testa. Non era il momento di pensare a quelle cose. Doveva concentrarsi. Al resto ci avrebbe pensato poi.

Finalmente il corridoio sembrava aver incrociato una porta. Si avvicinò ad essa e la porta si aprì da sola, provocando che i cigolii risuonassero nella dimora.

Guardò avanti con un po' di timore. Cosa le riservava quella stanza? Con chi si sarebbe dovuta confrontare?

Chi era quella persona che per un lungo periodo aveva abbandonato il marito e la figlia?

Chi era la ragazza di cui Tetsuya si era innamorato?

Non sentì nessun rumore, ma solo un lieve vento gelido.

Si abbracciò come per riscaldarsi.

Sembrava deserta la stanza. Ma allora dove poteva trovarsi questa persona?

Guardò intorno, ma la stanza con i pochi mobili di cristallo erano l'unica cosa presente in quel posto. Che si fosse sbagliata?

-         Ti stavo aspettando…

La voce la fece sussultare. Era fredda e calma, come l'atmosfera del luogo.

-         M- mi aspettava?- l'aria gelida, incominciava a farla tremare.

-         Si…- una figura di una ragazza, comparve dietro una sedia.

Era di schiena e il viso rivolto a quella grande vetrata davanti a sé.

"Strano, da fuori non avevo notato questa finestra"

-         Immagino perché tu sia venuta qui…

-         Eh? Sì, io…- si preparò a parlare, ma la ragazza la fermò, facendo cenno di tacere.

-         So cosa sei venuta a dirmi…e so chi sei…

"Non per nulla è una strega…"

-         Ma ti sei chiesta perché tu sei qui?

-         Io?- chiese sorpresa- Io sono venuta ad aiutare un mio amico e sua figlia…che la vogliono rivedere.

La ragazza rise ironicamente.

-         Aiutare? Quindi non lo sai il vero motivo?

-         Non capisco…che intende dire?

-         Pensi davvero che la tua presenza qui, sia solo per aiutare?- si alzò in piedi, ma ancora con la schiena rivolta a Doremì- Del resto, se non ti hanno raccontato la verità…

-         Come?

-         Che ipocriti…- disse con un lieve sorriso- Fino a quanto continueranno a mentirti? Fino a quanto dovremmo stare al loro gioco?

-         Senta…io non di cosa sta parlando…però se esce di qui, potremmo parlarne con calma e…

-         A che servirebbe? Non cambierebbe ciò che è stato.

-         Perché dice questo?- si avvicinò lentamente alla ragazza- Io sono convinta che…

-         Che tutto si possa sistemare, vero?

-         Eh?

-         False credenze, false verità…tutto quello in cui credevo…non c'è…- strinse i pugni- Mi hanno sempre mentito…e continueranno a farlo…

-         Di chi parla?

-         Già…tu come puoi saperlo? Vieni dal passato…Ma è giusto che tu sappia la realtà delle cose…così che tu non commetta i miei stessi errori.

-         Errori?

-         Vuoi sapere chi hai davanti a te? Chi è la persona che si è rintanata in questo posto, abbandonando marito e figlia?- si voltò e guardò seriamente Doremì. Il suo lungo vestito arrivava sul pavimento e i suoi capelli erano sciolti- Ebbene, io sono te.

 

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-         Doremì!- gridò Kotake, sbattendo i pugni, contro quella vetrata trasparente.

Erano passati qualche decina di minuti da quando Doremì aveva oltrepassato quella barriera e si era avventurata da sola in quel luogo oscuro.

-         Accidenti, spero che non gli sia successo niente!- disse Kotake.

-         Calmati, vedrai che sta bene- disse il ragazzo.

-         Lo spero bene- si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo- anche perché saprei con chi prendermela se le succede qualcosa!

Il ragazzo abbassò lo sguardo senza dire niente.

-         Questa barriera è davvero resistente…neanche con i nostri poteri uniti, siamo riusciti ad aprirla- disse Hazuki tastando la barriera.

-         La magia di questa ragazza è così potente?- chiese Aiko.

-         Sì- fece cenno il ragazzo.

-         Mi domando…- disse Onpu pensierosa- Perché abbia fatto solo passare Doremì…

-         Già, è come se fosse già a conoscenza del nostro arrivo- disse Momoko.

-         Io credo che ci sia ancora qualcosa che non ci ha detto…- disse Yuri, guardando il ragazzo.

-         Ecco io…- chinò il capo.

-         E' così?- chiese Hazuki preoccupata- C'è un motivo preciso perché ha fatto entrare solo Doremì? E' lo stesso motivo per cui ci hai fatto venire qui?

-         …state tranquilli, a Doremì non succederà niente…non è nel suo interesse farle del male…

-         Che intende dire?- chiese Onpu.

-         Guardate, sta arrivando qualcuno!- disse Yuri, indicando una persona che s'intravedeva nell'oscurità.

-         Ma è Doremì!- esclamò Aiko.

Doremì camminava lentamente verso di loro, con la testa rivolta al basso.

Passò la barriera, come se non ci fosse mai stata e camminò oltre i suoi compagni, lasciandoli alle spalle e senza dire una parola.

-         Doremì!- esclamò Momoko e fece per raggiungerla, ma venne bloccata dal ragazzo.

-         È meglio lasciarla sola…

-         Sa cosa gli è successo?- chiese Yuri.

-         …credo di sì…anche se speravo che non l'avrebbe mai fatto.

-         Chi?

Il ragazzo non rispose e fece cenno di seguirlo.

-         Andiamo, non c'è niente che possiamo fare in questo momento…

Il gruppo lo seguì senza fiatare, anche se nella loro testa, incominciava a farsi largo delle incertezze.

 

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Era sera e dal balcone della casa del padre di Hikaru, si poteva vedere tutta la città.

In fondo era situato il castello della regina ed intorno c'erano tante luci.

Diede un veloce sguardo alla porta dietro di lui. A quell'ora i ragazzi si erano già coricati nelle loro stanze.

L'indomani sarebbe stata una giornata pesante…non solo perché avrebbero preteso delle spiegazioni da lui, ma anche perché…avrebbe dovuto fare di nuovo i conti con il passato.

Il ragazzo dai capelli blu, guardò il bicchiere che aveva in mano.

Quella notte lo riportava alla mente dei tristi ricordi…

 

Nello stesso balcone, qualche anno prima, due ragazzi stanno discutendo.

-         Cosa?!- esclamò lui.

-         E' la mia decisione e non puoi interferire!- rispose la ragazza dai capelli rosso magenta.

-         Ma…

-         Non ci ripenserò un'altra volta!

-         Aspetta Doremì…lo sai che mettersi contro il Consilio delle streghe, equivale all'espulsione!

-         Tetsuya- lo guardò seriamente- Ho permesso che tutto questo mi passasse davanti senza fare niente! Non posso più permetterlo! Devo fermarle!

-         E a Hikaru non hai pensato?

-         Penso che una volta grande capirà…- prese il suo mantello e se lo sistemò.

Tetsuya corse e s'intromise tra lei e la porta della stanza.

-         Doremì…non puoi!- disse triste- Perché lo vuoi fare?

-         Tetsuya, te l' ho già spiegato…adesso fammi passare.

-         No!

-         Tetsuya, non costringermi ad usare le maniere forti!

-         Sei solo un'egoista, pensi solo a te stessa!

-         E tu non fai che proteggerla! L' hai sempre fatto!- gridò e poi diventò triste- E adesso…in questo momento cruciale, tu preferisci stare dalla sua parte…e non dalla mia…- lo spinse via e aprì la porta.

-         Doremì, aspetta!

Ma Doremì non si fermò e continuò la sua camminata verso l'uscita della casa, senza mai guardare dietro, neanche una volta.

-         …sei una sciocca!- gli gridò dietro Tetsuya.

La sua voce risuonò in quella casa deserta, come un interminabile eco, accompagnato dal rumore della porta dell'ingresso chiusa.

Il ragazzo si lasciò cadere per terra, appoggiando le ginocchia e le mani.

 

Ancora in quel momento poteva vedere la figura della ragazza che aveva amato, mentre si allontanava da lui, senza che potesse fare niente.

E adesso rischiava di fare lo stesso errore…pensava che portare Doremì nel futuro potesse in qualche modo farla ragionare, ma non era servito. Anzi aveva solo peggiorato le cose.

Kotake appoggiò il bicchiere sul tavolo ed uscì dalla stanza, senza fare troppo rumore con i suoi passi.

Camminò fino a giungere alla porta di una stanza. Era chiusa.

Appoggiò la mano sulla porta e bussò.

Niente…nessuna risposta.

Mise la mano sulla maniglia e aprì la porta molto lentamente. 

Era buio in quella stanza, l'unica luce veniva dal corridoio che filtrava dall'apertura della porta.

-         Doremì?- sussurrò.

Una ragazzina era sdraiata sul letto, con la schiena rivolta verso l'entrata.

Non si udivano sospiri, era tutto silenzioso.

Kotake si sedette sul bordo del letto e appoggiò i gomiti alle ginocchia.

-         Doremì…mi dispiace…

-         …perché non me l' hai detto?- si udì lievemente dalla ragazzina.

-         Non volevo farti soffrire.

-         E invece l' hai fatto, nascondendomi la verità.

-         Io speravo solo di poter fare qualcosa per lei…

-         E' questo il destino che mi aspetta? Io non voglio…

-         Dipende da te far cambiare le cose…

-         Però perché è successo tutto questo?

-         Non lo so…- si alzò in piedi- adesso riposa- ed uscì dalla stanza.

Ritornò di nuovo il lungo silenzio e l'oscurità della notte.

Chi l'avrebbe detto? Quella ragazza seduta su quella sedia di cristallo, non era altro…che lei.

Sì, Doremì Harukaze.

 

-         Sorpresa, eh?- disse la ragazza, con un sorriso sulle labbra.

-         M- ma…- le parole non le uscivano dalla bocca.

-         Già…ti chiederai…perché non te l' abbiano detto subito…

-         Sì…

-         Ebbene, sappi che tutte le persone che adesso reputi dei grandi amici…più avanti di abbandoneranno al tuo destino.

-         Come? Non ci credo!

-         E' vero invece…ti sei chiesta perché sono qui?

-         Beh, Tetsuya ha detto che sei stata scacciata dal Consilio delle streghe…

-         Tzè- fece un sorrisino divertito- ma ti sei chiesta veramente il perché?

-         Ecco io…

La ragazza si avvicinò alla grande vetrata e appoggiò la testa.

-         Una volta io…ero una persona felice…o almeno pensavo di esserlo…finché non sono stata messa al corrente della verità. Da allora la mia vita è cambiata. E sono rimasta sola.

-         Cos'è che è successo?

-         A volte le parole non servono per descrivere i fatti- la guardò e si avvicinò alla ragazzina.

Si chinò, prese le mani di Doremì e le unì alle sue.

Una luce bianca apparve dalla unione delle loro mani.

-         C- che succede?- chiese preoccupata Doremì.

-         Sta tranquilla…sei venuta qui per scoprire la verità, no? Ebbene adesso la saprai…nonostante odierai averla saputa…

 

Chiuse gli occhi. Poteva ancora sentire le gelide mani della ragazza e quella forza magica.

Un'ondata di ricordi l'aveva travolta e dei sentimenti confusi la tormentavano ancora.

Strinse il cuscino a sé.

Avrebbe preferito non sapere niente.

Perché l'aveva fatto? Perché le aveva fatto vedere quei ricordi così dolorosi?

Gli sembrava che le risate della ragazza, le riecheggiassero nella sua mente.

Le lacrime continuarono a scendere a dirotto.

Sapeva che da quel momento in poi, niente sarebbe stato come prima…

 

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Incontrerai,

sempre in te,

sentimenti sinceri e amore.

Una ragione,

per vivere,

meraviglioso vedere la luce del sole.

Cantiamo insieme con il cuore,

prendi la mia mano sentendo il perdono,

guardo i fiori e ascolto la tua voce,

io, costruisco un cammino di luce.

Come una nube vado,

accarezzando il mare,

tra le onde tu,

arrivi a me.

Non posso ricordare, come arrivai verso te,

tra un mare blu,

arrivi a me.

 

Fine secondo episodio

 

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Saaalve, ecco il secondo capitolo! Spero che non ci siano errori…però non si sa mai, visto che molti errori mi sfuggono di vista.

Okey…spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e che sarete intrigati a continuare a seguire la fiction.

Con questo è tutto! Arrivederci al prossimo episodio!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Pop Harukaze

Momoko Asuka

Tetsuya Kotake

Yuri

Hikaru Kotake

Majorika

Lala

   
 
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